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Secondo un significato corrente del termine, che non sembra controverso, corruttore è chi in cambio di qualcosa, generalmente denaro, induce un altri, che si dice corrotto, a violare un suo precedente e maggiore impegno. Lo schema corruttore/corrotto lo si trova sotto tutti i cieli e in ogni tempo. Non è certo una prerogativa di qualcuno. Nel nostro caso però il nostro inferno sionista si arricchisce di un nuovo girone. L’occasione per inaugurarlo ci è data dalla notizia dell’arresto di un cittadino americano sospettato di aver passato ad Israele segreti di stato dientro compenso in denaro. Tutti ricordiamo il precedente di Giuda Iscariota. Il codice morale del Sinedrio non era refrattario all’uso di questi metodi. A giudicare dal commento positivo con cui l’agenzia sionista IsraëInfo offre la notizia si direbbe che il modo di giudicare non sia cambiato.
Versione 1.0/20.10.09
Assassini ←•→ Delatori
Sommario: Espionnage au profit d’Israel. –
1. Espionnage au profit d’Israel. – Anche agli esordi della guerra contro l’Iraq vi fu una presenza dei servizi segreti israeliani. Il solito gioco delle smentite. Non ho approfondi la questione che forse non merita molta attenzione. Ora però siamo di fronte ad un’altra vicenda di spionaggio di genere diverso: non vengono offerte notizie false agli USA per scatenare la guerra in Iraq, ma vengono carpiti all’alleato USA non specificati segreti di stato. Questo il modo di riportare l’evento da parte di hasbaroti di lingua francese: «
Secondo un significato corrente del termine, che non sembra controverso, corruttore è chi in cambio di qualcosa, generalmente denaro, induce un altri, che si dice corrotto, a violare un suo precedente e maggiore impegno. Lo schema corruttore/corrotto lo si trova sotto tutti i cieli e in ogni tempo. Non è certo una prerogativa di qualcuno. Nel nostro caso però il nostro inferno sionista si arricchisce di un nuovo girone. L’occasione per inaugurarlo ci è data dalla notizia dell’arresto di un cittadino americano sospettato di aver passato ad Israele segreti di stato dientro compenso in denaro. Tutti ricordiamo il precedente di Giuda Iscariota. Il codice morale del Sinedrio non era refrattario all’uso di questi metodi. A giudicare dal commento positivo con cui l’agenzia sionista IsraëInfo offre la notizia si direbbe che il modo di giudicare non sia cambiato.
Versione 1.0/20.10.09
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Sommario: Espionnage au profit d’Israel. –
1. Espionnage au profit d’Israel. – Anche agli esordi della guerra contro l’Iraq vi fu una presenza dei servizi segreti israeliani. Il solito gioco delle smentite. Non ho approfondi la questione che forse non merita molta attenzione. Ora però siamo di fronte ad un’altra vicenda di spionaggio di genere diverso: non vengono offerte notizie false agli USA per scatenare la guerra in Iraq, ma vengono carpiti all’alleato USA non specificati segreti di stato. Questo il modo di riportare l’evento da parte di hasbaroti di lingua francese: «
«Le ministère de la justice des Etats-Unis a annoncé lundi soir l'arrestation par le FBI du Dr Stewart Nozette, 52 ans, un scientifique habitant à Chevy Chase (Maryland) qui a travaillé par le passé pour le Pentagone et la Nasa, soupçonné avoir accepté de transmettre des secrets d'Etat à Israël. Dans le communiqué publié par la justice américaine , il est souligné que l'Etat hébreu n'est pas, à ce stade, mis en cause, et que Nozette, qui a reçu un appel d'un agent des service fédéraux au début du mois de septembre se faisant passer pour un officier israélien, a accepté de travailler pour les renseignements de l'Etat hébreu, contre rémunération».Si noti il titolo originale: “au profit d’Isrël”. Non a vergogna di Israele, che è il corruttore, ma a vantaggio di Israele. Che le persona in questione sia stato indotto ad una condotta morale non proprio esemplare è cosa che non entra in considerazione. Oltrettutto gli USA sono il più grande alleato di Israele. Senza la sua protezione costante negli anni Israele non sopravviverebbe lo spazio di un istante. Senza contare il fiume di danari che giungono dagli USA, sottratti dalle tasche del contribuente americano, non solo di religione ebraica o cristiano sionista. Se questo è il trattemento riservato al maggiore alleato, figuriamoci cosa possono aspettarsi fedeli “amici” come l’Italia di Frattini, che ben si guardò dal presentare le dimissioni da ministro degli Esteri quando gli fu detto una plateale bugia sulla non invasione di terra a Gaza. Ed in effetti se Frattini si fosse dimesso allora, come ci si sarebbe aspettato da un ministro fedele all’Italia, quale vantaggio ne sarebbe venuto a Israele? Giustamente, Frattini non ha pure pensato lontanamente di dimettersi. E nessuno che io sappia ha pensato di chiederne le dimissioni, quelle dimissioni che pretendono da Berlusconi per questioni di femmine. Come è noto, Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente, ne è parte integrante mentre tutti i restanti stati arabi che lo circondano sono un corpo estraneo e l’esercizio israeliano osserva il più alto codice morale del mondo, anzi di tutta la storia umana.
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