domenica 25 gennaio 2009

A cosa è servito? Riflessioni odierne sulla pulizia etnica a Gaza


Anche se ho deciso di ristrutturare “Civium Libertas” non intendo per questo abbandonare i miei Cinque fedeli lettori. Svolgo con loro alcune brevi riflessioni estemporanee. Io sono stato fra quelli che hanno intensamente sofferto nelle settimane di fine ed inizio anno. Due volte sofferto: per lo spettacolo di vittime inermi brutalizzate dal più infame cinismo e per lo spettacolo ancora più infame, se mai possibile, offerto dai nostri maggiori organi di informazione e dai nostri politici e governanti che pretendono di rappresentarci sulla base di leggi elettorali truffaldine. Per il fatto che una menzogna venga diffusa da organi ad ampia tiratura, strutturati secondo un modello di comunicazione verticale, dove il singolo può solo ricevere passivamente e per nulla poter reagire, si spaccia come “opinione pubblica” la propaganda di pochi centri lobbistici. Ma lasciamo perdere ora questi problemi di comunicazione democratica assai importanti e per i quali occorre ancora trovare una soluzione. Veniamo al perché ed al risultato di uno sterminio che non esito a definire non eguale ad Auschwitz, bensì piu grave. Aspetto che qualcuno mi contesti la libertà delle mie opinioni, certamente discutibili, ma con mio diritto di poterle sostenere ed argomentare.

Le bugie che hanno accompagnato l’operazione “Piombo Fuso” sono state molte e vengono piano piano fuori. Ma anche questo è stato calcolato dagli strateghi della menzogna: una cosa è la menzogna smascherata subito come tale, altra cosa se viene smascherata dopo un qualche tempo, avendo già prodotto gli effetti funesti che ne erano lo scopo. Un milione di morti? Sadam non aveva l’atomica? Ebbene, mi sono sbagliato! Un piccolo errore. A tanto arriva l’impudenza in barba alla cosiddetta democrazia occidentale! Occorreva sconfiggere Hamas? Ma è ancora lì! Più forte di prima, se per forza si intende la sua legittimazione ed il suo consenso. Si voleva disaffezionare la popolazione di Gaza dal suo rapporto con Hamas? E non sono questi metodi di autentico terrorismo? Come si può pretendere di imporre con la forza e il terrore la classe dirigente di un qualsiasi popolo? Hamas aveva avuto il 75 per cento dei consensi in elezioni democraticissime volute da Bush e controllate nel loro svolgimento da osservatori internazionali. Con incredibile arroganza si è iniziato subito da parte di Israele e Usa il sabotaggio del governo eletto dai palestinesi e non gradito da chi mirava ad ottenere un governo quisling e servile, identico a quelli usciti nell’Europa occupata nel 1945. Qui i governi risultati eletti sono stati conformi ai desideri dei vincitori che si erano spartiti il continente europeo per aree di influenza. Ma questa è storia nota e non perdiamo qui altro tempo a ripeterla.

Shalit, il caporalino catturato? Io che esperto di cose orientali non sono non riesco a capire come un intero esercito, cioè composto di aviazione, mezzi corazzati terrestri e marina, oltre che nuovi incredibili ordigni di morte, magari sperimentati la prima volta, non sia stato capace di liberare un singolo soldato, assurto a simbolo. Già, perché per uno Shalit rapito esistono migliaia e migliaia di prigionieri palestinesi in mano agli israeliani. Uno Shalit prigioniero a fronte di oltre 10 mila prigionieri palestinesi, di cui il cosiddetto Occidente sembra perfino ignorare l’esistenza. Non ho potuto leggere nulla al riguardo. Non ho letto che sia morto e sepolto da qualche parte. Dovrebbe essere ancora vivo, è dato per vivo, ma il più potente esercito del Medio Oriente non è riuscito a liberarlo in uno scontro feroce e violentissimo contro il più disarmato dei nemici.


Poiché ciò che accade un senso deve pure averlo. Procedendo di analisi in analisi, facendo tutte le congetture possibili, alla fine resta una sola conclusione: avanzamento del processo di pulizia etnica e genocidio passato alla sua fase applicativa nel 1948 e perseguiti lungo tutti i 60 anni dello stato di Israele. Il genocidio dei palestinesi era già nella mente dei sionisti che nel 1882 fecero il loro primo insediamento. Esiste un piano del pensiero ed un piano della prassi. La prassi segue spesso il pensiero e lo realizza. Il pensiero del genocidio del popolo palestinese da parte del sionismo ha preceduto di gran lunga la nascita stessa del nazismo. In questo senso credo si possa sostenere che Gaza sia qualcosa di più grave di Auschwitz: per estensione temporale, per premeditazione, per scientificità, per efferatezza. Ma anche se non vogliamo lasciarci andare in scomodi paragoni, resta tutta l’evidenza di una pulizia etnica genocidaria di cui non intendo qui dare dimostrazione e documentazione in poche righe. Basta rinviare non già alla “Pulizia etnica” di Ilan Pappe, ma al nuovo pensiero storico e alle nuove linee di ricerca e di riflessione filosofico-giuridica che si sono aperte e di cui proprio ieri sabato 24 gennaio 2009 si è avuto un singolo momento di snodo. Si è aperta una riflessione che produrrà altre riflessioni: il pensiero nasce dal pensiero. Contro il pensiero è inefficace una propaganda alla Pagliara o alla Hasbara, ripetiviva e asfittica, buona soltanto per quei soldati israeliani, autentici criminali di guerra, che hanno lasciato sui muri diroccati di Gaza un segno di sfregio ed oltraggio alle loro vittime: “Israel for ever”. Una scena che l’ineffabile Pagliara ha pensato di servirci per cena nei telegiornali della sera. Non potremo mai dimenticarlo.

