domenica 26 giugno 2016

Per una storia del Movimento Cinque Stelle: 4. Andrea Casoni l’«escluso» dal gruppo.

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«Per una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009. Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre 2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico, rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi di sigle politiche,  ma senza che la situazione complessiva del Paese sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL

Leggendo un documento - riportato nel libro di Carbonaro -, firmato «I portavoce del MoVimento 5 Stelle di Modena e provincia» ci inquieta uno spirito di partito che fa pensare agli scenari descritti da Koestler in “Buio a mezzogiorno”, dove il Partito non solo schiaccia l’individuo, ma da questo pretende una soggezione assoluta fino al sacrificio estremo. Se consideriamo che il Partito comunista italiano ha avuto un profondo radicamento nella società italiana, non possiamo escludere che germi di ideologia stalinista siano penetrati in ciò che si chiama pregiudizio. Curiosa poi nel documento la distinzione fra “attivista” e “cittadino” precludendo a Andrea Casoni la partecipazione ad assemblee pubbliche in quanto “attivista” ma consentendole in quanto “cittadino”, e quindi sovraordinando l’attivista a cittadino, come già accadeva con l’iscritto al Partito Comunista, quegli che impersonava la Storia.

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(segue)

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