domenica 7 dicembre 2008

Infami! Cronaca di un genocidio in atto nella Striscia di Gaza con complicità dei media e dei governi

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Vers. 1.3
st. 9.12.08
Materiali per un’ambientazione moderna dell’Inferno dantesco: assassini - delatori - fiancheggiatori - infami - ipocriti - mentitori - scellerati -

Dietro i «corretti titoli» chi si nasconde? Barbara Mella, Angelo Pezzana, altri? Non ho ancora notizie, ma temo assai per la sorte delle persone che erano presenti nella nave sequestrata. È la nave di pacifisti che doveva partire nuovamente da Cipro? Un’altra nave di un paese arabo? La nave libica era stata prima dirottata con la scusa che poteva contenere armi. Hamas, oggetto di attacchi infami, è l’unica organizzazione che si occupi dei palestinesi di Gaza, un milione e mezzo di persone, che gli Infami vorrebbero tutti morti. No! in Gaza ci sono esseri umani, donne, uomini, bambini, anziani, malati, sofferenti, moribondi. A Tel Aviv ci sono bestie che dimostrano di averci ingannato con tutte le loro frottole olocaustiche. È incredibile come per un verso si celebrino anniversari di ogni genere, si sprofondi nella più melensa retorica corrompendo le giovani generazioni fin dalla culla ed educandoli all’ipocrisia, mentre per altro verso non si vedano le tragedie e le emergenze umanitarie che sono sotto i nostri occhi. Le persone fisiche che stanno dietro alle tecniche della censura e dello stravolgimento della realtà diventano complici di un genocidio in atto e non sono meno colpevoli di quanti in mezzo secolo sono stati condannati con spettacolari processi.

Sommario: A. L’informazione infame. – B. Gli infami comininciano ad ammettere l’evidenza, ma per negarla di nuovo. – C. Gli infami restano infami: ci si può mai fidare di loro? – D. Segnalazioni su tema da altri siti e blog: l’informazione alternativa e la controinformazione. – E. I prodotti infami dell’Hasbara. – F. Nel giorno dell’ira. – G. Teste di rapa, per non dir di peggio. – H. Esempi scelti di infamia ordinaria. –

A.
L’informazione infame

* * *
Critica
ANSA
07.12.2008 Bloccati gli aiuti umanitari ? No, gli israeliani
che andavano da Hamas

a dispetto del titolo scorretto
del sito web dell'agenzia


Testata: ANSA
Data: 07 dicembre 2008
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «MO: Gaza isolata, sequestrata nave»

Titolo scorretto sul sito di ANSA .Solo alla fine del lancio si spiega che è contro la legge per i cittadini isriani entrare a Gaza, che è un' entità nemica.
MO: Gaza isolata, seqstrata nave

Polizia israeliana blocca aiuti umanitari a palestinesi
(ANSA) - TEL AVIV, 7 DIC - La polizia israeliana ha sequestrato nel porto di Jaffa una imbarcazione diretta a Gaza con sette tonnellate di aiuti umanitari. Gli aiuti sono destinati alla popolazione palestinese. A bordo dovevano salire diversi deputati arabi israeliani per esprimere solidarieta' agli abitanti della Striscia. La polizia ha spiegato di essere stata costretta ad impedire la navigazione perche' la legge vieta a cittadini israeliani di entrare a Gaza, in quanto area 'ostile'.

Per inviare la propria opinione alla redazione di Ansa cliccare sul link sottostante

redazione.internet@ansa.it

La mia opinione è che siete degli infami, indegni della specie umana. Ho inviato questo messaggio all’ANSA: «In Torino, fra chi si nasconde dietro «Informazione Corretta» ci sono degli infami. A Tel Aviv ci sono invece bestie travestite da esseri umani, dediti all’inganno e alla menzogna».

Altri links
Collages di notizie al momento disponibili in rete
Nei tg delle 20 non si trova nulla e sul tg3 delle 19
mi sembra di aver sentito la voce del sionista Pagliara

*
l’Unità

Gaza, Israele blocca nave con parlamentare Knesset

Dal porto di Jaffa sul lungomare di Tel Aviv il deputato arabo israeliano Ahmed Tibi informa che un battello con tre tonnellate di aiuti umanitari non può partire per Gaza: la polizia israeliana lo ha vietato. Poco dopo un'altra telefonata informa che una nave del Qatar, pronta a Cipro per raggiungere Gaza, è pure ferma ai moli: a quanto pare c'è stato un intervento diplomatico del premier israeliano Ehud Olmert sulle autorità cipriote.
Da parte del governo israeliano si replica che il blocco sarà mantenuto finchè non cesserà lo stillicidio di razzi palestinesi sul Neghev. «Al fuoco dei palestinesi occorre rispondere col fuoco» ha avvertito la dirigente di Kadima, Tzipi Livni. Qualcuno la chiama “Intifada delle navi” ma in verità l’iniziativa pilota è quella del movimento Free Gaza e non ne sono protagonisti i palestinesi ma intellettuali, premi Nobel e ora altri stati arabi che intendono forzare il blocco illegale delle navi umanitarie per Gaza. Israele ha inasprito il blocco ma il movimento non demorde.

Una nave, proveniente dalla Libia, è stata fermata la settimana scorsa. Due altre sono state bloccate oggi. Lui ha contatti costanti con organizzazioni umanitarie e con dirigenti di governo di vari Paesi. Ma altre navi del Free Gaza Mouvement sono pronte per partire da Cipro. Ora qualcosa si sta muovendo anche in Israele. Domenica un dettagliato rapporto dell'Associazione israeliana per i diritti civili (Acri), presieduta dal romanziere Sami Michael denuncia condizioni di «non-vita» della popolazione palestinese nei territori occupati («senza sicurezza personale, senza libertà di spostamenti, senza il diritto al lavoro, senza libertà di espressione e senza assistenza medica adeguata») e alla «discriminazione sistematica» della popolazione araba in Israele. Per gli ebrei sefarditi israeliani, si legge nel rapporto, non esiste più una discriminazione ufficiale: eppure quella passata si riflette ancora nelle loro condizioni economiche, nella loro percentuale (limitata) nel mondo accademico e in quella (molto più sensibile) nei penitenziari. Dal testo di Acri emerge una società suddivisa fra quanti detengono la forza (politica, militare o economica) e quanti, essendone privi, vanno a picco. Ad esempio le donne, ad esempio i nuovi immigrati (dalla Russia o dalla Etiopia), od i portatori di handicap, o gli oltre 12 mila profughi africani che hanno bussato alle porte dello stato ebraico per invocare asilo politico. Queste, ed altre categorie, hanno presto scoperto che anche se a livello astratto dovrebbero essere sostenute, l'establishment di fatto li respinge.
La qualità di vita nell'Israele del 2008 - prosegue il rapporto - sta scadendo anche per i ceti medi: non solo per il loro tenore di vita (minacciato dalla crisi economica mondiale) ma anche per attacchi costanti alla libertà di espressione. Il rapporto menziona lo strapotere nei mass media di gruppi economici influenti e denuncia tentativi di limitare la libertà di espressione via Internet. Desta infine allarme la bozza di legge presentata nell' ottobre 2008 per la costituzione di una “Banca di informazione biometrica” in cui il ministero degli interni israeliano conservi le impronte digitali e le caratteristiche del volto di ogni cittadino israeliano. Una iniziativa che secondo il rapporto è particolarmente pericolosa e che non ha eguale in altri Paesi occidentali.
07 Dic 2008
***
B.

Gli Infami incominciano ad ammettere l’evidenza,
ma per negarla di nuovo!

Nel numero di oggi 8 dicembre 2008, riportando alla data di oggi, l’articolo dell’unità apparso invece ieri 7 dicembre, i Propagandisti Infami incominciano ad ammettere l’esistenza di un regime di apartheid in Israele, ma riducendolo a “discriminazioni” che riguarderebbe le ultime ondate di immigrazione ebraica provieniente dall’est europeo, quando dopo il 1989 orde di ebrei russi affamati si gettarono sulla ciambella mediorientale di Israele a discapito degli indiani mediorientali destinati allo sterminio, cioè i palestinesi ed in prospettiva tutto il mondo arabo che nella visione ideologica talmudico-americana dovrebbe seguire la sorte degli amerindi, sterminati in larghissima parte con pochi “sopravvissuti” finiti in precarie riserve indiane.

Quanto per incominciare l’emergenza umanitaria in Gaza non è «un lungo e confuso atto di accusa». L’articolo di Francesco Battistini, che ora vi torna comodo, mentre l’altro ieri è stato attaccato da voi stessi e dai vostri infami colleghi del Disonesto Reporting (se non si tratta delle stesse persone, come sospettiamo), non c’entra assolutamente per nulla con la nave che doveva andare per mare a Gaza e non con le ruote a Hebron, luogo di cui Battistini parla senza dire neppure una parola su Gaza. Leggendo attentamente l’articolo dell’Unità che ha per titolo “Gaza”, non Hebron o altro, si apprende di un’«intifada delle navi» ed in tutto negli ultimi giorni si contano cinque navi (quella libica, già bloccata, più altre due, quella bloccata a Jaffa, un’altra del Quatar bloccata a Cipro). Questi navi vanno a portare viveri e medicini a chi ne ha urgente bisogno, non armi o bombe atomiche.

Razza di ipocriti e imbroglioni come può dare Battistini una “più equilibrata presentanzione” del blocco navale di Gaza se non ne parla affatto? È un dato di fatto universalmente riscontrabile. Il pane è pane ed i medicinali sono medicinali: o giungono a destinazione, non importa da chi inviati, oppure chi lo impisce risponde di genocidio. Le questioni politiche affrontate dal Rapporto durano da 100 anni, dagli inizi dell’avventura colonialsionista: c’è tempo per parlarne e risolverle. Il cibo inviato lo si lasciare mangiare oggi agli affamati oppure questi muoiono ed il cibo va a male.
L’apartheid e la discriminazione principale non è quella fra ebrei vecchi immigrati ed ebrei nuovi immigrati, ebrei di pelle nera e di pelle bianca, che vi è pure, ma quella fondamentale fra occupanti sionisti ed palestinesi occupati.

Infine, leggendo e confrontando i due testi, quello apparso ieri, non oggi (!), sull’Unità ed incentrato su Gaza, e quello di Battistini sul Corriere della Sera non si nota nessun contrasto e non vi è nessun motivo per definire «più equilibrato» l’articolo del Corriere anziché quello dell’Unità. Anzi, se mai è l’opposto, nel senso che l’articolo di Battistini è per quanto riguarda la situazione descritta nel rapporto dell’Acri molto più duro. Si legge infatti che «questo Paese [Israele»], dopo gli Usa, è l’angolo d’Occidente dove trionfa l’ingiustizia sociale». Questa parte del rapporto non compare invece sull’Unità di ieri, riportata oggi dai «Corretti Informatori», a sentire i quali ogni santo giorno dell’anno sembrerebbe che Israele sia il paradiso in terra, dove regnerebbe un regime di libertà di espressione che è invece smentito dal Rapporto. I «Corretti Informatori» non sanno neppure leggere correttamente la lingua italiana e mentono a loro stessi, avendo forse bisogno di rafforzare le loro fila con una buona e massiccia dose quotidiana di menzogne.

Sommario.
C.
Gli infami restano sempre infami:
ci si può mai fidare di loro?

Di fronte ad un’emergenza umanitaria che è pure denunciata dall’ONU con una richiesta di boicottaggio di Israele – cosa di cui il nostro Presidente e i nostri media sembrano deliberatamente ignorare – gli Infami oppongono un miserabile formalismo giuridico, che ha assai poco di giuridico, per impedire l’invio di aiuti bloccando finora ben cinque navi che vorrebbero in Gaza per portare viveri e medicinali. Dopo essersela presa ieri con la nota di agenza ANSA, adesso attaccano il pur altre volte amico quotidiano “La Stampa” per il fatto che riporta la notizia di Agenzia. In pratica, devono passare dalla libreria di Angelo Pezzano in Torino per sapere cosa correttamente poter pubblicare. Questa vergogna che risponde al nome di «Informazione Corretta» esce puntualmente ogni giorno da almeno sei anni ed è nata con lo scopo di far pressione sulla stampa e soprattutto su giornalisti e persone singole ed isolate. È una propaggine del governo israeliano in Italia. Senza la copertura internazionale ed il riconoscimento da parte di paesi fuori dell’area mediorientale il cosiddetto “diritto di Israele ad Israele” sarebbe basato sul nulla, o meglio dovrebbe continuare a basarsi sullo smisurato arsenale militare ed atomico del quale è stato criminosamente fornito.

* * *

La Stampa - Ansa Critica
08.12.2008 Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio
il quotidiano torinese riprende alla lettera un lancio dell'agenzia stampa, e disinforma

Testata:La Stampa - Ansa
Autore: la redazione
Titolo: «Israele blocca nave con aiuti per Gaza - MO: Gaza isolata, sequestrata nave»

Il continuo lancio di razzi kassam da Gaza contro Israele è assente dai titoli dei quotidiani italiani, che danno pituttosto rilievo alla vicenda della nave diretta a Gaza e bloccata da Israele.

A pagina 14 della STAMPA dell'8 dicembre 2008, una breve:


Israele blocca nave con aiuti per Gaza
La polizia israeliana ha sequestrato ieri nel porto di Jaffa (Tel Aviv) una imbarcazione diretta a Gaza con sette tonnellate di aiuti umanitari: viveri, medicinali e giocattoli. A bordo della imbarcazione dovevano salire diversi deputati arabi israeliani che speravano di poter esprimere così la propria solidarietà con gli abitanti della Striscia. La polizia ha spiegato di essere stata costretta a impedire la navigazione perché la legge vieta a cittadini israeliani di entrare a Gaza, in quanto area «ostile».

I nostri lettori possono facilmente verificare che il testo della STAMPA è ripreso parola per parola dal lancio ANSA che il 7 dicembre abbiamo ripreso dal sito web dell'agenzia e criticato a questo link

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=24&sez=110&id=26870

e che di seguito riproduciamo nuovamente.

MO: Gaza isolata, sequestrata nave

Polizia israeliana blocca aiuti umanitari a palestinesi
(ANSA) - TEL AVIV, 7 DIC - La polizia israeliana ha sequestrato nel porto di Jaffa una imbarcazione diretta a Gaza con sette tonnellate di aiuti umanitari. Gli aiuti sono destinati alla popolazione palestinese. A bordo dovevano salire diversi deputati arabi israeliani per esprimere solidarieta' agli abitanti della Striscia. La polizia ha spiegato di essere stata costretta ad impedire la navigazione perche' la legge vieta a cittadini israeliani di entrare a Gaza, in quanto area 'ostile'.

