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Il libro è del 2004 e si apre con un capitolo su «Il nuovo ordine mondiale», che sarà poi il titolo dell’intero libro del 2015. L’esordio del libro traccia una suprema sintesi per ogni secolo dal XVII in poi, indicando la potenza egemone per ogni secolo, fino ad arrivare per il XX secolo agli Stati Uniti d’America. Non è da contestare che nel Seicento la Francia avesse il predominio. E così via. Il punto può invece essere se via stato in ogni secolo l’autocompiacimento che vediamo oggi negli USA e se vi sia stata un’eguale pretesa a uniformare il mondo restante ai “propri valori”, vissuti acriticamente ed imposti a popoli vinti, ma non per questo con “valori” inferiori. Kissinger è però uomo che non si lascia irretire facilmente dalla retorica. Vedremo più avanti come prosegue la lettura... Alla fine della seconda guerra mondiale, quando il 35 % della produzione mondiale era americano, avevano appena finito di distruggere il mondo: l’Europa da una parte, il Giappone all’altro capo del mondo. Ci voleva poco a primeggiare: il guaio che da allora non vogliono più smettere e producono guerre e distruzioni in tutto il mondo per poter continuare a primeggiare.
Iddio ci scampi dalla «realizzazione immediata dei propri princìpi», cioè, si intende, quelli americani. Le pagine che seguono danno tuttavia l’impressione di una utile e proficua sintesi. Non faremo però riassunti delle parti che andremo via via leggendo.
Iddio ci scampi dalla «realizzazione immediata dei propri princìpi», cioè, si intende, quelli americani. Le pagine che seguono danno tuttavia l’impressione di una utile e proficua sintesi. Non faremo però riassunti delle parti che andremo via via leggendo.
(Segue)
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