venerdì 12 marzo 2010

TRP1: Si muove il tribunale Russel per i crimini israeliani. Osservatorio sui lavori. Costituzione del Tribunale Russel per la Palestina.

Post: Successivo


Ciò che è una buona notizia per gli uni, non lo è per gli altri. Forse stiamo assistendo a qualcosa di nuovo e importante. L’immenso potere di controllo dei media e del ceto politico da parte di Israele e delle sue lobbies euro-americane, incomincia ad incepparsi e a non produrre risultati scontati. È ben vero che ognuno di noi è in qualche modo correspondabile del massacro ultimo di Gaza, ma a ben vedere le responsabilità storiche coprono tutta la parabola del sionismo in Medio Oriente. I giornalisti sionisti, operanti sulla nostra stampa, gettano a piene mani fango sui componenti del Tribunale, la cui genesi è legata ai nomi dei filosofi Russel e Sartre. Non possiamo aspettarsi che ad ad informarci siano i Pagliara della situazione, ed ove ciò fosse, sapremmo già in partenza ciò che avrebbe da dire. Intuendo, che sarà un evento importante dal punto di vista etico-politico, diamo qui inizio ad un nuovo post, dove andremo raccogliendo nel tempo le notizie su lavori che dureranno anni. Sarà uno studio di vasto respiro che collegheremo al nostro Monitoraggio generale dell’azione della Lobby sui nostri governi, sulla nostra politica, estera, sul controllo dei media e sul condizionamento della cosiddetta opinione pubblica, che è poi in realtà l’opinione pubblicata di giornalisti alle dipendenze di Israele.

Vers. 1.1/13.3.10
Sommario: 1. Il Foglio listato di lutto. – 2. Altro lutto in casa Volli. – 3. Ma che vuole costui? – 4. Barcellona, 1-3 marzo 2010. – 5. Notizie sul Tribunale Russel: cosa è, come nasce, cosa si propone. – 6. L’Unione Europea è complice. –

1. Il Foglio listato a lutto. – Onestamente, pur nella sua faziosità a 360°, devo riconoscere a Giulio Meotti una certa accuratezza nell’informazione. Devo ringraziarlo di una notizia che suscita in me speranze sulla nostra capacità di reazione morale davanti ad una barbarie che nella personale impotenza politica produceva in me un grande senso di frustrazione. Non mi illudo in nessun modo sulla nostra capacità di fermare la mano degli assassini, di poter interrompere il loro funesto lavoro. Ma resta nondimeno importante la nostra capacità di una reazione morale, che sarà il testimone che lasceremo alla generazione che verrà dopo di noi. Estrapolando dall’animus informativo offerto da Meotti, riusciamo a capire alcune cose. procediamo con ordine per riscrivere l’articolo, utilizzando criticamente le stesse notizie. Il parlamente europeo avrebbe recepito il rapporto Goldstone. Significherebbe molte cose, certamente in costrasto con l’uso che un Frattini ha finoria fatto delle istituzione europero, un uso tutto nell’interesse e per conto di Israele. Si parla di “crimini di guerra” compiuti a Gaza: si riconosce il crimene al suo capolinea, ma è un crimine che inizia poer lo meno nel 1948, come ha ben denunciato Ilan Pappe, nel suo libro su “La pulizia etnica della Palestina”. Il tono sguaiato del sionsita Meotti non riesce a ridurre l’importanza del fatto. La solita stupida e faziosita nell’oppore che si tratterebbe di «un tribunale solotanto contro Israele». Una frase priva di senso, essendo qui il trave nel proprio occhio, non in quello altrui. I nomi da registrare e mettere nei motori di ricerca per seguire l’evento sono quelli di Ken Loach, seguiti da altri. Loach dice il vero affermando:
«Siamo tutti complici del massacro a sangue freddo compiuto a Gaza se nn facciamo niente per accertare anche le responsabilità della comunità internazionale».
In realtà, si tratterà poi in concreto di stabilire cosa è poi questo “comunità internazionale” e quali concreti soggetti hanno agito dietro le quinte e per conto di chi. Ad esempio, il nostro Frattini, se non erro, è sempre andato fiero per aver fatto inserire il movimento di Hamas nella lista nera dei terroristi, come se il termine significasse qualcosa e non si fosse trattato di dare ad Israele licenza di uccidere, e cioè di poter fare vero e prorpio terrorismo e genocidio di stato, senza assumerne il nome.

