domenica 11 ottobre 2009

Il rapporto Goldstone: pubblicazione integrale nel testo originale, esposizione e commento.

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Vers. 1.0/11.10.09
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Post correlati: 1. Vita e vicende del rapporto Goldstone. –

Devo a Francesca il link che andavo cercando e dove si può scaricare in pdf il testo originale del rapporto Goldstone in tutte le sue 575 pagine. Ma è già disponibile nel blog Rough Moleskin una traduzione parziale, che sarà da noi utilizzata, ove concesso. Di questo rapporto si parla tanto sui media, ma a conoscerlo sono appena gli addetti ai lavoro. E se ne parla spesso per dirne male. Israele che ha a sua disposizione nei media l’equivalente dei suoi mezzi materiali di distruzione di massa, atomica compresa, fa di tutto per diffamare il contenuto del rapporto. Non ci si è fatto scrupolo di usare davanti agli occhi del mondo l’arma protocollare della corruzione e del ricatto per costringere Abu Mazen al ruolo che gli era già stato attribuito di fantoccio, quisling, kapò. Agli stessi palestinesi della West Bank dovrebbe diventare ora più che mai chiaro cosa si nasconda dietro una formula eufemistica quanto ipocrita come il “processo di pace”. Si tratta in realtà di un processo di sterminio e di pulizia etnica il cui inizio a due date: il 1882 quando si insediano le primo comunità sionsita che avevano ben chiaro in mente ciò che volevano dagli ignari indigeni. Questo processo che si può leggere in libri di storia opportunamente depurati da interpretazioni falsificanti. Questo processo dura fino al 1948, quando viene attuato il famoso piano Dalet già pronto nel cassetto. Era il piano di espulsione dalla Palestina dei suoi abitanti. Ancora a questa data e prima dell‘espulsione i palestinesi costituivano la maggioranza della loro terra, malgrado le massicie immigrazioni che si riversavano sulla Palestina per lo più dai paesi dell’Europa orientale. Su un milione e mezzo di palestinesi almeno 750.000 venivano espulsi villaggi letteralmente rasi al suolo e cancellati dalla carta geografico. La “pulizia etnica” del 1948 non si è mai fermata e “piombo fuso” è solo l’ultimo momento di un processo secolare di conquista coloniale, di stampo razzista e sionista.

Come è stato ciò possibile in un mondo che pretende di essere sempre più improntato a valori di giustizia e di rispetto per la nuova stella dell’ideologia giuridica, cioè i “diritti umani”? Attraverso il possesso capillare dei mezzi di informazione, la corruzione ed ogni forma di pressione esercitato dalle comunità ebraiche nei vari paesi. Attraverso una folle ideologia che pretende di far pagare il mito dell’«Olocausto» a persone che ne sono del tutto innocenti. Insomma attraverso una propaganda così massiccia e spudorata di fronte alla quale ciò che si attribuisce a Goebbels impallidisce a arretra.

Il rapporto Goldstone di fronte al rinnovarsi dell’orrore ormai certo della sua impunità offre ai popoli e alle intellettualità che hanno la responsabilità di far circolare le informazione verso una più vasta fascia di pubblico offre uno strumento di informazione e di analisi che sguarcia i veli della menzogna mediatica. Noi qui seguiamo un nostro piano di edizione che è il seguente.

In questo post di “Civium Libertas” verrà fatto una sintesi politica del contenuto del rapporto, la cui lettura in lingua inglese ci impegnerà non poco tempo. Non potendo costringere i Lettori di «Civium Libertas» ai nostri tempi, essi possono andare direttamente al pdf, se in grado di leggere il testo inglese. Oppure, se hanno una conoscenza non eccelsa della lingua inglese, possono spostarsi in altro mio blog, concepito per fini autodidattici e finalizzato allo studio della lingua inglese. Il link è il seguente: English to learn. Qui l’intero rapporto sarà distribuito in numerosi piccoli post dalla forma grafica il più accattivante possibile, con uso di grafica e opportuni commenti di carattere linguistico, storico, giuridico. Una homepage consentirà una visione d’insieme e opportuni links renderanno agevole la navigazione interna. I Lettori se lo vorranno potranno lasciare loro commenti ed anche lavorare per una traduzione collettiva in italiano del testo inglese, in modo da renderlo ancora più accessibile al pubblico di lingua italiana. Troll e disturbatori di ogni genere saranno trattati a seconda di come meritano. Questo post in “Civium Libertas” avrà una sua funzione omogenea agli altri post qui contenuti. Non sarebbe stato possibile in “Civium Libertas” l’editing che ben si adatta ad un blog concepito per lo studio della lingua inglese. Gradualmente verranno aperti opportuni collegamente con gli altri miei blogs tematici.

Sommario: 1. Struttura del rapporto. – 2. Il rifiuto di Israele. –

1. Struttura del rapporto. – Consta di 575 pagine dattiloscritte e di 1776 paragrafi (da me indicati con il segno §), raggruppati in XXXI capitoli a loro volta suddivisi in sezioni. Termina il documento una serie di allegati. Trovo particolarmente importante la partizione univoca in paragrafi (§§), ognuno da me fornito di un suo link. che potà essere utile per le citazioni puntuali del Rapporto.

2. Il rifiuto di Israele. – Il § 8 informa che il governo di Israele ha rifiutato qualsiasi forma di collaborazione con la Commisione. Solo per la disponibilità del governo egiziano la Commissione è potuto entrare in Gaza attraverso il valico di Rafah. Si ricordi il trattamento inflitto ad altro Commissario ONU: chiuso in un cesso fetido. È una misura ricorrente in Israele verso tutti gli ospiti stranieri non graditi. Il “non gradimento” israeliano si esprime abitualmente chiudendo il malcapitato in un cesso, infestato da parassiti. Questa è la superiore civiltà e moralità israeliana.

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(segue)

1 commento:

namazgah ha detto...

Io ritengo vergognoso il comportamento d alcuni leader della Comunità ebraica di Roma. Troppo spesso hanno sostenuto Israele nonostante le numerose violazioni del diritto internazionale. Il sig. Leone Pasermann e il sig. Riccardo pacifici dovrebbero capire che non siamo allo stadio in cui ciascuno applaude alla propria squadra, e fischia di fronte al contropiede dell'altra. Questo atteggiamento di sotenere chi ha la nostra stessa origine o professa il nostro stesso credo religioso è assurdo. Evidentemente queste persone non hanno raggiunto la maturità propria della società del XXI secolo.