Per i miei Cinque affezionati Lettori ho una riflessione fresca di mattinata, tale che avendo il tempo e la pazienza, oltre che il finanziamento, potrebbe essere sviluppata in un volume di 1000 pagine, che dovrebbe poi trovare i suoi Lettori, ma che anche se lo li si trovassero resterebbe un punto fermo di dottrina. Sempre più mi appare chiaro e consapevole l’assunto per cui «L’informazione è una emanazione del potere», da me più volte enunciato. Si assiste dunque in questi giorni a una vera e propria “crociata” contro gli islamici della porta accanto, resi responsabili di ogni attacco terroristico. Da essi si pretende che emettano solenni e formali dichiarazioni di condanna e dissociazione. Su pretende che scendano in piazza e facciano manifestazioni infiammate, dove ripetano come pappagalli ciò che noi vogliano sentire da loro. Da nessuno si pretende e si può pretendere una cosa simile, che è violenza morale, ma da essi lo si esige... Si rimprovera loro razzismo, intolleranza, fanatismo, fondamentalismo, ma non ci si accorge della trave che è nel nostro occhio Occidentale...
E veniamo al punto, o ai punti. Si blatera dalla mattina alla sera dei «nostri valori», che non si sa poi bene cosa siano, quali siano, in cosa consistano... Andare al Bataplan? Per sentire quella schifezza in musica e testo? Sarebbero quelli i nostri valori? I genitori mandano i loro figli a quella scuola di “civiltà”? Contenti loro... Ma non chiamateli i “miei” valori. Non sapevo manco che esistessero...
Oppure, se vogliamo andare su un piano più serio e solido, i nostri valori sarebbero quelli classici della Rivoluzione francese, anno 1789? Ossia: libertà, uguaglianza, fraternità?
Ebbene, non ci vuole molto a rendersi conto che:
- Non esiste nessuna Libertà, se non quella di essere lasciati morir di fame o abbandonati nella propria disperazione. Se la principale (e non costosa) libertà è quella di pensiero, basta citare la legge francese Fabius-Gayssot, per dimostrare che una simile libertà non esiste nè in Francia, né in Germania, nè altrove... Esempio minimo: in una fetida trasmissione televisiva (Quinta colonna) si è mandato per le periferie giornalisti scagnozzi per carpire a immigrati musulmani, ignari quanto incauti, dichiarazioni sui fatti di Francia... uno di questi, per non aver risposto quello che si voleva sentire, pare sia stato... arrestato! Ecco, una forma di ipocrisia occidentale: mi chiedo quello che penso, te lo dico, mi fai arrestare senza che abbia fatto altro che rispondere ad una tua domanda, non importando minimamente se la mia opinione - stando ai principi di libertà - sia condivisibile o meno, intelligente o stupida, encomiabile o esecrabile... Di “libertà” ce ne sarà sempre di meno, venendo essa sacrificata con il nostro consenso in nome della “sicurezza”. Un governo scaltro e privo di scrupoli ha facile gioco a organizzare false flag, auto-attentati, strategie della tensione e poi invocare pieni poteri, sospensione dei sempre più fragili diritti fondamenti sanciti da costituzione, in nome della «sicurezza» messa in pericolo non si sa da chi e perchè... Il “complottismo” è una teoria, se non erro, elaborata proprio dalla CIA per gettare discredito verso quanti denunciano i “complotti” dei governi... Personalmente, ritengono che il sospetto fondato su indizi e ragionamenti sia una forma di difesa legittima, ma non bisogna indulgere al “complottismo”, mi sembra assai più insensato l’«ufficialismo» di quanti prendono per oro colato tutto ciò che le Autorità “ufficiali” dicono e ritengono che si debba loro credere a prescindere da qualsiasi evidenza o prova contraria.
- Eguaglianza. Già nel 1976, un mio professore di economia, tuonava dalla Cattedra: non fatevi illusioni con questo Europa: i poveri saranno più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Non solo l’Europa, ma il mondo è governato dall’1%, mentre il 99 % non conta nulla ed è preso per i fondelli proprio con la favola dei “nostri valori”, dove il “nostri” non si sa proprio chi sia.
- Fraternità. Se ciò che è successo in Grecia, come un intero popolo nella patria della democrazia sia stato umiliato, se ciò non è chiaro ai sassi della strada, vuol dire che il cervello della gente è stato tutto succhiato dagli scatolotti televisivi.
