Avrei voluto passare avanti, ma non so trattenermi dal denunciare una losca operazione i cui passaggi vedo scorrere sotto i miei occhi. Di Mazzini si sta parlando e straparlando contemporaneamente in più sedi e si prepara il lancio dell’operazione. Fin dall’inizio di quest’operazione ho ben pensato di premunirmi, costruendo un apposito blog dedicato alla pubblicazione dell’opera omnia di Mazzini, sterminata, con oltre 100 volumi. Non ho rinunciato a questa impresa che peraltro mi offre l’occasione di un viaggio a ritroso nel tempo, a 150 anni di quell’Unità d’Italia, che mai fu peggio celebrata. Intanto, la base teorica di un simile scempio storico, culturale e nazionale è un libro di Luigi Compagna, che ho letto attentamente e che è una vera e propria stiracchiatura, oltre l’osceno, per nobilitare il sionismo, associandolo agli uomini del nostro Risorgimento ed al discusso e discutibile processo politico che portò ad una cattiva unità d’Italia. Che sia stata “cattiva” non lo dico io, ma lo dicono i fatti stessi a distanza di 150 anni da quando quell’Unità fu fatta così male e con tanti “misteri” che aspettano di essere svelati ancora 150 anni dopo. Certo, di retorica ne scorre ancora a fiumi e non vi sono argini che possano contenerla. Ma ormai con un Bossi che in ultimo pretende si trasferiscano in Lombardia i ministeri ed un partito neo-borbonico sotto i cui vessilli mi è capitato di sfilare per le pubbliche vie, non credo di uscire fuori dal vero, dicendo che un’opera mal fatta al suo inizio rivela adesso tutte le sue crepe.
L’operazione sionista ha però un curioso paradosso. Se davvero dovessimo considerare scientificamente ammissibile l’apparentamento Sionismo-Mazzini-Risorgimento, sarebbe un modo per riconoscere una delle radici del fallimento nazionale. Giacché ci vuole ben altro che un Luigi Compagna o un “eccelso sionista” come Giorgio Israel, per farci recedere dalla constatazione fattuale che il sionismo non solo nei fatti, che sono quel che contano, ma anche nelle elucubrazioni intellettuali dei suoi ideologi, è un movimento “immigratorio” – ben altra cosa di un movimento nazionale – a sfondo razzista e con finalità di pulizia etnica di una popolazione autoctona. Il matematico Israel converrà con noi che se a = b e b = c ne discende che a = c. Se Mazzini (a) è eguale ad Herzl (b) ed Herzl è il padre del sionismo (c), ne segue che Mazzini è in qualche modo il padre putativo della pulizia etnica del 1948, che l’ebreo israeliano Ilan Pappe ha ben descritto e divulgato in un libro tradotto anche in italiano.
Dunque, povero Mazzini, cosa ne hanno fatto, con autorevolissimo avallo! Di più non diciamo perché costoro son anche maestri di liberalismo e di dottrina della libertà di pensiero, che è autorevolmente reinterpretata nel modo che segue: quello che io dico e sostengo è libertà di pensiero, sancita dalla costituzione; quello che tu dici, magari in contraddittorio a ciò che io dico, non è un’opinione, ma un crimine da punire con il carcere duro e la morte civile. Non è questa una mia esagerazione, ma è il dato oggettivo che sembra emergere dal monitoraggio costante della propaganda sionista e soprattutto dall’analisi dell’attività della Israel lobby. Di recente, in Londra, a fare le spese di tanto liberalismo è stato l’ebreo Gilad Atzmon, che in fatto di essenza dell’ebraicità e del sionismo, la racconta ben diversamente dal nostro Giorgino e con ben altro fondamento! Dopo quello che perfino le nostre televisioni, senza nessun discernimento critico davanti ad una lobby che mette in ginocchio il presidente dello stato più potente della terra, è da chiedersi se anche in Italia esiste qualcosa di analogo all’AIPAC, che negli USA opera alla luce del sole con arroganza e prepotenza infinite (1)... Lo abbiamo visto nella recente ritirata del presidente Obama di fronte ai manovratori delle democraticissime elezioni americane. Se anche in Italia vi sia l’eguale, basta un minimo di osservazione. Ed a farne le spese in ultimo è il povero Mazzini! Ma anche noi poveretti che, fra non molto, saremo probabilmente costretti a divere immedesimarci di nuovo negli anni dell’antica Carboneria, soltanto per poterci riunire e dirci, a voce bisbigliata, come la pensiamo vicendevolmente.
(1) Ma sembra esservi qualche reazione. Pare si sia formata spontaneamente una contro-manifestazione all’AIPAC, su cui si può qui vedere un video dalla pagina di Gilad Atzmon, mentre Egeria sta preparando un’ampia informazione con la traduzione italiana del discorso di Obama, dove fa marcia indietro rispetto a quello che sembrava avesse appena detto sui confini del 1967 e che noi tutti cretini avevamo male interpretato. Adesso arriva l’interpretazione autentica con grande soddisfazione del capo lobby Netanyahu.
L’operazione sionista ha però un curioso paradosso. Se davvero dovessimo considerare scientificamente ammissibile l’apparentamento Sionismo-Mazzini-Risorgimento, sarebbe un modo per riconoscere una delle radici del fallimento nazionale. Giacché ci vuole ben altro che un Luigi Compagna o un “eccelso sionista” come Giorgio Israel, per farci recedere dalla constatazione fattuale che il sionismo non solo nei fatti, che sono quel che contano, ma anche nelle elucubrazioni intellettuali dei suoi ideologi, è un movimento “immigratorio” – ben altra cosa di un movimento nazionale – a sfondo razzista e con finalità di pulizia etnica di una popolazione autoctona. Il matematico Israel converrà con noi che se a = b e b = c ne discende che a = c. Se Mazzini (a) è eguale ad Herzl (b) ed Herzl è il padre del sionismo (c), ne segue che Mazzini è in qualche modo il padre putativo della pulizia etnica del 1948, che l’ebreo israeliano Ilan Pappe ha ben descritto e divulgato in un libro tradotto anche in italiano.
Dunque, povero Mazzini, cosa ne hanno fatto, con autorevolissimo avallo! Di più non diciamo perché costoro son anche maestri di liberalismo e di dottrina della libertà di pensiero, che è autorevolmente reinterpretata nel modo che segue: quello che io dico e sostengo è libertà di pensiero, sancita dalla costituzione; quello che tu dici, magari in contraddittorio a ciò che io dico, non è un’opinione, ma un crimine da punire con il carcere duro e la morte civile. Non è questa una mia esagerazione, ma è il dato oggettivo che sembra emergere dal monitoraggio costante della propaganda sionista e soprattutto dall’analisi dell’attività della Israel lobby. Di recente, in Londra, a fare le spese di tanto liberalismo è stato l’ebreo Gilad Atzmon, che in fatto di essenza dell’ebraicità e del sionismo, la racconta ben diversamente dal nostro Giorgino e con ben altro fondamento! Dopo quello che perfino le nostre televisioni, senza nessun discernimento critico davanti ad una lobby che mette in ginocchio il presidente dello stato più potente della terra, è da chiedersi se anche in Italia esiste qualcosa di analogo all’AIPAC, che negli USA opera alla luce del sole con arroganza e prepotenza infinite (1)... Lo abbiamo visto nella recente ritirata del presidente Obama di fronte ai manovratori delle democraticissime elezioni americane. Se anche in Italia vi sia l’eguale, basta un minimo di osservazione. Ed a farne le spese in ultimo è il povero Mazzini! Ma anche noi poveretti che, fra non molto, saremo probabilmente costretti a divere immedesimarci di nuovo negli anni dell’antica Carboneria, soltanto per poterci riunire e dirci, a voce bisbigliata, come la pensiamo vicendevolmente.
(1) Ma sembra esservi qualche reazione. Pare si sia formata spontaneamente una contro-manifestazione all’AIPAC, su cui si può qui vedere un video dalla pagina di Gilad Atzmon, mentre Egeria sta preparando un’ampia informazione con la traduzione italiana del discorso di Obama, dove fa marcia indietro rispetto a quello che sembrava avesse appena detto sui confini del 1967 e che noi tutti cretini avevamo male interpretato. Adesso arriva l’interpretazione autentica con grande soddisfazione del capo lobby Netanyahu.
