lunedì 2 maggio 2011

Israel lobby, N.S.: 2) Abbiamo le prove di minacce, pressioni o ricatti a Richard Goldstone per ottenere la sua presunta “ritrattazione”?

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Inutile cercare finezze nella maniera in cui la Lobby esercita la sua capacità di pressione. Sembra vi sia stata nel web una discussione fra non so quale rabbino e con chi circa la liceità dell’uccisione di bambini palestinesi secondo il Talmud, opera interna all’ebraismo ma che per il modico costo di 5 milioni di euro è stata finanziata dal CNR, con vicepresidente Roberto De Mattei, per averne una traduzione italiana, non si sa bene a chi destinata ed a quale scopo. Ho tagliato dicendo che nel famoso salmo sui salici piangenti si termina con bambini che vengono sbattuti al muro. Sembra di bambini ora si tratta, ma in questo caso del nipotino di Richard Goldstone che dovendo celebrare una sorta di cresima ebraica si è visto disturbato da individui che avrebbero influito sulla strana “ritrattazione” concessa dal relatore capo della Missione del Consiglio dei diritti umani, incaricata di accertare cosa successe a Gaza durante l’operazione detta “Piombo Fuso”. Il mio sospetto è che la strategia sia quella di ottenere una sorta di ritiro del rapporto da parte dell’Assemblea generale allo stesso modo di cui dovette succedere per il ritiro delle conclusioni di Durban I, che equiparava il sionismo con il razzismo, condannandoli entrambi. Non mi è riuscito di trovare la documentazione di questo passaggio, ma sarò attento al successivo, se le mie previsioni dovessero essere esatte. Sono in preparazione le traduzioni di alcuni articoli in inglese dove si rivelerebbero le “pressioni” suddette, abbiano esse o meno rilevanza penale tale da interessare una qualche autorità investigativa-giudiziaria, organi che ritiene del tutto inutili ed impropri in una materia tutta politica come quella di cui andiamo parlando. Avevamo già osservato che non si doveva affidare ad un “ebreo” e per giunta “sionista” dichiarato come Goldstone la presidenza della missione, per una duplice ragione: a) sarebbero state attenuate al massimo le risultanze dell’inchiesta che potevano essere sfavorevoli per Israele; b) anche se avesse voluto essere equanime, Goldstone non si sarebbe potuto sottrarre ai condizioni del suo essere “ebreo sionista”. Alla visita di “padrini” durante la “cresima ebraica” va poi aggiunto quanto sta succedendo in questi a Londra, per non far svolgere un annunciato dibattito sul rapporto Goldstone. Relatori sono Atzmon, Hart, Karmi, Rosen. Maggiori dettagli su questa incredibile azione di lobbyng saranno dati in un prossimo post di Egeria. Qui ci limitiamo a organizzare una pagina di unione sulla vicenda Goldstone sotto l’aspetto delle pressioni e dei ricatti che vengono esercitati su di lui in conseguenza dell’omonimo “Rapporto”, di cui è appena uscita la traduzione italiana ed a cui abbiamo dedicato un altro post, pure in evoluzione, ma con caratteristiche e finalità diverse, ed al quale rimandiamo.

Sommario: 1. Il panel londinese. – 2. La “cresima” disturbata. –

1. Il panel londinese. – Andando al link della pagina di Gilad Atzmon si legge il programma dettagliato della discussione che dovrebbe svolgersi domani 3 maggio presso una sede universitaria. Mi giungono notizie frammentarie di un’azione di contrasto contro questa manifestazione. Si vuole impedire che la discussione abbia luogo e sembrerebbe che la sede universitaria stia per cedere alle pressioni. Piuttosto che essere qui generici, preferiamo annunciare il prossimo post di Egeria che darà maggiori dettagli sulle sorti dell’evento, corredati da traduzioni di testi dello stesso Atzmon. Noi in questo post cercheremo poi di svolgere nostre considerazioni.

2. La “cresima” disturbata. – Non sono un esperto o un ammiratore della ritualità ebraica, dalla circoncisione in giù. Mi hanno spiegato che esiste nella religione ebraica qualcosa che rassomiglia alla nostra cresima, che è forse stata desunta da quel precedente ebraico. Ciò mi interessa è che l’intimidazione sarebbe avvenuta in questo contesto. Cliccando sul link si accede al giornale israeliano che ne ha dato notizia e che contiamo di avere in traduzione italiana nei prossimi giorni, magari qui di seguito.

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