POST SCRIPTUM

Qui di seguito la testimonianza del
Parroco di Gaza

Altra testimonianza mi giunge dall’America. Si tratta di un testo (vedi qui Fonte) che sembra essere stato censurato in facebook, ma lo stesso testo mi è giunto sul mio email privato. Non ho tempo per la traduzione italiana. Se qualche Lettore la vuol fare, potrò poi aggiungerne il testo italiano di seguito a quello inglese:

This is a complete text of Labor Member of Parliament and former government minister Sir Gerald Bernard Kaufman's speech, made during the January 15, 2009 House of Commons (British Parliament) debate on Gaza: Gerald Bernard Kaufman

I was brought up as an orthodox Jew and a Zionist. On a shelf in our kitchen, there was a tin box for the Jewish National Fund, into which we put coins to help the pioneers building a Jewish presence in Palestine.

I first went to Israel in 1961 and I have been there since more times than I can count. I had family in Israel and have friends in Israel.

One of them fought in the wars of 1956, 1967 and 1973 and was wounded in two of them. The tie clip that I am wearing is made from a campaign decoration awarded to him, which he presented to me.

I have known most of the Prime Ministers of Israel, starting with the founding Prime Minister David Ben-Gurion. Golda Meir was my friend, as was Yigal Allon, Deputy Prime Minister, who, as a general, won the Negev for Israel in the 1948 war of independence.

My parents came to Britain as refugees from Poland. Most of their families were subsequently murdered by the Nazis in the holocaust. My grandmother was ill in bed when the Nazis came to her home town of Staszow. A German soldier shot her dead in her bed.

My grandmother did not die to provide cover for Israeli soldiers murdering Palestinian grandmothers in Gaza. The current Israeli government ruthlessly and cynically exploits the continuing guilt among Gentiles over the slaughter of Jews in the holocaust as justification for their murder of Palestinians. The implication is that Jewish lives are precious, but the lives of Palestinians do not count.

On Sky News a few days ago, the spokeswoman for the Israeli army, Major Leibovich, was asked about the Israeli killing of, at that time, 800 Palestinians-the total is now 1,000. She replied instantly that "500 of them were militants."

That was the reply of a Nazi. I suppose that the Jews fighting for their lives in the Warsaw ghetto could have been dismissed as militants.

The Israeli Foreign Minister Tzipi Livni asserts that her government will have no dealings with Hamas, because they are terrorists. Tzipi Livni's father was Eitan Livni, chief operations officer of the terrorist Irgun Zvai Leumi, who organized the blowing-up of the King David hotel in Jerusalem, in which 91 victims were killed, including four Jews.

Israel was born out of Jewish terrorism. Jewish terrorists hanged two British sergeants and booby-trapped their corpses. Irgun, together with the terrorist Stern gang, massacred 254 Palestinians in 1948 in the village of Deir Yassin. Today, the present Israeli government indicates that they would be willing, in circumstances acceptable to them, to negotiate with the Palestinian President Abbas of Fatah. It is too late for that. They could have negotiated with Fatah's previous leader, Yasser Arafat, who was a friend of mine. Instead, they besieged him in a bunker in Ramallah, where I visited him. Because of the failings of Fatah since Arafat's death, Hamas won the Palestinian election in 2006. Hamas is a deeply nasty organization, but it was democratically elected, and it is the only game in town. The boycotting of Hamas, including by our government, has been a culpable error, from which dreadful consequences have followed.

The great Israeli Foreign Minister Abba Eban, with whom I campaigned for peace on many platforms, said: "You make peace by talking to your enemies."

However many Palestinians the Israelis murder in Gaza, they cannot solve this existential problem by military means. Whenever and however the fighting ends, there will still be 1.5 million Palestinians in Gaza and 2.5 million more Palestinians on the West Bank. They are treated like dirt by the Israelis, with hundreds of road blocks and with the ghastly denizens of the illegal Jewish settlements harassing them as well. The time will come, not so long from now, when they will outnumber the Jewish population in Israel.

It is time for our government to make clear to the Israeli government that their conduct and policies are unacceptable, and to impose a total arms ban on Israel.

It is time for peace, but real peace, not the solution by conquest which is the Israelis' real goal but which it is impossible for them to achieve. They are not simply war criminals; they are fools.


Per segnalazione su un Lettore se ne trova qui
la traduzione italiana, insieme con il Video.

2 commenti:

arial ha detto...

e può interessare ho raccolto le testimonianze del parroco di Gaza: terribili
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2009/01/parroco-di-gaza.html

arial ha detto...

traduzione e video dell'articolo in inglese

http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=8562