sabato 17 gennaio 2009

Si può essere neutrali fra aggrediti e aggressori? Il caso Santoro

Versione 1.2
Status: 17.1.09

Ho visto quasi per intero la trasmissione di Michele Santoro, intitolata “Anno Zero”, di giovedì 15 gennaio 2009. Era da poco iniziata ed ho quindi potuto seguirla quasi nella sua interezza. Non mi sorprendono le reazioni suscitate. E cerco di spiegare brevemente perché. Il massacro – di questo si tratta – non avrebbe potuto neppure iniziato se Israele non fosse stata certa della copertura dei suoi alleati, in primis Bush sia pure in scadenza, quindi sulla capacità delle Israel lobbies di vari paesi di poter tenere in pugno le classi politiche nazionali. Era anche prevista la copertura mediatica della grande informazione della carta stampata e delle televisioni. Pochi voci di dissenso sarebbero state ancora più utili in quanto si poteva dire che esiste democrazia e che i dissenzienti sono una esigua minoranza, per giunta di un antisemitismo risorgente che bisogna reprimere facendo uso delle leggi esistenti e di altre ancora più severe da introdurre per l’occasione. Tutto calcolato: il 60° anniversario di Israele, il 70° anniversario delle leggi razziale, l’attacco perfino alla Chiesa cattolica, ormai scaduta a casamatta espugnabile e di seconda categoria, i soliti discorsi delle alte cariche dello Stato e i numerosi deputati peones, messi in lista dietro oscuri maneggi di cui probabilmente mai sapremo. Senonché qualcosa è sfuggita di mano. Ècco il caso Santoro Michele che con la sua trasmissione ha indubbiamente scosso le coscienze dormienti di alcuni milioni di italiani, che a loro volta singolarmente possono destare altre coscienze dormienti.

Le reazioni contro Santoro sono rivelatrici perché in questa maniera ognuno esce allo scoperto, si espone pubblicamente e si può sapere chi sta con chi. È come se fosse stato preparato l’omicidio di un uomo e l’accordo fosse: io scanno la vittima e tu mi copri dicendo che vittima e aggressore hanno ognuno le loro ragioni e che noi dobbiamo sentire gli uni e gli altri. È quanto sta avvenendo con “Piombo Fuso” ed è quanto era stato programmato. Sono andato ieri sera avanti nella lettura di una dei molti libri iniziati a leggere in contemporanea: non faccio in tempo a finirne di leggere uno che ne esce un’altro di egualmente interessante e la Libreria Feltrinelli sotto casa fa con me buoni affari. Leggevo ieri sera le pagine di Fergusson sui modi e sui tempi dello sterminio degli indiani d’America e sul sorgere del fenomeno della schiavitù. Compaiono sulla scena i personaggi che siamo abituati a celebrare come padri del liberalismo e della religione. Rispetto a queste epoche del passato l’impresa coloniale sionista soffre per il suo essere ultima nella scena della storia, sul teatro del mondo, che oggi ci consente di seguire gli eventi in tempo reale. Che il sionismo e Israele siano un prodotto coloniale e una forma di razzismo e genocidio io non ho dubbi e sono disposto a dirlo non solo da Santoro, ma pure da Bruno Vespa e direttamente in faccia a Giorgio Napolitano ed ai suoi Consulenti ebrei, se mai mi invitassero. Non mi soffermo su questo. Penso invece al dopo.

Cosa succederò adesso? Santoro verrà cacciato? Verrà chiusa la trasmissione, che peraltro non è stata tanto coraggiosa quanto può sembrare. A quello stronzetto del giovane ebreo Tobia Zevi io avrei risposto che il genocidio dei palestinesi è molto più grave della Shoa, come già lo è stato il genocidio degli indiani e la tratta dei negri, ossia non il nostro passato remoto ma il nostro passato prossimo. Di orrori simili ve ne sono stati anche di precedenti, ma ne abbiamo perso memoria e la nostra coscienza non può più reagire. Ma per gli indiani d’America basta ricordare come siamo stati allevati con il biberon di films americani dove popolazioni inermi, provviste di frecce (gli odierni sigari Kassam) venivano sterminate a cannonate e fucilate, senza contare le epidemie loro trasmesse. Quanto abbiamo visto con gli indiani ce lo si vuol far passare con i palestinesi e i musulmani in genere. E no, miei cari. Nella misura in cui io uomo singolo stirneriano ho la possibilità di sapere e di giudicare il mio giudizio morale vale quanto quello di Giorgio Napolitano, che non è migliore di me, anche se infinitamente più potente e fortunato.

Perché un genocidio sia possibile sotto i nostri occhi è necessario che i nostri occhi non vedano, ovvero che ciò che vedono se lo vedono e quando lo vedono venga presentato in una falsa luce: non è aggressione, sterminio, genocidio, violenza, usurpazione, colonialismo, rassismo, apartheid, violazione di quei diritti umani procalamati tali per essere meglio violati o per essere usati come strumento di destabilizzazione e casus belli in quanto diritto umanitario di ingerenza quando torna utile al potente di turno. Si pretende che sia legittima difesa ed affermazione dei principi della democrazia, che in Medio Oriente è «unica» ed è rappresentanta da Israele, ragion per cui dobbiamo stare con Israele in quanto «Israele siamo noi», secondo il titolo della colona Fiamma Nirenstein che anziché essere eletta alla Knesset è stata imbucata nel parlamento italiano, fatta addirittura vicepresidente della Commissione Esteri, per meglio preparare “Piombo Fuso”. E sembra che in molti ci siano cascando. Ammessa a stento la buona fede, vale un principio che ho sentito stamani enunciare da Marco Pannella: ai vari comunismi, fascismi, ecc., finché ci stai dentro non te ne accorgi. Meni scandalo ed esecrazione quando ne stai fuori ed ormai si è creato un nuovo bersaglio polemico, ma il diavolo che è in te ha assunto l’abito nuovo che indossi.

Terremo qui di seguito la consueta rassegna stampa commentata. Cercheremo di apprendere nuovi dati leggendo criticamente le prese di posizione divulgate dai media o altre meno note, ma significative. Incominciamo con quella più infame, ossia l’ambasciatore israeliano in Italia. Io lo rimanderei in malo modo a Tel Aviv oppure, come oggi si usa, lo fare sedere davanti ad una Corte internazionale per crimini di guerra in quanto complice e correo di quanto si compie oggi in Gaza.

RASSEGNA STAMPA COMMENTATA


1.
Lettera del governatore Gideon Meir al presidente della Rai Claudio Petruccioli, titolare pilatesco di prebende di stato

Il testo della Lettera è a me giunto sul Forum di “Civium Libertas”, ma la fonte è “l’Occidentale” di Loquenzi, che era fra gli “oratori” dell’Israel Day in piazza di Montecitorio, dove tutti i Big della politica non sono riusciti a portare neppure 500 manifestanti ebrei della Capitale. Da uno dei partecipanti al Forum è stato giustamente osservato che Gideon Meir si comporta non da Ambasciatore, ma da Governatore. L’arroganza di questi soggetti, convinti di essere i padroni del mondo in quanto sionisti israeliani, è stata da noi rilevata in molti altri casi ed è un dato costante.
Roma, 16 gennaio 2009

Gent.mo Presidente,

Le scrivo in via eccezionale
[eccezionalissima ed inaccettabile per un italiano, il quale ritiene che un ambasciatore straniero può al massimo rivolgersi al ministero degli esteri del paese che lo ospita, cioè a Franco Frattini, che è già abbastanza amico di Israele quanto nemico dei palestinesi oltre che del popolo italiano]
per esprimere il mio sconcerto
[sapessi qual è il mio sconcerto per la tua arroganza e impudenza, autentica offesa al popolo italiano, un’offesa che resta impunita per il servaggio che contraddistingue tutto il ceto politico italiano]
e la mia protesta
[lo hai visto il cervello incollato ai muri di Gaza? E che protesti davanti a tanta evidenza? Chi vuoi ingannare, signor ambasciatore? O il cervello umano era un cervello finto? O si doveva aspettare una “verifica” dell’esercito israeliano per stabilire che si trattava di cervello umano, e ove lo fosse che era una reazione difensiva, legittima e proporzionata del glorioso stato di Israele che rivendica il tal modo il suo “diritto all’esistenza”?]
per la trasmissione televisiva "Annozero", andata in onda ieri sera, 15 gennaio, su Rai 2, e apparentemente dedicata alla situazione nella Striscia di Gaza.
[Apparentemente? E di che si parlava? Di qualche valle lunare? Ed a che titolo intervieni sulle trasmissioni che gli italiani possono o non possono vedere? Ci vuole il timbro di autorizzazione dell’esercito israeliano?]
Devo premettere che io mi occupo di Mass Media da molti anni ormai,
[Meno male che sei tu a dirlo! Hai dunque lavorato all’Hasbara? E confermi ciò che si è lasciato sfuggire l’ineffabile Riccardo Pacifici? Ossia che insieme vi eravate accordati per preparare i media italiani all’operazione “Piombo Fuso“? Non eri tu quello che è andato a indottrinare i redattori del Corriere della Sera?]
e che prima del mio incarico qui in Italia ho ricoperto per sei anni la carica di direttore generale per l'informazione e i Mass Media presso il ministero degli Esteri a Gerusalemme.
[Appunto, hai fatto Hasbara! Ed hai pure la faccia tosta di venircelo a raccontare?]
Questo mi ha permesso, in tutti questi anni, di prendere parte a centinaia di trasmissioni e di vedere migliaia di programmi di attualità dedicati al conflitto arabo-israeliano.
[Finanziati o non finanziati dall’Hasbara? Come passi il tuo tempo è cosa che non ci interessa affatto.]
Devo dire che non ho mai visto sui Mass Media internazionali occidentali una trasmissione così poco accurata dal punto di vista professionale.
[I criteri di professionalità sono quelli che stabilisce l’Hasbara? Noi spettatori non siamo giudici naturali di ciò osserviamo? Non disponiamo del telecomando come strumento di voto? Siamo minorenni che devono essere sorvegliati da tal Gideon Meir? Noi invece riconosciamo molta professionalità nella tecnica del genocidio e del suo occultamento mediatico. Gli uffici israeliani hanno una lunga prassi al riguardo, per tua stessa ammissione, avendo lavorato negli uffici sopra menzionati. In questo caso, qualcosa è sfuggito evidentemente al controllo di una rigida censura già studiata a tavolino e forte dei necessari autorevoli e governativi consensi.]
Non soltanto nella trasmissione di ieri sera non vi è stato alcun tentativo di spiegare agli spettatori che cosa stia accadendo nella Striscia di Gaza,
[E dobbiamo saperlo da te o dai bollettini militare che il nostro Pagliara, al seguito dei carri armati israeliani, riporta fedelmente, dopo aver ottenuto regolare visto e timbro dagli uffici sopra menzionati? Devi riconoscerci tu il diritto di potere o non potere ascoltare voci diverse?]
ma anzi, i pochi e isolati tentativi di qualche partecipante
[Chi Lucia? Chi è costei gli italiani lo sanno già dalla sua pretesa di chiudere la bocca a Berlusconi, mentre poi era quanto mai servile con Bertinotti che l’avrebbe nominata presidente della Rai. Ed una Lucia può fottere l’intelligenza di quanti hanno osservato ed hanno potuto farsi un’idea personale di cosa è successo e di chi rappresentava Lucia? Ma perché ti rivolgi a Petruccioli e non ad ognuno dei singoli telespettatori? Vuoi che Petruccioli tiri le orecchie a Santoro? Anche questo è tipico del sionismo mediatico. Nel nostro monitoraggio lo abbiamo documentato più volte, come nel caso di Michelino il Folle che scrivere al presidente dell’Ordine dei Giornalisti perché espellesse dall’Ordine Maurizio Blondet, colpevole di non essere allineato sulle Elette Vedute di Sion. L’Ambasciatore fa qui la stessa cosa. Devono avere tutti studiato alla stessa stessa scuola dell’Hasbara.]
in tal senso sono stati messi a tacere dal conduttore senza esitazione, con la motivazione che si trattasse di argomentazioni troppo complesse per quella trasmissione e che ciò che si voleva fare lì era solo “occuparsi di ciò che sta accadendo a Gaza in questo momento”.
