lunedì 18 febbraio 2008

IL “PARTITO FASCISTA REPUBBLICANO” E GIULIETTO CHIESA

di Filippo Giannini

[questo articolo è stato ricevuto direttamente dall'Autore, che lo pubblicherà su "Nuovo Fronte"]

Disse una volta Ezra Pound (cito a memoria): «Se un uomo non ha il coraggio di sostenere un’idea a cui crede, o non ha valore l’uomo o non ha valore l’idea». Per chi non lo sapesse, Ezra Pound è stato il più notevole poeta americano dell’altro secolo e un fervente fascista mussoliniano.

Ricevo da un caro amico: «Visto che siamo in tanti. Anch’io mi dico FASCISTA. E, a Giulietto Chiesa, direi quel tale: “sanzionami questo”».

Non ho ben capito a che cosa si riferisse, poi, leggendo più avanti, ho compreso il suo intendimento.

Leggo: «Denunciata la ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano».

E ancora: «Giulietto Chiesa presenta formale esposto presso la Procura di Roma».

Leggendo ancora più avanti comincio anche a capire le “gravissime preoccupazioni” di Giulietto Chiesa.

Strasburgo, 22 maggio 2007; “Il Partito Fascista Repubblicano, fondato nel settembre ’43 da Benito Mussolini, oggi rinasce grazie all’intraprendenza di un camerata che crede ciecamente nell’ideologia fascista. E’ giunta finalmente l’ora che tutti i fascisti d’Italia, possono di nuovo riunirsi sotto un unico nome e simbolo che il Duce stesso volle creare. Il Partito fa propria tutta l’ideologia Mussoliniana. Il PFR fonda le proprie radici nell’ideale Fascista Mussoliniano”».

Osserva allarmato Giulietto Chiesa: «Queste, alcune preoccupanti frasi presenti sul sito www.partitofascistarepubblicano.it, farneticazioni che possono costituire una grave e attuale minaccia alla vita politica e democratica del nostro paese (…)».

Giulietto Chiesa non si ferma a questa denuncia e avverte.


E continua: «La ricostituzione del Partito Fascista Repubblicano si pone in aperto contrasto con la XII norma finale transitoria (ma quant’è permanente questa espressione “transitoria”, nda) della Costituzione, che sancisce: “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Una disposizione fortemente voluta dall’Assemblea Costituente, manifestazione inequivocabile dello spirito repubblicano e antifascista (“e daje”, nda) della nostra Costituzione. Tale disposizione, seppure troppo spesso ignorata, è tutt’oggi in vigore».

Quindi conclude e specifica:

E poi c’è qualcuno che si lamenta, sostenendo che i parlamentari non lavorano per quanto guadagnano.

Tutto giusto? Non tanto. Infatti, dato che si parla di Costituzione, documento che, credo, dovrebbe essere la massima garanzia per ogni cittadino, l’art. 21, fra l’altro, recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione (…)». E poco più avanti, nell’art. 49: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Come la mettiamo?

Ma non è finita. Domando all’europarlamentare Giulietto Chiesa: quanti cittadini italiani conoscono il Trattato di Pace (per essere più precisi: “il diktat”) del 1947, che ci fu imposto dallo straniero perché vincitore del secondo conflitto mondiale?

Trascrivo due articoli inseriti nella “Parte II – Clausole Politiche” che attestano: «L’Italia non incriminerà, né altrimenti perseguiterà, alcun cittadino italiano, compresi gli appartenenti alle forze armate (e qui viene “il bello”, nda), per il solo fatto di avere, durante il periodo di tempo corrente dal 10 giugno 1940 all’entrata in vigore del presente Trattato, espressa simpatia (la chiamano “simpatia, nda) od avere agito in favore della causa delle Potenze Alleate o Associate».

Questo, in altri tempi, quando le parole avevano un senso, si sarebbe chiamato “tradimento”.

Ma andiamo avanti. Visto che Giulietto Chiesa – Europarlamentare cita la Costituzione, io sostengo che alcuni articoli di questa ci furono imposti dallo straniero. Leggiamo l’art. 17, sempre della Parte II: «L’Italia, la quale, in conformità dell’articolo 30 della Convenzione di Armistizio, ha preso misure per sciogliere le organizzazioni fasciste in Italia, non permetterà, in territorio italiano, la rinascita di simili organizzazioni, siano esse politiche, militari o militarizzate, che abbiano per oggetto di privare il popolo dei suoi diritti democratici».

