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«Per
una storia del Movimento Cinque Stelle» vuole essere una storia in
progress di un Movimento costituitosi ufficialmente il 4 ottobre 2009.
Nato nel Nord Italia viene alla ribalta con le elezioni comunali di
Parma nel maggio 2012, con le elezioni regionali siciliane dell’ottobre
2012, dove il M5s risulta essere il primo partito, lasciando prevedere
il risultato delle elezioni politiche nazionali del febbraio 2013. La
storia del M5s è costellata di “casi” e da domande sulla sua
organizzazione e sul ruolo della Casaleggio Associati. Di certo non è un
Movimento che erige barricate e occupa piazze, o partecipa a scontri di
strada, ma ha come suo obiettivo principale se non unico la
partecipazione alle competizioni elettorali: è dentro il sistema anche
se ai suoi inizi amava apparire come anti-sistema, antipolitico,
rivoluzionario. Tutto il potere dei vertici si concentra nella
inclusione/esclusione dalle liste elettorali. Il suo successo politico
ha delle analogie con ciò che seguì a Mani Pulite, fenomeno
caratterizzato da una esplosione di scandali. Da allora è un succedersi
di sigle politiche, ma senza che la situazione complessiva del Paese
sia andata migliorando, o abbia cambiato di segno. Poiché la Rete è
stato il punto di partenza del M5s, è dalla Rete che attingeremo tutte
le nostre notizie, cercando di discernere il grano dal loglio.
CL
Corsera del 17 luglio 2016. |
Con titolazione giornalistica il Corriere della Sera del 17 luglio 2016 sulla scia della notizia della Ordinanza napoletana
che non solo reintegra nel M5S gli attivisti espulsi nello scorso
febbraio del corrente anno 2016 con esclusione delle comunarie, ma
dichiara illegittimo il Regolamento sul quale lo Staff si è basato. Lo
stesso problema della illegittimità e della nullità del Regolamento era
stato posto nel ricorso romano, dove il giudice ha reintegrato tutti gli
attivisti espulsi, ma non ha accolto la richiesta di annullamento del
Regolamento e di ripetizione delle Comunarie. A Roma oggi 19 luglio 2016
si discute la causa di merito della Ordinanza del 12 aprile:
se in settembre/ottobre verrà confermata nel merito la giurisprudenza
del Tribunale di Napoli che si è espresso in sede di reclamo rispetto al
giudizio di prime cure, vi sarà poi un bell’arrampicarsi sugli specchi
per negare la sostanziale illegittimità del Regolamento del
“Non-Partito”. Il punto che emerge dalle questioni giudiziarie è la
nullità di tutte le espulsioni finora irrogate, ed è significativo e
patetico come oggi in una trasmissione di regime – L’Aria che che tira*
– vecchia” (Minzolini) e nuova (Nicola Morra, che non viene più
“espulso” per partecipazione a trasmissioni televisive, come nel caso di
Mastrangeli) partitocrazia si siano trovati concordi nel condannare
l’intrusione dei giudizi in una questione che dovrebbe essere di
esclusivo appannaggio dei vertici del Partiti, vecchi e “nuovi”, come
appunto il Tribunale di Napoli definisce il M5s.
* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.
Sono elencati nell'immagine qui ripresa da Next Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia,
Marino Mastrangeli, Massimo Artini, Serenella Fucksia, Domenico
Messinese, Adele Gambaro, Luis Alberto Orellana, Rosa Capuozzo, Antonio
Caracciolo. Di alcuni nomi avevo già redatto una scheda. Fra le altre
includo ora la mia, seguendo l’ordine dei casi “eccellenti” indicati dal
Corriere della Sera, con il quale ho una vecchia e insanabile
inimicizia per aver concorso nel 2009 a una denigrazione della mia
persona, dalla quale sono stato poi scagionato per ben due volte, nel
gennaio del 2010 con un Delibera del Collegio di Disciplina del
Consiglio Universitario Nazionale e il 12 aprile 2016 con una Ordinanza
del Tribunale Civile di Roma, il cui testo Beppe Grillo non ha voluto
leggere, costringendo me e gli altri due reintegrati a sporgere contro
di lui querela penale per diffamazione a mezzo stampa. Qui, seguendo la
lista delle “eccellenze”, appronto una scheda storica per… Rosa Capuozzo, messo in ordine cronologico dopo Luis Alberto Orellana, e così
caratterizzato dal Corsera: «La sindaca di Quarto viene espulsa dal Movimento 5 Stelle in seguito alla vicenda giudiziaria che l’ha vista coinvolta “per violazione dei principi”». Il nostro intento storiografico non è
però
improntato ad una visione duale dei fatti: da una parte il torto,
dall’altra il diritto né si tende a giudicare o a farsi condizionare dal
percorso politico ogni singolo attivista ha deciso di intraprendere
dopo la sua espulsione, cosa peraltro legittima e che non riguarda la
nostra ricostruzione storiografica ed in un vero e proprio clima di
terrorismo ideologico e di aperta demonizzazione e demonizzazione di chi
osa dissentire. È invece la nostra una visione complessa e multipla,
che
vuole indagare se non vi fossero germi degenerativi già nell’impianto
iniziale.
* Alla quale è stato inoltrato il seguente tempestivo: «COMUNICATO Mi sono collegato casualmente alla trasmissione L’Aria che tira, già iniziata, dove trovo Nicola Morra, Minzolini ed altri che parlano delle ordinanze romana e napoletana, senza contraddittorio da parte delle persone che ne parlano... Già in passato, avevo sorpreso la Brezzi e una parlamentare PD che parlavano di me. Avevo subito telefonato, riuscendo a parlare con un regista della trasmissione... senza esito. In seguito, a ordinanza emessa, avevo mandato alla Brezzi il testo della ordinanza, per la parte che si riguardava, esigendo le sue scuse per ciò che aveva detto sulla mia persona... Mi ha subito bannato dalla sua pagina FB. È facile replicare alle sciocchezze che ho appena sentito, ma appunto non consentono il contraddittorio... Ho fatto alcune telefonate agli avvocati... La decisione comune è di rispondere nella conferenza stampa che terremo a Napoli fra qualche giorno....». Chiaramente, senza nessun riscontro.
Rosa Capuozzo fb |
(Segue)
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