Una breve nota. Non sono un giornalista, non mi piace fare il giornalista, non ne avrei i mezzi se anche lo volessi e per avere i mezzi intendo avere l’accesso diretto ai fatti e ai protagonisti. Posso solo riflettere sulle “notizie” che giungono fino a me, valutarne la coerenza, l’ispirazione, le finalità, i condizionamenti, le manipolazioni. Questo blog non è il surrogato di un giornale. E non è neppure un esercizio letterario, scritto sempre di getto nel più breve tempo possibile. Confesso che seguo, in questo periodo, le televisioni nostrane più di quanto avrei desiderato. Felice quel tempo in cui proprio non vedevo la televisione né leggevo i giornali e tornando dall’estero dopo diversi mesi chiedevo ai miei conoscenti, cosa fosse nel frattempo successo. La risposta, allora, era: niente!
Veniamo al dunque. Nessun cittadino italiano può dirsi ormai estraneo alla vista della cosiddetta “immigrazione”, che meglio sarebbe chiamare “invasione”: ne guadagnerebbe la nostra percezione della Verità. Di fronte alla realtà dell’«invasione» le chiacchiere mediatiche sono destinate a spuntarsi. Ad esempio, sta sfumando la chiacchiera del “ci pagano le pensioni”. Ne avevo scritto io stesso, qui, rivolgendomi a Cinque Lettori, ma pochi giorni dopo vi è stata la reazione nientepopodimeno che del presidente della Confindustria: il lavoro – se c’è – datelo ai disoccupati italiani, non agli immigrati.
Dunque, non vi è cittadino sprovveduto quanto si vuole che ormai non sappia di profughi, migranti, clandestini o come chiamar si voglia gli “invasori”, spesso con bambini ancora in grembo, spesso - a quanto si dice - frutti di stupri di viaggio e chissà a quali professioni destinati da adulti.
E cosa manda a dire Assad agli Europei? Che se i siriani fuggono dalla Siria da lui legittimamente governata è perché l’Europa è largamente parte attiva (Francia, Gran Bretagna) o almeno complice (sanzioni UE alla Siria, all’Iran...) nell’armamento, addestramento, supporto (Israele) ai “tagliagole” dell’ISIS. Quanto a lui, Assad, se deve o non deve stare al governo della Siria, è cosa che deve essere decisa dal popolo siriano, non dagli USA, da Israele, da poteri occulti che decidono i “cambi di regime”. Il ragionamento non fa una grinza e i dati di fatto possono ormai essere verificati da un qualsiasi internauta esperto. Gli stessi media sono poi costretti a riportare verità che ormai circolano in internet. Se li ignorassero completamente, non farebbero che accrescere il divario fra informazione alternativa e telegiornali: e sarebbe davvero un “Liberazione”! Anche i più tonti arriverebbero a capire che se vogliono sapere la verità, non se la devono aspettare dai telegiornali. Mi dispiace che i parlamentari Cinque Stelle non abbiano capito che occorre tutelare e rafforzare l’informazione che viene dal web, dai cittadini stessi, non dai giornali e dalle televisioni... Parlano di “bavaglio all’informazione” come se l’informazione non fosse un “emanazione del potere stesso”... Come se non ne avessero fatto loro stessi le spese! Mah!
Ho notato che la “notizia” proveniente dalla bocca stessa di Assad, che si rivolge all’Europa rinfacciandole le sue responsabilità, non è così ricorrente come altre notizie. Se ripetono e fanno vedere 100 volte i respingimenti di Orban, la dichiarazione di Assad sul come i siriani sono giunti fino all’Ungheria, ricorre due o tre volte, quanto per dare una proporzione. E per giunta in ore notturne, con il commento di spiegazioni “poco credibili” e perfino “grottesche”! Al momento in cui scrivo nelle edizioni del mattino e nei talk show la notizia-bomba non ricorre neppue, non se ne discute, non la si commenta. La verità la si nasconde: questa la cifra dell’informazione, strumento dei potere.
