lunedì 12 ottobre 2009

L’essenza del giudaismo ovvero il sionismo come il peggio del peggio. In Gerusalemme cristiani e musulmani uniti per la libertà di pregare.


Mi è giunta con la newsletter di Terra Santa l’incredibile notizia che pubblico di seguito portandola all’attenzione dei lettori di «Civium Libertas». Mi accingevo ad aggiungere un nuovo paragrafo ad un lungo saggio dove mi occupo di un genere di letteratura sionista il cui leit motiv è la criminalizzazione di tutto ciò che è acriticamente bollato come “antisemitismo”, a cui da qualche decennio si aggiunge l’appendice secondo cui antisionismo è uguale ad antisemitismo. Mai che sia da costoro ritenenuto lecito chiedersi cosa sia “antisemitismo”. Si può criticare l’Islam, il cristianesimo, la divinità del Cristo, la verginità di Maria. Si può insultare e diffamare Islam e Cristianesimo, come in Israele e nelle comunità ebraiche europee si fa regolarmente, ma non si può pronunciare verbo contro Israele ovvero insinuare dubbi sui suoi miti fondativi. Se appena lo si fa, scatta subito un pesante meccanismo mediatico e sanzionatorio. Il caso Williamson a ridosso di Piombo Fuso ne è un esempio davanti agli occhi di tutti, almeno davanti agli occhi che vogliono vedere e non sono offuscati dalla coltre di menzogne che fino a ieri sera nel tg di stato continua ad essere stesa: un tizia che parlava di “barriera difensiva” dove l’occhio umano vede un muro della vergogna e dell’oppressione. Di rinforzo un tizio intervistato per l’occasione traduceva sullo schermo le ultime direttive dell’Hasbara: dire una piccola, evasiva parola di ammissione della “sofferenza” palestinese, ma dicendo subito dopo che è colpa loro. E così via. Sono esempi minimi delle menzogna quotidiana che ci viene somministrata a massiccie dosi per impedirci di comprendere la nostra quotidianità, il nostro tempo, non l’epoca dell’«Olocausto» e del secondo conflitto mondiale che ormai possiamo conoscere attraverso libri di storia, spesso infarciti da interpretazioni corrispondenti agli interessi dei vincitori.

Che gli ebrei siano tra i vincitori dell’ultima guerra che ha definitivamente dilaniato l’Europa non vi è dubbio. Israele è il bottino che hanno preteso per la loro partecipazione alla prima e alla seconda guerra mondiale, in particolare per la loro partecipazione allo smembramento dell’Impero ottomano, che era stata una delle cause della prima guerra mondiale. Gli appetiti coloniali si erano già manifestati con Palmerston nel 1840… Ma qui ci fermiamo per non fare una lunga ricostruzione storica che porta agli eventi denunciati nel testo di seguito allegato. Voglio qui invece accennare brevemente, in altra forma, al paragrafo che stavo aggiungendo al saggio sopra citato. È una prima critica a Poliakov, di cui si trova in italiano una storia dell’antisemitismo in quattro volumi, che continuano un genere iniziato dall’ebreo Laraze, un hasbarota ante litteram. Il titolo è ambiguo e scientificamente viziato giacché “antisemitismo” racchiude un giudizio di fatto e di valore, quasi a dire che “antisemitismo” abbia senso logico e storico al punto da poterci scrivere quattro volumi e continuare un genere senza fine.

Ma come inizia il libro? Con un attacco a Spinoza, pure ebreo, che è figura quanto mai esemplare di filosofo la cui vita testimonia per intero cosa un filosofo deve essere e come deve vivere. Non ha voluto essere un professore universitario per poter essere un filosofo. Spinoza, che era ebreo e ben si intendeva di ebraismo e di filosofia, ebbe a dire a proposito di «odio» – oggi il principale argomento della propaganda israeliana ed ebraica – che è l’essenza stessa dell’ebraismo, o per essere più precisi, dell’ebraismo che è interpretato, governato e diretto dal Talmud, una sorta di codice segreto di fronte a cui tutti i codici delle organizzazioni malavitose arretrano. Rigorosamente e filosoficamente parlando, Spinoza dice che l’odio è l’essenza dell’ebraismo e che non deve essere confuso con un altro odio, di tipo reattivo e passeggero, che è una risposta a ciò che gli ebrei fanno al loro prossimo, o meglio non è il loro prossimo: sono i goym contro i quali non solo è possibile ogni male, ma è doveroso farlo. Ne abbiamo un esempio poco più sotto.

L’assurdo è che Poliakov non potendo nulla opporre a Baruch Spinoza lo rende già tre secoli prima responsabile delle “camere a gas”, ovvero di uno “sterminio” sulla cui esistenza e modalità di attuazione è proibita ogni indagine storica i cui risultati non siano quelli prefissati. È davvero una capriola a 360 gradi. È curioso notare come oggi esista contro i “critici” dell’agiografia olocaustica gli stessi Tribunali dell’Inquisizione, le stesse torture, le stesse persecuzioni con cui in secoli remoti gli ebrei, insieme ad altri e senza esclusiva, venivano mandati sul rogo o sottoposti ad angherie e censure. Una delle azioni della politica mediatica di guerra consiste nel fomentare “odio” da parte dei cristiani verso i musulmani. Ispiratori di guerre da cui traggono profitti, gli ebrei vogliono aizzare oltre un miliardo di cattolici contro un miliardo e mezzo di musulmani: scannatevi fratelli, a maggior gloria di Jahvè e per nostra utilità e felicità.