La Rivoluzione francese è stato l’inizio - che piaccia o non piaccia - della scristianizzazione dell’«Occidente». Da quel momento la religione (cristiana), per quelli che ci credevano più o meno sinceramente, è andata da una parte, e i valori laici di libertà, eguaglianza, fraternità (valori veri o fasulli) da un’altra parte. Dopo due secoli gli «Occidentali» si ritrovano senza nè religione nè valori, ma pretendono di imporre agli altri ciò che neppure loro hanno...
Parentesi: La rivoluzione francese ha prodotto l’equiparazione nei diritti degli ebrei, cui avrebbe dovuto seguire la loro “emancipazione”... Il secolo XIX si è chiuso con il Processo Dreyfus e tutto il XX Secolo ha visto il progredire della «Pulizia etnica della Palestina», grazie agli inglesi alla Balfour... L’altro giorno un sionista, ospite abituale dei talk show, ha proposto per l’Europa intera come modello di stato di diritto lo «Stato ebraico di Israele», posto come un chiodo della croce in pieno mondo arabo... Eccolo, riproposto il modello prima citato (Carlo Panella sulla Sette) su Il Foglio... Questi signori son collegati e hanno una comune regia*... Il termine «Occidente» non appartiene al mio lessico politico, lo considero una patacca; è significativo come vengano usati come intercambiabili i termini Occidente e Israele. Si dice che per difendere l’Occidente dobbiamo identificarci interamente con Israele, e quindi andare verso l’Ultima Guerra Mondiale... Come segno di buona volontà abbiamo armato questo “statarello...” con testate atomiche, di cui i Paesi Occidentali mai hanno chiesto conto...
* Un esempio di enormità della propaganda sionista: «Siamo in guerra non contro quattro delinquenti che sparano e uccidono, ma contro una forza immensa che si chiama “islam” e che si propone di conquistare il mondo» (Fonte). E se si cambiasse il soggetto, mettendo al posto di Islam “Israele” o “sionismo”? Vale per simili enormità l’applicazione della pur esecrabile Legge Mancino sempre applicato per ogni minima scalfitura di ciò che è ebraico? Lo “stato di diritto” con la legge uguale per tutti è andata allegramente a farsi friggere... In Gilad Atmon si trova questa definizione del sionismo: una forma di primatismo razziale a carattere globale. Gli attivisti del BDS si trovano in forte contrasto con la tesi di Atzmon in quanto per essi il sionismo si riduce a mero “colonialismo di insediamento” ovvero “occupazione” di territori, nella terminologia dell’Onu accompagnati dall’aggettivo “occupati” che nella propaganda israelo-sionista diventano “contesti”, per poi in certa letteratura diventare semplicemente Territori senza aggettivazione. Atzmon sgancia il sionismo da qualsiasi ancoraggio territoriale e riporta l’attenzione sul ruolo delle comunità ebraiche negli Stati in cui si trovano e sul ruolo che vi esercitano.
La sharia? Cosa è? Tutti ne parlano, ma dubito che tutti sappiano cosa sia... Io stesso non ne so molto, ma di quel poco che ne so, mi sembra cosa per lo meno da approfondire, forse cosa interessante...
Abbiamo detto che i nostri valori sono quelli “cristiani”? Lasciamo da parte se cristiani di prima o dopo il Concilio Vaticano II, lasciamo da parte se Cristo sia o non sia morto in croce perché crocefisso o morto in croce perché era sopraggiunta un raffreddore tramutatosi in polmonite e morte... Ebbene, se shairia significa unione di principi tratti dalla fede religiosa e diritto, per secoli il cristianesimo ha avuto la sua shairia... L’Islam non ha avuto la rivoluzione francese, non ha partorito quelle istituzioni bacate che sarebbero i “nostri” valori, imposti a tutti noi da quattro furbastri... Forse, quelli che meglio hanno fatto questa separazione di religione e politica sono proprio quei “dittatori” che siamo andati ad abbattere con le armi, producendo non qualche decina di morti, ma milioni e milioni, di cui non ci siamo mai dati contezza o fatti scrupolo... Le nostre masse venivano nutrite ed educate con i balaclan, mentre i nostri capi - da noi “eletti” - massacravano e depredavano in “nostro” nome, per “nostro” conto, in cambio di qualche qualche denaro in più rispetto ai miserabili della terra, che sono poi venuti a raggiungerci sui barconi...