Pure questa è bella! Ed osservo: a parte il contrasto in termini fra le prime imposizioni e la parte finale, se è vero (e non lo è) che gli Stati Uniti d’America, come dicono, sono una grande democrazia, quale interesse avrebbe “una grande democrazia” a proibire la ricostituzione di un Partito politico, anche se “Fascista”, oltretutto sconfitto dalla potenza delle armi? E’ questo il punto. Sconfitto dalla potenza delle armi, ma non dalle idee. E se avesse avuto ragione Benito Mussolini? Nell’ultima intervista, concessa poche ore prima di essere assassinato, ad una precisa domanda rispose: «Abbiamo spaventato il mondo con le nostre idee»: il mondo della grande finanza e del capitale.

E allora tutto quadra. A tutt’oggi “qualcuno” ha ancora paura di quelle idee. E per tornare all’e-mail del mio amico, affermo che: sono disposto a dare altro lavoro all’avvocato Lucio Barletta, legale dell’Europarlamentare Giulietta Chiesa e dichiaro: mi avvalgo degli articoli 21 e 49 della Costituzione e mi dichiaro Fascista. Se questo è un reato, mi autodenuncio e invito il mio amico ad inviarmi l’indirizzo della direzione del novello PFR, perché sono pronto ad iscrivermi, se l’iniziativa è seria.

Perché infierire sui “fascisti”, uomini che lavorano e non hanno mai dato adito, dal termine del conflitto, a scandali di sorta?

Non a poche ore, ma a pochi minuti dalla sua morte (queste poche righe portano la data: “27 aprile notte” (1945), Mussolini fra l’altro ha lasciato scritto: «(…). Non so se i miei appunti saranno mai letti dal popolo Italiano; vorrei che così fosse, per dargli la possibilità di raccogliere in confessione di fede il mio ultimo pensiero. Non so nemmeno se gli uomini mi concederanno il tempo sufficiente per scriverli (…). E’ ormai un fatto che la guerra è perduta, ma è certo che non si è vinti finché non ci si dichiari vinti (…). Oggi io perdono a quanti non mi perdonano e mi condannano condannando sé stessi. (…). All’odio smisurato e alle vendette subentrerà il tempo della ragione (…)».

Rifletta l’on. Giulietto Chiesa su queste parole, e volga lo sguardo e la sua intelligenza e la sua attività lì dove c’è corruzione e arroganza. C’è tanto da fare… E sono certo di interpretare il pensiero e la volontà degli italiani tutti. Altro che andare a denunciare per apologia ecc. ecc.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mussolini al governo decise che il PNF fosse l'unico partito ammesso in Italia dal 1928 al 1943.

Nella nostra vituperata democrazia è garantita la presenza in Parlamento di partiti neofascisti, veterocomunisti, razzisti, xenofobi....

Adesso un fascistone nostalgico di quello stesso Mussolini che vietò l'esistenza di ogni altro partito che non fosse il suo, ben prima della guerra, viene a lagnarsi che Giulietto Chiesa abbia a che dire sulll'ennesimo partituzzo di fascisti....come se ce ne fossero pochi.
Ma non fate ridere i polli!

Antonio Caracciolo ha detto...

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Da un punto di vista teorico-costituzionale è stato posto un problema. Personalmente, ma senza entrare nel merito, ritengo che fascismo e nazismo appartengano al "definitivamente trascorso”, sono cioè storia e non più attualità politica.
La manifestazione del proprio pensiero è comunque un diritto garantito dall'articolo 21 della costituzione. Su questo non trovo ci sia da ridere, essendo troppo spesso disatteso un simile essenziale diritto.

eresiarca ha detto...

Cerchiamo di essere razionali e di non agitare spauracchi.
Se la legge italiana "vieta la ricostituzione..." e, difatti, sono stati nel tempo disciolti alcuni partiti sulla base di questa XII Disposizione transitoria (v., ultimo della serie, ad es. il Fronte Nazionale di Freda), cerchiamo di capire com'è che, dal 1945, sono stati ammessi il Msi, la Fiamma Tricolore, Fascismo e Libertà, Alternativa Sociale, Fronte Nazionale, Forza Nuova ecc. (Alleanza Nazionale non rientra nel novero perché "pentita")...
La risposta è molto semplice. Perché non sono mai stati quello che sembrano, ovvero non sono "partiti fascisti"! Bensì specchietti per le allodole (perlopiù collusi con gli USA: Vinciguerra ha coniato la felice definizione di "neofascisti atlantici di servizio"), come del resto il PCI non è mai stato un vero "partito comunista" (infatti ad un certo punto c'è chi se ne accorge e fonda gruppi comunisti armati come le BR).
Per di più, questi partiti inscenano alla perfezione il ruolo di "fascisti come li ha descritti l'antifascismo", in modo da alimentare, appunto il cosiddetto "antifascismo", che costituisce il luogo ideologico d'incontro di tutti i partiti ammessi in Parlamento, "neofascisti" e "xenofobi" inclusi.
Ciò premesso, e perciò chiarita la discrezionalità con il quale viene adoperato il divieto... vorrei capire quale pericolo potrebbe costituire questo nuovo minuscolo partito, di cui tuttavia non conosco nulla. Lo ritiene un pericolo per la "democrazia"?
Lei pensa seriamente che la "democrazia" non sia messa in pericolo dai partiti che si alternano al governo producendo i disastri che sono sotto gli occhi di tutti?
S'informi, per favore, legga ad esempio "I danni del Fascismo", di A. Mezzano, poi, se lo crede sensato, continui a stracciarsi le vesti...
E, già che c'è, si procuri anche i libri di F. Giannini, l'ultimo dei quali, sui rapporti tra il Fascismo e gli Ebrei è davvero illuminante.

Anonimo ha detto...

Le do ragie sul fatto che questo minuscolo partituzzo non è in grado di costituire alcun pericolo.
Contribuirebbe solo a rendere ancor più ridicolo e burlesco un Parlamento che in larghi settori lo è già di per sé.
Le ho già detto e ribadisco che fate solo ridere i polli, non che siate pericolosi, neanche per i polli stessi.

Grazie
PS: Le mie scuse ai pollilyirxdn

Antonio Caracciolo ha detto...

Intervengo non sul merito, ma per dire all'uomo dei polli che esiste una civiltà del linguaggio, di cui non mi sembra stia dando prova. Per citare Pannella, non sospetto di fascismo, dice il vero quando definisce il fascismo una cosa grande e tragica che l'Italia ha dato al mondo. Il principale argomento dell'uomo dei polli è che il regime fascista è stato un regime a partito unico mentre noi viviamo meglio e più liberamente in una pluralità di partiti che si sono già distinti per pubblico latrocinio e che ancora oggi continuano a rubare come e più di prima, avendo legalizzato il furto...

Insomma, io capisco che si possa del tutto sensatamente e proficuamente criticare il fascismo e quanti ancora pensano di ispirarsi ad esso: ed è per questo che non ho esitato a pubblicare i commenti dell'uomo dei polli. Ma per il resto non capisco gran che le sue argomentazioni.

Osservo poi che se veramente un qualsiasi partito (non importa quale nome porti) si colloca interamente nella lettera e nello spirito dell'art. 49 della costituzione, non vi dovrebbero essere pericoli e recriminazioni di sorta.

Ma mi risponda l'uomo dei polli: quanti e quali partiti rispettano l'articolo 49 della costituzione?
Nessuno!

Al momento i due maggiori partiti, non rappresentati al parlamento, sono a mio avviso: a) il partito dei rassegnati; b) il partito dei disperati (ad esempio, le persone sommerse dalle immondizie napoletane). Finché sarà maggioritario il partito dei rassegnati, vi saranno governi che si alternano (Prodi, Berlusconi, Veltroni) senza nulla concludere, prendendo per i fondelli i cittadini e rubando l'uno più dell'altro. Quando a prevalere saranno i disperati (immondizie, disoccupati, morti di fame ed ammazzati), allora il popolo italiano apprenderà necessariamente cosa è il suo "potere costituente", cioè quel potere che lo legittima a cambiare regime e costituzione...

Io vedo tanta disperazione in giro. Se l'uomo dei polli crede di poter ridere, buon pro gli faccia. Non ci avrà però dato un grande contributo di pensiero, cioè quello che ci saremmo da lui aspettati dandogli attenzione e concedendogli diritto di parola.