giovedì 8 maggio 2008

Lettera a Corsera sulla sguaiataggine di Alessandro Piperno in disprezzo di chi muore

Versione 1.0

Lettera sbrigativa al Corriere della Sera
a proposito di un articolo di Alessandro Piperno


Senza volerlo e pur irridendo Alessandro ha detto la verità:

Ecco il testo di Alesandro Piperno da voi pubblicato e ripreso dai dileggiatori di «Informazione Corretta»:
Dal CORRIERE della SERA dell'8 maggio 2008, un editoriale di Alessandro Piperno:

Non pensare con il corrimano! Trovo questa espressione di Hannah Arendt un modo delizioso per dare conto di un pensiero capace di sottrarsi alla noia e alla banalità di un itinerario prestabilito. Una disciplina superiore alle mie forze. Il massimo che mi si può chiedere è di cambiare corrimano: è da giorni che provo a seguire quello di chi ha deciso di boicottare il salone: di chi vorrebbe impedire a un bel numero di scrittori di presentarsi al pubblico italiano.
E allora mi dico: forse non era opportuno festeggiare con tanta pompa il compleanno di uno Stato imperialista, violento, illiberale, oppressore, stragista. Forse è stato un atto di arrogante cecità non pensare che questa potesse essere l'occasione giusta per invitare anche gli scrittori palestinesi. Per metterli tutti a un tavolo, farli discutere. Eppoi basta con questo ricatto dell'Olocausto. Per quanto tempo ancora dovremmo compatire gli ebrei? Anche la compassione avrà una sua data di scadenza. O no? La cosa incresciosa è che proprio loro che hanno così sofferto ora si comportino come assassini. Ma hanno davvero sofferto? Non sarà che qualcuno ci ha ricamato un po' sopra? Non dico che si tratta di una montatura. Però è un bel po' sospetta tutta questa pubblicità. Sono morti un sacco di zingari, di omosessuali, di russi. Ma solo gli ebrei hanno preteso questo bel risarcimento. A considerare la potenza di fuoco degli ebrei oggi, la loro capacità di influenzare l'opinione pubblica, ti viene persino il sospetto che, al postutto, ci sia qualcosa di vero perfino nei tanto vituperati Protocolli degli Anziani di Sion. Pensate a come gli ebrei controllano le amministrazioni americane! Lo sanno tutti che George W. Bush è un fantoccio nelle mani degli ebrei. Che i neocon sono tutti ebrei razzisti pieni di risentimento contro gli arabi. Altro che democrazia da esportare. Vogliono sterminare tutti gli arabi della terra. Ecco l'unico progetto in cantiere. Se dipendesse da loro sgancerebbero un paio di bombe atomiche sui territori occupati. Sono loro i grandi protettori del progetto imperialista degli israeliani. Sono loro che da sessant'anni li proteggono come un padre ricco e arrogante protegge un figlio assassino. E noi cosa facciamo? Gli organizziamo pure un bel compleanno? Ma dai!
Qualcuno penserà che questo viaggetto nella mente di un boicottatore sia triviale e capzioso. Qualcuno penserà che ho offerto solo la grottesca parodia del tipico discorso del boicottatore. La verità è che mi sono attenuto scrupolosamente alla prassi dei loro pensieri e dei loro volantini. Così pensano. Adorano gli slogan. Adorano indignarsi, marciare, urlare, incendiare; adorano esibire facce sdegnate. Ma se tu scavi, se tu provi a vedere quello che c'è dietro, quello che c'è sotto, allora scorgi questo abisso di risentimento, di pregiudizio, di estetizzante frivolezza, di cocciuta ideologia in cui non finiranno mai di crogiolarsi, e senti la schiena corsa da un brivido di paura.
Il “brivido di paura” viene fuori dalla tranquilla coscienza con cui si va avanti nella linea tracciata a mo di caricatura e con poco rispetto per chi muore e soffre per davvero dall’articolista Piperno. Almeno così a me sembra se ho ben inteso il senso racchiuso nella prosa frivola sopra riportata.

Ciò che forse non si comprende è che da parte dei boicottatori – ed io mi considero fra questi – neppure per un momento si è inteso impedire la "festa”, ad esempio piazzando una bella autobomba umana stile iracheno. Ed ahimé non possiamo scongiurare le ombre inquietanti del futuro. Certamente, l'insensibilità ed il cinismo istituzionale hanno dato un contributo ai peggiori futuribili.

Per me, stando a casa mia ed accontentandomi della sola fiera di Francoforte, è sufficiente dire ai torinesi: No! La verità che io ora conosco è ben diversa da quella che pretendete di ammannirmi. Se non fosse stato per il Boicottaggio non mi sarei neppure accorto della Fiera, ma il messaggio che ne traggo è quello che mi offrono i boicottatori, Difficilmente potro dimenticare l0indignazione da me suscitata qualche ora fa dalle dichiarazioni televisive ed intrusive di un Vittorio Dan Segre. Gli uomini – considerando le tre religioni monoteiste del Mediterraneo – sono capaci di vivere per migliaia di anni nelle loro contrapposte esistenze. In molti ci siamo accorti che l’enormità e la realtà della Nabka supera in orrore di gran lunga la falsità dell’«Olocausto»: vi è di che fondare una ben diversa “religio” in grado di sfidare i secoli. Anche grazie a Torino ed a quelli che brindano «in onore» di Israele abbiamo potuto apprenderlo meglio. Un secolo in fondo è già passato, se si contano gli anni dai primi insediamenti coloniali sionisti in Medio Oriente. Che sia un “ritorno” di Ebrei dopo 2000 anni è una bufala svelata proprio alla viglia delle Fiera da un ebreo di nome Shlomo Sand, ma era un segreto di Pulcinella. Lo sterminio dei palestinesi – un popolo senza potenti protettori – è continuo e si svolge sotto i nostri occhi. La sofferenza ed il dolore di un popolo eroico più di ogni altro nella sua capacità di resistenza si autoalimentano e pongono alla nostra coscienza di Europei una ben diversa lettura dell’ «Olocausto». La Nabka supererà probabilmente l’arco della nostra esistenza e continuerà la lotta della Nabka contro l’Olocausto, icone di nuove religioni del terzo millennio. Vi è qui un verità inquietante che il giovane Piperno nella sua derisione dell’altrui sofferenza non sembra aver colto. Ed io ho paura per ciò che il prossimo futuro potrà riservarci.

Se gli organizzatori della Fiera si fregano le mani di gioia e soddisfazione, anche noi "boicottatori” possiamo trarre un bilancio positivo benché triste e non tale da consentire la sguaiataggine pipernesca: la nostra consapevolezza critica è aumentata e si è diffusa in strati più vasti. Se la cosa fosse passata in silenzio, il Genocidio palestinese, il lager di Gaza sarebbe pure passato in cavalleria. Adesso siamo in più a sapere. Ed è giunta anche l’ora della decisione: si sta o da una parte o dall’altra, ma non è possibile stare contemporaneamente da entrambi le parti. L’ambiguità dopo Torino sarà più difficile da mantenere. Ma dai, Alessando! A chi la vuoi dar da bere con la tua frivolezza? Ubriacati pure della tua sguaiataggine, nato del 72, giovane di belle speranze sulla terra e sulle ossa di quelli che muoiono nella derisione cristiana e giudaica, finalmente uniti sul cadavere del musulmano, bramosi di bottino. Dopo la tua sguaiataggine per lo meno non potrai dire di non aver saputo quale pane mangiavi.

Antonio Caracciolo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Inglesi e Tedeschi comprano molte case e terreni in Toscana.

Hanno il diritto di formare uno stato indipendente in quei luoghi?

Hanno il diritto di cacciare i Toscani dalla loro Terra?

Israele lo sta facendo da 60 anni coi Palestinesi.