Fa proprio ridere Meotti, usando qui il termine di lobby, ben sapendo a che meglio spetta questa denominazione. Una capriola retorica per un uso domestico. Può darsi che siano le ultime isruzioni giunte da Israele sulle nuove tecniche da usare per il marketing di un’immagine, quella di Israele, ormai sempre più difficile da vendere. Seguono dunque i nomi di Pierre Galand, Mairead Corrigan Maguire: Importante l’invito rivolto all’Unione Europea di un boicottaggio verso Israele. La favola dell’«odio» contro Israele, che Meotti, reitera è uno dei topoi della propaganda israeliana, che viene così spesso invocato non come contraltare dell’«amore» che si vorrebbe al suo posto, ma solo perchè la fattispecie “odio” ha valenza penale. Basta imputare a qualcuno il suo “odio” per far scattare meccanismi sanzionatori, non certo producendo “amore”. Lo lobbies che non esistono hanno alacramente lavorato nella produzione normativa degli stati al fine di ingabbiare ogni critica ed ogni opposizione ad un genocidio che proseguiva negli anni fino a giungere a “Piombo Fuso”, fase finale di un lunghissimo processo, dove l’accusa ad altri di “odio” e “antisemitismo” era ed è parte della strategia mediatica. Altri nomi che Meotti sui quali Meotti tenta di gettare una cattiva luce sono Boutros Boutros- Ghali, ex segretario dell’Onu; Mohammed Bedjaoui, ex presidente del tribunale internazionale di giustizia, che – udite l’infamia, secondo Meotti – ha condannato la “barriera di sicurezza israeliana” (sic!); e tanti altri, che seguiremo, anche ribaltando la disinformazione, o meglio la propaganda sionista ed israeliana del “Foglio”.

Torna al Sommario.

2. Altro lutto in casa Volli. – Mi dispiace avere attinto da qui la prima notizia della votazione dell’europarlamento sul rapporto Goldstone, apparovaro e fatto proprio a larga maggioranza. È una notizia importante, se significa un cambiamento di tendenza. Ben altri erano stati prima di adesso i segnali. Qui forse sta succedendo qualcosa. Registriamo il lutto di Ugo Volli, sionista torinese. Non ci soffermiamo oltre. Lo lasciamo con i suoi “amici”: ne ha tanti e tutti degni di lui. La notizia si lega alla precedente per l’invito rivolto dal tribunale Russel per il boicottaggio di Israele. Non sono dunque solo le università italiane a volere il boicottaggio di Israele, ma anche il tribunale Russel e il parlamento europeo, se verrà accolto l’invito.

3. Ma che vuole costui? – La biografia di Russel o di Sartre poco ci interessano. Il tribunale anziché Russel avrebbe ben potuto chiamarsi con altro nome o con nessun nome. Ciò che conta è che di fronte all’azione criminale di quanti detengono il potere politico e ci hanno condotto in guerre o in alleanze che certamente moltissimi cittadini non vogliono, vi sia un’istanza morale, etico-politica che esprima dissociazione da quanto si pretende di compiere in nostro nome. Noi siamo innocenti del sangue che il sionismo ha versato versato. Lucide a secoli di distanza le parole di Spinoza, ebreo pure lui, ma scomunicato: l’odio è l’essenza stessa dell’ebraismo, sia che siano gli stessi ebrei a nutrirlo per gli altri, sia che facciano tutti gli sforzi possibili per farsi odiare ed in questo modo acquistare una loro propria identità. Questa categoria dell’ebreo che odia se stesso è un’altra invenzione del sionismo per reprimere il dissenso interno. È proprio vero ciò che dice Ilan Pappe, ma sulla base del retroterro politico-teologico descritto da Rabkin: si è antisemiti se non si è antisionisti. In fondo, il sionismo di un Ugo Volli e Soci che ogni giorno riversano autentico “odio” sull’umanità goym che non ne vuole sapere di avallare il genocidio palestinese è quanto di peggio possa farsi all’ebraismo: il nazismo non avrebbe potuto fare di più, cioè di peggio. Dunque, ben vengano dieci, cento, mille Tribunali Russel se ciò significa chiamare ogni onesta coscienza ad interrogarsi su ciò che succede a Gaza e a dissociarsi, come ha fatto addirittura l’ebreo e sionista Richard Goldstone, il cui rapporto è quanto di più mite un ebreo avrei potuto imputare a suoi correligionari. Che anche jean.Paul Sartre fosse poi un ebreo, lo apprendo adesso, ma la cosa mi è del tutto indifferente, un dettaglio del tutto trascurabile, a dimostrazione del fatto che a me interessano ciò che gli uomini fanno e dicono, non se sono circoncisi o non lo sono. Posso essere d’accordo con loro o non esserlo, ma non a seconda della condizione del loro prepuzio.