Per il testo della STAMPA vale ovviamente lo stesso rilievo critico che valeva per quello di ANSA : solo alla fine del lancio si spiega che è contro la legge per i cittadini israeliani entrare a Gaza, che è un' entità nemica. Questo, evidentemente, per avvalorare la tesi di una supposta volontà israeliana di ridurre allo stremo la popolazione di Gaza.
Per l'agenzia stampa, è utile un'osservazione aggiuntiva. Il fatto che i suoi testi vengano ripresi alla lettera dai quotidiani giustifica una particolare attenzione verso di essi. La disinformazione targata ANSA , infatti, non raggiunge soltanto i clienti dell'agenzia stampa e i lettori del suo sito web, ma anche il lettori dei quotidiani che utilizzano i lanci dell'agenzia per le loro brevi.

Per inviare la propria opinione alla redazione della Stampa e di Ansa cliccare sul link sottostante


lettere@lastampa.it
redazione.internet@ansa.it

***

Per quel che può servire mando anche io la mia opinione alla Stampa chiedendo loro se conoscono maggiori espressioni di ottusa spudoratezza come quella sopra riportata.

Sommario.
D.
Segnalazioni sul tema da altri siti e blogs:
l’informazione alternativa e la controinformazione

La rete è un mare magnum e non è dato conoscere o attingere a tutto quel che vi si trova. Sembra che possa essere un’alternativa alla comunicazione “verticale” e “antidemocratica” di televisione, carta stampa, convegnistica e simili dove il fruitore della notizia è solo un soggetto passivo che non può reagire criticamente con la notizia stessa. Per questa via il pensiero è conculcato. Il vero e proprio pensare è un lavoro non meno faticoso di quelli che appaiono lavori in senso proprio: l’idraulico, il fabbro, il contadino, l’impiegato, l’operario. Esiste un’apposito ceto di intellettuali (insegnanti, politici, giudici, giornalisti, ecc.) il cui compito è di produrre schemi mentali da iniettare nella testa dell’idraulico, del fabbro, dell’impiegato, dell’operaio, che qualche volta si illude di essere capace di pensare con la propria testa senza magari accorgersi di essere un povero pappagallo. Ma tutto questo per fortuna sembra possa modificarsi ed forse possiamo immaginare e sperare in una società di liberi in un senso più ampio di quello limitato del passaggio dal lavoro schiavistico al libero lavoro salariato, che è in fondo una nuova forma di schiavitù. Chiedo scusa per questa digressione, ma era per introdurre questa sezione dedicata ai links sullo stesso tema, che mi vengono segnalati dai lettori o che io stesso vengo scoprendo.

1. Il blocco di gaza è immorale e non ferma i razzi. – Estraggo dal link alcuni concetti: la tregua è stata violata da Israele; Gaza è sotto il controllo assoluto di Israele che si riserva di fare quello che vuole; è a rischio la sopravvivenza degli abitanti di Gaza; molte famiglie hanno esaurito il gas e cucinano facendo dei falò nel cortile; la farina ormai agli sgoccioli determina penuria di pane e tutto questo in piena stagione invernale; Israele continua ad ignorare le crescenti critiche internarzionali definendole antisemite.

Sommario.

E.
I prodotti infami dell’Hasbara

Intanto qui per infame si intende “chi merita il disprezzo altrui” e non vi è dubbio che gli «(S)corretti Informatori» lo meritino in sommo grado, ma solo negli ultimi giorni hp forse potuto rendermi adeguatamente conto dell’alieno che si trova negli abituali «(s)scorretti commenti». Ho appreso infatti dell’esiste di una centrale di propaganda denominata Hasbara, il cui scopo è di vendere l’immagine di Israele nel mondo con la stessa tecnica con la quale si tenta di vendere un qualsiasi prodotto commerciale, dai fustini di detersivo ai preservativi. Ciò spiega gli “infami” commenti che nella loro struttura sono refrattari ad ogni principio del contraddittorio allo stesso modo in cui vi è poco da contraddire alla propaganda del “più bianco non si può”.
Informazione Corretta Informazione che informa
02.01.2009 Guerra Israele-Hamas. testate a confronto
Poco da applaudire, molto da criticare

Testata: Informazione Corretta
Data: 02 gennaio 2009
Pagina: 1
Autore: La Redazione
Titolo: «Guerra Israele-Hamas. testate a confronto»

La notizia più significativa dopo l'incontro a Parigi tra Tzipi Livni e Sarkozy, in merito alla TREGUA richiesta dai ministri degli esteri Ue, è oggi, 02/01/2009, riportata sulle prime pagine di tutti i quotidiani. Quasi tutti in maniera scorretta,

[lo dice la succursale italiana dell’Hasbara]
come vedremo più avanti. Israele ha detto no al cessate il fuoco,
[a noi qui poco interessa il cessate il fuoco, ma interessa invece che il fuoco sia stato aperto, un fuoco costituito da attacchi di aviazione e dei più micidiali ordigni di morte a fronte di sigari Kassam che sono l’equivalente delle freccie degli indiani d’America che dovevano difendersi con freccie contro fucili e cannoni, come da ragazzi ci hanno fatto sempre vedere, allevandoci così all’epopea del genocidio. Non vi è dubbio che Gaza e la sua dirigenza legittima, cioè Hamas, abbia diritto a resistere. Che poi sia efficace la sua difesa con armi impari è valutazione strategica che non tocca a noi dare. Ma quanto più impari sono le armi tanto maggiore è l’eroismo di chi difende la sua dignità di popolo e tanto più grande la nostra vergogna, quando e se i nostri governanti ne saranno consapevoli, per essersi posti a fianco del criminale invasore e occupante]
dopo che Hamas aveva rifiutato la tregua sotto qualsiasi forma. Israele non aveva dunque altra scelta.
[Israele aveva già una scelta che non ha mai onorato: non invadere ed occupare la Palestina, non scacciare i palestinesi dai loro 450 villaggi, non produrre quella che i palestinesi chiama la Nakba: la storia del razzismo sionista inizia non questo capodanno ma già nel 1948, se non prima. Ma la Hasbara insegna ai loro agenti a posticipare le date, a vedere il fiumi non alla sua sorgente, ma poco prima della foce]
Vediamo i titoli dei maggiori quotidiani:
[che non possiamo commentare non fidandoci dello (s)corretto ed infame riassunto stampa.]

LA STAMPA- " Gaza, Israele boccia la tregua ". Senza specificare che è stato Hamas a non aderire alla richiesta dei ministri Ue. Nell'occhiello, una frase ambigua " gli islamici dicono sì, poi ci ripensano", il che non significa nulla. in quanto Hamas la proposta di tregua l'ha respinta. Questo titolo impedisce ai lettori di capire la decisione di Tzipi Livni.

LA REPUBBLICA - " Israele: la tregua non serve". Non scrive "boccia" come La Stampa, ma anche scrivendo <> si inganna il lettore ugualmente. Anche Repubblica non accenna al rifiuto di Hamas, nell'occhiello un ambiguo " i fondamentalisti palestinesi aprono ad un cessate il fuoco, poi smentiscono ", senza specificare la tempistica. Naturalmente sono <>, la parola <> è off limits per il quotidiano diretto da Ezio Mauro.

IL GIORNALE - " Israele nessuna tregua, presto l'attacco di terra ". Anche il Giornale privilegia il no di Israele senza premettere il rifiuto di Hamas. Lo mette solo nel sottotitolo, dando l'impressione al lettore che la risposta di Hamas sia venuta dopo e non prima di Israele. Gli articoli interni, di Fiamma Nirenstein e R.A.Segre, li pubblichiamo in altra pagina.

