Precedente/Successivo
In questo blog, che è uno sguardo sull’immensità della blogsfera di cui fa parte, abbiamo appreso qualcosa di Franklin Lamb da un post di Egeria, che ne ha tradotto un articolo. Egli vive da anni in Libano e da qui aiuta la resistenza internazionale. La sua qualifica di esperto di diritto internazionale è per noi particolarmente interessante per poter verificare sulla base della sua esperienza una tesi non nostra originale. Cito per tutti Noam Chomsky, ma credo che sia un’opinione abbastanza diffusa fra chi abbia una qualche nozione della disciplina giuridica che nelle università si insegna con la dicitura: “diritto internazionale”. Questa branca del diritto, che non è “diritto statale interno”, come direbbe Hegel, ma se mai “diritto statale esterno”, non esiste più quale risultante della volontà comune degli stati, che sottoscrivono ciascuno in piena libertà ed autonomia quegli accordi multilaterali o bilaterali che costituiscono il cosiddetto “diritto internazionale”. Ad aver diritto questa branca del diritto è l’azione arbitraria e congiunta di Israele e degli Usa, per i quali non vi è altro principio valido del diritto internazionale che il proprio capriccio: ciò che è me piace e fa comodo è il diritto internazionale, ciò che non mi piace e non mi fa comodo non ha nulla a che fare con il diritto internazionale. Ovviamente, si trovano quanti intellettuali organici si vuole per dare una sistemazione con parvenza teorica a questa barbarie della nostra epoca che si presume “civilizzata”. Ma appunto ci sarà preziosa l’esperienza sul campo di Franklin Lamb, esperto americano di “diritto internazionale”.
SOMMARIO: 1. È così che finirà Israele? – 2. Le domande degli studenti di Tripoli. – 3. La Francia afferma che i bombardamenti Nato hanno fallito. – 4. Fine per i ribelli di Bengasi se le tribù cercano di entrare in partita? – 5. Tripoli sulle spine. –
1. È così che finirà Israele? – È un articolo del 4 giugno di quest’anno corrente 2011, che è apparso in traduzione italiana a cura di Egeria, in questo nostro blog. La tesi sconvolgente è che i coloni sionisti, gente piovuta da ogni parte del mondo, attirata da vantaggiose condizione di immigrazione, non sono per nulla sicuri della generosa offerta, che pensano di rifiutare appene se ne presenti loro l’occasione. Per questo fanno continua domande di immigrazione negli Usa, meta privilegiata, ovvero conservano con cura i passaporti dai paesi di provenienza, di cui conservano ancora la cittadinanza. È una situazione assai pericolosa per tutti gli stati del mondo dove esistono comunità “sioniste” – per non usare altri termini più pericolosi –, che agiscono all’interno degli stati come una potentissima Lobby che riesce ad influenzare la politica estera degli stati in cui risiedono con danno certo di tutti gli altri cittadini. È la tesi del libro di Mearsheimer e Walt, per nulla confutato da chi pretende con autoreferenzialità di averlo confutato. Il libro a pare di altri (Pappe, Sand, Rabkin...) è da loro solo diffamato, ma le gratuite diffamazioni aggiungono forza ai libri e agli autori da loro attaccatti. Non resta che la via del carcere del dissenziente o del diversamente pensante. Ed è una via largamentente praticata proprio in virtù di una presenza lobbistica bipartisan nei parlamenti nazionali. Si spera che i restanti cittadini (quasi tutti meno loro) aprano gli occhi al più presto.
Torna al Sommario.
2. Le domande degli studenti di Tripoli. – Quello che dicevamo in premessa trova in questo articolo una conferma ulteriore: il diritto internazionale non esiste più. In suo luogo regna l’arbitrio e la legge della giungla. I media rivelano sempre più la loro natura servile e truffaldina. Purtroppo, anche questo nostro scrivere libero è a rischio. Il sistema sa bene che esistono voci incontrollate ed incontrollabili, non corruttibili, le quale potrebbero costituire una seria minaccia se avessero la stessa diffusione dei mainstream. È questo il senso dei continui tentativi di ingabbiare la rete o di creare sempre nuovi titoli di reato che colpiscano le opinioni e la critica politica. È da sperare che il vento arabo soffi sulle piazze delle nostre città.
