venerdì 12 marzo 2010

Posta dai Lettori: 5. Analisi della stampa anglosassone. Sionismo al governo: L’assurdo test per sapere se sei “antisemita” in una legge americana.

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Prosegue la serie di corrispondenze che ci pervengono dalla nostra Lettrice. Merita qui una particolare evidenza un’assurda legge pur vigente in America, cioè negli USA. Nel tentativo di dare un senso al termine “antisemita”, usato e abusato, per diffamare, denigrare, denunciare e far tacere ogni onesta coscienza, la Lobby bene, anzi male, ha pensato di usare la sua nota influenza, il suo controllo dei politici e dei parlamentari statunitensi, facendosi varare un’apposita leggere per colpire critici ed oppositori politici. Ma diamo subito la parola alla nostra Collaboratrice, il cui testo segue immediatamente a quello precedente e che a noi era sfuggito in questa parte finale, di una serie che si annuncia quanto mai interessante. Se dunque son questi i criteri per sapere finalmente cosa è “antisemitismo”, possiamo anche desumere il contenuto di un odierno “Rapporto Usa sull’antisemitismo in Europa”. La fonte da cui traiamo la notizia dice già tutto. A dalla stessa fonte apprendiamo di una non meno allucinante pretesa israeliana di imbavagliare la stampa europea, che incomincia a scoppiare per le assurdità cui viene costretta dall’Hasbara israeliana. Un mondo distorto e rovesciato è quello che appare dalla tournéé europea di Daniel Seaman, capo dell’Hasbara israeliana, i cui agenti possiamo intuire per la qualità delle loro narrazioni, ma non conoscere o rivelare. Costoro hanno sempre manipolato e fatto manipolare la verità dei fatti ed ora che loro malgrado la verità vera incomincia appena a trapelare, chiamano manipolazione la verità. E forse ci credono pure a ciò che dicono: tanto distorto è il loro senso morale e la loro ottusità mentale. È come se fossero degli alieni e considerassero tutti noi dal punto di vista di alieni venuti da un altro mondo e da un altro universo morale, dove uccidere e massacrare pacifici abitanti nei loro villaggi e nelle loro case appare loro un diritto divino, concesso dal loro dio, anzi imposto loro come un comandamento divino: ammazza i cananei!

A.C.

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Vorrei concludere questa presentazione con la traduzione, in basso, di un articolo (tra quelli citati nel post precedente) di interesse per tutti coloro che si scontrano nella propria quotidianità con il dilemma dell’etichetta antisemita.

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IL TEST PER SAPERE SE SEI “ANTISEMITA”
Secondo i criteri di una legge americana con valenza globale.

In anteprima sulla rassegna web che propongo sopra - illustrata in 5 punti - ecco la traduzione di uno degli articoli elencati al Punto 4, relativo alla serie “dichiarata” che gli autori hanno intitolato “Sionismo Smascherato”.

Si tratta del contributo di Paul J. Balles, al quale l’autore ha dato il sottotitolo “Anti-Semitismo: l’etichetta che blocca ogni critica.”

Volendo conservare il senso del humor (per non disperarsi) nel leggere il deprimente documento originale commentato da Balles, i 14 punti elencati nello scritto possono servire come “Test” per determinare il proprio “grado di anti-semitismo” secondo i criteri illustrati dalla Legge americana in oggetto, che porta il nome di “Global Anti-Semitism Review Act of 2004” (Legge Pubblica 108-332, 118 Stat. 1282 emessa il 16 Ottobre del 2004) – che obbliga il Ministero degli Esteri Americano a monitorare l’antisemitismo globale (!) e di fare regolarmente rapporto al Parlamento USA. Il Ministero degli Esteri – non degli Interni – a sottolineare che questa legge ci riguarda tutti, ovunque nel mondo.

Ma non erano affatto in vena di scherzi gli ideatori di questa Legge. Che non ci siano dubbi: chi risulta “positivo” anche ad uno solo degli articoli della Legge, è comunque considerato un Anti-Semita.

L’Articolo 1 della Legge in oggetto è la prova (qualora ce ne fosse bisogno) di quanto emerge dall’analisi da parte dei giornalisti di inchiesta inglesi e americani: il controllo esercitato da parte della comunità sionista a tutti i livelli del Potere: politico, economico, finanziario, mediatico.

Sionismo smascherato: “Anti-Semita” - l’Etichetta che blocca ogni critica

di Paul J. Balles

Fonte: http://palestinethinktank.com/2010/02/13/paul-j-balles-zionism-unmasked-anti-semitic-the-label-that-stops-criticism/

Uno degli attacchi ad hominem più efficaci – mirati a colpire la persona invece di affrontare l’argomento – è quello del tacciare la persona di anti-semitismo.

