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Mentre nella Commissione parlamentare Nirenstein prosegue la farsa di una “indagine parlamentare sull’antisemitismo” il sito "Notizie dalla Terra Santa” ci informa di ciò che succede da quelle parti, cioè in Terra Santa (ma si deve dire “Israele”, se no questa discrezionalità linguistica costituisce pure essa stessa già una gravissima forma di “antisemitismo”: non possiamo più manco parlare! I Gatti insegnano! E i parlamentari plaudono!). Succede quotidianamente e così frequentemente da costituire una normale quotidianità, di cui ci vogliono togliere conoscenza e comprensione. Gli Onorevoli parlamentari pretendono di far credere agli italiani che sia “antisemitismo” dire la verità ed informare i cittadini sulla verità. Dopo l’ultima riforma elettorale che concede a poche persone il privilegio di formare liste chiuse da sottoporre al voto inerte degli elettori (prendere o lasciare, garantendo in ogni caso il risultato da altri prefissato), gli eletti non hanno in pratica nessun rapporto con i cittadini italiani: rispondono alle lobbies che hanno determinato la loro messa in lista. Fatti come questo spiegano come possono aversi commissioni di parte che svolgolo indagini di parte senza il minimo contraddittorio da parte degli inquisiti. Almeno la Santa Inquisizione sentiva il bisogno di far parlare le sue vittime. La moderna e non santa Inquisizione, extraparlamentare, ma più sovrana di quella parlamentare, questo “onore” non lo vuole concedere.
Notizie dalla Terra Santa
bollettino indipendente di www.TerraSantaLibera.org
14 maggio 2010
ULTIMA ORA:
RAGAZZO PALESTINESE DI 16 ANNI UCCISO DA COLONI EBRAICI ALLA PERIFERIA DI RAMALLAH
Palestinian Youth Shot Dead East of Ramallah
vedi originale in lingua inglese
Press Release 14 maggio 2010 - ore 03.20
Popular Struggle Coordination Committee
traduzione e adattamento di TerraSantaLibera.org
Testimoni riferiscono che coloni giudeo-sionisti di uno degli insediamenti illegali che circondano Ramallah (in teoria capitale dell'Autorità Palestinese) avevano bloccato, come spesso accade, l'accesso alla Route 60, principale arteria stradale che mette in comunicazione, teoricamente, Ramallah con gli altri villaggi palestinesi del West Bank (ma anche gli insediamenti coloniali ebraici, che insieme all'esercito d'occupazione di Tel Aviv controllano tutta la rete stradale).
Sempre testimoni riferiscono che, dopo aver bloccato le auto con targa palestinese che transitavano nell'area, tra i "settlers" e alcuni giovani arabi locali sono sorti tafferugli, con lancio di pietre all'indirizzo dell'illegale posto di blocco armato imposto dai coloni sionisti.
Per risposta questi ultimi hanno obbligato tutti gli occupanti delle auto, ferme al posto di blocco abusivo, di uscire e tornare verso il villaggio da cui provenivano, iniziando a sparare all'impazzata e creando un fuggi-fuggi generale.
La maggior parte di essi, come il giovane ucciso, Aysar al Zaben, 16 anni, contadino di Mazra'a al Sharqia, erano pendolari che dovevano raggiungere il loro posto di lavoro. I genitori e i familiari, non vedendolo rientrare, pensavano che egli fosse stato fermato dalla Polizia israeliana (che invece di bloccare i coloni armati di fucili automatici, pistole e mitra, fermano solo e sempre i palestinesi con varie scuse: chi non ha visto non può credere...).
In serata, dopo un giro di perlustrazione, dopo che i coloni avevano rimosso il loro abusivo posto di blocco, il corpo di Aysar al Zaben è stato ritrovato riverso a faccia in giù con un proiettile conficcato nella parte posteriore della testa.
Incursioni da parte di coloni sionisti nelle terre coltivate palestinesi, con l'intento di incendiarne i raccolti e le piante, posti di blocco estemporanei ed illegali, aggressioni ad auto e lavoratori pendolari, devastazioni di luoghi di culto e di case arabe, sempre con copertura armata e da parte delle forze d'occupazione sioniste di Tel Aviv, sono all'ordine del giorno nella Palestina occupata.
Un pensiero alla famiglia del giovane Aysar ed una preghiera per la sua giovane anima, ma anche una considerazione: la stampa accreditata non menziona quest'ennesimo crimine commesso ai danni della popolazione assediata di Palestina, mentre osiamo solo immaginare il putiferio che avrebbero scatenato i vari giornalisti asserviti se ad essere ucciso fosse stato un giovane "israeliano".
E ci chiediamo anche: come sarebbe possibile (a fronte dei recenti, e ancora in corso, attacchi alla nostra libertà di cronaca e informazione) avere tali informazioni in lingua italiana, se venissero meno, perchè oscurati, siti web come il nostro, come InfoPal.it, come Effedieffe.com, come Andreacarancini.blogspot, Zatar, e pochi altri?
la presente informazione di cronaca è dovuta alla nostra collaborazione
con il Popular Struggle Coordination Committee
vedi originale in lingua inglese
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