3. La Francia afferma che i bombardamenti Nato hanno fallito. – È un articolo apparso in traduzione italiana su CDC il 13 luglio 2011. Se la Nato doveva mostrare qualcosa alla stragrande maggioranza dei libici, è riuscita a far capire chi è il nemico esterno e chi il traditore interno. Ciò non solo ha dato maggiore unità politica ai libici più di quanto forse non abbia potuto fare lo stesso Geddafi in 40 anni di esercizio del suo potere, ma ha guadagnato a Geddafi anche la solidarietà dei suoi critici, costretti a schierarsi o con Geddafi o con la prepotenza barbarica, falsa ed ipocrita dei suoi aggressori. Come se ciò non bastasse, si rivelano inutili il massiccio bombardamento ed il vasto dispiegamento di forze politiche, militari e mediatiche.
4. Fine per i ribelli di Bengasi se le tribù cercano di entrare in partita? – Questo articolo di Lamb sulla Libia porta nuovi elementi per acclarare sempre più quanto sia stata e sia suicida e servile la nostra partecipazione alla guerra in Libia: nessun utile e solo danni. Checché ne dicano i nostri presunti governanti ancora oggi più di ieri di hanno dato prova della loro “cupidigia di servilismo”. Questo nostro disgraziato paese non potrà riprendersi finché non si sarà liberato di tutta la sua classe politica, di maggioranza e di opposizione, in gara di servilismo e di tradimento.
5. Tripoli sulle spine. – È una testimonianza di Lamb che in agosto si trova a Tripoli. Vi è molto da riflettere, ma intanto è bene segnalare una “fonte” attendibile nell’oceano della disinformazione che ci inonda ogni giorno. Mi dispiace non poter essere il prossimo 30 agosto 2001 ad una manifestazione anti-farnesina che si tiene in Roma. Il nostro governo non poteva dimostrarsi più infame ed infangare ancora per i posteri il nome dell’Italia, da sempre “traditrice” di ogni trattato. Posso in parte consolarmi, avendo una volta contestato pubblicamente l’attuale ministro degli Esteri.
In questo blog, che è uno sguardo sull’immensità della blogsfera di cui fa parte, abbiamo appreso qualcosa di Franklin Lamb da un post di Egeria, che ne ha tradotto un articolo. Egli vive da anni in Libano e da qui aiuta la resistenza internazionale. La sua qualifica di esperto di diritto internazionale è per noi particolarmente interessante per poter verificare sulla base della sua esperienza una tesi non nostra originale. Cito per tutti Noam Chomsky, ma credo che sia un’opinione abbastanza diffusa fra chi abbia una qualche nozione della disciplina giuridica che nelle università si insegna con la dicitura: “diritto internazionale”. Questa branca del diritto, che non è “diritto statale interno”, come direbbe Hegel, ma se mai “diritto statale esterno”, non esiste più quale risultante della volontà comune degli stati, che sottoscrivono ciascuno in piena libertà ed autonomia quegli accordi multilaterali o bilaterali che costituiscono il cosiddetto “diritto internazionale”. Ad aver diritto questa branca del diritto è l’azione arbitraria e congiunta di Israele e degli Usa, per i quali non vi è altro principio valido del diritto internazionale che il proprio capriccio: ciò che è me piace e fa comodo è il diritto internazionale, ciò che non mi piace e non mi fa comodo non ha nulla a che fare con il diritto internazionale. Ovviamente, si trovano quanti intellettuali organici si vuole per dare una sistemazione con parvenza teorica a questa barbarie della nostra epoca che si presume “civilizzata”. Ma appunto ci sarà preziosa l’esperienza sul campo di Franklin Lamb, esperto americano di “diritto internazionale”.
SOMMARIO: 1. È così che finirà Israele? – 2. Le domande degli studenti di Tripoli. – 3. La Francia afferma che i bombardamenti Nato hanno fallito. – 4. Fine per i ribelli di Bengasi se le tribù cercano di entrare in partita? – 5. Tripoli sulle spine. –
1. È così che finirà Israele? – È un articolo del 4 giugno di quest’anno corrente 2011, che è apparso in traduzione italiana a cura di Egeria, in questo nostro blog. La tesi sconvolgente è che i coloni sionisti, gente piovuta da ogni parte del mondo, attirata da vantaggiose condizione di immigrazione, non sono per nulla sicuri della generosa offerta, che pensano di rifiutare appene se ne presenti loro l’occasione. Per questo fanno continua domande di immigrazione negli Usa, meta privilegiata, ovvero conservano con cura i passaporti dai paesi di provenienza, di cui conservano ancora la cittadinanza. È una situazione assai pericolosa per tutti gli stati del mondo dove esistono comunità “sioniste” – per non usare altri termini più pericolosi –, che agiscono all’interno degli stati come una potentissima Lobby che riesce ad influenzare la politica estera degli stati in cui risiedono con danno certo di tutti gli altri cittadini. È la tesi del libro di Mearsheimer e Walt, per nulla confutato da chi pretende con autoreferenzialità di averlo confutato. Il libro a pare di altri (Pappe, Sand, Rabkin...) è da loro solo diffamato, ma le gratuite diffamazioni aggiungono forza ai libri e agli autori da loro attaccatti. Non resta che la via del carcere del dissenziente o del diversamente pensante. Ed è una via largamentente praticata proprio in virtù di una presenza lobbistica bipartisan nei parlamenti nazionali. Si spera che i restanti cittadini (quasi tutti meno loro) aprano gli occhi al più presto.