4 commenti:
Egr. Professore,
a proposito di Mazzini; cosa ne pensa della sua corrispondenza con Pike?
http://www.youtube.com/watch?v=v6D2TQB8DjU
Leggerò il libro segnalato ed a me ignoto. Ma il mio ragionamento è qui più elementare e lo può verificare lei stesso, se appena ha fatto le scuole italiane, almeno in certi anni. L’idea di Risorgimento, di cui Mazzini è indicato come uno dei padri, parte dal presupposto di popolazioni AUTOCTONE che “risorgono” da un antico torpore: ci si riferisce alle popolazioni della penisola italica di prima del 1861. L’idea SIONISTA è inguaribilmente legata a un movimento IMMIGRATORIO di gente, avventurieri, che proviene dagli angoli più disparati della terra e che ha di mira l’esproprio e l’espulsione di una popolazione, quella palestinese, autenticamente autoctona. Shlomo Sand ha demolito il mito dell’esistenza di un “popolo” ebraico! Mazzini, uomo che era arrivato – a detta di Craxi – perfino a tramare omicidi politici, lo si stira troppo se se ne vuole fare anche un padre del genocidio sionista. Se legge il libro di Pappe vedrà che è citata nelle prime pagine la normativa internazionale più recente dove la pulizia etnica è equiparata al genocidio. Tutto quello che il video dice sulla massoneria e sul lobbismo corrisponde, credo, ad un fenomeno tuttora presente e che nell’«ebraismo» (termine problematico per il quale rinvio a Rabkin ed Atzmon) ha certamente la sua massima manifestazione: AIPAC! L’uso di Mazzini (con tutte le problematiche di interpretazione dei suoi scritti e della sua militanza politica, qui lasciate aperte) fa parte di questa operazione lobbistica. Vogliono a tutti i costi e con qualunque mezzo nobilitare il sionismo, i cui misfatti non sono inferiori a nessun altro movimento politico, e tutto quello che vi può concorrere torna utile. Anziché pensare alla Massoneria consiglio di scansare la facile e pericolosa accusa di “complottismo” e di andarsi semplicemente a vedere non tanto chi fosse il Pike citato, ma chi sono quelli che ci presentano un Mazzini “sionista”, di quali mezzi e di quali sedi si avvalgono. Vedrà - credo – che questo viaggio sarà per lei istruttivo non meno della conoscenza di Pike. Inoltre, a proposito di Risorgimento, non dimentichi la differenza fra ciò che è percepito, ossia ciò che ci è stato raccontato (favole più o meno belle) in merito all’Unificazione nazionale, e la concreta realtà, filologicamente ricostruita, che è cosa diversa dai “miti” con i quali si edificano e si costruiscono i popoli. Nel caso del sionismo il “mito” non può cancellare il presupposto necessario del “genocidio” dei moderni Cananei... Se Mazzini fosse partito, all’inizio della sua carriera, con l’idea di “genocidio” non avrebbe potuto fare molto strada... Le sue frequentazioni con ebrei e massoni mi sono note, ma non è questo il punto ed il senso del mio discorso.
Le spiego il mio personale punto di vista.
Personalmente Mazzini non lo colloco nel movimento Sionista(razzista) ma e' indubbia la sua collaborazione/partecipazione con la Massoneria(1) di cui il Sionismo e' figlio legittimo.(2)
Il movimento che porto' all'Unita' d'Italia aveva "mandanti" stranieri(3) e l'Unione Europea e' il normale proseguimento dello stesso progetto: unificare territori sotto un'unica bandiera per controllarne le differenti popolazioni.(4)
L'attuale situazione economica mondiale giustifica il programma di Pike nel video che le ho postato precedentemente.
Mi dica se son completamente pazzo o se ho posso guarire.
Cordiali saluti,
Paolo
(1)
http://santaruina.splinder.com/post/16885737/mazzini-massoneria-cospirazioni
(2)
http://www.centrosangiorgio.com/occultismo/massoneria/articoli/pagine_articoli/ebraismo_e_massoneria.htm
(3)
http://www.lsdmagazine.com/la-spedizione-dei-mille-fu-finanziata-dalla-massoneria-inglese/2771/
(4)
http://www.vocidallastrada.com/2010/12/leuropa-del-controllo.html
Lei non è un pazzo ed io non mi permetto certo di dire una cosa simile. Pubblico senz’altro il suo commento in quanto pertinente. Solo che non essendo particolarmente versato in materia di massoneria, mi occorrerà del tempo per studiare le questioni da lei poste. Ed al momento ho molte cose su cui lavorare. Ma il suo commento resta pubblicato ed all’attenzione di chiunque altro voglia intervenire.
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