[Appunto sono costoro tra gli infami i più infami]

IL MESSAGGERO - " Gaza, Israele dice no alla tregua ". Anche il giornale romano non fa riferimento al no di Hamas, e nell'occhiello aggiunge la dichiarazione di Tzipi Livni <> senza spiegarne il perchè. Nel sottotitolo annuncia <>, una non notizia, in quanto è dall'inizio della guerra che la fanteria è pronta. Richiamarlo in continuazione sottolinea l'aspetto <> anzichè quello <> di Israele. Pessimi gli articoli, si veda in una pagina successiva la nostra critica.

IL SOLE 24ORE - " La Livni a Sarkozy: niente tregua, non c'è allarme umanitario ". Un titolo quasi identico agli altri quotidiani, che non fornisce ai lettori gli strumenti per capire. Per fortuna, l'editoriale è affidato allo storico israeliano Benny Morris.

CORRIERE della SERA - " Ucciso uno dei capi di Hamas ". Il Corriere privilegia la vera notizia di ieri, l'eliminazione di uno dei capi terrorsti più pericolosi. Nel sottotitolo <> e <>, riprendono gli altri temi, ma in posizione secondaria.

L'UNITA' - " Gaza senza tregua, Israele non si ferma più ". Dove non si dice che Gaza è senza trgua per colpa di Hamas, mentre si sottolinea in termini ostili la posizione di Israele. Idem negli articoli interni, nei quali il capo terrorista ucciso diventa , e l'attacco contro Hamas viene definito <>. Le tre pagine sono a cura dell'ineffabile Udg, dall'umorismo involontario <>. Forza Udg, scrivi che i razzi sono di Hamas, e poi facci sapere quale deve essere la risposta <>. Un telegramma di protesta ?

LIBERO - " L'Europa mette il becco e non capisce il problema ". E' il titolo in prima pagina dell'articolo di Antonio Martino., che pubblichiamo con i commenti. Nelle pagine interne articoli di Maurizio Stefanini a Andrea Colombo.

IL FOGLIO - E' l'unico quotidiano ad avere titolato in modo corretto, " Hamas si rimangia la tregua e raddoppia l'offensiva missilistica ", un titolo che fa capire ai lettori qual'è l'esatta posizione di Hamas e rende comprensibile il no di Tzipi Livni ad una tregua unilaterale da parte di Israele. Nell'inerno analisi di Carlo Panella e Giulio Meotti, che riprendiamo in altra pagina.

Invitiamo i nostri lettori a scrivere ai giornali che hanno male titolato la prima pagina. gli indirizzi e-mail sono in Home Page, alla voce stampa periodica.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

* * *

Nella reiterazione di posizioni e giudizi infami è fondata l”aspettativa di efficacia del messaggio pubblicitario insieme con la valutazione di una ridotta capacità critica di vasti strati di popolazione. Ma nel caso del genocidio di Gaza l’infame speculazione tocca i suoi apici.

Sommario.

F.
Nel giorno dell’ira

Credo che si possa accogliere anche in Italia e in Europa la giornata indetta per lasciare alberghare nel proprio animo giusti sentimenti di ira e di sdegno. Vive nel nostro paese una comunità che – secondo quanto mi è stato spiegato – non si può chiamare ebraica, ma di religione ebraica. Vi è altrimenti il rischio di essere accusati di antisemitismo se ad un ebreo si dice che è un ebreo o a qualcuno si chiede se è un ebreo, beninteso senza nessun altra aggettivazione. Orbene gli italiani di “religione ebraica” sono in Italia circa 40.000, di cui 10 o 15 mila concentrati in Roma. Sembrerebbe che nella mattanza di Gaza tutti o la maggior parte degli ebrei, pardon dei cittadini di religione ebraica (ma esiste qualche ebreo ateo o non praticante? mah!) facciano il tifo matto per Israele. Non abbiamo la fortuna di conoscere tutte queste degne persone, ma siamo certo del tifo di Riccardo Pacifici, di Angelo Pezzana (può essere un noto omosessuale un giusto di religione ebraica? esiste anche la “sodomia rituale”? Mah! Misteri ebraici nei quali non siamo versati), Giorgio Israel, Fiamma Nirenstein, Alessandro Ruben e tanti altri che non riusciamo ad elencare. Il problema perà è se gli altri 57 milioni debbano pure obbligatoriamente fare il tifo per Israele, secondo la formula «Israele siamo noi». Ma noi chi? I “cittadini italiani di religione ebraica” e per questo con doppia cittadinanza o si pretende addirittura i 57 milioni di goym che vivono in Italia e dispongono di una sola cittadinanza? Non staremo a dipanare la matassa proprio adesso, oggi, nel giorno dell’ira. Per quanto mi riguarda so bene da che parte stare.

Epolis Critica
02.01.2009 Come altri fogli gratuiti, E-polis si distingue per ignoranza e pregiudizio
in una intervista a Riccardo Pacifici

Testata: Epolis
Data: 02 gennaio 2009
Pagina: 1
Autore: Silvia Zingaropoli
Titolo: «Gelidi venti di guerra tornano ad abbattersi su Gaza»

“Il Bologna”, quotidiano gratuito del gruppo E Polis, di chiaro orientamento antisraeliano pubblica nel numero in edicola il 30 dicembre un’intervista di Silvia Zingaropoli a Riccardo Pacifici, capo della Comunità ebraica di Roma.

L’atteggiamento pregiudiziale nei confronti dello Stato ebraico, già evidente nelle premesse dell’articolo, viene confutato con equilibrio e rigore storico da Pacifici che spiega le ragioni per le quali Israele deve difendersi dai continui lanci di razzi Qassam e pone l’accento sulle intenzioni di Hamas, espresse nel suo statuto, che prevedono non solo la cancellazione di Israele ma anche lo sterminio degli ebrei.

Gelidi venti di guerra tornano ad abbattersi su Gaza. La rappresaglia continua a mietere le sue vittime: non importa se tra loro ci siano donne, vecchi e bambini. La logica dell’eterna vendetta non bada a questi dettagli. Quali saranno le conseguenze politiche dell’offensiva, non è dato saperlo. Le istantanee dei raid sono, invece, sotto gli occhi del mondo intero. Ne parliamo con Riccardo Pacifici, capo della comunità ebraica romana, che difende a spada tratta la “sua” Israele.


D. Nonostante gli appelli internazionali, Israele va avanti con i raid.


R. Rigiro la sua domanda: nonostante gli appelli internazionali continuano i lanci di razzi Qassam nelle cittadine del sud di Israele al confine con Gaza, che sono la causa scatenante dei raid.

[L’uovo o la gallina? Tipica ipocrisia farisaica alla quale poco serve ricordare che la storia incomincia assai lontano. Perchè i coloni ebrei hanno scacciato dai loro 450 villaggi e dalle loro case ben 750.000 palestinesi nel solo 1948? In quale romanzo kafkiano esiste un recinto di 360 kmq dove dentro sono rinchiusi un milione e mezzo di persone, che non possono ne entrare nè uscire che i recentatori non lo permettono? È una prigione, un lager, un mondo irreale di un’altra dimensione? Come se non bastasse i recintatori sparano pure raid aerei armati con razzi dentro il lager? Riccardo vuole insultare l’intelligenza di chi legge, girando la frittata.]
E’ un martellamento continuo: è come se Firenze o Bologna si trovassero costantemente sotto il lancio di razzi da parte di un paese, non so, come l’Austria, e si chiedesse al governo italiano di non fare nulla e di continuare a chiedere il negoziato su non si sa che cosa, visto che il contenzioso sul territorio di Gaza non esiste.
[L’esempio è esattamente al contrario: Gaza ha una superficie complessiva di 360 kmq abbiamo dentro ed ogni cosa che entra o esce da questo territorio è controllato da Israele, che ha una superficie complessiva di 20.000 kmq, ma in più è aperta agli scambi con tutto il resto del mondo. Invece Gaza è letteralmente imprigioniata da Israele, per per la nota perfidia ebraica potrebbe anche aver concesso o favorito l’uso di ridotte e ridicole minaccie da parte dei prigionieri di Gaza per poi scatenare la reazione. Qualcosa di simile, ma a parte rovesciate era successo con la rivolta del ghetto di Varsavia. Se Riccarduccio vuol fare delle similitudini di peggio non poteva trovare: Firenze che bombarda l’Austria! Se mai è il contrario, ma si che gli eletti cervelli, specialmente se hanno fatto corsi di Hasbara, funzionano in modo così eletto da poter essere compresi nella loro profondità solo da altri eletti cervelli]

Parla del ritiro voluto da Sharon?


