giovedì 3 aprile 2008

Nuove da Paolo Barnard: ci dice cosa possiamo fare.

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Versione 1.0

Da una Google Alerts ho appena ricevuto una notizia di cui do autonoma rilevanza in un singolo post, anziché aprire un link nel post già dedicato a Paolo Barnard. Vorrei aggiungere di mia una breve riflessione. Ho anche io pensato allo strapotere dei grandi gruppi che possono facilmente intentare una causa pretestuosa ad un semplice giornalista che scrive su una piccola testata. Lo strapotere può tradursi in una forma di autocensura cautelativa da parte di chi scrive ed è consapevole di quanti forti possono essere i poteri che va a toccare con la sua inchiesta. Cosa fare? L’idea è la seguente. Può essere la sciocchezza partorita in un momento, ma può anche essere l’uovo di Colombo. In questo paese dove esistono infinite Autorità, che servono per lo più ad assicurare lauti stipendi ad una burocrazia, perché mai non prevedere un apposito Istituto a tutela della libertà di espressione? Teoricamente, una simile funzione potrebbe essere quella dell’Albo dei giornalisti, ma si tratta di un organo corporativo che sarebbe meglio abolire del tutto. Altra cosa sarebbe un’istituzione che tutelasse davanti a rischi legali come quello sopra accennato chiunque decida di esprimersi a mezzo stampa. Non ho tempo adesso di approfondire, ma invito chi legge a riflettervi un momento.

Antonio Caracciolo


Informazione e censura
Nuovo appello di Paolo Barnard
Fonte: Socialpress

Agite per voi stessi, prima di tutto


Cari amici e amiche. Mi avete scritto di recente per esprimere la vostra partecipazione, indignazione, preoccupazione per la mia denuncia su Censura Legale (si veda, fra gli altri, questo sito).

Tantissimi di voi mi hanno chiesto "Cosa possiamo fare?".

Ecco delle proposte, ma c’è una cosa da capire: la questione ha preso oggi una piega gravissima. La censura ora viene dal cuore dell’antisistema. LA CENSURA ORA VIENE DAL CUORE DELL’ANTISISTEMA, DA GABANELLI E DA GRILLO. Di fatto il nemico sembra "marciare alla nostra testa".

Come già sapete, Censura Legale e l’ostacolo forse più paralizzante per il futuro della libera informazione, che sta creando in Italia un duopolio inaccettabile: poche testate, e relativi giornalisti, che possono dire ciò che vogliono poiché ricche a sufficienza per poter ovviare a Censura Legale; e quelle che invece non se lo possono permettere, assieme ai loro reporters, divenendo di fatto tacitate in diverse istanze. Non è difficile comprendere che in un tale sistema a informare con ampio raggio d’azione saranno sempre più solo i ricchi media commerciali, che sono però notoriamente condizionati dagli interessi dei forti gruppi finanziari e industriali che li finanziano.

Mentre penalizzati saranno i ’piccoli’, gli indipendenti, gli editori in Rete, che di norma lavorano con bassi budget ma che spesso sono i più coraggiosi nella ricerca della ’verità’. Si delinea così un futuro per l’informazione inquietante, e ne va esattamente della libertà di tutti. Di tutti.

Nel frattempo, come forse avete avuto occasione di sapere, è accaduta una cosa decisamente grave. La mia denuncia coinvolgeva, ahimè, proprio un bastione della libertà mediatica come Report e la sua conduttrice Milena Gabanelli.

Sul forum di Report si accese un’accanita discussione, con richieste di chiarimenti, proteste, appelli diretti alla conduttrice, giustificati proprio dallo shock di chi vedeva una paladina della libertà di stampa accusata di essere collusa con la RAI in Censura Legale.

Gabanelli, dopo alcuni brevi interventi del tutto inadeguati alla posta in gioco, ha calato sull’intero dibattito la scure della censura, nientemeno.

Dal forum di Report sono sparite le discussioni su Censura Legale (una si esse con più di 30.000 letture) venivano cancellati gli interventi più critici, e infine da quel forum sono stati banditi e zittiti elettronicamente i cittadini che protestavano e chiedevano spiegazioni (incluso il sottoscritto). Una violazione chiara e ingiustificabile delle prerogative costituzionali di chi voleva esprimere dissenso sul forum di una trasmissione dell’emittente pubblica italiana. La vicenda ha fatto molto parlare di sé, ricevendo interventi di Gherado Colombo, Alex Zanotelli, Sabina Guzzanti, Giovanni Minoli, fra i tanti cittadini sensibilizzati. Ma ha anche registrato il silenzio e l’omertà di quasi tutti i media italiani, e dei loro editori (ovviamente), ma anche di Beppe Grillo più volte sollecitato e che è impegnato proprio su questo fronte (sic), e di altri noti antagonisti come Travaglio o Santoro. Grillo censura ogni post che menziona Censura Legale (si veda qui).

Ad oggi, la censura operata da Report continua senza il benché minimo ripensamento. Qui io mi appello a tutti coloro fra voi che mi espressero la richiesta di "fare qualcosa". Ci troviamo di fronte a due Paradigmi intollerabili per la nostra libertà di cittadini: Primo, il rifiuto da parte dei media e dei loro editori di discutere Censura Legale e le sue devastanti implicazioni per la libertà d’informazione in Italia.

Secondo, la scoperta che una stimata paladina della trasparenza mediatica come Milena Gabanelli e la sua redazione, appena sottoposti al tipo di scrutinio cui loro di solito sottopongono altri, hanno reagito replicando i medesimi metodi dei peggiori Sistemi di potere: la censura, il rifiuto del confronto. Peraltro sembra che anche Beppe Grillo si stia comportando alla stessa maniera nel suo blog. Ciò ha implicazioni che vanno oltre la gravità. Molto oltre.

Per coloro fra voi che desiderano agire concretamente, ecco cosa potete fare:
1) Divulgate a chiunque lo ritenete opportuno queste realtà. Dibattetene.
2) Scrivete ai media, ai loro editori, manifestando la vostra preoccupazione per la Censura Legale.
3) Andate sul forum di Report, REGISTRANDOVI CON UN NOME PRECISO (questo è essenziale e si fa cliccando in alto a sinistra nella pagina) e partecipate continuativamente alla discussione che porta il titolo "Report censura ’Censura Legale’ - i fatti, la storia", per mantenerla viva fino all’ottenimento di: Risposte esaustive in un libero dibattito da parte della RAI, di Milena Gabanelli e della redazione di Report su Censura Legale e sulle sue nefaste conseguenze per noi tutti. Riammissione di tutti cittadini i censurati dal forum. Per fare ciò, è necessario appunto registrarsi al forum, entrare nella discussione sopraccitata e cliccare su "nuovo messaggio", per aggiungere quotidianamente una propria frase o anche il medesimo appello. Questa frequenza di messaggi manterrà la discussione in preminenza, nella speranza di ottenere quanto sopra. Ma va fatto con dedizione quotidiana.
4) Chiedete alle vostre mailing lists di fare altrettanto.

Ne va del futuro di tutti. Prima che sia troppo tardi.
Grazie a voi.
Paolo Barnard


N.B. E’ assai probabile che la discussione "Report censura ’Censura Legale’ - i fatti, la storia" venga censurata dalla redazione ripetutamente. Noi ripetutamente la reinseriremo, per cui se non la trovate (oltre a essere la prova della censura di cui sopra) siete pregati di riprovare dopo poco.

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