[Sembrerebbe che in Gaza non stia accadendo nulla! Magari una piccola operazione di polizia! Che faccia! È forte la voglia di fare qui uso di una volgarità espressiva che il signor Ambasciatore merita a pieno titolo. Ce ne asteniamo in un grande sforzo di equilibrio. In fondo, costoro vogliono provocarci fino al limite dell’umana sopportazione, per poi fare il solito vittimismo ed invoca la Sublime Shoa.]
E che cosa sta accadendo in questo momento?
[Diccelo tu! Ma le tue menzogne sono già ampiamente note ed è raro che presentino originalità rispetto al passato. Gli insegnamenti dell’Hasbara sono le stesse tecniche del marketing commerciale. La Verità è per te quella meglio propagandata]
Da spettatore attento ho compreso che secondo la opinione del conduttore ciò che sta succedendo è che Israele sta deliberatamente compiendo un eccidio di civili palestinesi.
[Il cervello sul muro non è una fiction, o almeno non è presentata come una fiction. Tu menti sapendo di mentire quando parli di “civili palestinesi” come se in un campo di concentramento dove tutti sono rinchiusi si possa distinguere fra “civili” e “non civili” secondo categorie che già nell’Ottocento erano obsolete. Ho capito il senso del tuo discorso: rivendichiamo il diritto di ammazzare come cani gli uomini di Hamas e ci dispiace se come effetto collaterale non voluto ammmazziamo anche civili, done uomini bambini, infermieri, giornalisti, rappresentanti Onu! E no ambasciatore dei miei stivali! Voi non avete il diritto do ammazzare nessuno! È questo il punto su cui occorre intendersi. E per questo non occorre neppure guardare la trasmissione di Santoro, che del resto ha soltanto riportato quel che succede in Gaza, per quanto è consentito saperne, superando la vostra rigida censura, che non consente ai giornalisti di accedere sui luoghi degli scontri. Possono saperne – come Pagliara che ne è felice – solo dai vostri bollettini militari, cui dovremmo credere più che se fosse il Vangelo. Bella pretesa!]
Ed era palese che secondo il conduttore lo stiamo facendo già da molti anni.
[Esattamente dal 1882, quando un primo insediamento coloniale sionista razzista sbarcò in Palestina. Erano allora 25,000 coloni che si accrebbero nel tempo per successibi sbarchi. È curioso come da voi sia impedito ad altre navi di sbarcare a Gaza per portare aiuti umanitari. Altro che Shoa! Qui siamo a più alti livelli di responsabilità e gravità morale, ma il sistema della censura non consente di gridare alta la Verità.]
Con una scelta selettiva e manipolatrice il conduttore ha mostrato parti del film israeliano contro la guerra "Valzer con Bashir", dalle quali ciò che si lasciava intendere è che anche in Libano l'intenzione era quella di uccidere, sempre senza alcuna apparente ragione, bambini palestinesi.
[Uccidere sempre secondo la logica propria del genocidio, che fu già per gli indiani d’America e la cui ideologia religiosa è già contenuta nel vostro Libro Sacro. Il massacro dei cananei è un vostro testo religioso, altro che statuto di Hamas! Le teniche del genocidio sono poi diverse. È genocidio uccidere la dirigenza di Hamas, democraticamente eletta e scelta dai palestinesi, con una procedura democratica incomparabilmente superiore a quella che ha visti andare alla camera e al senato gli attuali onorevoli italiani.]
Il titolo della trasmissione di ieri era "La guerra dei bambini", ma sciaguratamente il conduttore non ha ritenuto opportuno parlare, neanche per un attimo, delle centinaia di bambini israeliani trucidati negli attentati terroristici o dai lanci di missili di Hamas sulle città israeliane. Centinaia di bambini israeliani non meritano, a quanto pare, di essere menzionati.
[No! Per il fatto che sono in numero incredibilmente inferiore e per il fatto che si trovano in insediamenti coloniali illegittimi. Qui non vi sono parti uguali che litigano: vi è un aggressore che è Israele o meglio i coloni sionisti, che iniziano il loro insediamento fin dal 1882, e vi è la popolazione indigena degli aggrediti che si difendono e hanno il diritto di difendersi. A noi non si può chiedere neutralità. La nostra costituzione ci impone di condannare l’aggressione e il genocidio, ossia ciò che Israele esattamente fa. Non esiste qui nessuna neutralità possibile. Stare a guardare è già complicità. Questo ha inteso dire il giornalista Michele Santoro, uscendo fuori da una generale omertà della carta stampata e delle televisioni.]
Inoltre la trasmissione ha assolutamente ignorato la tattica tanto esecrabile quanto dichiarata e deliberata di fare uso, da parte di Hamas, della popolazione civile come scudi umani, tattica che senza ombra di dubbio ha provocato perdite umane enormi tra la popolazione civile palestinese.
[Questo è argomento tanto noto quanto infinitamente ignobile ed infame. Meno male che lo scudo umano non ha mai protetto nessuno! Presuppone la legittimazione della divisione di un popolo, di cui una parte è legittimata alla fucilazione e l’altra alla più lenta morte per abbandono e separazione del padre, del fratello, del maschi combattente e perciò legittimamente ucciso. È autentica logica coloniale e genocida: si uccide chi resiste e si riduce in schiavità la sua prole. Di infamia maggiore non se ne poteva immaginare. Ma è ancora più infame chi ritiene plausibile una simile argomentazione. In realtà, nel pensiero sionista, razziale e razzista, è previsto, magari in tempi e con modalità diverse, il genocidio di TUTTO il popolo palestinese, che con sacrifici indicibili offre uno spettacolo di eroismo di cui mai si è visto eguale in tutta la storia italiana o europea. In questi giorni si plaude all’«eroismo» di un isolato Jan Palach, che avrebbe potuto anche essere un utile squilibrato mentale, ma si ignoria l’eroismo degli innumerevoli «martiri» della causa palestinese, infangati da volgare pennivendoli stipendiati con denaro pubblico e privato.]
E sarò lieto di fornirLe testimonianze scritte e visive di tutto ciò.
[E daccele! Saremo liete di esaminarle. Potrà dispiacergli per ogni vita umana che viene meno, ma non possiamo non distinguere fra l’aggressore morto e l’aggredito morto: qui i morti non sono eguali, anche se a tutti i morti si deve concedere pietà e sepoltura. Ritorniamo alla tecniche hasbariana di presentare aggressore e aggredito come se fossero due litiganti dai quali il terzo si può estraniare sul modello fra moglie e marito non mettere il dito. Ma non è questa la realtà e basta osservare la carta geografica dell’evolvere dell’occupazione coloniale per rendersene conto, se appena uno se ne vuol rendere conto.]
Sono rimasto esterrefatto dalla scelta, compiuta dal conduttore, di ignorare totalmente anche tutti i bambini palestinesi uccisi dal fuoco di Hamas, per esempio, proprio un giorno prima dell'inizio dell'operazione militare, quando un missile lanciato da Hamas contro Israele è invece caduto su territorio palestinese, uccidendo due bimbe palestinesi a Beit Lahiya. E purtroppo quello non è stato il primo e unico caso di palestinesi uccisi dal fuoco di Hamas.
[Adesso mister Imbroglio ci viene a dire che Hamas uccide i bambini palestinesi. Ci vuole una faccia simile al faccione di Giuliano Ferrara per sostenere una simile tesi, la cui credibilità e plausibilità non merita considerazione alcuna.]
Il conduttore è forse pronto a giurare che parte dei bambini uccisi in quest'ultimo conflitto non siano uccisi dal fuoco di Hamas, come quelle due povere bimbe.
[Commento sintetico: che faccia!]
Il tentativo di presentare Israele come uno stato assetato di sangue, che intenzionalmente e deliberatamente uccide bambini palestinesi, a quanto pare per “punire Hamas”, senza però fornire la minima spiegazione sulle guerre imposte a Israele negli ultimi 60 anni e sulle migliaia di attacchi terroristici palestinesi e sui lanci di 10.000 missili contro Israele [sigari Kassam, di nessun significato militare], attacchi che in tutti questi anni sono sì invece stati deliberatamente mirati contro la popolazione civile e che sono costati la vita a migliaia di civili e di bambini, testimonia a mio umile [arrogante e ipocrita] parere non soltanto la mancanza di professionalità inappropriata e inadatta alla televisione pubblica italiana, ma anche la divulgazione di pregiudizi e preconcetti del peggior tipo sullo stato ebraico,
[I pregiudizi sono quelli che ci vengono imposti per legge, anche per effetti di leggi introdotte truffaldinamente come quelle della Memoria a Senso Unico, che vorrei vedere con quale faccia tosta alla Ferrara ci verrà riproposta il prossimo 27 gennaio. Già sul palco dell’Israel Day un vostro ragazzo ebreo è venuta a denunciare la professoressa, la quale avrebbe detto che ciò che gli ebrei fanno oggi a Gaza è comparabile con l’Olocausto di cui gli ebrei sarebbero state vittime. L’effetto Gaza certamente procurerà non pochi problemi di coscienza al milione e passa di insegnanti italiani che saranno precettati per la celebrazione della Shoa ebraica, il maggiore dei pregiudizi che ci vengono imposti per legge e sul qaule non si può nemmeno fiatare, se non in privato chiudendo porte e finestre ed assicurandosi che non ci siano microspie in casa]
mediante la deformazione della realtà e la manipolazione dei fatti,
[E chi più di voi è esperto in deformazione della realtà e nella manipolazione dei fatti? In tanti hanno di lavoro all’Hasbara di cosa si è occupato se non di manipolare i fatti e insegnare agli ascari come fare, come rispondere, come dire?]
cosa inaccettabile, anche sotto le vesti di critica che sarebbe di per sé legittima alle azioni israeliane in difesa dei suoi cittadini.

L'uso di un doppio standard, la demonizzazione dello Stato d’Israele e la conseguente delegittimazione delle azioni israeliane in difesa dei propri cittadini hanno fatto sì che la trasmissione in questione non rispettasse nessuno standard professionale.
[Doppio standard? Ebbene, ripeto qui un’argomentazione che non ottiene mai risposta, se non il classico hasbariano “io non parlo con uno che...”: si può negare l’esistenza di Dio e dell’immortalità dell’anima senza incorrere in sanzioni penali, ma in Europa, terra dei diritti umani e di ogni libertà, si comminani anni di carcere e pesanti multe se uno dice di non credere alla Shoa e magari pretende pure di dimostrarlo scrivendo libri e facendo accuratissime ricerche. E mi parli proprio tu di doppio standar, o sicofante sempre pronto alla delazione, come stai qui facendo con Petruccioli senza titolo alcuno?]
Siamo certi che Lei saprà adottare le necessarie misure
[Eccolo il delatore, tale quale il Michelino Levi! Costui crede di essere il Governatore d’Italia per conto di Israele!]
per far sì che un simile spettacolo vergognoso non si ripeta più,
[Mai come adesso mi duole il non essere io ministro e capo politico, ma solo un cittadino italiano senza potere alcuno: lo spedirei dritto dritto in Israele con proibizione assoluta di mettere mai più piede in Italia, neppure per chiedere asilo politico se un giorno i palestinesi se ne dovesssero liberare cacciandolo dalla terra loro usurpata]
e che possiate trovare la maniera adeguata per spiegare che si è trattato di una trasmissione che ha esulato da qualsiasi standard di etica giornalista basilare.
[Parla di etica il rappresentante di uno stato criminale che sta compiendo un genocidio sotto i nostri occhi con la complicità di media, politici, carta stampata. Che tempi! Al confronto l’epoca del nazifascismo era una sorta di asilo infantile]
Cordialmente,
[Un cordiale congedo unito all’augurio che tu possa lasciare l’Italia il più presto possibile]
Gideon Meir
L’ambasciatore d’Israele in Italia
[Per nostra umiliazione e vergogna!]
Le personalità presenti nella loggia del palco reale (da sinistra): il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Sindaco di Roma Gianni Alemanno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la signora Clio, il Presidente Francesco Cossiga, il Ministro degli Esteri Franco Frattini, l'Ambasciatore d'Israele Gideon Meir, il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, e la consorte dell'Ambasciatore d'Israele Prof.ssa Amira Meir. (Fonte)

Una simile lettera suscita indignazione, ma ci lascia anche impotenti. Che possiamo fare? Idealmente possiamo esprimere tutta la nostra indignazione in forme metaforiche. Possiamo certo reagire criticamente alla sua lettera: parole contro parole. Questa è una guerra ideologica e noi la combattiamo con i mezzi di cui siamo capaci: critiche, concetti, analisi, metafore.

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2.
Lo scandalo della porcilaia

Quello che segue è un contributo di Antonino Amato. Stavo appunto pensando: perché non dare la stessa evidenza come se il suo “Ciao Europa” non fosse la stessa cosa di Corsera? Se abbiamo bisogno di leggere per riflettere sugli eventi, perché mai dovremmo abbeverarci all’inchiostro di Ostellino, Polito o alle parole di Claudio Pagliara? Ecco il testo di Antonino Amato che non commento perché lo condivido e posso solo differire da lui per questione di stile e di tono, ma sono inezie rispetto alla gravità dei momenti che tutti viviamo in questi giorni che richiedono fra di noi la massima sinergia possibile. Ecco il testo:
Scandalo nella porcilaia

Giovedì sera, 15 gennaio 2009, è successo il fattaccio. Michele Santoro, conduttore di “ANNOZERO” conduce una strana trasmissione nella quale, stranamente, si “da voce ai Palestinesi”. E subito la piazza s’infiamma. Ma che dico “piazza”? Il termine appropriato è “porcilaia”. E mi riservo di dirvene il perché.

Comincia Lucia Annunziata, giornalista schierata faziosamente a sinistra, che abbandona polemicamente la trasmissione. Evidentemente l’Annunziata è convinta che si può essere “polemici verso altri Italiani” ma non si può criticare Israele, il “sancta sanctorum” dei giudeoamericani. Lasciamola alla sua indignazione. Oltretutto Michele Santoro e Lucia Annunziata sono due giornalisti. In teoria, molto in teoria, liberi di esprimere le loro opinioni.

Meraviglia, invece, l’intervento di Gianfranco Fini, presidente della Camera dei deputati, che telefona a Petruccioli, per segnalare che “Giovedì sera è stato superato il limite della decenza” (1). Convengo che Fini di “decenza” ne ha tanta, perfino troppa. E giustamente, avendone troppa, periodicamente monta la bancarella per venderne un poco. Recentemente è stato visto, su alcuni web e su alcuni giornali, con sopra una bandiera d’Israele. Ed assomigliava tanto ad un porco, un porco giudeoamericano. Ma un “porco tronfio della sua decenza”.

Meraviglia anche l’intervento a gamba tesa di Gideon Meir, ambasciatore israeliano in Italia, che scrive a Petruccioli, protestando per la trasmissione (1). No, non scrive a Frattini, Ministro degli Esteri; ma scrive a Petruccioli, presidente della RAI. Segno evidente che il signor ambasciatore sconosce la “buona creanza diplomatica”. Oppure, consapevole che “l’Italya giudeoamericana è una porcilaia”, si adegua. E si comporta da “MAIALE”. Il signor ambasciatore non si sogni di fare l’inquisitore. Perché a noi Italiani gli inquisitori stanno sui coglioni. E i maiali li mangiamo volentieri.

Seguono tanti altri porci, che grugniscono secondo i comandi del padrone. Non vale la pena citarli.

***

Conviene, invece, chiarire i “fattacci di Gaza”. E cominciamo con “HAMAS”. C’è logica a sparacchiare missili artigianali che non fanno danni? C’è logica a stare imbottigliati entro la striscia di Gaza? A mio sommesso parere, HAMAS dovrebbe fare un severo esame di coscienza.

Israele, invece, non ne ha bisogno. Avendo, dalla sua, Jahvé, dio nazionalista, genocida e razzista. Si badi: nello stesso periodo che Esiodo ed Omero cantavano “Giove, padre degli dei e degli uomini”, gli Ebrei s’inventavano la “Bibbia”. E un “Dio” che dice loro: “ti do la terra e i suoi abitanti”. Sono passati 2.500 anni. Gli Europei ci siamo fatti “laici”, ma i “giudei” sono sempre devoti di Jahvé. Come dare loro torto? Solo Jahvé può dare loro la Palestina senza Palestinesi. E gli Israeliani, dal 1948 ai nostri giorni, si danno da fare per “prendersi la Palestina cacciando i Palestinesi”.

Desta sconcerto il cosiddetto “OCCIDENTE” che, a parole, predica “valori umanitari”. E piange sulle vittime. Lacrime di coccodrillo. Israele si è sempre preso giuoco delle “risoluzioni dell’ONU” e dei predicozzi degli “statisti europei”. Per il semplice fatto che tutti costoro sono giudeoamericani. E recitano una farsa, che li fa complici.

Nessuno che dica ad Israele: se non esegui le risoluzioni dell’ONU, se non accetti i nostri consigli, noi decretiamo l’embargo. Invece, si presentano come “profeti disarmati” e vengono pubblicamente dileggiati. Limitandosi a fare del “turismo parolaio”. Porci con le ali. E dire che…. E dire che è di comune conoscenza che, quando gli eserciti coloniali, volevano isolare la guerriglia, ordinavano ai civili di concentrarsi in luoghi determinati. Israele, invece, ha bombardato nel mucchio, uccidendo moltissimi civili e molti bambini. Pertanto Israele è passibile di subire un “embargo internazionale”. Solo che sono quasi tutti complici di Israele.

Spetta agli “uomini liberi” stendere una cintura attorno a Israele e ai giudeoamericani loro complici. Sembrerebbe un’impresa impossibile, ma non lo è. In Italya ci stanno alcune migliaia di porci che vivono di politica e sulla politica. Quasi tutti sono porci giudeoamericani. Gli Italiani, invece, sono inerti, senza identità e senza coscienza. Se si svegliassero, sarebbe rinascita nazionale.

Antonino Amato
(1) “Gaza, lite ad annozero. Fini a Santoro: indecente” in “Corriere della Sera” del 17 gennaio 2008, pagina 2.
L’articolo contiene una onesta indignazione, alla quale vi è poco di che aggiungere. Dobbiamo però mettere nel conto che alla nostra indignazione si contrappone una disonesta cospirazione di politici, ambasciatori, pennivendoli. Non dobbiamo mai dimenticarlo e ci dobbiamo aiutare a vicenda per non dimenticarlo.

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Con tutto quel che succede e c’è da scrivere non possiamo dedicare il nostro tempo a ciascuna delle bestie, fortunamente raggruppate da Pezzana, in un singolo link. All’insulto “ayatollah” su può rispondere con rabbino: deve essere stato un rabbino il tizio che all’Israel Day di madonna Fiammetta pretendeva da me che gli rispondessi in ebraico. Non potendogli rispondere nella sua sacra lingua mi sono espresso con il linguaggio universale della mano. Costoro sono tutti rabbini dell’informazione. Guzzanti ha poi introdotto un nuovo saluto: “Buona guerra!” Leggere poi le parole “onestà intellettuale” in IC è come se una scimmia avesse imparato a scrivere. Il “contradditorio” è cosa di cui ignorano il significato, ma ho il sospetto che abbiano copiato la parola dai miei post. È una tecnica hasbariana. Se poi veramente per una volta in una qualsiasi rete televisiva concedessero ad una parte sola di esprimersi verrebbe ad essere compnesato un arretrato di anni e anni. In fondo, potrebbe essere un ottimo sistema: comunicazioni autogestite dalle parti interessate. Con Pagliara che marcia al seguito dei carri armati israeliani dovremmo almeno concedere trenta minuti autogestiti, anche una sola volta la settimana, alle organizzazioni palestinesi. Chi vuole può spegnere la tv, chi invece volesse ascoltare lo potrebbe fare. La scrittura e la parola di madonna Fiammetta si può definire con una espressione sintetica anche se non molto urbana: escrementi messi nel ventilatore. Inutile cercare una logica, una dignità di pensiero anche diametralmente opposto al proprio. Proprio Guzzanti parla di soldi, quasi che lui alla Camera ci stesse gratis. Ridolfi lavora alla Stampa, diretta da Lucia Annunziata. Su Grasso si può solo dire “grasso che cola”, tanto gratuite sono le sue affermazioni: che almeno ci creda e le prenda sul serio lui che le scrive. Un commento a parte richiede Paolo Guzzanti, che mi è stato già una volta contrapposto come parte autorevole del partito di cui ho la tessera, cioà Forza Italia. In realtà, io con costui in quanto militante non ho mai potuto parlare. Se qualcuno mi procura un “dibattito” sarò ben lieto di cantarle in faccia al compagno Paolo.

(segue)



1 commento:

arial ha detto...

Gideon levy
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1055574.html