sabato 3 gennaio 2009

Una verità che affiora dalle macerie


Navigando in internet in mezzo a tante notizie inutili e ripetive il mio occhio cade su questo trafiletto del Corriere della Sera:
«LE ACCUSE DI HAMAS - Proprio il movimento islamico accusa l'Autorità palestinese di aver pianificato con Israele il suo ritorno nella Striscia di Gaza. Secondo quanto scrive il Jerusalem Post, che rilancia una notizia diffusa dal Palestine Information Center, un sito web affiliato ad Hamas, il gruppo integralista accusa in particolare il presidente dell'Anp, Abu Mazen, di aver costituito un comitato, composto da alti funzionari della sicurezza e dal ministro dell'Interno, pronto a riprendere il controllo della Striscia. Hamas sostiene che Abu Mazen avrebbe messo a punto il suo piano insieme con gli israeliani, gli egiziani e i sauditi. Il Palestine Information Center riferisce anche che il consigliere del presidente palestinese, Nemmer Hammad, ha telefonato la scorsa settimana ad Amos Gilad, alto funzionario del ministero della Difesa israeliano, per dirgli che l'Anp «crede nella legittimità del diritto di Israele di liquidare Hamas». Due fonti dell'Anp hanno inoltre riferito al Jerusalem Post che l'Anp sarebbe “pronta” a tornare a Gaza nel caso in cui il governo di Hamas venisse rovesciato dall’offensiva israeliana».
In effetti, io credo altamente verosimili le accuse di Hamas. I miei conti tornano. E son conti lunghi da fare. Iniziano dal 1945 e dalla pretesa di poter impiantare governi a proprio piacimento: la chiamano democrazia e ingerenza umanitaria. Quanta umanità vi sia basta guardarla in faccia.

1 commento:

arial ha detto...

Non è esente da questo intreccio cinico neanche l'arabia saudita e l'egitto, decisi a contrastare l'egemonia di un movimento che considerano integralista. L'iran ne approfitta utilizzando come logo i palestinesi presso la popolazione araba.Quando in iraq ne hanno ammazzati 600 non ha mosso un dito
Da Arthur Neslen : che c'è di male a parlare con Hamas?
sintesi personale
la sua leadership politica, tra cui Khaled Meshal, ha accettato il principio di una soluzione di due Stati, confini dell 1967, in cambio di una prospettiva a lungo termine di hudna, o tregua. Quando ho parlato con Yousef scorso maggio, lui mi ha detto che una situazione di questo tipo potrebbe essere esteso "all' infinito". Hamas ha a lungo cercato di trasformare se stessa da una organizzazione di guerriglia in un partito politico che può sostituire l'OLP come "unico legittimo rappresentante".dei palestinesi La sua tattica - un pragmatico variante della pistola e del ramoscello d'ulivo sperimentata da Yasser Arafat -,rimane solo una tattica. Semper Hamas ha sostenuto che al Fatah ,facendo concessioni a Israele ,senza un quid pro quo indebolisce la causa nazionale .Se la formula di Hamas' "resistenza e pragmatismo" non ha esito positivo, forze più oscure stanno già crescendo all'ombra delle rovine di Gaza , pronti a prendere il suo posto. Una fonte vicino a Al-Qaeda che ho intervistato durante l'estate ha sostenuto che le loro idee idee sono sempre più influenti nella striscia di Gaza. Ha aggiunto che potrebbe crearsi una spaccatura entro i Iz al-Din al-Qassam Brigades,, se Hamas dovesse cedere o addirittura avviare colloqui con Israele. I razzi potrebbero essere considerati come una risposta per conservare l'onore in guerraIl portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha dichiarato , "Perché le forze di occupazione hanno deciso di utilizzare ogni forma di punizione per distruggere Hamas - punizione collettiva, deportazione , arresto e uccisione - abbiamo bisogno di una resistenza militante per costringerli a smettere." Hamas aveva rinunciato ad attentati suicidi "perché la comunità mondiale ha affermato che è stato un crimine contro l'umanità", "Abbiamo ascoltato il mondo, sperando che ci sarebbe stata una ricompensa; non abbiamo ancora ricevuto alcuna lode. Se il mondo della coscienza non ascolta le lacrime palestinesi , abbiamo altri mezzi a nostra disposizione visto che abbiamo sufficienti conoscenze tecnologiche militari "Egli suggerisce che il rifiuto di negoziare con hamas da parte di Israele, potrebbe scaturire dal timore che l'organizzazione possa mobilitare la popolazione araba contro l'occupazione,sicuramente l'Egitto nutre lo stesso timoreSe Hamas dovesse abbandonare la sua politica di non intervento negli affari interni dei paesi vicini, potrebbe determinare una svolta epocale nella equazione regionale determinando una rivolta islamica contro l'Egittola situazione dei palestinesi potrebbe certamente alterare l'equilibrio del potere regionale D'altro canto far uscire hamas "dal freddo" potrebbe spianare la via della pace che Obama cerca e permettere all'organizzazione di guarire dal profondo senso di alienazione che serpeggia nella Striscia di Gaza. In entrambi i casi, senza cambiare le regole del gioco, i risultati saranno solo temporanei
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1052063.html