venerdì 13 maggio 2016

Paolo Becchi: «M5S: ‘Pronto, chi parla? Sono il presidente Berlusconi’» - Sulle ragioni dell’uscita dal M5S.

Home | S. A9 - Inizio - Prec. ↔ Succ.
 L’articolo sempre sul Fatto Quotidiano è del 20 gennaio 2016. In forma di racconto Paolo Becchi contiene le ragioni per le quali è uscito dal Movimento Cinque Stelle sulle quali molte chiacchiere sono state fatte e per le quali Becchi continua a ricevere attacchi dai Talebani del Movimento. In realtà, si tratta di un esodo dove è possibile distinguere due flussi: quello dei delusi e quello degli espulsi. Ci si potrebbe chiedere se l’uscita - sia nell'uno che nell'altro caso - è una dissociazione/separazione dall’attuale dirigenza politica del Movimento nella sua non limpida articolazione e configurazione attuale oppure un allontanamento da quella inedita aggregazione di popolo e di elettorato che ha di colpo creato un nuovo soggetto al 25 % e di fatto il primo partito italiano. La distinzione non è chiara e di essa gli analisti non tengono conto, ma è una distinzione sulla quale si basa il piccolo drappello degli Espulsi Reintegrati da un giudice. Questi Reintegrati, forti di una sentenza che li protegge, intendono avviare una seria opposizione interna secondo i principi democratici dell'art. 49 cost., rimasto inattuato. Mi era sfuggita la “notizia” che: «...Non mi dica che Repubblica ha di nuovo chiesto di allontanarmi dall’insegnamento». Non sarebbe il primo caso e dovrò chiedere all'Autore se si tratta di finzione o realtà. Se fosse realtà, allora vuol dire che Repubblica - il quotidiano di Benedetti - è diventato una sorta di superministero dell'università che detta i contenuti e i limiti della libertà accademica, oltre i quali non si può e non si deve andare. E su questo i Reintegrati intendono chiedere conto al M5S, conduzione Di Battista, Di Maio, Fico ecc.
AC

Alcuni amici mi segnalano che sui giornali è apparsa la notizia che io avrei parlato con Berlusconi della proposta del Movimento Cinque Stelle sul reddito di cittadinanza. Posso solo dire che si tratta di una barzelletta. Altri amici mi hanno riferito che avrebbero attribuito la mia uscita dal Movimento ai problemi connessi alla mia fistola anale. Non ho controllato la notizia, voglio sperare che si tratti di uno scherzo. Posso però assicurare i miei lettori che la fistola non c’entra con la mia uscita dal M5s. La cosa mi ha spinto a scrivere questo breve racconto ovviamente frutto della mia fantasia.

Drin… drin… drin.

Becchi: Pronto, chi parla?

– Qui villa san Martino, il presidente Berlusconi vorrebbe parlarle.

Becchi: Ah guardi, ci deve essere un errore. Non è casa Brunetta, il mio nome è Becchi.

– No, il Presidente vorrebbe parlare proprio con lei, Professore. Sempre che lei accetti.

Guardo il mio gatto: pure lui è perplesso. Poi fa un cenno con la testa.

Becchi: Ma sì va bene, me lo passi.

Berlusconi: Caro Professore, come sta? Ho letto sul Corriere che a causa di una fistola anale lei avrebbe lasciato il M5s. Sono curioso… il dolore credevo le fosse passato. Certo, uno struggente racconto. Mi ha ricordato molte cose…

Becchi: No, mi scusi non capisco. Certo, ho scritto un racconto che poi nessuno ha pubblicato. Tutti lo ritengono eccezionale, dicono però che non sono Baricco. Ma cosa c’entra, mi scusi, il mio racconto con la mia decisione di abbandonare il M5s?

Berlusconi: Appunto è proprio quello che mi chiedo anch’io ed è per questo che le ho telefonato.

Becchi: Ma scusi, come ha fatto ad avere il mio numero?

Berlusconi: Ha poca importanza… Ma mi spieghi, cosa l’ha spinta a fare questo passo di cui tutti gli organi di informazione hanno dato notizia?

