domenica 11 gennaio 2009

In Italia si alza il livello dello scontro e della mobilitazione su Gaza


Non mi chiamo Mannheimer, il sondaggista, ma se il mio fiuto di sessantottino non mi inganna valuto un rapido orientamento di popolo se appena si riesce a mantenere un modesto livello di controinformazione e di mobilitazione. Sul governo non vi è di che sperare è in mano ai sionisti e la candidatura di una colona come Fiamma Nirenstein è una prova di quale sia stata la sensibilità dei nostri politici che rappresentano innanzitutto se stessi e le loro più strette clientele. Le ragioni dell’umanità e della giustizia sono così forti e così evidenti da togliere facilmente le bende agli occhi che sono state messe alla maggior parte delle gente dalle televisioni e dai principali giornali. Non c’è bisogno di dar credito ai “Protocolli di Sion” per constatare la colpevole copertura mediatica che viene data ad un vero e proprio massacro di popolazioni inermi. Le contro-argomentazioni (sigari Kassam, terrorismo, diritto all’esistenza, ecc. fabbricate presso l’Hasbara, l’apposito ufficio israeliano di promozione dell’immagine di Israele mediante vere e proprie tecniche di marketing, poco possono contro la tragica evidenza delle immagini dei massacri. È per questo che nel pomeriggio dell’ultimo giorno di sit-in programmato da numerose organizzazioni pacifiste un gruppo di provocatori di professione ha tentato questo pomeriggio di disturbare una pacifica manifestazione che in quattro giorni ha sensibilizzato un grande numero di cittadini di passaggio nel centralissimo largo Goldoni. Lo scontro si è limitato a qualche scaramuccia senza grave conseguenze e strascichi ma esso è una spia di guardia per quanto ci si potrà aspettare in parallelo con l’evoluzione della strage in atto a Gaza. In tempo lontani esisteva in motto “vigilanza rivoluzionaria” contro l’azione di provocatori e delatori. La mobilitazione deve continuare ed unire giovani ed anziani, tutti egualmente cittadini di uno stesso Stato che ha posto al centro della sua costituzione la ricerca costante della pace e della convivenza pacifica dei popoli. Israele ha da sempre tradito questi valori, ma pretende di ingannarci con il controllo dei media, dei politici che hanno bisogno di fondi per la loro elezione, con la corruzione e il ricatto praticato a tutti i livelli: è la sua ordinaria tecnica di governo da quando è sorto e pure prima che sorgesse. Mentre scrivo sento nella stanza accanto la voce di Claudio Pagliara: un’informazione inutile, faziosa, irritante. Non lo ascolto più ed attingo diversamente le mie informazioni.

Documentazione raccolta
1.
2.


3.

* * *

Sabato 17 gennaio riempiamo Roma di gente, di kefje e bandiere palestinesi

Basta con il massacro dei palestinesi a Gaza

Report e appello dalla riunione nazionale di Firenze


Domenica 11 gennaio a Firenze si è tenuta la riunione nazionale d’urgenza per discutere sulla manifestazione nazionale “Fermare il massacro dei palestinesi a Gaza” prevista per sabato 17 gennaio a Roma. Sull’urgenza della manifestazione e della data dell’11 gennaio l’accordo è stato praticamente totale. Le adesioni crescono vertiginosamente (associazioni, sindacati, partiti, singole personalità, comunità di immigrati) così come la spinta alla mobilitazione.

Sono stati forniti i dettagli sul percorso della manifestazione (partenza ore 15.30 da Piazza Vittorio, vicino stazione Termini) e sulla conclusione del corteo si è presa la decisione di riaprire la trattativa con la Questura per concludere il corteo – significativamente – a Porta S. Paolo, luogo simbolo dell’antifascismo in modo da mandare un segnale inequivocabile a chiunque in questi giorni ha inteso o intenderà strumentalizzare le proteste contro il massacro e la nostra scelta di campo di essere al fianco del popolo palestinese.

La discussione si è concentrata sulla ipotesi avanzata dai compagni di Milano di tenere due cortei nazionali il 17 gennaio: uno a Roma e uno a Milano. Tutti gli interventi delle varie realtà presenti hanno convenuto che era meglio concentrare gli sforzi in un unico appuntamento a Roma per mandare un forte segnale politico contro il governo e la filiera istituzionale che appare a tutt’oggi pressoché omogenea nella complicità con i crimini di guerra israeliani. Significativamente sia l’unione delle comunità islamiche in Italia che l’Udap hanno indicato che si adopereranno per facilitare il massimo afflusso delle comunità di migranti e di palestinesi– la vera novità nella partecipazione delle manifestazioni di queste ultime due settimane per la Palestina - alla manifestazione di Roma ritenuta centrale ed opportuna. I compagni di Milano e Torino presenti – correttamente – hanno assunto questo orientamento e si impegneranno alla riuscita dell’appuntamento nazionale.

A questo punto occorre concentrarsi sulla partecipazione massima alla manifestazione del 17 gennaio a Roma e sulle prospettive di continuità della mobilitazione dopo la manifestazione stessa.

In modo particolare ci si attiverà per articolare anche in Italia la campagna internazionale BDS (Boicottaggio-Disinvestimento-Sanzioni) contro gli apparati economici, politici e militari israeliani.

Nella manifestazione ci sarà uno striscione apposito che darà questa indicazione. A tale scopo sarà attivato un gruppo di lavoro già nelle prossime settimane con l’obiettivo di fornire materiale, indicazioni e proposte da articolare capillarmente in tutti i territori.

L’altra questione su cui lavorare dopo la manifestazione è l’apertura dei corridoi umanitari per fare uscire i feriti da Gaza e far entrare il materiale e il personale sanitario a Gaza. In modo particolare c’è urgenza di concordare l’ospitalità nelle strutture sanitarie italiane dei feriti palestinesi colpiti dalle nuove armi sperimentate dalle truppe israeliane che presentano ferite che gli ospedali di Gaza non sono affatto in grado di curare. Su questo obiettivo è stata convocata una prima manifestazione alla Farnesina martedì 13 gennaio che ha anche l’obiettivo di denunciare la complicità del governo italiano con questo massacro.

Tra le varie questioni va rammentato che a Firenze a fine gennaio ci sarà la sentenza contro gli studenti che quattro anni fa contestarono l’ambasciatore israeliano all’Università. La mobilitazione e la partecipazione di tutti a questa scadenza deve essere sentita come propria da tutta la rete di solidarietà costruita in questi anni intorno alla questione palestinese.

Viene dunque lanciato un appello alla massima partecipazione alla manifestazione nazionale di sabato 17 gennaio a Roma. Questa manifestazione ha tutte le caratteristiche per essere un evento unitario, popolare e di massa dove tutti coloro che vogliono fermare il massacro a Gaza, che sono solidali con il popolo palestinese, che chiedono la fine dell’impunità per i crimini di guerra israeliani e si battono per una pace giusta in Medio Oriente, possono trovare il loro spazio di partecipazione.

Facciamo in modo che sabato 17 gennaio la capitale di uno stato complice dei crimini di guerra israeliani sia riempita da migliaia e migliaia di persone e di kefje e bandiere palestinesi. Mandiamo questo segnale forte e chiaro a chi sta resistendo a Gaza, in Cisgiordania, nei campi profughi palestinesi e nella stessa Israele. Organizziamo pullman, carovane di macchine, lì dove possibile i treni, carovane in bicicletta o arrivate come volete, ma sabato 17 dobbiamo riempire il cuore e le strade della capitale con la Palestina.

Un buon lavoro e un abbraccio a tutte e a tutti

Il Forum Palestina




Mail: forumpalestina@libero.it
Sito: http://www.forumpalestina.org

Nessun commento: