venerdì 22 febbraio 2008

Distorsione del mercato e della vita democratica: la Casta dei giornali

Versione 1.1

Ho appena comprato un nuovo libretto, di Beppe Lopez, La Casta dei giornali: così l’editoria italiana è stata sovvenzionata e assimilata alla Casta dei politici, Stampa Alternativa, Rai Eri, euro 10, pp. 2006.
Trarrò da qui spunti per una serie di articoli in questo Blog dedicato al tema delle libertà dei cittadini. Una prima considerazione che voglio fare è di tipo caratteriale-psicologico. Credo che capiti ad ognuno di noi, almeno qualche volta, di uscire fuori dai gangheri per qualcosa letti sui giornali o ascoltata in televisione. Esistono due tipi di comunicazione: una di tipo verticale, dove da un centro (giornale-televisione) viene diffusa l'informazione da Uno verso Molti, che possono essere poche decine o diversi milioni a seconda dell'importanza e della potenza del mezzo di comunicazione. Vi è poi un nuovo tipo di informazione, recente, che è del tipo orizzontale, nella quale ognuno comunica con ogni altro. La nostra è di questo secondo tipo e mi auguro che con il tempo diventi la più importante ed attendibile. Altra precipua caratteristica dell’informazione del primo tipo è la totale assenza del contraddittorio, per cui il lettore criticamente non avvertito non ha la possibilità di formarsi un autonomo convincimento. Al massimo può dubitare pregiudizialmente di tutti gli organi di stampa ed è una saggia precauzione. La stampa è dunque principalmente uno strumento di formazione e coazione della cosiddetta pubblica opinione, non un mezzo di informazione al servizio della democrazia. Ne discende l'interesse ad essere proprietari di giornali o quanto meno a poterli controllare, quelle poche volte che occorre per interessi prettamente politici, Scandali rosa e notizie di poco conto possono ben essere lasciati alla libera discrezione dei giornalisti. Le notizie che contano invece no.

Per non uscire fuori dai gangheri alla lettura di notizie inverosimili o non condivisibile occorre persuadersi della fondamentale non-libertà dei mezzi di comunicazione quanto più sono mastodontici per il loro apparato e per il numero di giornalisti al loro servizio. Da una commissione parlamentare d”inchiesta negli Usa abbiamo potuto apprendere dell'esistenza allora di migliaia di giornalisti direttamente al soldo della CIA. La loro funzione era quella di orientare l'opinione pubblica sulla guerra in Vietnam. Per le vicende odierne in Medio Oriente possiamo ben ipotizzare l'esistenza di migliaia e migliaia di giornalisti letteralmente al soldo dei servizi segreti interessati. Lo sapremo probabilmente fra un quarto di secolo, quando gli archivi o altre fonti saranno disponibili. Viviamo per fortuna nell’epoca di una rivoluzione tecnologica chiamata internet, che sembra assicurare una certa libertà o quanto meno di contrasto ad un’informazione già verticalmente orientata. A giudicare da un’agenzia come «Informazione Corretta» non è che non si tenti di fare anche in internet ciò che era prassi consolidata sulla carta stampata. Mi chiedo spesso quale utilità materiale io consegua nel dedicare il mio tempo a scrivere questi miei post: assolutamente nessuna. Ma non si vive sempre e soltanto per il dio danaro e per ognuno di noi esiste il momento dell'impegno civile e politico per la comune difesa del sistema delle nostre libertà e per il miglioramento generale del nostro comune livello di vita e di civiltà.

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