Insomma, se andiamo un poco a scavare in questa finzione che chiamiamo «Occidente», che è il nulla, troviamo un integralismo e un fondamentalismo di gran lunga maggiore di quello che imputiamo ai musulmano di casa nostra, che - si badi bene! - non sono un soggetto politico, dai quali ci si possa aspettare manifestazioni di piazza... Questa (povera) gente sono per la gran parte emarginati, clandestini, disgraziati che a stento riescono a trovare di che vivere... Se sono religiosi, sono dediti unicamente alla preghiera e confidano nel loro Dio... Non hanno nessuna forma né di rappresentanza politica organizzata né di rappresentanza degli interessi... Non hanno nessuna interlocuzione con le istituzioni governative della Repubblica italiana... Sono attenzionati dai media solo perché si è alla ricerca di un “capro espiratorio” ossia di un soggetto contro cui prendersela senza che questo abbia nessuna colpa specifica...
Le manifestazioni concettuali dell’ISIS hanno mera natura ideologica: la contrapposizione di amico/amico ha carattere esistenziale: poco importa come io te la racconto: posso usare la narrativa della religione se così mi piace, ma anche la razza, il colore della pelle, la squadra di calcio, la nazione, l’arte, la letteratura... qualsiasi elemento discorsivo mi torni utile, la mia opposizione esistenziale di inimicizia ha carattere originario che non deriva né dalla religione nè da altro... Non voler capire questo o meglio non volerlo far capire ai teledipendenti, ai drogati dall’informazione, significa prendere per i fondelli la gente, quella gente alla quale prima si imbottisce la testa delle cose più strampalate, e poi da essa si ricavano i “sondaggi”, quasi fosse l’oracolo di Delfi, un oracolo che abbiamo abbattuto 2000 anni fa, per sostituirlo con il Dio cristiano, poi pure Lui decapitato in Francia nell’anno 1789...
Strano infine come dei tanti fondamentalismi di cui si parla non emerga mai il fondamentalismo “ebraico”... Lo si può spiegare con la proprietà o conduzione “ebraica” dei mezzi di informazione? Non facciamo nomi, non li si può fare, ma ognuno li conosce... Esiste l’interesse da parte di qualcuno affinché un miliardo di cristiani scenda in guerra contro un miliardo di musulmani? Qualcuno, un Terzo, ha interesse a che cristiani e musulmani si scannino tra di loro come ai tempi storici della Crociate?
Quanto all’ISIS vi è oramai un segreto di Pulcinella che giorno dopo giorno si va sgretolando, nel senso che perfino i media mainstream sono costretti a parlarne: è un’assoluta creazione creazione della CIA con il concorso di tutti i suoi alleati: USA, Israele, Arabia Saudita, Francia, Inghilterra, monarchie del Golfo... Per dirla con gli economisti neocon, con i ragazzi di Chicago, anche tutti noi potremmo considerare i luttuosi attentati parigini come una Grande Opportunità per incominciare ad interrogarci sui «nostri» governanti, su quelli che vanno a fare guerre in nostro nome, su quelli che ci affamano con la scusa del mercato e della legge di stabilità, con tutte le altre fandonie con le quali dopo aver mozzato la testa a Luigi XVI e a tutta la sua Nobiltà, ne hanno preso il posto con la scusa delle elezioni, del suffragio universale, dello stato di diritto e tutte le altre minchiate di cui giustamente i popoli d’Asia o d’Africa non vogliono sentir parlare. Se andremo meno alla stadio, o ai Cataplan, o staremo meno dietro a televisori e giornali, ma ci riuniremo di più per guardarci in faccia e interrogarci sulle ragione del nostro stare insieme e su ciò che vogliamo, allora forse riusciremo a capire meglio come i “nostri” governati, deputati, giornalisti ci stanno prendendo per i fondelli e come possiamo innanzitutto difenderci da essi, di gran lunga più pericolosi e peggiori dei peggiori “terroristi”, islamici o non.
(Scritto di getto, con refusi e forme linguistiche da rileggere e correggere. Se non scrivo subito di getto ciò che mi passa per la mente, poi non lo scrivo più... Questo è un blog “personale”... Non è il Corriere della Sera... I miei Lettori ideali sono solo i Cinque noti e dichiarati, o al massimo quei 68 che risultano iscritti... Poi vi è il discorso di cosa è internet e della sua forma di comunicazione che è diversa dalla Stampa tipografica iniziata con Gutenberg... Trovo assurdo scrivere in rete con gli stessi presupposti e le stesse categorie mentali della Stampa tipografica... Si consideri questo: ognuno di noi ha nella sua testa un patrimonio di pensieri, che se ben coltivato e reso libero dalle intrusioni mediatiche, può essere di grande valore... Volerlo ridurre alla forma tipografica, significa che non avrà mai la possibilità di essere espresso, e quindi significa annullarlo... Conobbi una persona assai anziana, analfabeta, la cui saggezza mi aveva letteralmente incantato... Purtroppo, non l’ho più mai incontrata di nuovo, ma il suo ricordo mi è rimasto impresso in modo indelebile. )
E veniamo al punto, o ai punti. Si blatera dalla mattina alla sera dei «nostri valori», che non si sa poi bene cosa siano, quali siano, in cosa consistano... Andare al Bataplan? Per sentire quella schifezza in musica e testo? Sarebbero quelli i nostri valori? I genitori mandano i loro figli a quella scuola di “civiltà”? Contenti loro... Ma non chiamateli i “miei” valori. Non sapevo manco che esistessero...
Oppure, se vogliamo andare su un piano più serio e solido, i nostri valori sarebbero quelli classici della Rivoluzione francese, anno 1789? Ossia: libertà, uguaglianza, fraternità?
Ebbene, non ci vuole molto a rendersi conto che:
- Non esiste nessuna Libertà, se non quella di essere lasciati morir di fame o abbandonati nella propria disperazione. Se la principale (e non costosa) libertà è quella di pensiero, basta citare la legge francese Fabius-Gayssot, per dimostrare che una simile libertà non esiste nè in Francia, né in Germania, nè altrove... Esempio minimo: in una fetida trasmissione televisiva (Quinta colonna) si è mandato per le periferie giornalisti scagnozzi per carpire a immigrati musulmani, ignari quanto incauti, dichiarazioni sui fatti di Francia... uno di questi, per non aver risposto quello che si voleva sentire, pare sia stato... arrestato! Ecco, una forma di ipocrisia occidentale: mi chiedo quello che penso, te lo dico, mi fai arrestare senza che abbia fatto altro che rispondere ad una tua domanda, non importando minimamente se la mia opinione - stando ai principi di libertà - sia condivisibile o meno, intelligente o stupida, encomiabile o esecrabile... Di “libertà” ce ne sarà sempre di meno, venendo essa sacrificata con il nostro consenso in nome della “sicurezza”. Un governo scaltro e privo di scrupoli ha facile gioco a organizzare false flag, auto-attentati, strategie della tensione e poi invocare pieni poteri, sospensione dei sempre più fragili diritti fondamenti sanciti da costituzione, in nome della «sicurezza» messa in pericolo non si sa da chi e perchè... Il “complottismo” è una teoria, se non erro, elaborata proprio dalla CIA per gettare discredito verso quanti denunciano i “complotti” dei governi... Personalmente, ritengono che il sospetto fondato su indizi e ragionamenti sia una forma di difesa legittima, ma non bisogna indulgere al “complottismo”, mi sembra assai più insensato l’«ufficialismo» di quanti prendono per oro colato tutto ciò che le Autorità “ufficiali” dicono e ritengono che si debba loro credere a prescindere da qualsiasi evidenza o prova contraria.
- Eguaglianza. Già nel 1976, un mio professore di economia, tuonava dalla Cattedra: non fatevi illusioni con questo Europa: i poveri saranno più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Non solo l’Europa, ma il mondo è governato dall’1%, mentre il 99 % non conta nulla ed è preso per i fondelli proprio con la favola dei “nostri valori”, dove il “nostri” non si sa proprio chi sia.
- Fraternità. Se ciò che è successo in Grecia, come un intero popolo nella patria della democrazia sia stato umiliato, se ciò non è chiaro ai sassi della strada, vuol dire che il cervello della gente è stato tutto succhiato dagli scatolotti televisivi.
La Rivoluzione francese è stato l’inizio - che piaccia o non piaccia - della scristianizzazione dell’«Occidente». Da quel momento la religione (cristiana), per quelli che ci credevano più o meno sinceramente, è andata da una parte, e i valori laici di libertà, eguaglianza, fraternità (valori veri o fasulli) da un’altra parte. Dopo due secoli gli «Occidentali» si ritrovano senza nè religione nè valori, ma pretendono di imporre agli altri ciò che neppure loro hanno...