Ricordiamo tutti le immagini di tre estati fa dello sgombero degli insediamenti israeliani: la risposta è stata l’intensificazione dei missili. Prima c’era una zona cuscinetto, adesso che sono a poche centinaia di metri, bastano 12 secondi per colpire una casa.


E’ vero, ma la portata dell’offensiva israeliana non è paragonabile. Come non lo è il numero delle vittime.


Non stiamo facendo la conta delle vittime,

[quisqulie! Almeno i nazisti in Roma si erano limitati nella loro rappresaglia al rapporto di 1 a 10 ed il povero Priebke è stato condannato, se ben ricordo, per essersi sbagliato nel conteggio ed aver messo 5 vittime in più del calcolo della decimazione. Ma gli Eletti che sono davvero speciali in tutto di vittime fanno non meno del rapporto da 1 a 100 ma senza contare i feriti gravi e gravissimi a morte differita. In questo caso il rapporto potenziale sale da 1 a 1000. Non meno. Ma il calcolo delle vittime potenziali non finisce qui e si estende a 1.500.000 almeno. Come? se si considera che una qualsiasi comunità organica ha bisogno dei suoi capi, così come la comunità ebraica romana ha un suo eccellente capo in Riccardo Pacifici, la decapitazione dei dirigenti equavale ad una forma di genocidio. L’omicidio mirato di tutta la dirigenza di hamas è lo scopo dichiarato e perseguito della guerra in atto. Cosa sarebbe la comunità ebraica romana se venisse orbata di riccardo e di tutti i suoi dirigenti?]
qui si scontrano due modi di ragionare, due modi di intendere la sacralità della vita:
[Caspita! Proprio Riccardo Pacifici. l’uomo delle cinquine che parla di sacralità della vita! Non ce lo saremmo mai aspettati. Ma vediamo. Abbastanza chiaro da quel che segue: le vite sono sacre se sono quelle del “popolo israeliano” che come è noto dalla Bibbia ricevette almeno 3000 anni l’ordine tassativo da parte di Geova di sterminare i Cananei ai quali dovevano sottrarre la terra. Siamo un pochino in ritardo con i tempi, ma per onorare la volontà divina non è mai troppo tardi. Cercano però di attenuare la portare del comando divino. Bisogna dargliene atto. Ce la stanno mettendo tutta ad ammazzare i 17.000 militanti di Hamas in modo che se i sopravvissuti proprio vorranno cercarsi un capo, se non scelgono di fare un poco di turismo all’estero, dovranno scegliersi il buon Abu Mazen, che ha avuto da Israele il certificato di eliggibilità. C’è la stanno mettendo tutta e essendo appena a 400 vittime di cui probabilmente solo una minima parte sono militanti di Hamas ce ne vuole ancora di lavoro prima di arrivare al numero di 17.000. Calcolando poi che per un “omicidio mirato” si abbiano almeno 100 vittime collaterali, incresciosi incidenti, si può fare il seguente calcolo 17.000 x 10 = 1.700.000. Considerato che la popolazione attuale di Gaza è di soli 1.500.000, bisognerà trovare gli altro 200.000 fuori di Gaza. Forse in Cisgiordania o in giro per il mondo. Ma il Mossad ha una luna pratica di missioni all’estero.]
c’è chi in maniera deliberata colpisce i civili esultando alla morte del nemico.
[Riccardo, il teorico della cinquina, non esulta mai, come è noto, sempre pronto come è a chiedere se il tale può continuare a insegnare o magari potrammo aggiungere se può continuare a vivere. Finora non sempre che i prigionieri di Gaza abbiano molte probabilità, stando ai desideri pacifici di Riccardo. Perfino gli alti prelati del Vaticano (uno stato estero creato da Mussolini) non possono più essere di poter entrare in Italia. Gaza è un ottimo modello anche per il Vaticano. Magari ai valichi si manderanno per allietare i turisti i centurioni romani in costume, di cui i “cittadini romani di religione ebraica” hanno il monopolio professionale.]
E c’è chi, come il popolo israeliano, è costretto a difendersi
[tipico ribaltamento semantico: gli aggressori sono quelli che si difendono e gli aggrediti del lager sono in realto gli aggressori dei loro carcerieri. Solo una mente eletta come quella dei “cittadini italiani di religione ebraica” poteva arrivare a simili profondità o bassezze di pensiero: «equilibrio e rigore storico».]
e quindi annientare le zone
[annientare le “zone”? O le persone? «Equilibrio e rigore storico» , ma è stato dimenticato il rigore “geografico”. Invece il “rigore matematico” dell’1 a 100 è solo sottaciuto, come è buona norma non accennare mai all’esistenza dell‘atomica israeliana. I “corretti” giornali lo sanno e non ne parlano mai.]
dalle quali vengono lanciati questi missili. Sappiamo che la forza israeliana può esser ancor più devastante di quella che stiamo vedendo in questi giorni:
[appunto! Fino all’atomica] e potrebbe esserlo se non ci fosse la remora di colpire meno civili possibile.[Commovente amore per l’umanità. Peccato che a Richard Falk appena una settimana prima della Santa Mattanza non gli abbiano consentito di verificare per conto dell’Onu lo spirito umanitario israeliano]

Crede che la rappresaglia porterà a qualche risultato politico?


Prima di tutto porta un risultato politico all’interno di Israele. [Ed è la sola cosa che interessa. Il resto non conta] I governanti israeliani devono rispondere al proprio elettorato,

[Israele è l’«unica democrazia del Medio Oriente». Immaginiamoci cosa potrebbe succedere che ve ne fossero altre simili.]
prima che alla comunità internazionale.
[E ci vogliamo e dobbiamo preoccupare dei goym? Non vale un solo ebreo non meno di 1000 goym. Calcolando i mitici 6.000.000, se si aggiungono tre zero, vengono 6 miliardi da cui tolti almeno un miliardo di islamici, da considerare fuori della specie umana, abbia una “corretta” maggioranza di Eletti sui goym. Dunque prima l’elettorato israeliano, poi la comunità internazionale, come volevasi dimostrare]
Ripeto, nessun politico di buon senso in nessuna parte del mondo potrebbe accettare questo: provi a ricordare cosa accadde in Italia quando un missile venne lanciato a Lampedusa.
[Ci siamo messi a ridere tutti quanti. Io ho forse qualche anno di più di Riccardo e me lo posso ricordare. Non ci furono morti ed il lancio di quel missile resta sepolto nel misteri di quegli anni.]

Cosa vuol dire?


A quel tempo si invocò la rappresaglia, anche se non aveva fatto né morti, né feriti, né danni.

[Nessun italiano di buon senso invocò una guerra contro la Libia: non ricordo nulla del genere. Ma di rappresaglie ne ricordo ben altre. Ed a salvare la vita di Geddafi dalle amorevoli cure degli americani fu proprio Craxi, che per questi non è amato dai “cittadini italiani di religione ebraica”, soprattutto quando osservano il comandamento divino delle sterminio dei cananei /palestinesi]
Questo è il momento in cui la comunità internazionale dovrebbe paradossalmente ascoltare i membri pragmatici del mondo arabo, come Abu Mazen,
[come appunto si diceva prima. Abu mazen è il quisling già pronto, da utilizzare finché il processo di annientamento dei palestinesi come popolo non verrà completato. Dopo anche gli Abi mazen saranno superflui, superato dallo stato dell’opera prevista già almeno 100 anni prima]
che (lui e non noi, fans di Israele) credono che Hamas abbia sbagliato ad annunciare la rottura della tregua con due settimane di anticipo, a sancire quella interruzione col lancio di missili, e quindi aver portato al baratro il popolo palestinese.
[Nella fossa lo stanno mettendo i Figli di Davide nonché Parenti di Riccardo. Che Hamas abbia sbagliato o no le sue strategie politiche, non tocca a noi giudicare, che già fatichiamo a seguire le mirabolanti promesse dei nostri governanti di volta in volta al potere. Che poi proprio Riccardo, dalla carità pelosa, debba fornire lui an noi goym la base per i nostri giudizi è una specie di sacrilegio: è meglio che tutto ciò che appratiene ai “cittadini italiani (e israeliani) di religione ebraica” resti al loro interno]
Forse così potremmo vedere il volto diverso del Medioriente e soprattutto la nascita di un vero Stato palestinese in pace, in democrazia, a fianco di quello israeliano.

[Capirai! Sembra proprio una bella favola di Natale. È infatti questa la “soluzione finale” che il governo israeliano va preparando per i palestinesi. Purtroppo, non sono da soli abbastanza civili per autodeterminarsi. Ed infatti quando è stato concesso loro di votare hanno scelto Hamas anziché la lista che era stata loro indicata. Ma dopo questa abbondante scrematura biologica di capodanno l’albero potrà crescere più rigoglioso che mai e fornire quella popolazione servile che i padri del sionismo avevano previsto.]

In momenti come questo, sale il livello di allerta delle varie comunità ebraiche

[ma come allora si può dire “ebraico” senza la lungaggine “cittadini... di religione ebraica? Se Riccardo non protesta vuol dire che forse si può dire. Meno male! Era così faticoso l’uso di una filastrocca di parole per una cosa tanto semplice da dire]
sparse per il mondo?


Durante l’Intifada, dal 2000 al 2005, la tensione ha provocato una forte emigrazione verso Israele, soprattutto tra gli ebrei francesi.

[Appunto! Emigrazione! La prima di 25.000 unità è del 1882. Dopo di allora ne sono venute altre ed alla fine hanno cacciato di casa i loro ospiti palestinesi, che adesso non possono loro invocare nessun “diritto al ritorno”, quel diritto che invece è stato riconosciuto agli ebrei francesi che in Palestina non avevavno mai messo piede.]
In Italia non esiste un livello di allerta superiore, ma rimane quello standard, che è comunque sempre molto alto.
[Non ero informato, ma mi chiedo cosa debba fare, quando incontro in Roma Riccardo Pacifici. Dovrò cambiar strada? Chiamare il 113? Andare in questura? Chi dovrà aver paura di chi? Io di lui o lui di me? Una bella confusione. Cosa vuol dire poi standard? Che vengono tolti poliziotti e carabinieri da zone dove è presente mafia e ndrangheta per fare gli agenti di rappresentanza davanti a edifici ebraici ed in questo modo non tanto proteggere gli ebrei da minacce inesistenti quanto incutere timore ai comuni cittadini goym che vedranno in ogni ebreo una sorta di don Rodrigo con i suoi bravi, i comuni cittadini che devono vedersela da soli in Calabria e Sicilia con mafia e ndrangheta.]
Vede, lo statuto di Hamas non prevede solo la cancellazione dello Stato di Israele, ma prevede anche lo sterminio degli ebrei.
[Andrò a leggere lo statuto di Hamas, per aumentare la mia cultura politica. Quel che è certo che finora la distruzione e lo stermionio dei palestinesi lo hanno fatto gli ebrei di Palestina. Come anche sono loro che hanno cancellato dalla carta geografica ben 450 villaggi palestinesi. Se gli altri dicono, gli ebrei fanno.]
Non esiste un edificio ebraico che non abbia il presidio delle forze dell’ordine e alcuni di noi vivono sotto scorta. Questo può farle capire il nostro stato d’animo.
[E figuriamoci il mio quando vedo totalmente sprovviste di polizia vaste zone della Calabria mentre li vedo abbondare in tutti gli edifici ebraici. Una volta mi sfogai dicendolo proprio ai poliziotti di piantone davanti ad un centro culturale ebraico, dove l’intolleranza per il resto del mondo si tagliava a fette. Posso testimoniarlo per esperienza diretta. Ma i nostri governati alla Fini e all’Alemanno ci dicono che bisogna soffrir tacendo. Ne sa qualcosa il povero prof. Valvo della cui sorte non mi riesce di saper più nulla.]

Si pensava che Obama avrebbe posto rimedio al conflitto israelo-palestinese. Ma non c’è stato tempo.


Quando Obama andò in visita a Sderot, una delle cittadine che vivono sotto l’incubo dei missili, disse: “se avessi un figlio che vive qui, farei di tutto per difendere la sua incolumità”.

[È questo appunto il messaggio lanciato dall’ADL: un apposita circolare ha diffuso questo aneddotti a tutti i centro regionali dell’Hasbara. Ne abbiamo trattato difusamente in un post dal titolo I bambini di obama e l’uso che che fa l’ADL. Chissà se l’abbronzato Obama abbia mai sospettato l’uso che altri avrebbe fatto di questo sua banalità]
Credo che questa sia la migliore risposta che potesse dare non il guerrafondaio Bush, ma l’uomo della speranza, Barack Obama.
[Speranza per chi? Per quelli che stanno già sottoterra o per quelli che ci andranno prossimamente. Quando avrà assunto servizio il 20 gennaio non dovrò preoccuparsi di quelli ormai seppelliti. Per adesso si gode una bella vacanza alle Hawai. Gli abbronzati per secoli sono stati apprezzati per i loro servigi. È probabile che verranno ancora apprezzati per le loro ataviche virtù. I bianchi non hanno scelto male. Dopo secoli di buona educazione si può aspettare che si comporteranno a dovere. Ma aspettiamo ancora per vedere. Non precipitiamoci con le previsioni. Diamo tempo alle scarpe di stagionare.]