Sono molti gli aspetti relativi all’etichetta anti-semita che andrebbero discussi – primo tra i quali, l’uso improprio del termine. L’espressione “anti-semitismo” è inappropriata per il significato che le viene attribuito, e cioè “odio verso gli ebrei” o “giudeofobia”. E’ errata perché non tutti gli ebrei sono Semiti, mentre lo sono molti Arabi.

Nel 2004 il Parlamento degli Stati Uniti ha varato una legge dal nome “Global Anti-Semitism Review Act”. La legge sancisce che una persona è anti-semita se esprime certe convinzioni. Di seguito i 14 articoli che definiscono la supposizione di anti-semitismo – a ognuno segue un mio breve commento.

1.
Ogni affermazione “che la comunità ebraica controlli i governi, i media, il commercio internazionale e il mondo della finanza.”

Secondo questo articolo, non ha nessuna importanza che l’affermazione sia vera o falsa. Non è la verità che conta. E’ l’esprimere tale convinzione ciò che viola la Legge. In realtà questa è di per sé la prova evidente del “Controllo” esercitato sul governo (da parte della “comunità ebraica”, ndt).

2.
L’espressione di “un forte sentimento anti-Israele.”

Con ciò, qualunque critica ad Israele è da considerarsi un’espressione di anti-semitismo. Israele può macellare Gaza e farla franca.

3.
Esprimere “Critica virulenta” nei confronti dei leader di Israele, del passato e del presente.

Menachem Begin era a capo della Irgun con cui ha massacrato e cacciato migliaia di Palestinesi - è un fatto storico, ma è anti-semitico dirlo.

4.
Qualunque critica alla religione ebraica o ai leader religiosi con enfasi sulla Talmud e sulla Kabala.

E’ del tutto accettabile utilizzare la “libertà di espressione” per il vilipendio dell’Islam, ma ogni critica al giudaismo viola la Legge.

5.
Qualunque critica al Governo e al Parlamento degli Stati Uniti, volta a insinuare che siano sotto l’influenza della comunità ebraico-sionista e di organizzazioni ebraiche come la AIPAC.

Negare la verità è ciò che importa ai legislatori ridicoli che hanno varato questa legge grottesca.

6.
Qualunque critica alla comunità giudaico-sionista per la promozione del globalismo o ciò che alcuni chiamano il “Nuovo Ordine Mondiale”.

Quando non puoi criticare la macchina propagandistica per ciò che promuove, democrazia e libertà di espressione sono morte e sepolte.

7.
Biasimare gli ebrei e i loro leader per avere istigato i romani a crocifiggere Cristo.

Per accomodare l’etichetta anti-semita, basta riscrivere la storia.

8.
Citare fatti che potrebbero in un qualche modo abbassare la cifra di “sei milioni” relativo al numero di vittime dell’olocausto ebraico.

Violerò la legge semplicemente citando il fatto che cinque milioni di non-ebrei sono morti per mano dei nazisti. Qui si va molto oltre la mera repressione della libertà di espressione.

9.
Insinuare che Israele è uno stato razzista.

Questa non è un’insinuazione. E’ un dato di fatto. Israele è piena di leggi razziste. E’ determinata a preservare la sua natura razzista e a imporre l’apartheid in Gaza e Cisgiordania (West Bank).

10.
Insinuare che sia in atto un “Complotto Sionista.”

Un’esposizione razionale di tale affermazione verrebbe fornita completa di prove per la sua validità. Negare questa possibilità è dittatoriale in senso esistenziale (per usare un termine tanto caro agli israeliani).

11.
Fornire prove che gli ebrei e i suoi leader hanno creato il Comunismo e la Rivoluzione Bolscevica in Russia.

Fornire prove è semplicemente illegale. Hanno preso una decisione e non si faranno “confondere” dai fatti.

12.
Fare osservazioni dispregiative su una persona (di fede) ebraica.

Su tutti gli altri si può fare, insomma.

13.
Affermare che gli ebrei spiritualmente non obbedienti non hanno il diritto biblico di ri-occupare la Palestina.

E perché dovremmo limitarci ai spiritualmente disobbedienti?

14.
Insinuare che il Mossad sia coinvolto negli attacchi dell’11 Settembre.

L’ho appena affermato in un recente articolo.
(N.d.t. : si tratta di uno degli articoli menzionati in alto da chi ha tradotto il presente scritto – l’articolo a cui si riferisce Balles è estremamente interessante e la traduzione verrà fornita al gestore di questo blog).

La Legge in oggetto varata dal Parlamento americano fa di me un antisemita. Si tratta di una violazione incostituzionale del Primo Emendamento alla Costituzione (relativo alla Libertà di Espressione e di Stampa, ndt). Critico Israele quando commette ingiustizie e critico l’America quando commette ingiustizie. Malgrado il Parlamento, ciò non è Anti-Semita.

Paul J. Balles è un ex docente universitario e scrittore freelance che ha vissuto per molti anni nel Medio Oriente.

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