Ho avuto notizia di un “evento”, al quale sarei stato comunque interessato a partecipare, solo dalla demonizzazione che ne è stata fatta dalla solita stampa, di parte, faziosa oltre ogni dire e ispirata da un committente non troppo nascosto. Non ho però voluto lasciarmi intimorire e dopo aver avuto conferma dalla portineria dell’Hotel dei Congressi, a Roma, che il convegno era confermato, che era autorizzato, e che era già iniziato mi ci sono recato. Mi ha piacevolmente sorpreso la condotta della numerosa polizia presente, alla quale avevo espresso la mia preoccupazione a dover dare credito alla suddetta mala stampa. Mi è stato risposto che loro erano appunto lì per garantire la mia sicurezza se qualcuno avesse pensato di ostacolare quello che è un mio diritto costituzionale, anzi il diritto di ogni cittadino a potersi riunire pacificamente in luoghi pubblici, in questa caso la sala di un albergo regolarmente pagata dagli organizzatori. Purtroppo la sala avrebbe dovuto essere più capiente per contenere comodamente tutto il pubblico convenuto per sentir parlare di Siria e di quanto succede nel Mediterraneo, lasciandosi alle spalle le ordinarie menzogne della nostra stampa e tv. Ed è stato interessante...
Le numerose relazioni e gli interventi si sono succedute nell’arco di oltre 7 ore con brevi pause. Superfluo dire che l’informazione che si è potuto attingere da testimoni e protagonisti è ben diversa da quella che tocca sorbirsi da nostri consueti media che sono essi stessi parte integrante e complici della guerra che ormai da decenni si combatte nel Vicino Oriente. Preferiscono ogni giorni affliggerci con lo spettacolo dei migranti, insinuando in noi un senso di colpa per mancanza di generosità nell’«accoglienza», ma ben si guardano dal chiarire al grande pubblico la responsabilità dei nostri governi sulla devastazione che hanno prodotto in quella larga parte del mondo. Pretendono di ingannarci con foto di bambini, fatte circolare ad arte, ma poi non dicono nulla del blocco e delle sanzioni che hanno inflitto e che permangono contro quei paesi in guerra dove a soffrire sono in primo luogo i bambini ai quali vengono tolti perfino i medicinali. Ignorano gli stessi media come l’Occidente supporta l’ISIS comprando di contrabbando il petrolio sottratto al legittimo governo siriano e le opere d’arte trafugate. Ciò è fatto assai ipocritamente da quell’Occidente dal quale - come ha detto un relatore olandese - dovremmo liberare l’Europa. Ancora insistono con il presentare Assad come un ferocissimo “dittatore”, che però appena nel 2014 è stato rieletto in regolari votazioni dall’80 % dei votanti, mentre il nostro Renzi non è stato mai eletto da nessuno, e così pure i due governi che lo hanno preceduto. Nel Vangelo si parla di travi e di pagliuzze...
Ciò che probabilmente ha fatto infuriare certa stampa è stata la presenza di due esponenti di Hezbollah, messi da una ben nota Lobby nelle liste dei “terroristi”, o almeno la sua organizzazione armata: andrebbe qui aperta una lunga digressione su cosa è “terrorismo”, se davvero esiste una sua definizione scientifica; su cosa significano simili liste di comodo, sempre strumentali; su chi le firma e dietro richiesta di chi; su chi poi sarebbe davvero “terrorista”, se per esempio si ricorda l’attentato al David King Hotel in Palestina o all’ambasciata britannica nella stessa Roma degli anni quaranta del secolo scorso. Un ruolo lo ha avuto Zingaretti circa un presunto patrocinio della Regione Lazio, poi “negato”. La cosa torna però a disonore e demerito del presidente pro tempore della disgraziata, malgovernata e malrappresentata Regione Lazio, in buona compagnia con una Roma Capitale che non è stata sciolta per mafia solo perché è la capitale d’Italia e il fatto in sé darebbe una cattiva immagine all’estero. Possiamo qui parlare di una forma di razzismo delle istituzioni, giacché non pochi paesi della Calabria sono stati sciolti per nulla: non un solo euro venuto a mancare dalle casse comune né un solo atto amministrativo illecito. Altro spauracchio che è stato agitato è quella di Casapound, di cui però non ho visto ombra e la cui arcidemonizzazione mi riesce del tutto incomprensibile. Evidentemente, vi è qualcuno che ha tanto bisogno per governare di demoni, spauracchi, vere e proprie campagne di diffamazione e disinformazione. Quel che vi è da sperare che il credito mediatico crolli in caduta verticale. E forse è già così, se troppo spesso mi si rimprovera di dare troppa importanza ai diffamatori. Ormai, chi ha scelto di sapere e voler sapere, ne ha i mezzi. Chi non vuol sapere o non ha tempo per interessarsi di certe cose, è forse immune e refrattario anche alle menzogna mediatica. le cui scempiaggini nella loro enormità ci esimono da ogni commento.
Il rappresentante di Hezbollah ha rivendicato a suo merito due pagine: di aver combattuto contro l’occupazione del Libano nel 2006, sconfiggendo Israele; di essere in prima linea nella lotta contro l’ISIS, sostenuto e finanziato da Turchia, USA, Israele, monarchie del Golfo. Non possiamo però qui fornire una sintesi delle relazioni che sono state tenute. Suppongo che sarà possibile avere in rete le video registrazioni. Ne darò il link appena mi sarà noto. A chiusura ha parlato il presidente della comunità siriana di Roma, che ha elencato una serie di dati impressionanti: in Siria è gratuita la sanità e l’istruzione; non vi era analfabetismo; le famiglie vengono aiutate dallo stato ad avere la loro casa; la Siria non ha debito estero; la Siria ha il più grande giacimento di gas... e tante altre cose che spiegano perché si è voluto fare guerra ad un governo la cui principale se non unica colpa è quella di voler essere indipendente e di non volersi piegare ad Israele, il cui ruolo è stato più volte menzionato.
Le numerose relazioni e gli interventi si sono succedute nell’arco di oltre 7 ore con brevi pause. Superfluo dire che l’informazione che si è potuto attingere da testimoni e protagonisti è ben diversa da quella che tocca sorbirsi da nostri consueti media che sono essi stessi parte integrante e complici della guerra che ormai da decenni si combatte nel Vicino Oriente. Preferiscono ogni giorni affliggerci con lo spettacolo dei migranti, insinuando in noi un senso di colpa per mancanza di generosità nell’«accoglienza», ma ben si guardano dal chiarire al grande pubblico la responsabilità dei nostri governi sulla devastazione che hanno prodotto in quella larga parte del mondo. Pretendono di ingannarci con foto di bambini, fatte circolare ad arte, ma poi non dicono nulla del blocco e delle sanzioni che hanno inflitto e che permangono contro quei paesi in guerra dove a soffrire sono in primo luogo i bambini ai quali vengono tolti perfino i medicinali. Ignorano gli stessi media come l’Occidente supporta l’ISIS comprando di contrabbando il petrolio sottratto al legittimo governo siriano e le opere d’arte trafugate. Ciò è fatto assai ipocritamente da quell’Occidente dal quale - come ha detto un relatore olandese - dovremmo liberare l’Europa. Ancora insistono con il presentare Assad come un ferocissimo “dittatore”, che però appena nel 2014 è stato rieletto in regolari votazioni dall’80 % dei votanti, mentre il nostro Renzi non è stato mai eletto da nessuno, e così pure i due governi che lo hanno preceduto. Nel Vangelo si parla di travi e di pagliuzze...
Ciò che probabilmente ha fatto infuriare certa stampa è stata la presenza di due esponenti di Hezbollah, messi da una ben nota Lobby nelle liste dei “terroristi”, o almeno la sua organizzazione armata: andrebbe qui aperta una lunga digressione su cosa è “terrorismo”, se davvero esiste una sua definizione scientifica; su cosa significano simili liste di comodo, sempre strumentali; su chi le firma e dietro richiesta di chi; su chi poi sarebbe davvero “terrorista”, se per esempio si ricorda l’attentato al David King Hotel in Palestina o all’ambasciata britannica nella stessa Roma degli anni quaranta del secolo scorso. Un ruolo lo ha avuto Zingaretti circa un presunto patrocinio della Regione Lazio, poi “negato”. La cosa torna però a disonore e demerito del presidente pro tempore della disgraziata, malgovernata e malrappresentata Regione Lazio, in buona compagnia con una Roma Capitale che non è stata sciolta per mafia solo perché è la capitale d’Italia e il fatto in sé darebbe una cattiva immagine all’estero. Possiamo qui parlare di una forma di razzismo delle istituzioni, giacché non pochi paesi della Calabria sono stati sciolti per nulla: non un solo euro venuto a mancare dalle casse comune né un solo atto amministrativo illecito. Altro spauracchio che è stato agitato è quella di Casapound, di cui però non ho visto ombra e la cui arcidemonizzazione mi riesce del tutto incomprensibile. Evidentemente, vi è qualcuno che ha tanto bisogno per governare di demoni, spauracchi, vere e proprie campagne di diffamazione e disinformazione. Quel che vi è da sperare che il credito mediatico crolli in caduta verticale. E forse è già così, se troppo spesso mi si rimprovera di dare troppa importanza ai diffamatori. Ormai, chi ha scelto di sapere e voler sapere, ne ha i mezzi. Chi non vuol sapere o non ha tempo per interessarsi di certe cose, è forse immune e refrattario anche alle menzogna mediatica. le cui scempiaggini nella loro enormità ci esimono da ogni commento.
Il rappresentante di Hezbollah ha rivendicato a suo merito due pagine: di aver combattuto contro l’occupazione del Libano nel 2006, sconfiggendo Israele; di essere in prima linea nella lotta contro l’ISIS, sostenuto e finanziato da Turchia, USA, Israele, monarchie del Golfo. Non possiamo però qui fornire una sintesi delle relazioni che sono state tenute. Suppongo che sarà possibile avere in rete le video registrazioni. Ne darò il link appena mi sarà noto. A chiusura ha parlato il presidente della comunità siriana di Roma, che ha elencato una serie di dati impressionanti: in Siria è gratuita la sanità e l’istruzione; non vi era analfabetismo; le famiglie vengono aiutate dallo stato ad avere la loro casa; la Siria non ha debito estero; la Siria ha il più grande giacimento di gas... e tante altre cose che spiegano perché si è voluto fare guerra ad un governo la cui principale se non unica colpa è quella di voler essere indipendente e di non volersi piegare ad Israele, il cui ruolo è stato più volte menzionato.
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