martedì 22 febbraio 2022

Ricchi e poveri

SULLE ESTERNAZIONI DI UN VIROLOGO DI REGIME, che ha accusato tutto il mondo cosiddetto e spregiativamente detto "no vax", tacciandolo di mancanza di "speranza" e di "populismo". Ahmè, di Speranza ne abbiamo uno di cui assai volentieri faremmo a meno ma di cui in due e più anno non abbiamo avuto la speranza di liberarci e che continua ad opprimerci con una dittatura sanitaria che supera di gran lunga tutte le dittature del Novecento ed a cui dobbiamo innumerevoli decessi per effetti collaterali le cui conseguenze si proiettano per i decenni a venire. Una Speranza confortata da virologi, scienziati e mediologi di regime.

Quanto poi alla ricchezza privata del Virologo, frutto di successo professionale, non ne siamo per niente invidiosi, ritenendo l'invidia forse il più vergognoso dei sentimenti umani. Prova ne ne sia che a suo tempo abbiamo votato per l'uomo più ricco d'Italia, il signor Berlusconi, che era sceso in politica. Sapendolo ricco di suo, lecitamente o meno - non abbiamo mai indagato -, pensammo che non aveva bisogno di rubare, o anche di pensare a un arricchimento lecito o illecito, come la quasi totalità degli altri politici, che iniziavano la loro carriera con le pezze al culo. Purtroppo, l'Uomo ci ha deluso. Ma è un'altra storia.

Se invece vogliamo parlare di speranza come virtù teologale, questa non la si può mai perdere del tutto perchè concide con la vita, e perdendo ogni speranza si perde anche la vita. Se poi la speranza la si fa invece coincidere con il miraggio dell'arricchimento, anzichè con quella felicità che viene dalla buona vita, fatta certamente di salute - per la quale si pagano i medici, anche troppo - ma soprattutto dalle gioie che vengono dagli affetti familiari, dall'onore in una comunità di galantuomini, da onesti agi materiali necessari per una vita dignitosa, e tante altre cose che danno la misura di una felicità la cui esistenza o meno può essere appresa solo alla fine della propria vita, quando si tira il bilancio ultimo e ci si offre al giudizio degli uomini rimasti su questa terra e quella dei propri padri passati a miglior vita.

Se il discorso lo si vuole invece portare sulla distribuzione delle ricchezze nel mondo, allora entriamo pure noi in politica, È certo che uomini sempre più ricchi nel mondo, ma anche in Italia, hanno fatto perdere ogni speranza ad uomini sempre più poveri. La politica pandemica, dettata da Illustri Virologi di successo, ha condotto alla rovina ed alla morte anche per suicidio migliaia e migliaia di persone, diciamo pure centinaia di migliaia. L'Istat e l'Istituto Superiore di Sanità non ci danno le statistiche della disperazione. Per necessità di regime restano segreti e per costrizione mediatica dobbiamo pure ridere e dichiararci contenti e felici per lo scampato pericolo. Grazie a un siero sperimentale miracoloso siamo ancora vivi, quando potevano morire. Dobbiamo ringraziare i Virologi di successo, senza stare a interrogarci sulle origine, le vocende, i passaggi, gli onorari di tanto successo... I soldi li hanno fatti e la ricchezza non oleat. Un peritosettore tedesco, in un video censurato, ha dichiarato che da potentati economici gli offerti offerti "regali" di centinaia di migliaia di euro: ha risposto che era ormai anziano...

Non possiamo sapere e non possiamo indagare sulle origini delle fortune e ricchezze private. Da "populisti" possiamo solo dire che una società con grandi disparità di ricchezze, con il lusso estremo tutto da una parte sempre più ristretta ed esigua e la miseria estrema cosparsa sul 99 % della popolazione, è una società profondamente malata. Per guarirla non è cosa da Virologi, epidemiologi, igienisti, tecnici sanitari di regime, agenti mediatici e propagandistici. Ahimè, occorro Populisti disposti a far cadere qualche testa e instaurare un Nuovo Tribunale di Norimberga. La Giustizia non è vendetta, ma è la cura necessaria e spesso dolorosa per consentire alla società, ad un popolo di poter vivere, prosperare, avere speranza per se e i propri figli, per le generazioni future.

Ed è quanto d'acchitto ci spinge a scrivere l'esternazione del Virologo di successo, affindando questo mio testo al web, ossia al mare, come una bottiglia affidata alle onde e alle maree. Resta l'amarezza per insulti, offese che ogni giorno i media di regime rovesciano su una moltitudine indifesa che non può reagire. Chi offende resta impunito, e recita lui la parte della vittima e dell'offesa. Gli vengono pure offerte, a nostre spese, scorte di poliziotti a tutela della loro criminale incolumità nell'esercizio di una diffamazione di regime, promossa e protetta.


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