Versione 1.1
testo con refusi da correggere
In Medio Oriente si combatte da oltre mezzo secolo un guerra reale, cioè cruenta con centinaia di migliaia e forse milioni di morti. Persone in carne ed ossa, uomini, donne, bambini, anziani, che muoiono spesso dopo una vita di stenti e di indicibili sofferenze. Per noi tutto questo è informazione mediatica. Vediamo a volte per pochi secondi immagini di tragedie umane fra i piatti fumanti della sala da pranzo dove abbiamo installato un televisore. Proprio sulla nostra distrazione si basano quei servizi di propaganda sionisti che considerano importante la coperture mediatica dell’Occidente, da cui ottengono sostegno militare e politico in una vera e propria guerra di sterminio e di brutale conquista che dura da oltre 60 anni. Esiste insomma una guerra dell’informazione e dell’immagine. Una guerra che si combatte e si vince facendo credere una verità al posto di un’altra. Ciò che noi possiamo fare è un’opera costante e sistematica di demistificazione e di controinformazione. Altro non ci è possibile fare concretamente e forse non saremmo neppure tenuti a fare, dovendo ogni popolo combattere in prima persona per la sua libertà, cosa che i palestinesi stanno facendo eroicamente da oltre 60 anni.
In questo post verranno da me raccolti le incursioni che occasionalmente farò in blog e siti del “nemico”. Lascerò in quella sede ostile i miei commenti e le mie prese di posizione. Non posso aspettarmi che vengano approvati e pubblicati. Sarà pure per me difficile schierarmi da solo contro cento e mille, anche per problemi di tempo. L’idea quindi è di elaborare autonomamente i miei interventi in altre sedi. In questo modo il mio testo verrà assumendo, con opportuni miglioramenti, un senso che trascende e si stacca dalla sua occasione iniziale. Non avrei né tempo né voglia di tornare nelle sedi che spesso vengono a mia conoscenza solo a causa di una Google Alerts e di cui ignoravo perfino l’esistenza. Ogni intervento sarà in questo mio post numerata e verrà anche dati i riferimenti originari. I miei Lettori, se lo vorranno, potranno loro intervenire in quella sede. I mi riservo solo l’intervento iniziale con appendici per eventuali significativi sviluppi.
Riferimento: Claudio Saragozza che ringrazia Deborah Fait
Ho letto la parte iniziale del testo di Deborah Fait e conosco abbastanza l’incredibile personaggio per risparmiarmi il resto della lettura, ma a te pretendi di essere liberale pongo una domanda che presuppone onestà intellettuale e che ha lo scopo di smascherarti nel tuo pseudoliberalismo, a meno che per liberalismo tu non voglia intendere il diritto di aggredire i più deboli, scacciandoli dalle loro case e dalle terre ed infine sterminandoli tentando di far perdere loro ogni residua identità:
– quando dite di celebrare il vostro 60° anniversario dell’Indipendenza di Israele ad un cervello terzo sorge spontaneo il quesito:
Mai guerra di conquista e di colonizzazione fu più chiara e più contraria ad ogni elementare senso di giustizia e di umanità!
Da 60 e più anni i sionisti israeliani stanno opprimendo un popolo, quello palestinese e veramente “semita”, commettendo crimini che superano quelli del “cosiddetto Olocausto”...
Non raccontarmi la frottola del “popolo” ebraico che torna alla terra dei padri, da cui vennero scacciati dai romani nel 70 d.C. Quell’evento non vi fu e gli ebrei russi ed altri sono "convertiti" il cui dna non ha nulla a che fare con i veri "semiti", che sono i palestinesi della Nabka... Leggiti il libro dell’ebreo Shlomo Sand e fallo leggere a quella raffinatissima mente critica che è Deborah Fait, alias Lisistrata. Mi divertirò ad ascoltare una nuova esternazione di insulti, come quelli che ha già mosso ad Avraham Burg, colpevole di aver detto la verità, e cioè che l’Israele odierno è l’equivalente della Germania nazista. Io correggerei: qualcosa di peggio.
Insomma, un castello di menzogne e di imposture che potete giusto raccontarvi fra di voi, ma che sono assolutamente improponibili a quanti sono estranei alla rete dei vostri loschi interesse.
Dillo alla tua Deborah dalla dolce e gentile boccuccia.
P.S. - Nel tuo blog è assolutamente indebita la bandiera italiana accanto a quella israeliana. Assolutamente come italiano non ti riconosco il diritto di un simile accostamento. Non sono disponibile alle "mediazioni" e ai "compromessi", ai quali sono soliti i nostri politici capaci di svendere anche le cose più sacre pur di raccontare qualche voto, così coma ha fatto l'on. Gianfranco Fini, il Folgorato, che ha messo in lista addirittura Fiamma Nirenstein.. Per questa via si distrugge quel poco che resta dell’identità italiana. Di “patria” io ne ho una sola. Se tu pensi di averne altre, opta per quelle altre, fai fagotti e bagagli e spostati altrove. Ma lascia stare l’Italia che non ha nulla a che fare con il genocidio dei palestinesi!
Vergognatevi ed arrossite!
Per la continuazione del dibattito si rinvio al sito di riferimento. Al momento in cui scrivo vi sono quattro commenti compreso il mio. Il mio testo di cui sopra potrà avere qualche perfezionamento formale o qualche integrazione concettuale che potrà tener conto del dibattito complessivo, ma non voglio trasferire qui i commenti del blog di Saragozza. I paragrafi successivi verteranno su analoghe scorribande in altri siti.
testo con refusi da correggere
In Medio Oriente si combatte da oltre mezzo secolo un guerra reale, cioè cruenta con centinaia di migliaia e forse milioni di morti. Persone in carne ed ossa, uomini, donne, bambini, anziani, che muoiono spesso dopo una vita di stenti e di indicibili sofferenze. Per noi tutto questo è informazione mediatica. Vediamo a volte per pochi secondi immagini di tragedie umane fra i piatti fumanti della sala da pranzo dove abbiamo installato un televisore. Proprio sulla nostra distrazione si basano quei servizi di propaganda sionisti che considerano importante la coperture mediatica dell’Occidente, da cui ottengono sostegno militare e politico in una vera e propria guerra di sterminio e di brutale conquista che dura da oltre 60 anni. Esiste insomma una guerra dell’informazione e dell’immagine. Una guerra che si combatte e si vince facendo credere una verità al posto di un’altra. Ciò che noi possiamo fare è un’opera costante e sistematica di demistificazione e di controinformazione. Altro non ci è possibile fare concretamente e forse non saremmo neppure tenuti a fare, dovendo ogni popolo combattere in prima persona per la sua libertà, cosa che i palestinesi stanno facendo eroicamente da oltre 60 anni.
In questo post verranno da me raccolti le incursioni che occasionalmente farò in blog e siti del “nemico”. Lascerò in quella sede ostile i miei commenti e le mie prese di posizione. Non posso aspettarmi che vengano approvati e pubblicati. Sarà pure per me difficile schierarmi da solo contro cento e mille, anche per problemi di tempo. L’idea quindi è di elaborare autonomamente i miei interventi in altre sedi. In questo modo il mio testo verrà assumendo, con opportuni miglioramenti, un senso che trascende e si stacca dalla sua occasione iniziale. Non avrei né tempo né voglia di tornare nelle sedi che spesso vengono a mia conoscenza solo a causa di una Google Alerts e di cui ignoravo perfino l’esistenza. Ogni intervento sarà in questo mio post numerata e verrà anche dati i riferimenti originari. I miei Lettori, se lo vorranno, potranno loro intervenire in quella sede. I mi riservo solo l’intervento iniziale con appendici per eventuali significativi sviluppi.
1.
Indipendenza di chi e da chi?
Indipendenza di chi e da chi?
Riferimento: Claudio Saragozza che ringrazia Deborah Fait
Ho letto la parte iniziale del testo di Deborah Fait e conosco abbastanza l’incredibile personaggio per risparmiarmi il resto della lettura, ma a te pretendi di essere liberale pongo una domanda che presuppone onestà intellettuale e che ha lo scopo di smascherarti nel tuo pseudoliberalismo, a meno che per liberalismo tu non voglia intendere il diritto di aggredire i più deboli, scacciandoli dalle loro case e dalle terre ed infine sterminandoli tentando di far perdere loro ogni residua identità:
– quando dite di celebrare il vostro 60° anniversario dell’Indipendenza di Israele ad un cervello terzo sorge spontaneo il quesito:
indipendenza di chi e da chi?
Mai guerra di conquista e di colonizzazione fu più chiara e più contraria ad ogni elementare senso di giustizia e di umanità!
Da 60 e più anni i sionisti israeliani stanno opprimendo un popolo, quello palestinese e veramente “semita”, commettendo crimini che superano quelli del “cosiddetto Olocausto”...
Non raccontarmi la frottola del “popolo” ebraico che torna alla terra dei padri, da cui vennero scacciati dai romani nel 70 d.C. Quell’evento non vi fu e gli ebrei russi ed altri sono "convertiti" il cui dna non ha nulla a che fare con i veri "semiti", che sono i palestinesi della Nabka... Leggiti il libro dell’ebreo Shlomo Sand e fallo leggere a quella raffinatissima mente critica che è Deborah Fait, alias Lisistrata. Mi divertirò ad ascoltare una nuova esternazione di insulti, come quelli che ha già mosso ad Avraham Burg, colpevole di aver detto la verità, e cioè che l’Israele odierno è l’equivalente della Germania nazista. Io correggerei: qualcosa di peggio.
Insomma, un castello di menzogne e di imposture che potete giusto raccontarvi fra di voi, ma che sono assolutamente improponibili a quanti sono estranei alla rete dei vostri loschi interesse.
Dillo alla tua Deborah dalla dolce e gentile boccuccia.
Antonio Caracciolo
Liberale
Liberale
P.S. - Nel tuo blog è assolutamente indebita la bandiera italiana accanto a quella israeliana. Assolutamente come italiano non ti riconosco il diritto di un simile accostamento. Non sono disponibile alle "mediazioni" e ai "compromessi", ai quali sono soliti i nostri politici capaci di svendere anche le cose più sacre pur di raccontare qualche voto, così coma ha fatto l'on. Gianfranco Fini, il Folgorato, che ha messo in lista addirittura Fiamma Nirenstein.. Per questa via si distrugge quel poco che resta dell’identità italiana. Di “patria” io ne ho una sola. Se tu pensi di averne altre, opta per quelle altre, fai fagotti e bagagli e spostati altrove. Ma lascia stare l’Italia che non ha nulla a che fare con il genocidio dei palestinesi!
Vergognatevi ed arrossite!
Per la continuazione del dibattito si rinvio al sito di riferimento. Al momento in cui scrivo vi sono quattro commenti compreso il mio. Il mio testo di cui sopra potrà avere qualche perfezionamento formale o qualche integrazione concettuale che potrà tener conto del dibattito complessivo, ma non voglio trasferire qui i commenti del blog di Saragozza. I paragrafi successivi verteranno su analoghe scorribande in altri siti.
1 commento:
Vi ho fatto un regalo:
***
www.informazione-corretta.it
(presto online...)
***
Grazie per il lavoro quotidiano contro chi vorrebbe zittire i liberi pensatori.
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