giovedì 21 febbraio 2008

Siamo ostaggi di una lobby?

Versione 1.1
Testo in progress
(da rivedere nella forma e limare nei concetti: lo farò quando ne avrò il tempo)

Malgrado i tentativi di boicottaggio – questo “buono”, secondo il modo di ragionare dei Nostri – negli USA gli studiosi Mearsheimer e Walt hanno potuto pubblicare la loro ampia e documentatissima ricerca sulla “Israel lobby e la politica estera americana”. Anche in quel caso i boicottatori hanno tentato l’arma spuntata dell'accusa di antisemitismo. Come ho potuto scrivere privatamente a Giorgio Israel, non ricordo in tutto l’arco della mia esistenza un solo caso di cosiddetto antisemitismo, di cui abbia potuto fare diretta esperienza. Ne concludo che l'antisemitismo è una pura invenzione strumentale al conseguimento di vantaggi e privilegi di ogni specie. Sempre nel libro dei due autori americani, si narra il modo in cui i politici contattati subiscono ed accettano le pressione della individuata Lobby. A fronte di vantaggi ottenuti da una parte non si riscontrano reazioni da parte dei controinteressati, spesso perfino ignari. Insomma, la lobby esiste ed è impossibile negarlo.

È da chiedersi se il fenomeno esista anche in Italia e quale consapevolezza se ne abbia da parte dei comuni cittadini. L’indagine che occorre fare non è facile e si frappongono ostacoli. Le notizie che se ne possono avere sono indirette e consistono in fondo in un diversa ottica di lettura dei dati che offre la stessa Lobby. Di recente l’ineffabile Mastella, che spero vivamente esca di scena per sempre, ha menato vanto di essere riuscito a far ottenere agli ebrei romani una pensione aggiuntiva che l’INPS aveva ritenuto non avessero diritto. Ancora più sorprendente, se non erro, è stato il fatto che il Ministro si sia servito di fondi propri del ministero di Grazia e Giustizia, quando in un servizio della nota Gabanelli di Report ho potuto apprendere di ufficiali giudiziari che pignorano le fotocopiatrici dello stesso Ministero per le numerose condanne inflitte all’Italia dalla Corte europea di giustizia. E dunque, se la matematica non è un'opinione, l'Ineffabile Ministro – per fortuna dimessosi, dopo lo sgarbo alla moglie – sottrae fondi ai legittimi creditori per distribuirli graziosamente agli ebrei del vicino Ghetto. Di ciò il Ministro ha menato vanto televisivo. Poiché un uomo come Mastella non fa nulla per nulla, è chiaro che egli si aspettasse un ritorno politico alla faccia di tutti gli italiani che con la loro misera pensione forse non superano la seconda settimana.

Proprio ieri «Informazione Corretta», un'agenzia filoisraeliana appositamente creata per fare lobbying sulla stampa italiana – peraltro quasi tutti finanziata dal contribuente e tale da costituire una specifica “casta dell'informazione”, secondo quanto si apprende in un libretto meno noto della maggior Casta – ha attaccato nuovamente Franco Cardini, reo di aver aderito all’appello Gaza Vivrà, dove ciò che mette in fibrillazione gli speculatori della Memoria artefatta è l'equiparazione fra le sofferenze che i palestinesi patiscono almeno dal 1948 e le sofferenze attribuite agli abitanti dei lager nazisti. Come se l'assedio e l'embargo contro Gaza non esistesse e come se gli assedianti non fossero gli israeliani o addirittura come se questi fosssero i loro benefattori, dopo averli espropriati delle loro terre, delle loro case, come se non fossero degli elargitori di bombe a grappolo, appositamente concepite per i bambini che ne sono le prime vittime designate.

In questi giorni possono leggersi articoli sul 1968, di cui ricorre il quarantennio. Ebbene la generazione di quegli anni ricorda certamente la grande protesta che in tutto il mondo, USA compresi, si levò contro la guerra americana in Vietnam, percepita come una guerra di aggressione che nulla aveva a che fare con pretese liberazioni di popoli. Negli stessi anni un'analoga guerra di aggressione, coronata da successo, fu la guerra israeliana contro i popoli arabi. Che lo stato di Israele sia una costruzione coloniale per la dominazione del Medio Oriente è cosa di assoluta evidenza. Vi era dunque una parallelismo fra la guerra in Estremo Oriente condotta negli stessi dagli americani e la guerra in Medio Oriente delegata agli Israeliani. Mentre però i vietnamiti avevano potuto avere appoggi di russi e cinesi, i plalestinesi furono in pratica abbandonati a se stessi. Si è potuto apprendere che in quegli anni migliaia di giornalisti erano al soldo della CIA per orientare l'opinione pubblica occidentale. Non vi è nessun motivo per escludere che una eguale copertura mediatica sia tuttora in atto per la politica di aggressione e conquista di Israele in Medio Oriente. Si aggiunga che tutto l’Occidente europeo, retorica a parte, è sotto il tallone degli USA e che la politica estera statunitense può essere facilmente imposta ai governi europei, che nella loro cupidigia di servilismo danno perfino dimostrazione di spontaneità nel condividere la politica di embargo verso i paesi arabi, Gaza compresa. Addirittura nelle misure a suo tempo decise contro l’Iraq fu posto l'embargo anche sui vaccini per l’infanzia ed è difficile ottenere statistiche attendibili su veri e propri genocidi compiuti dagli ideologi del diritti umani e della democrazia e libertà esportata.

Le facili digressioni rischiano di portarci lontano. Tornando invece al nuovo attacco di Giorgio Israel e Franco Cardini può essere utile riflettere sulle modalità dell’attacco. Per fortuna, non è contestabile la liceità dell’Appello per Gaza. Il solito Magdi Allam pare abbia pensato di rivolgersi alla magistratura, che però ha respinto la faziosità fanatica del noto personaggio. Manifestare solidarietà ad un popolo sotto assedio ed in pratica sotto genocidio è per fortuna cosa ancora lecita in questo nostro libero paese. Ma il fattore scatenante delle farneticazioni di un Giorgio Israel è la sempre più frequente equiparazione, ovviamente analogica e metaforica, fra le atrocità attribuite ai nazisti durante gli anni dell'ultima guerra civile europea ed nota alla maggior parte solo attraverso fiction televisive e le atrocità attuali visibili ad ognuno ed inflitte quotidianamente ai popoli mediorientali in generale e palestinesi in particolare.

A prima vista ci si sorprende per tanta smodata ed isterica reazione. Gli israeliani con le loro superiori armi uccidono senza ombra di dubbio. A meno che non sia colto da follia neppure il più ottuso e sfegatato sionista può negare la realtà delle uccisioni e delle sofferenze indicibili inflitte a palestinesi e libanesi. Si pretende però che questi orrori contrari ad ogni idea di umanità siano siano santificati da legittimità, siano pure benedetti con l'aspersorio. Poiché molto, in danaro ed in uomini, è stato investito per accreditare il cliché del vittimismo ebraico, finirebbe per saltare tutto il colossale inganno mediatico se dovesse apparire senza ombra veruno di dubbio come i sedicenti e presunti eredi di vittime di un vero e proprio mito, quello dell’«Olocausto», e dico “mito” per il semplice fatto che è inibita con il carcere la normale ricerca storica condotta con normali metodi scientifici di accertamento, verifica, discussione, conferme separate, contraddittorio e simili, compiano delitti comparabili e perfino superiori a quelli nazisti, di cui peraltro la memoria è solo indotta e presunta. Lungi da me l’affermare o il negare una veridicità di cui posso apprendere solo da altri, ma interamente in me la pretesa che la ricerca storica sia assolutamente libera e che nessuno debba rischiare il carcere per il solo delitto di aver scritto libri di storia, condivisibili o meno che siano.

Monitorando l’agenzia «Informazione Corretta», di cui è non marginale collaboratore Giorgio Israel, mio Collega alla “Sapienza” (per fortuna così grande da potersi non incontrare mai), si rimane sorpresi dal livore, dall’autentico “odio” fino al più turpe sollazzo, verso quanti hanno il grave torto di non essere acriticamente filoisraeliani o non essere proni alle incredibili esagerazioni della “religio holocaustica”, che la recente imbecillità francese che avrebbe voluto far sì che ogni bambino francese adottasse un bimbo morto in camere a gas, per la cui esistenza nella stessa Francia si manda in galera chiunque nutrisse dubbi. Una simile imbecillità è stata però giudicata idea “eccellente” dagli Informatori torinesi, facenti capo verosimilmente ad Angelo Pezzana. Ma ciononostante gli stessi personaggi, ossia i «Corretti Informatori» elargiscono patenti di “odio” a tutte quelle persone che attaccano intrisi di odio profondo. in realtà, si tenta con artifici di indurre all'applicazione di una legge scellerata, la legge Mancino, sulla cui genesi occorre indagare. Non mi stupirei che alla base di quella produzione normativa non vi sia stata un'azione lobbistica. Assurda poi e segno della profonda decadenza della cultura giuridica la pretesa di voler produrre per legge l’amore fra gli uomini. Al massimo il diritto può imporre ad ognuno l'obbligo del soccorso e punire l'omissione di soccorso, ma l'omissione di amore e la punizione dell'odio è un'assurdità che allontana gli uomini da ogni fiducia nel diritto come forma di regolazione delle relazioni civili fra cittadini. Nell’«Olocausto» è andata in fumo ogni idea di diritto.


1 commento:

Anonimo ha detto...

A proposito di Israele e metodi nazisti, è di oggi l'ennesima notizia di una strage di civili palestinesi, tra cui 4 bambini.
Il motivo? Una "rappresaglia" (sic!) per l'uccisione di UN (1) CIVILE israeliano.
Il conto totale alla fine sarà di 15 palestinesi uccisi, e decine feriti.
Almeno i nazisti facevano il conto di uno ogni 10...