In Gerusalemme noi invece vediamo cristiani e musulmani manifestare insieme contro lo stato razzista e coloniale di Israele per rivendicare la comune libertà di pregare! Per ragioni complesse che non starò qui di nuovo a spiegare non desidero recarmi in Palestina. Ma mi giungono di continuo notizie di ciò che lì succede. Può capitare e capita di frequente che un sacerdote cristiano venga sputato in faccia da uno studente ebreo: gli bussa al finestrino della macchina, l’incauto abbassa il vetro e si trova uno sputo in faccia! Altro che antisemitismo! Da noi madonna Fiammetta registra accuratamente le scritta sui muri dei cessi nelle stazioni per stendere l’annuale rapporto sulla diffusione dell’antisemitismo in Europa. Episodi del genere, ed anche molto più gradi, che succedono in Israele vengono totalmente ignorati. È passato in cavalleria gli insulti televisi a Cristo e alla madonna in nome della libertà di pensiero ed espressione, quella stessa libertà che è invece negata al vescovo Williamson che non ha insultato nessuno. È incredibile, ma è il mondo in cui viviamo!


CIVIUM LIBERTAS


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OCCUPAZIONE-GIUDAIZZAZIONE

E RESISTENZA CRISTIANO-ISLAMICA

Fadi Shirak, 10 ottobre 2009, TerraSantaLibera.org

Da più di una settimana le milizie israeliane, coloni ed ebrei ortodossi in testa, stanno impedendo ai musulmani di Gerusalemme di entrare e pregare sulla Spianata delle Moschee e nelle moschee di Omar e Al Aqsa. Ieri i cristiani hanno fatto una dimostrazione di fronte al Santo Sepolcro in solidarietà con i loro fratelli palestinesi musulmani

Venerdì mattina si è tenuto un pacifico sit-in, in silenzio, nel cortile della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, in solidarietà con i luoghi santi islamici, presi di mira in prima linea, di Al-Aqsa e Omar Mosque, in risposta all'appello di un certo numero di studiosi e religiosi musulmani, che hanno chiesto di sostenere i luoghi sacri e di opporsi alla giudaizzazione della città santa.

Ha partecipato al sit un certo numero di sacerdoti cristiani di varie confessioni ed una folla di occupati palestinesi cristiani di Gerusalemme, così come pellegrini cristiani in visita a Gerusalemme in questi giorni. Durante il sit-in si sono elevate preghiere e suppliche per Gerusalemme ed anche alcuni canti religiosi in più lingue.

Ha detto il Patriarca Attallah Hanna, arcivescovo di Sebastia degli ortodossi, in un discorso alla fine della seduta, "la nostra presenza in questo luogo santo è per noi innanzitutto una doverosa testimonianza di solidarietà umana con i nostri fratelli, che appartengono a questa terra santa e a questa città benedetta. La Chiesa della Resurrezione è il centro dei cristiani nel mondo ed il più sacro posto cristiano sul pianeta, e qui noi oggi vogliamo stabilire al massimo l'unione delle forze e la solidarietà con i luoghi santi islamici, e con i musulmani che hanno vista intrappolata e calpestata la loro dignità ed i loro sentimenti religiosi, a causa di questo sconfinamento nel più sacro dei luoghi santi".

Ha poi aggiunto: "L'attacco ad Al-Aqsa è un attacco alla nostra dignità, alla nostra esistenza, alla nostra identità, alla nostra civiltà, e aggressioni come quella ad Al-Aqsa sono un attacco tanto ai musulmani quanto ai cristiani: noi siamo un solo popolo con una medesima causa".

"Oggi siamo solidali con i musulmani, perché questo è il nostro dovere, umanitario e di solidarietà nazionale con loro, perchè a causa delle aggressioni sono presi di mira tutti, nessuno escluso".

"Chiediamo a Dio di sollevare l'ingiustizia dalla nostra Gerusalemme, dai nostri luoghi santi e dalla nostra gente, augurandoci che questo sia il giorno in cui il nostro popolo, come altri popoli nel mondo, ottengano la libertà che meritano".

"La Basilica della Resurrezione e la Moschea di Al Aqsa sono in Gerusalemme gemelli inseparabili: un'aggressione da Al-Aqsa è un assalto alla Resurrezione, ed un assalto alla Resurrezione è un attacco alla Moschea di Al Aqsa".

"La città di Gerusalemme, che include i luoghi santi, ci è stata affidata e le nostre guide spirituali e umanitarie devono conservarla."

Fadi Shirak,

10 ottobre 2009,

dal West Bank

Cisgiordania occupata

per TerraSantaLibera.org :

http://www.terrasantalibera.org/Giudaizzazione_e_resistenza_CristianoIslamica.htm

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