Parentesi: La rivoluzione francese ha prodotto l’equiparazione nei diritti degli ebrei, cui avrebbe dovuto seguire la loro “emancipazione”... Il secolo XIX si è chiuso con il Processo Dreyfus e tutto il XX Secolo ha visto il progredire della «Pulizia etnica della Palestina», grazie agli inglesi alla Balfour... L’altro giorno un sionista, ospite abituale dei talk show, ha proposto per l’Europa intera come modello di stato di diritto lo «Stato ebraico di Israele», posto come un chiodo della croce in pieno mondo arabo... Eccolo, riproposto il modello prima citato (Carlo Panella sulla Sette) su Il Foglio... Questi signori son collegati e hanno una comune regia*... Il termine «Occidente» non appartiene al mio lessico politico, lo considero una patacca; è significativo come vengano usati come intercambiabili i termini Occidente e Israele. Si dice che per difendere l’Occidente dobbiamo identificarci interamente con Israele, e quindi andare verso l’Ultima Guerra Mondiale... Come segno di buona volontà abbiamo armato questo “statarello...” con testate atomiche, di cui i Paesi Occidentali mai hanno chiesto conto...
* Un esempio di enormità della propaganda sionista: «Siamo in guerra non contro quattro delinquenti che sparano e uccidono, ma contro una forza immensa che si chiama “islam” e che si propone di conquistare il mondo» (Fonte). E se si cambiasse il soggetto, mettendo al posto di Islam “Israele” o “sionismo”? Vale per simili enormità l’applicazione della pur esecrabile Legge Mancino sempre applicato per ogni minima scalfitura di ciò che è ebraico? Lo “stato di diritto” con la legge uguale per tutti è andata allegramente a farsi friggere... In Gilad Atmon si trova questa definizione del sionismo: una forma di primatismo razziale a carattere globale. Gli attivisti del BDS si trovano in forte contrasto con la tesi di Atzmon in quanto per essi il sionismo si riduce a mero “colonialismo di insediamento” ovvero “occupazione” di territori, nella terminologia dell’Onu accompagnati dall’aggettivo “occupati” che nella propaganda israelo-sionista diventano “contesti”, per poi in certa letteratura diventare semplicemente Territori senza aggettivazione. Atzmon sgancia il sionismo da qualsiasi ancoraggio territoriale e riporta l’attenzione sul ruolo delle comunità ebraiche negli Stati in cui si trovano e sul ruolo che vi esercitano.
La sharia? Cosa è? Tutti ne parlano, ma dubito che tutti sappiano cosa sia... Io stesso non ne so molto, ma di quel poco che ne so, mi sembra cosa per lo meno da approfondire, forse cosa interessante...
Abbiamo detto che i nostri valori sono quelli “cristiani”? Lasciamo da parte se cristiani di prima o dopo il Concilio Vaticano II, lasciamo da parte se Cristo sia o non sia morto in croce perché crocefisso o morto in croce perché era sopraggiunta un raffreddore tramutatosi in polmonite e morte... Ebbene, se shairia significa unione di principi tratti dalla fede religiosa e diritto, per secoli il cristianesimo ha avuto la sua shairia... L’Islam non ha avuto la rivoluzione francese, non ha partorito quelle istituzioni bacate che sarebbero i “nostri” valori, imposti a tutti noi da quattro furbastri... Forse, quelli che meglio hanno fatto questa separazione di religione e politica sono proprio quei “dittatori” che siamo andati ad abbattere con le armi, producendo non qualche decina di morti, ma milioni e milioni, di cui non ci siamo mai dati contezza o fatti scrupolo... Le nostre masse venivano nutrite ed educate con i balaclan, mentre i nostri capi - da noi “eletti” - massacravano e depredavano in “nostro” nome, per “nostro” conto, in cambio di qualche qualche denaro in più rispetto ai miserabili della terra, che sono poi venuti a raggiungerci sui barconi...
Insomma, se andiamo un poco a scavare in questa finzione che chiamiamo «Occidente», che è il nulla, troviamo un integralismo e un fondamentalismo di gran lunga maggiore di quello che imputiamo ai musulmano di casa nostra, che - si badi bene! - non sono un soggetto politico, dai quali ci si possa aspettare manifestazioni di piazza... Questa (povera) gente sono per la gran parte emarginati, clandestini, disgraziati che a stento riescono a trovare di che vivere... Se sono religiosi, sono dediti unicamente alla preghiera e confidano nel loro Dio... Non hanno nessuna forma né di rappresentanza politica organizzata né di rappresentanza degli interessi... Non hanno nessuna interlocuzione con le istituzioni governative della Repubblica italiana... Sono attenzionati dai media solo perché si è alla ricerca di un “capro espiratorio” ossia di un soggetto contro cui prendersela senza che questo abbia nessuna colpa specifica...