Becchi: Ah davvero, ma è sicuro? Sa, io non guardo la televisione italiana e non leggo i giornali italiani; ogni tanto sono andato in televisione e scrivo sui giornali così per lanciare qualche messaggio, ma per il resto sono rimasto un grillino vero.

Berlusconi: Ma cosa dice, Professore! Guardi che i grillini sono tutti i giorni alla televisione e sono molto bravi… Ci vanno più di me!

Becchi: E  allora lei vada sul web.

Berlusconi: Ah, che bella idea. Ma lo sa che quasi quasi…

Becchi: Presidente, scherzavo. Non mi diventerà mica grillino? Comunque non so, ripeto, non guardo la Tv, ma certo Casaleggio li ha istruiti bene.

Berlusconi: E non sapeva neppure niente del Corriere e di Repubblica… di quello che hanno scritto su di lei?

Becchi: Per la verità no. Non mi dica che Repubblica ha di nuovo chiesto di allontanarmi dall’insegnamento.

Berlusconi: No, no stia tranquillo, non si agiti… è che non mi convince questa storia della fistola.

Becchi: E purtroppo… sapesse che dolori, e poi in quel posto lì…  Però le posso assicurare che non c’entra niente con la mia uscita dal Movimento. Il fatto è che si sta trasformando in un partito come gli altri. Pensi ai tre giudici della Consulta…

Berlusconi: Eh lo so, caro professore, credono di avermi fregato, ma non si sono resi conto che così passano per quelli che sono pronti a levare le castagne dal fuoco alla sinistra.

Becchi: Ah, vedo che ha letto quello che ho scritto su mondoperaio.

Berlusconi: Ma certo, professore, credono che io sia rincoglionito, ma avevo già letto quello che aveva scritto a settembre: è andata proprio come lei aveva previsto, e così ora anche a Quarto…

Becchi: Quando ti trasformi in partito ti comporti come i partiti: non sfuggi alle possibili infiltrazioni e poi cerchi di tenere nascoste le cose, ma quando la frittata è fatta…

Berlusconi: E sì, è vero anche su questo lei ha avuto ragione. E ora? Ora cosa pensa che succederà?

Becchi: Le confesso che ho patito tanto dolore ad abbandonare il Movimento, tanto quanto per la fistola, ma indietro non si torna.

Berlusconi: Secondo lei, professore, ora cosa faranno?

Becchi: Mi sembra chiaro, lotteranno per andare al governo… ma stanno facendo il gioco di Renzi.

Berlusconi: No, mi scusi, qui proprio non la seguo, mi può spiegare?

Becchi: Renzi ha bisogno di portare a compimento il colpo di Stato che Napolitano ha organizzato contro di lei nel 2011.

Berlusconi: Ah, professore, che geniale quel libretto che ha scritto al riguardo. Non le nascondo che ne ho comprato cento copie da regalare agli amici… ma cosa c’entra ora?

Becchi: C’entra eccome. Renzi, quest’ anno cercherà di impostare tutto sui valori. Unioni civili…

Berlusconi: Oh bella, ed io che ho già dato libertà di coscienza!

Becchi: Beh, può sempre ripensarci e magari dimostrare che dopo l’inciucio sulla Consulta avremo ora quello sulle unioni civili… Poi sullo ius soli e magari sull’eutanasia. E il tutto lo sa perché?

Berlusconi: Eh no… non la seguo di nuovo…

Becchi: Ma è semplice! Per anestetizzare l’opinione pubblica sull’unica cosa che quest’anno conta per Renzi: il referendum. Se passerà avrà distrutto la nostra Costituzione, ma conquistato il paese… Un vero pericolo…

Berlusconi: Professore, la ringrazio per la conversazione e per il tempo che mi ha dedicato.

Clic.

Guardo il gatto, muove la coda.

Il racconto è frutto di pura fantasia. Ogni riferimento a nomi di persone, luoghi, avvenimenti, siano essi esistiti o  esistenti, è puramente casuale.

Nessun commento: