Ricevo con preghiera di pubblicazione e diffusione il comunicato che segue. Aggiungo di mio una conferma nella sensazione che complessivamente la stampa italiana sembra come ubbidire ad una stessa regia. Dal vicenda del papa alla Sapienza, alle liste nere, alla fiera di Torino e tanti altri casi recenti e meno recenti danno tutti la stessa impressione di una manipolazione con cui i poteri forti tentano di ingabbiare la testa e la coscienza della gente. Non è impropria la dizione «guerra ideologica» che trovai in documenti di archivio relativi alla Seconda Guerra Mondiale. E sia! Le guerre devono essere combattute, quando ci capitano addosso come disgrazie e tragedie, anche se è di gran lunga preferibile la pace, valore supremo che si deve sempre perseguire. Segnalo con l’occasione una recente intervista radiofonica dove un noto esponente di parte israeliana sostiene che sarebbe forma di antisemitismo anche la semplice contestazione della Fiera del Libro.
Antonio Caracciolo
Stiamo parlando dei giornalisti italiani. Osserviamo infatti che tre quotidiani pubblicano, in data odierna, la foto di una colonna del passaggio pedonale della strada che costeggia il Politecnico. La colonna riporta la scritta “FERMIAMO ISRAELE” e la firma “BMPT” con il simbolo dell'ape. La scritta è parzialmente cancellata e parzialmente ricalcata.
I tre quotidiani ne fanno un uso improprio...e soprattutto differente. Il quotidiano “La Repubblica” (quello che ci ha accostato alle coltellate del Barrocchio ed alle bombe in Val di Susa), inserisce quella foto a pagina 16, con la didascalia “scritte antisemite”, a margine di un articolo che riguarda la lista pubblicata in rete con i 162 nomi di professori universitari ebrei.
I giornaletti gratuiti e distribuiti ovunque “Leggo” e “City”, invece, parlano di una scritta trovata nella mattinata di ieri, riconducendola alle proteste – di cui, fino ad ora, non ci siamo occupati – contro la scelta di dedicare ad Israele il salone del libro.
Poiché abbiamo la memoria più lunga dei giornalisti che hanno diffuso queste falsità (riscontrabili da chiunque percorra quella strada ogni giorno), ma soprattutto perchè siamo soliti passare molto tempo in giro e poco sulla rete internet, vorremmo rettificare ufficialmente.
Quella scritta, come altre simili, è comparsa nel luglio del 2006, quando Israele invase il Libano, stato sovrano, e la comunità internazionale, insieme ai giornalisti dei quotidiani citati, era voltata dall'altro lato. In quell'occasione, Progetto Torino organizzava una vasta campagna di controinformazione e di protesta, sostenendo attivamente i gruppi che si impegnavano a fare arrivare materiale di prima necessità in Libano, partecipando alla fiaccolata avvenuta in piazza Castello, intervistando giornalisti libanesi e corrispondenti italiani non embedded in Libano. Tutto ciò è comodamente reperibile sul nostro sito www.progettotorino.org, dove c'è anche scritto chiaramente che non siamo di destra. Contestualmente scoprivamo che ignoti, evidentemente nostri simpatizzanti o che condividevano il nostro intento, avevano scritto “FERMIAMO ISRAELE” in giro per la città, firmandosi col nostro nome. Scritte che ci fecero molto piacere.
Concludendo:
1. le scritte non sono apparse l'altra notte, ma oltre un anno e mezzo fa, quindi niente scoop;
2.le scritte riguardavano una guerra, non la festa del paese, quindi niente scoop.
Torino, 12 febbraio 2008
Base Militante Progetto Torino
ufficiostampa@progettotorino.org
COMUNICATO STAMPA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE E DIFFUSIONE
DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
DILETTANTI ALLO SBARAGLIO
Stiamo parlando dei giornalisti italiani. Osserviamo infatti che tre quotidiani pubblicano, in data odierna, la foto di una colonna del passaggio pedonale della strada che costeggia il Politecnico. La colonna riporta la scritta “FERMIAMO ISRAELE” e la firma “BMPT” con il simbolo dell'ape. La scritta è parzialmente cancellata e parzialmente ricalcata.
I tre quotidiani ne fanno un uso improprio...e soprattutto differente. Il quotidiano “La Repubblica” (quello che ci ha accostato alle coltellate del Barrocchio ed alle bombe in Val di Susa), inserisce quella foto a pagina 16, con la didascalia “scritte antisemite”, a margine di un articolo che riguarda la lista pubblicata in rete con i 162 nomi di professori universitari ebrei.
I giornaletti gratuiti e distribuiti ovunque “Leggo” e “City”, invece, parlano di una scritta trovata nella mattinata di ieri, riconducendola alle proteste – di cui, fino ad ora, non ci siamo occupati – contro la scelta di dedicare ad Israele il salone del libro.
Poiché abbiamo la memoria più lunga dei giornalisti che hanno diffuso queste falsità (riscontrabili da chiunque percorra quella strada ogni giorno), ma soprattutto perchè siamo soliti passare molto tempo in giro e poco sulla rete internet, vorremmo rettificare ufficialmente.
Quella scritta, come altre simili, è comparsa nel luglio del 2006, quando Israele invase il Libano, stato sovrano, e la comunità internazionale, insieme ai giornalisti dei quotidiani citati, era voltata dall'altro lato. In quell'occasione, Progetto Torino organizzava una vasta campagna di controinformazione e di protesta, sostenendo attivamente i gruppi che si impegnavano a fare arrivare materiale di prima necessità in Libano, partecipando alla fiaccolata avvenuta in piazza Castello, intervistando giornalisti libanesi e corrispondenti italiani non embedded in Libano. Tutto ciò è comodamente reperibile sul nostro sito www.progettotorino.org, dove c'è anche scritto chiaramente che non siamo di destra. Contestualmente scoprivamo che ignoti, evidentemente nostri simpatizzanti o che condividevano il nostro intento, avevano scritto “FERMIAMO ISRAELE” in giro per la città, firmandosi col nostro nome. Scritte che ci fecero molto piacere.
Concludendo:
1. le scritte non sono apparse l'altra notte, ma oltre un anno e mezzo fa, quindi niente scoop;
2.le scritte riguardavano una guerra, non la festa del paese, quindi niente scoop.
Torino, 12 febbraio 2008
Base Militante Progetto Torino
ufficiostampa@progettotorino.org
1 commento:
Potremmo dire che questo è l'ennesimo caso da manuale tipo "sbatti il mostro in prima pagina". Poco male, la sindrome da accerchiamento della lobby resiste e persiste quanto il servilismo di chi sembrerebbe confondere la cronaca con la propaganda. Amenità d'Italia.
Rispettosamente.
Abd-el-Qader
titolare del blog
tawhid.splinder.com
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