Le manifestazioni concettuali dell’ISIS hanno mera natura ideologica: la contrapposizione di amico/amico ha carattere esistenziale: poco importa come io te la racconto: posso usare la narrativa della religione se così mi piace, ma anche la razza, il colore della pelle, la squadra di calcio, la nazione, l’arte, la letteratura... qualsiasi elemento discorsivo mi torni utile, la mia opposizione esistenziale di inimicizia ha carattere originario che non deriva né dalla religione nè da altro... Non voler capire questo o meglio non volerlo far capire ai teledipendenti, ai drogati dall’informazione, significa prendere per i fondelli la gente, quella gente alla quale prima si imbottisce la testa delle cose più strampalate, e poi da essa si ricavano i “sondaggi”, quasi fosse l’oracolo di Delfi, un oracolo che abbiamo abbattuto 2000 anni fa, per sostituirlo con il Dio cristiano, poi pure Lui decapitato in Francia nell’anno 1789...
Strano infine come dei tanti fondamentalismi di cui si parla non emerga mai il fondamentalismo “ebraico”... Lo si può spiegare con la proprietà o conduzione “ebraica” dei mezzi di informazione? Non facciamo nomi, non li si può fare, ma ognuno li conosce... Esiste l’interesse da parte di qualcuno affinché un miliardo di cristiani scenda in guerra contro un miliardo di musulmani? Qualcuno, un Terzo, ha interesse a che cristiani e musulmani si scannino tra di loro come ai tempi storici della Crociate?
Quanto all’ISIS vi è oramai un segreto di Pulcinella che giorno dopo giorno si va sgretolando, nel senso che perfino i media mainstream sono costretti a parlarne: è un’assoluta creazione creazione della CIA con il concorso di tutti i suoi alleati: USA, Israele, Arabia Saudita, Francia, Inghilterra, monarchie del Golfo... Per dirla con gli economisti neocon, con i ragazzi di Chicago, anche tutti noi potremmo considerare i luttuosi attentati parigini come una Grande Opportunità per incominciare ad interrogarci sui «nostri» governanti, su quelli che vanno a fare guerre in nostro nome, su quelli che ci affamano con la scusa del mercato e della legge di stabilità, con tutte le altre fandonie con le quali dopo aver mozzato la testa a Luigi XVI e a tutta la sua Nobiltà, ne hanno preso il posto con la scusa delle elezioni, del suffragio universale, dello stato di diritto e tutte le altre minchiate di cui giustamente i popoli d’Asia o d’Africa non vogliono sentir parlare. Se andremo meno alla stadio, o ai Cataplan, o staremo meno dietro a televisori e giornali, ma ci riuniremo di più per guardarci in faccia e interrogarci sulle ragione del nostro stare insieme e su ciò che vogliamo, allora forse riusciremo a capire meglio come i “nostri” governati, deputati, giornalisti ci stanno prendendo per i fondelli e come possiamo innanzitutto difenderci da essi, di gran lunga più pericolosi e peggiori dei peggiori “terroristi”, islamici o non.
(Scritto di getto, con refusi e forme linguistiche da rileggere e correggere. Se non scrivo subito di getto ciò che mi passa per la mente, poi non lo scrivo più... Questo è un blog “personale”... Non è il Corriere della Sera... I miei Lettori ideali sono solo i Cinque noti e dichiarati, o al massimo quei 68 che risultano iscritti... Poi vi è il discorso di cosa è internet e della sua forma di comunicazione che è diversa dalla Stampa tipografica iniziata con Gutenberg... Trovo assurdo scrivere in rete con gli stessi presupposti e le stesse categorie mentali della Stampa tipografica... Si consideri questo: ognuno di noi ha nella sua testa un patrimonio di pensieri, che se ben coltivato e reso libero dalle intrusioni mediatiche, può essere di grande valore... Volerlo ridurre alla forma tipografica, significa che non avrà mai la possibilità di essere espresso, e quindi significa annullarlo... Conobbi una persona assai anziana, analfabeta, la cui saggezza mi aveva letteralmente incantato... Purtroppo, non l’ho più mai incontrata di nuovo, ma il suo ricordo mi è rimasto impresso in modo indelebile. )
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