Torna al Sommario.
2. Le domande degli studenti di Tripoli. – Quello che dicevamo in premessa trova in questo articolo una conferma ulteriore: il diritto internazionale non esiste più. In suo luogo regna l’arbitrio e la legge della giungla. I media rivelano sempre più la loro natura servile e truffaldina. Purtroppo, anche questo nostro scrivere libero è a rischio. Il sistema sa bene che esistono voci incontrollate ed incontrollabili, non corruttibili, le quale potrebbero costituire una seria minaccia se avessero la stessa diffusione dei mainstream. È questo il senso dei continui tentativi di ingabbiare la rete o di creare sempre nuovi titoli di reato che colpiscano le opinioni e la critica politica. È da sperare che il vento arabo soffi sulle piazze delle nostre città.
3. La Francia afferma che i bombardamenti Nato hanno fallito. – È un articolo apparso in traduzione italiana su CDC il 13 luglio 2011. Se la Nato doveva mostrare qualcosa alla stragrande maggioranza dei libici, è riuscita a far capire chi è il nemico esterno e chi il traditore interno. Ciò non solo ha dato maggiore unità politica ai libici più di quanto forse non abbia potuto fare lo stesso Geddafi in 40 anni di esercizio del suo potere, ma ha guadagnato a Geddafi anche la solidarietà dei suoi critici, costretti a schierarsi o con Geddafi o con la prepotenza barbarica, falsa ed ipocrita dei suoi aggressori. Come se ciò non bastasse, si rivelano inutili il massiccio bombardamento ed il vasto dispiegamento di forze politiche, militari e mediatiche.
4. Fine per i ribelli di Bengasi se le tribù cercano di entrare in partita? – Questo articolo di Lamb sulla Libia porta nuovi elementi per acclarare sempre più quanto sia stata e sia suicida e servile la nostra partecipazione alla guerra in Libia: nessun utile e solo danni. Checché ne dicano i nostri presunti governanti ancora oggi più di ieri di hanno dato prova della loro “cupidigia di servilismo”. Questo nostro disgraziato paese non potrà riprendersi finché non si sarà liberato di tutta la sua classe politica, di maggioranza e di opposizione, in gara di servilismo e di tradimento.
5. Tripoli sulle spine. – È una testimonianza di Lamb che in agosto si trova a Tripoli. Vi è molto da riflettere, ma intanto è bene segnalare una “fonte” attendibile nell’oceano della disinformazione che ci inonda ogni giorno. Mi dispiace non poter essere il prossimo 30 agosto 2001 ad una manifestazione anti-farnesina che si tiene in Roma. Il nostro governo non poteva dimostrarsi più infame ed infangare ancora per i posteri il nome dell’Italia, da sempre “traditrice” di ogni trattato. Posso in parte consolarmi, avendo una volta contestato pubblicamente l’attuale ministro degli Esteri.
1 commento:
LA QUESTIONE DELLA PERMANENZA DI EBREI DELL'EST EUROPA IN PALESTINA STA DIVENTANDO PARTICOLARMENTE PESANTE. LA PRIMA CONSIDERAZIONE CONSISTE NEL FATTO CHE I PRIMI A SENTIRNE IL PESO SONO PROPRIO GLI ISRAELIANI, che si trovano in un autentico CUL DE SAC. ( CULO DI SACCO, nel vero significato della frase.)Già negli anni sessanta il sottoscritto fu ampiamente informato da chi aveva sicure informazioni, che gli ebrei russofoni erano indirizzati in Palestina in conseguenza di una atroce TRUFFA. Diciamo di più: vero SEQUESTRO DI PERSONA.
Posta un commento