Di cosa invece parlano? Delle “quote” che devono essere equamente ripartite in Europa. Niente di più idiota! Questo è lo stato della «informazione» italiana! Perché idiota? Mi spiego con una metafora spero efficace. Se qualcuno dei Lettori che qui leggono ha, poniamo, cento euro, che senso ha discutere in famiglia dalla mattina alla sera in quali e quante tasche devono essere distribuite i 100 euro di patrimonio familiare? Se l’Europa (quella che ce lo chiede sempre) fosse un soggetto sovrano, che senso avrebbe parlare di “quote”? Altra assurdità: se l’invasione è un flusso continuo, come è possibile stabilire delle quote? Se un miliardo di africani decide di trasferirsi in Europa, giacché qualche africana da noi integratasi e messa in lista dal PD recita che “la Terra è di tutti”, di quali quote si vuol parlare? Ai nuovi “migranti” che sopraggiungono e non possono essere fermati in nessun modo, che - si dice - sono irresistibili, a prova di muro e confine, cosa si risponderebbe? che sono “fuori quota”? Ipocrita poi la distinzione fra aventi diritto all’asilo e i non aventi diritto. Fuggono da una guerra? Ma se siamo noi ad aver bombardato i paesi da cui provengono che senso ha dire che fuggono dalla guerra e che per questo hanno diritto ad asilo umanitario? E le bombe che abbiano sganciato sulle loro teste erano pure “bombe umanitarie”? E le sanzioni che abbiano loro inflitto e che hanno danneggiato e fatto soffrire la gente comune, i bambini? Non c’è che dire: duemila anni di cristianesimo hanno prodotto tante anime belle, la cui qualità principale è una sublime ipocrisia.
Prima di chiudere, ancora una parola sui poveri disgraziati che giungono da noi. La mia pena alla loro vista è immensa. Il “senso di colpa” se mai potesse esistere in me (e non esiste!) non è per la vista dei respingimenti in Ungheria o per i non gradimenti in Italia o altrove, ma è per l’azione criminale dei governi europei che non hanno saputo e tuttora non intendono dire un chiaro, aperto e sonoro No al padrone Usrael. In questi giorni si continua a parlare di riforma del Senato, mentre i problemi della gente sono ben altri, incluso l’invasione dei migranti, che vanno a soppiantare noi indigeni con il concorso del presunto “nostro” governo, con un Renzi mai eletto rispetto al dittatore Assad, eletto, che ha il sostegno di tutto il suo popolo, eccetto l’opposizione made in USA.
Ma perché si parla tanto di riforma assurda di un assurdo e illegittimo parlamento? Il bicameralismo perfetto era stato congegnato perché non potesse più ritornare il fascismo. Questo almeno era quello che si insegnava nelle scuole e nelle università. Adesso si vuol ritornare a un modello decisionale che è peggiore o più grave ed incisive del governo fascista. Con una differenza in peggio: il regime fascista era per lo meno un regime sovrano; il regime che ci sta opprimendo non è neppure sovrano. L’unica cosa che si può ragionevolmente pensare è che i poteri esterni, quelli che decidono in un qualsiasi paese, quale governo debba insediarsi al potere, vogliono con la riforma di Renzi mano libera nel poter fare quello che vogliono senza che vi sia chi possa opporsi. Con il bicameralismo perfetto si era immaginato che fosse composto da persone tutte sagge, tanto sagge da deliberare due volte la stessa cosa, evitando ogni rischio di cattive leggi. È vero che con il tempo la supposta saggezza dei parlamentari è andata evaporando. Ti ammazzano un funzionario di polizia nell’adempimento ordinario del suo dovere? Lo trasformano in eroe e ti mettono in parlamento la vedova, ignorante come una capra, per fare le nostre leggi... Hanno riempito così il luogo dove si fanno le leggi e poco importa che le camere siano una o due... Il parlamento era già divenuto una sinecura (20.000 euro al mese), dove il servire è una finzione manifesta, e dove se va bene ci si arricchisce, per tutta la vita, alla faccia dei tanti “coglioni” che si informano guardando la televisione.
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