sabato 3 ottobre 2009

Analisi del linguaggio: 6. Il termine sionista “hasbara” ossia la propaganda di guerra e di sterminio spacciata come “informazione”.

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aggressore/aggredito - antisemitismo - difesa - hasbara - odio - terrorismo -

Un concetto per me misterioso ed inquietante, che mi accingo qui a studiare e indagare è quello di Hasbara, un termine dell’ebraico moderno che forse starebbe per “informazione”. Ma non ha nulla a che fare con il significato che con il termine italiano attribuiamo a questo concetto. Noi tutti siamo alla ricerca costante di informazioni. La nostra conoscenza non è che un bagaglio di informazioni acquisite. Per chi ama il sapere le sue informazioni non sono mai abbastanza. Ma si tratta di informazioni criticamente acquisite con una relazione privilegiata con un concetto assai difficile da definire: la Verità. Per gli antichi era perfino una dea. Nessuno di noi vuole acquisire ed assumere nella sua testa informazione consapevolmente “false”. La nostra maturità si misura con la capacità di espellere dalla nostra mente informazioni “false” che si sono depositate nella nostra testa, malgrado la nostra maggiore o minore vigilanza critica. Il sistema educativo dovrebbe essere impostato a rendere capace lo studente di valutare ed acquisire criticamente le informazioni che gli vengono offerte o di cui egli stesso va autonomamente alla ricerca. Un docente non può che pensare con sbigottimento alle operazioni ideologiche connesse alle varie giornate della Memoria e connesse gite scolastiche. Ma non divaghiamo oltre. Stanno diversamente le cose con l’Hasbara israeliana che potrebbe venir tradotta con «Informazione» Ed in fondo la nota «Informazione Corretta» ne è un esempio. Ho infatti notato in una registrazione su “Radio radicale” come il suo titolare, che non voglio nominare, si esprimesse a proposito di una loro manifestazione dicendo che si trattava di una conferenza di “hasbara”, intendeno una conferenza di “informazione”. Ma si trattava della più sfacciata propaganda la cui destinazione non è tanto la loro mente corrotta, quanto l’inganno degli ignari. La guerra di sterminio e di espulsione dei legittimi abitanti della Palestina si svolge dal 1882 in poi sulla base di una continua manipolazione e falsificazione della realtà storica che Edward W. Said ha descritto in termini generali nel suo libro “Orientalismo” e con particolare riguardo in altro suo volume sulla “Questione palestinese”, uscito pochi anni prima della sua morte. In questa scheda tenteremo di isolare la politica dell’Hasbara, che per noi significa non informazione oggettiva e critica nel senso sopra precisato, ma propaganda di guerra finalizzata alla visione ideologizzata del Medio Oriente che attraverso l’associazionismo ebraico si tenta di far assumere come un normale punto di vista europeo: “Israele siamo noi”, dove gli “altri”, i “barbari”, il “non umano” sono appunti gli arabi e i palestinesi in particolare. Le cose però potrebbero stare assai diversamente. Accenno appena ad una mia nuova lettura: Gli indoeuropei e le origini dell’Europa di Francisco Villar. Quale che fosse la denominazione endoetnica degli Ariani ovvero dei nostri lontani progenitori, il nome di Iran conserva ancora la radice linguistica che denota quei popoli che abitavano fra l’odierno Afghanistan, India, Pakistan e Iran, da cui noi discenderemmo. Pertanto, linguisticamente e antropologicamente potremmo opporre a madonna Fiammetta Nirenstein: «L’Iran siamo noi!» Ma questa è un’altra storia che esploro e narro nei miei blogs linguistici.

Sommario: 1. L’apparato organizzativo dell‘Hasbara. –

1. L’apparato organizzativo dell’Hasbara. – Il link immette in un testo inglese di cui sarebbe utile da parte di qualche volenteroso che ne abbia il tempo una traduzione in lingua italiana, che «Civium Libertas» sarebbe lieta di ospitare. Si parla di personaggi noti con il termine “troll” e di soldi spesi per l’hasbara. Vi è anche un apposito ministero in Israele con specifico bilancio. Molti indicazioni utili possono trarsi da questo primo articolo da noi linkato. Altri ne raccoglieremo. A proposito di “troll” siamo certi che ne capitano anche in questo blog. Non abbiamo ancora deciso come trattarli, una volta che ne abbiamo individuata la presenza ed abbiamo certezza della loro disonestà intellettuale.

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(segue)

2 commenti:

Alessio ha detto...

Siccome seguo spesso le vicende del medio Oriente e sono un convinto filo-palestinese (per una questione elementare di giustizia) le chiedo un parere:il sionismo potrà crollare in tempi brevi oppure tale ideologia produrrà altri orrori e resisterà a lungo? Io non sono molto ottimista, proprio perchè credo che il principale alleato d'Israele, cioè gli USA, siano troppo compromessi con la lobby sionista per discostarsene, anche perchè l'imperialismo uSA e quello sionista perseguono gli stessi obiettivi.
Infatti, anche se israele restasse totalmente isolato in europa, gli uSA sarebbero comunque un alleato più che sufficiente per portare avanti il piano sionista di colonizzazione ed asservimento.
Per avere una svolta sarebbe opportuno, ad esempio, che le ONG che sostengono i palestinesi riescano a produrre un gigantesco movimento di coscienza morale soprattutto negli uSA, tale da smascherare le manipolazioni tipiche della propaganda israeliana, la famosa Hasbara.
Lei che cosa ne pensa? Si potrà avere in tempi decenti un'evoluzione simile a quella del Sud-Africa dopo l'apartheid oppure è un ideale remoto?

Antonio Caracciolo ha detto...

Non mi sento la persona più adatta a fare previsioni di scenari futuri. Lei però mi fa pensare ad un passo di Antonio Gramsci letto molti anni fa. Chiunque faccia una previsione in qualche modo proietta il suo impegno o il suo desiderio che quella previsione si realizzi. Io credo che sia importante per noi italiani ed europei contrastare in Italia e in Europa la politica israeliana contro i palestinesi. Il solo modo in cui noi italiani possiamo aiutare i palestinesi è di combattere Israele in Italia. La forza di Israele non è in Palestina, ma negli USA e in Europa ed è qui che Israele deve essere combattuta. Israele lo sa così bene che investe ingenti risorse nella propaganda in Europa, in Hasbara. Ma la nostra lotta in Italia contro Israele è anche una lotta per la nostra liberazione. In un certo senso noi siamo oppressi dagli israeliani più di quanto non lo siano i palestinesi. Ripeto: in un certo senso. E penso all’esproprio che ci è stato fatto della capacità di comprendere la nostra quotidianità e all’annientamento della nostra identità.