mercoledì 4 novembre 2015

I «serpenti velenosi» nella Chiesa.

Il Portavoce
Il tema è delicato e potrei andare incontro a ritorsioni. Non mi è sfuggita una certa “notizia” – come temeva un “circonciso” – e non mi sfuggita proprio in quanto “battezzato” e “cresimato”, secondo il diritto canonico della Chiesa cattolica romana apostolica, che ancora non mi ha formalmente “scomunicato”, per cui in virtù del sacramento della “cresima” sarei addirittura un “soldato” della Fede ricevuta, secondo quanto mi fu insegnato nei corsi di Catechismo. Quindi, queste breve considerazioni sono in qualche modo “interne” alla religione cattolica e alla sua dottrina, senza che sia necessario, direi, che io sia un sacerdote o un cattolico praticante e osservante scrupoloso di tutti i precetti cattolici, vigenti o abrogati (non mangiare carne il venerdì, confessione, comunione, ecc.). L’espressione “serpenti velenosi” è stata usata dal Papa con riferimento agli ultimi scandali, direi “simoniaci” ossia di carattere economico-finanziario, oltre quelli “omosessuali” o “pedofili”, già ampiamente noti e in pasto ai media che molto volentieri ci inzuppano con il non troppo nascosto desiderio di dare picconate a una istituzione che ha la venerabile età di 2000 anni: è quasi si potrebbe dire in modo blasfemo un monumento archeologico-turistico da conservare e restaurare a prescindere.

Prudenza vuole che per quanto riguarda i testi della Chiesa si attendano sempre i suoi testi ufficiali ed anche le interpretazioni ufficiali degli stessi testi, scartando le letture interessate di chi certamente non è sospetto di simpatie per la Chiesa e il cristianesimo in 2000 anni di storia. Oltre alla fonte indiretta, già citata,  sono istruttive le grida di giubilo in questa altra fonte indiretta (FB post “Papa Francesco... della stessa notizia: sentono come di tenere in pugno questi goym cristiani... Chiaramente, queste persone non hanno nessun interesse per la “fede cattolica”, ma solo per i riflessi esterni che possono riguardarli. E direi che manchino in essi (come si può vedere negli spontanei commenti FB, sinceri ed eloquenti) quel “rispetto” che invece la Chiesa cattolica postconciliare manifesta in misura crescente e forse anche controproducente.

Mi sono proposto la brevità su un tema scottante, che però non è saggio ignorare. Se di “infiltrati” nel corpo (mistico o no) della Chiesa ve ne sono ormai di acclarati, come gli “omosessuali” dentro il Vaticano stesso, i “simoniaci” ovvero quelli che hanno fatto uso di ricchezze destinati ai poveri, non si fatto discorso di ben altri e più gravi “infiltrati” e “lobbisti”: quelli che hanno inquinato la bimillenaria dottrina della chiesa al punto da produrre la... “Nova Aetate”, la cui analisi abbiamo iniziato a fare altrove. E sarà cosa lunga... Qui si rinvia semplicemente, senza riprendere una discussione lunga e complicata.

Ancora il mio Catechismo regge e ricordo i comandamenti del “non uccidere”, “non rubare”, “non mentire”. Resta da capire come essi si concilierebbe con la fondazione dello «Stato ebraico di Israele», che a leggere un testo, ripreso da Civiltà Cattolica, nasce sulla «Pulizia etnica della Palestina». Ci arrivano a capirlo i rabbini di Neturei Karta (non so se sono mai stati invitati in Vaticano) e sarebbe strano che non lo capiscano i teologi del Vaticano. Come resterebbe un mistero il senso della preghiera di Papa Francesco, con la fronte sul Muro del Lager di Gaza. Per non parlare poi dei cristiani arabi che ci hanno detto più volte come stanno le cose terrene da quelle parti... È ben vero che esiste una diplomazia della Chiesa che è più antica di tutte le altre. È però difficile immaginare un qualsiasi Papa che si affacci alla finestra per dire che Cristo è morto sì sulla croce, ma di raffreddore e che i Vangeli sono testi “antisemiti” che non bisogna prendere sul serio o che dicono esattamente il contrario di quel che sembra dicano...

E qui ci fermiamo, pensando di aver detto l’essenziale. Non occorre ricostruire una dottrina dell’«odio», diventata propaganda e strumento di repressione con la Legge Mancino, ma se ne è invertito il soggetto e l’oggetto. Da Tacito (”adversus omnes alios hostile odium”) a Spinoza sono gli “ebrei” che nutrono “odio” verso i non-ebrei: non viceversa. Il cristianesimo nasce come religione della Buona Novella, dell’«amore del prossimo», dell’universalismo, come superamento radicale dell’ebraismo e del Vecchio Testamento, pieno di narrazioni terribili e sanguinarie che a stento si possono ricondurre a un senso accettabile per la nostra epoca. Certamente, la “misericordia” è una buona virtù e una buona linea di condotta, ma essa non può diventare una sorta di autolesionismo e di insulto all’intelligenza dei “fedeli”, che non sono pecore, o buoi con l’anello al naso da cui tirarli dove si vuole.

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