4. Barcellona, 1-3 marzo 2010. – Il link dà notizia di un evento che mentre noi scriviamo si dovrebbe già essere verificato, ma di cui non abbiamo ancora trovato una cronaca esauriente: sono i guaiti dei “Corretti Informatori” che ci hanno fornito la prima notizia del fatto. Ricopio il testo che leggo senza inutilmente riassumerlo:
Tribunale Russell sulla Palestina,
con il sostegno della The Bertrand Russell Peace Foundation Ltd.


La prima sessione internazionale del Tribunale Russell sulla Palestina si terrà a Barcelona l’1, 2 e 3 marzo 2010. Il mandato del Tribunale costituito a Barcelona sarà di considerare il grado al quale l’Unione Europea e i suoi stati membri sono complici nell’occupazione in corso del territorio Palestinese e nelle violazioni da parte Israeliana dei diritti del popolo Palestinese. Dopo aver ascoltato una relazione delle breaches del diritto internazionale commesse dallo Stato d’Israele, una giuria composta da eminenti personalità esaminerà la politica e la pratica dell’Unione Europea e dei suoi stati membri nei loro rapporti con Israele, la potenza occupante, e verificherà il livello a cui quel che risulta è compatibile con i loro obblighi stabiliti dal diritto internazionale. Il 3 marzo 2010, la giuria renderà note le sue conclusioni con una conferenza stampa internazionale.

Sei domande principali, poste da esperti e testimoni, verranno sottoposte alla giuria del Tribunale. Le domande sono queste:

1. L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di promuovere e assicurare il rispetto del diritto del popolo Palestinese all’autodeterminazione? Hanno cooperato nell’ottica di ostacolare ogni grave violazione di quel diritto? Hanno sostenuto o denunciato ogni violazione di quel diritto?

2. L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di assicurare il rispetto del diritto umanitario internazionale vis-à-vis il popolo Palestinese nel caso dell’embargo sulla Striscia di Gaza e l’operazione militare “Piombo fuso” condotta da Israele dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009? Hanno cooperato nell’ottica di porre fine ad ogni grave violazione di quel diritto? Hanno sostenuto o denunciato ogni violazione di quel diritto?

3. L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di assicurare il rispetto del diritto umanitario internazionale e quello del popolo Palestinese alla sovranità sulle loro risorse naturali nel contesto della costruzione da parte di Israele di di insediamenti e pillage di risorse naturali nei Territori palestinesi Occupati? Hanno cooperato nell’ottica di porre fine ad ogni grave violazione della legislazione e del diritto in oggetto? Hanno aiutato o denunciato ogni grave violazione della legislazione e del diritto in oggetto?

4. L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di assicurare il rispetto del diritto umanitario internazionale, il principio della non-acquisizione di territorio con la forza e il diritto del popolo Palestinese all’autodeterminazione nel caso dell’annessione da parte di Israele della Jersualem Est? Hanno cooperato nell’ottica di porre fine ad ogni grave violazione della legislazione, del principio e del diritto in oggetto? Hanno aiutato o denunciato ogni grave violazione della legislazione, del principio e del diritto in oggetto?

5. L’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di assicurare il rispetto del diritto internazionale per quel che riguarda la costruzione da parte di Israele del muro nei Territori palestinesi Occupati? Hanno cooperato nell’ottica di porre fine ad ogni grave violazione del diritto? Hanno sostenuto o denunciato ogni violazione del diritto?

6. Alla luce di foregoing, l’Unione Europea e i suoi stati membri hanno adempiuto al loro obbligo di assicurare il rispetto del diritto internazionale ed Europeo nel contesto degli accordi firmati tra Unione Europea e Stato d’Israele?

- Mairead Corrigan Maguire, Premio Nobel per la Pace (1976), Irlanda del Nord
- Juan Tapia Guzman, giudice, Cile
- Ronnie Kasrils, scrittore e attivista, Sud Africa
- Gisèle Salimi, avvocato, ex ambasciatore presso l’UNESCO, Francia
- Michael Mansfield, avvocato, Presidente della Haldane Society of Socialist Lawyers, Gran Bretagna
- José Antonio Martin Pallin, Magistrado Emérito Sala II, Corte Suprema Spagna
- Cynthia McKinney, ex deputata del Congresso USA e membro del Green Party (Partirto Verde), USA
- Alberto San Juan, attore, Spagna
- Aminata Traoré, scrittore, politico e attivista, Mali

I Capi di Stato e Ministri degli affari esteri degli Stati membri, il Presidente della Commissione Europea José manuiel Barroso, il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e l’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica della sicurezza Catherine Ashton sono stati anche informati sullo svolgimento della sessione del Tribunale. Essi sono stati invitati a presentare, se desiderano, argomenti a difesa.
Si tratta qui in sostanza di un tribunale politico nel senso che non vi saranno sentenze che comminano pene ed anni di carcere, o che accusano qualcuno che deve difendersi. Si tratterà di formulare un giudizio politico sulla politica di fatto perseguita dai responsabili politici europei. In un certo è più di quello che si può ottenere da un comune tribunale, che non può mai andare oltre la legge che lo istituisce e al di là delle leggi di fatto esistenti. Potremmo dire che mentre un tribunale ordinario più giudicare sulla legalità delle condotte, un tribunale come quello Russel può giudicare sulla loro legittimità.

5. Notizie sul Tribunale Russell: cose è, come nasce, cosa si propone. – Andando al link si ottengono informazioni essenziali che fanno giustizia del fango sionista dato in apertura solo perchè era ciò che per primo avevamo trovato. È un tribunale popolare voluto dalla società civile. Non è per nulla necessario che le sue risoluzioni siano vincolanti: non avrebbe senso togliere lavoro ai tribunali ordinari. L’idea di Russel sembra qui geniale, se si tiene conto la distinzione dottrinale fra legalità e legittimità. Un tribunale ordinario può conoscere sola la legalità e deve ignorare la legittimità. Il primo Tribunale Russel si tenne in due sessioni nel 1967 e si occupò della guerra in Vietnam, che fu certamente un evento epocale per quella generazione. Se quella è stato il Primo Tribunale Russel, noi assistiamo 4o anni dopo ad un Secondo Tribunale Russel e si tratta nuovamente di un evento epocale: il genocidio del popolo palestinese, che dura da almeno 60 anni, ma che è sempre stato occultato e coperto dal sistema politico e mediatico. Viene da pensare al regno hobbesiano delle tenebre se ciò è stato possibile e continua ad essere possibile senza che la coscienza morale abbia potuto finora reagire. Vado dicendo che noi sappiamo se vinceremo davanti a forze così preponderanti, ma sappiamo che certamente perderemo se non sapremo reagire con la nostra coscienza e la nostra parola. Non è molto, ma ci saremo salvati. Potremo guardarci per lo meno allo specchio, anche se il nostro volto sarà assai triste. Il nuovo tribunale Russel oggi si chiama: Tribunale Russel sulla Palestina (TRP). E noi ne seguiremo i lavori ed i pronunciamenti. Ma osserveremo anche come si comporteranno gli altri rispetto ai proncuniamenti del Tribunale. Sarà per noi un’occasione per giudicare i nostri politici ed intellettuali. Ben detto: un Tribunale di coscienza, cosa che i Tribunali ordinari normalmente non sono. Il Tribunale dispone di un Comitato di appoggio internazionale che conta più di 100 personalità di ogni ambito. Oggetto del giudizio del Tribunale non sono i fatti già noti dal rapporto Goldstone, ma l’individuazione delle complicità che hanno reso sicuro Israele di poter continuare nella sua azione criminale e genocida. Non avrebbe osato tanto se non fosse stata certa della copertura e della complicità degli Usa e dei suoi Stati clienti europei.

6. L’Unione europea è complice. – A quanti in Italia vanno fieri per aver fatto inserire Hamas nella lista delle organizzazioni terroriste, di per sé un nonsenso, sarebbe recapitare la conclusione del Tribunale Russel per la Palestina. Si tratta di una evidente parzialità di trattamento, essendo la condotta di Israele ben più illegale di quanto si possa imputare ad Hamas, che ha vinto le elezioni con procedure assolutamente democratiche, controllate da osservatori internazionali. S voleva un governo Quisling che le urne non hanno concesso. Da qui il particolare modo di intendere la democrazia da parte di Israele: un modo davvero “unico”. Se il responso delle urne non mi aggrada, non ne rispetto il risultato. È interessante l’appello che il Tpr rivolge agli stati membri dell’Unione Eropea: consolidare la giurisdizione universale per per perseguire e arrestare i presunti colpevoli e processarli davanti ai propri Tribunali. Si chiede ancora la sospensione dell£Accordo di Associazione con israele, l’attuazione delle raccomandazione del rapporto Goldstone e l’intensificazione della campagna Bds (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni).

(segue)

Nessun commento: