venerdì 26 febbraio 2016

A proposito di “negazionismi”: «La Carestia del Bengala e gli altri genocidi che i britannici vi nascondono».

Ricevo da un mio corrispondente un testo che riproduco con un copia e incolla, senza un mio particolare commento. A nessuno di noi è ignoto che la storia umana è una successione pressoché ininterrotta di tragedie e sozzure di ogni genere. Per fortuna, vi sono anche dei momenti positivi, altrimenti la “razza” umana sarebbe già scomparsa, e le altre specie animali - assai meno pericolose dell'uomo - sarebbero tornate ad occupare incontrastate la Terra, con beneficio della Terra stessa, che è essa stessa una specie di grande organismo. Forse, l’unico vero privilegio dell’uomo è quello di poter avere conoscenza del suo passato, spesso costellato di tragedie, di cui l'uomo abitualmente si pente, per poi magari ritornare a fare di peggio: è una qualità tutta umana che le altre specie animali ignorano del tutto: l’ipocrisia. Ma anche l'ipocrisia per essere svelata come tale ha bisogno di essere riconosciuta, e non vi à conoscenza senza libertà di pensiero... E qui i miei Sei Lettori sanno dove andare a parare. Mi risparmio e risparmio altre parole, ma passo subito ad editare il testo così come mi è giunto, e con le sue stesse illustrazioni. Non ho ancora capito bene chi sia l'Autore, anche se conosco bene il corrispondente che senza ulteriore aggiunta fa un “invio” a una lunga lista di destinari fra i quali sono compreso anche io. Dunque ricevo a mia volta e inoltro ai Lettori di questo blog.

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Nota: il testo che abbiamo ricevuto in formato word, scopriamo che è già pubblicato nel web sul sito Movisol, al quale si rinvia. Giudichiamo superfluo farne un distinto editing, senza averne per giunta avuta espressa autorizzazione. Caso mai ne svilupperemo un nostro commento o un distinto editing solo dopo averne avuta espressa autorizzazione.

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