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* * *

Non abbiamo grande considerazione per le capacità di elaborazione hasbarica di Riccardo Pacifici. In definitiva, le sue dichiarazioni sono controproducente per il suo disegno di conquista egemonica della pubblica opinione. Mi auguro che rilasci molte altre interviste come quella qui sopra riprodotta. Questa intervista mi conferma nell’opinione che già avevo del personaggio. Che continui a fare le sue incredibili pubbliche dichiarazioni, la cui più emblematica resta per me quella della “cinquina”, secondo cui un vero e proprio assalto squadristico, da lui coperto se non ispirato, si sarebbe risolto non in un vero e proprio di atto di violenza squadristica, ma in schiaffi innocenti, cioè in “cinquine” allungate sulla faccia di qualcuno. Naturalmente vorrei che fosse così come lui dice, ma in questo caso vorrei che fossero dichiarati innocenti anche le umili scarpe, comprese la loro traiettoria in libera uscita. Ed io so già di tanti possibili percorsi. Il personaggio però da del tu a Fini e a Alemanno, che in pratica fanno tutto ciò che lui chiede loro: dalle pensioni privilegiate per meriti ebraici al prossimo museo della memoria che graverà per 23 milioni di euro sulle dissestate casse comunali e che servirà per nuove campagne della guerra ideologica in atto dal 1945 ad oggi. In ultimo, dietro a così forti e “grandi emozioni” Fini fra la chiesa cattolica e Israele ha scelto quest’ultimo, ovvero i 40.000 cittadini di religione ebraica piuttosto che i 57 milioni di religione cattolica. Un Fini che non è capace di altrettanta emozione e indignazione davanti il genoidio di Gaza. Vede le vergogne del 1938, quando non era ancora nato, e ne incolpa tutti gli italiani compreso il mondo cattolico, ma non vede le vergogne del 2008 in Gaza. Non solo opportunismo politico, ma anche disturbi della vista e della percezione morale e intellettuale.

Sommario.

G.
Teste di rapa, per non dir di peggio

La pretesa degli Infami agenti sionisti di IC nel voler distinguere nella stampa italiana i titoli “corretti” da quelli a sionistico giudizio “scorretti” è il colpo dell’idiozia unito al massimo dell’impudenza. Non ce ne irritiamo più perché sappiamo di periodici viaggi di istruzione dalle base di Torino al centro in Tel Aviv, dove esiste la famigerata Hasbara, dove si insegnano le tecniche commerciali e mediatiche di vendita del prodotto, cioè l’immagine di Israele nel mondo mentre nel frattempo viene messa in esecuzione la “soluzione finale” per Gaza lungamente progettata. Riportiamo il testo che segue come contributo ad un costituendo museo degli orrori informatici.
Informazione Corretta Informazione che informa
04.01.2009 I titoli di oggi sulle prime pagine
quelli corretti e quelli no

Testata: Informazione Corretta
Data: 04 gennaio 2009
Pagina: 1
Autore: La Redazione
Titolo: «I titoli di oggi sulle prime pagine, quelli corretti e quelli no»

Ecco una rassegna dei titolo di npima pagina, oggi, 04/01/2009, divisi in corretti e scorretti:

CORRETTI

CORRIERE della SERA - " Gli israeliani entrano a Gaza "

IL FOGLIO - " Corpo a corpo con Hamas, Israele inizia le operazioni di terra "

IL GIORNALE - " Via all'attacco di terra, tank israeliani a Gaza "

Il RIFORMISTA - " Israele entra a Gaza "

LIBERAZIONE - " E' guerra a Gaza, entrano i tank israeliani "

LIBERO - " Ricomincia la guerra. Siamo alle solite "

LA REPUBBLICA - " Israele, i carri armati a Gaza "

AVVENIRE - " A Gaza le truppe israeliane !

IL MESSAGGERO - " Truippe israeliane a Gaza, è battaglia "

IL SOLE 24ORE - " Le truppe israeliane a Gaza. Convocato il consiglio Onu "

SCORRETTI

LA STAMPA - " Gaza, guerra casa per casa "

L'UNITA' - " Gaza Brucia "

IL GIORNO - " Gaza, la notte dell'inferno "

IL MANIFESTO - " La morte promessa "

IL SECOLO XIX - " Scatta l'invasione. A Gaza guerra aperta "

Commento: i lettori non si stupiscano di trovare LIBERAZIONE fra le titolazioni corrette. Il titolo di prima pagina lo è, e lo segnaliamo. Gli articoli all'interno sono i soliti, Israele è da fermare, i razzi kassam laciati da Gaza non interessano. Fra i titoli scorretti , LA STAMPA si affianca ai giornali dell'estrema sinistra, fra i quali va inserita L'UNITA', che sembra cercare, con la direzione Concita, di avere quale unico obiettivo quello di portare via lettori alle testate cugine. Cercarvi toni moderati ed equilibrati è impossibile.

Nelle pagine successive di informazione corretta, cronache e analisi.

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

* * *

Ciò che mi riesce difficile da immaginare è come si possa vivere in uno stesso Paese. Ma in effetti io con costoro non ci vivo affatto. È soltanto una diversa dislocazione dei corpi nello spazio, corpi che fortunamente non comunicano. E figuriamoci quali comunicazione dei corpi potrebbe esserci con un Pezzana. Dio ce ne scampi!

H.
Esempi scelti di infamia ordinaria.

Sommario: 1. Lo doccie angeliche. –

L’idea di un sorta di riscrittura dell’Inferno dantesco mi è venuta durante l’operazione Piombo Fuso. Devo dire che il viaggio virtuale nell’Inferno di Gaza mi è stata quasi fatale nel senso che sono caduto in forte depressione. Ho dovuto perciò sospendere per oltre sei mesi la visione dell’Inferno per mano ebraica. Adesso riprendo, superata la crisi depressiva. Mi sono però facilmente accorto che non è solo l’episodio di Gaza il momento in cui le diverse figure dantesche acquistano la loro visibilità. Sono presenti ab antiquo, fin dai tempi del serpente biblico e le loro traccie sono costanti nel tempo. Dobbiamo necessariamente operare una selezione, che non è semplice.

1. Le doccie angeliche. – Se dico Angelo, non credo sia difficile indovinare di quale angelo si tratti. Andando al link si trova un infame commento che esce fuori da ogni pretesa di “correttezza” giornalistica. Se occorreva trovare un prova di quanto sia strumentale e falso il titolo della testata «Informazione Corretta» e la pretesa di poter insegnare addirittura a tutto il mondo giornalistico italiano cosa sia la “correttezza”, ne abbiamo una difficilmente contestabile. Ma anche volendo stare al gioco infame non è difficile ribattere alla ignoranza non più innocente ma infame. Gli Infami non sono in realtà in grado di dare nessuna prova. Ed in effetti non la danno e non la potrebbero e saprebbero mai dare scientificamente parlando. Però, se vogliono usare la metafora non una doccia di “Ziklon B” sulla cui natura chimica non mi addentro lasciando ad altri la trattazione, ma una doccia di fosforo o di altre simili prelibatezze hanno già offerto a quanti sono morte in Gaza. Occorre andare dunque non alla ricerca di ciò che oltre 70 anni fa sarebbe avvenuto, ma ciò che invece è verificabile appena sei mesi fa. Si scoprirà che gli orrori certi, attribuibili ai Corretti Infami, superano di gran lunga tutti gli orrori che la loro immaginazione riesce ad attribuire ai loro “memici” del 1943-45. Nella foto si può osservare un bambino appena uscito dalla “doccia angelica”.


(segue)

7 commenti:

Antonio Caracciolo ha detto...

Ho appena respinto un commento anonimo a contenuto illegale e intimidatorio proveniente, suppongo, dagli stessi infami che coprono mediaticamente il genocidio di Gaza. Colloco qui qualche ulteriore riflessione che trova riscontro nel mio Monitoraggio per altri casi. Non è la prima volta che ricevo commenti come quello appena respinto, che è una forma di squadrismo comunemente detto fascista, ma penso che nemmeno i fascisti fossero tanto infami quanto i sionisti che bloccano Gaza ed i loro segugi italiani.

Come si diceva nel linguaggio delle favole, vi sentite per caso un cavaliere senza macchia e senza paura che volete interessarvi della causa dei deboli e delle vittime? Ebbene, «ma non hai un cazzo da fare dalla mattina alla sera?». E così via.

Tra i sabotatori di iniziative nel cui merito non voglio qui entrare per non suscitare proprio in questo momento nuovi vespai, si trovano le stesse firme di soggetti che vengono alle luci del mio monitoraggio. Tutti costoro in fondo dedicano maggior tempo alla loro causa votata al Male e all’Inganno molto più di quanto io purtroppo non possa dedicarmi al Bene ed al contrasto del Male e dell’Inganno.

Tutti costoro o chi per loro ti incitano, intimidendoti, ad occuparti di altro, mentre loro si possono continuare ad occupare indisturbati della “causa giusta” e per loro pure "lucrosa”. Ne ottengono gloria, ricevimenti, mondanità, danaro. Loro si che ci sanno fare! Son “dritti”, i dritti d’Italia, a fronte dei tanti “fessi” che bevono le loro frottole o ne hanno paura o quelli ancora più "fessi” che si ostinano a contrastare la loro drittaggine.

arial ha detto...

2 Editoriale di Haaretz: un pericolo per la democrazia (sintesi personale)
La relazione cita gravi violazioni dei diritti umani, al punto di minacciare la democrazia israeliana. Particolarmente sorprendenti sono le ingiustizie subite dai cittadini arabi nei settori delle infrastrutture, dell'istruzione e della sanità, Tali discriminazioni sono in palese contraddizione con il principio di uguaglianza proclamato nella dichiarazione di Indipendenza

Risulta inoltre che Israele è il paese dell'occidente, oltre gli Usa, dove domina la disuguaglianza sociale sia per la disparità del reddito, sia per la privatizzazione dei servizi. Soprattutto le fasce più deboli e i disabili ne sono colpiti Il diritto alla privacy, viene violato dai datori di lavoro in diversi modi, nelle prigioni viene spesso utilizzato un uso eccessivo della forza,intollerabili risultano l'affollamento e le condizioni igienico -sanitarie . Nei TO si evidenzia l'aumento della violenza,spesso impunita, dei coloni ,erodendo lo Stato di diritto e il diritto internazionale . Nulla sta facendo il Governo per contrastare il rafforzamento di una politica di apartheid nei territori.Questa raccolta di dati è preoccupante e solleva interrogativi sulla tenuta democratica di Israele. I politici non possono far finta di nulla e l'opinione pubblica deve esigere una risposta e chiedere con forza azioni contro queste ingiustizie : le violazioni dei diritti umani demotivano l'esistenza dello Stato

http://www.haaretz.com/hasen/spages/1044424.html

arial ha detto...

Avi Issacharoff : pogrom palestinese da parte dei settlerUna famiglia palestinese innocente viene circondata da una dozzina di coloni mascherati Sono donne e bambini ad eccezione di tre uomini. Un pogrom. Questo non è un gioco di parole Si tratta di un pogrom nel senso peggiore della parola. In primo luogo gli uomini mascherati incendiano la lavanderia poi cercano di di appiccicare il fuoco in una camera della casa Le donne gridano aiuto , "Allahu Akhbar". I vicini sono troppo spaventati per avvicinarsi ,Le pietre lanciate dagli uomini mascherati sembrano grandine . Ed ecco che in pochi secondi giungono i giornalisti che decidono di intervenire per salvare questa famiglia Donne e bambini piangono amaramente, nei loro volti è impresso l' orrore per la morte imminente, Pietre sul tetto della casa, sulle finestre e le porte. Le fiamme fagocitano l'ingresso meridionale della casa. Il cantiere di fronte è disseminato di sassi gettati dai uomini mascherati. Le finestre sono infrante e i bambini spaventati. Tutto intorno, come se fosse la visione di un concerto rock, ci sono centinaia di testimoni ebrei, che osservano gli eventi con grande interesse,offrendo suggerimenti alla gioventù ribelle ebraica. Non ci sono soldati, ne poliziotti, evidentemente non sono turbati da quanto sta accadendo Chiediamo alle guardie di Kiryat Arba di intervenire per porre fine al linciaggio. Ma essi circondano la casa per impedire l'arrivo di "aiuti palestinesi". La casa è distrutta e la paura è palpabile sui volti dei bambini. Una delle donne, è semisvenuta . Il figlio con un grosso bastone, si prepara ad affrontare i rivoltosi. Tahana, una delle figlie, si rifiuta di calmarsi. "Guardate cosa hanno fatto alla casa, guardate ."Tess, il fotografo, scoppia in lacrime . Le lacrime non scaturiscono dalla paura,ma dalla vergogna per le azioni di questi giovani che chiamano se stessi ebrei. Peccato che noi condividiamo la stessa religione. A 5:05 PM, dopo un'ora arrivano le forze di polizia per disperdere i facinorosi I familiari si rifiutano di calmarsi.Un colono grida a un funzionario di polizia: "nazisti, vergogna su di voi". Sicuramente. Vergogna su di voi.
(sintsi personale)
http://www.haartez.com/hasen/spages/1043795.html

arial ha detto...

Orly Noy il blocco di gaza è immorale e non ferma i razzi
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3631698,00.html

sintes in italiano
http://frammentivocalimo.blogspot.com/2008/12/orly-noy-il-blocco-di-gaza-immorale-e.html

Anonimo ha detto...

Leggi qui: http://www.ilvangelo-israele.it/news/notizie_recenti.html , questo è un sito direttamente riconducibile alla chiesa cristiana evangelica di Reggio Emilia, il sito riporta due notizie che a mio avviso meritano la nostra attenzione, la prima riguarda il deputato Arye Eldad (è la seconda notizia)ed è questa:
Israele: un deputato pensa a leggi che revochino il diritto di voto ai cittadini arabi israeliani
TEL AVIV, 10 dicembre - Come riferito dal The Jerusalem Post, il deputato israeliano Arye Eldad ha annunciato l'intenzione di presentare una serie di proposte di leggi nella prossima Assemblea nazionale, quella che scaturirà dal voto di febbraio, "per cercare di conservare lo Stato di Israele come Stato ebraico".
Le proposte di Eldad punterebbero a rendere obbligatorio servizio militare e civile ai cittadini musulmani ed ebrei (sino ad ora ai palestinesi con cittadinanza israeliana era vietato l'accesso al servizio militare per mancanza di fiducia) giurando fedeltà a Israele "come Stato ebraico democratico". A chi si rifiutasse, verrebbe revocato il diritto di voto alle elezioni.

(Arab Monitor, 10 dicembre 2008)
Poi c'è la notizia n.7 "Incitamenti antiisraeliani ed antisemiti nei media siriani che accusano Israele,il movimento sionista ed il popolo ebraico di responsabilità per gli attacchi di Mumbai", indovina un po' cosa leggiamo alla fine di questa notizia? (Trad. “In Difesa di Israele” - indifesadisraele@gmail.com) ...
Cari saluti
Luca

Anonimo ha detto...

Caro Antonio, le segnalo il testo inviato da Sergio della Pergola e presente nell'ultima newsletter dell'UCEI:

Per diversi anni dopo la Seconda guerra mondiale, la presenza ebraica nel Parlamento italiano fu notevole e attiva, soprattutto nelle file della Sinistra. Dopo la Guerra dei Sei Giorni, con la radicalizzazione del discorso pubblico su Israele e sul mondo ebraico, avveniva una sorta di metaforica “pulizia etnica” e quasi scompariva la voce ebraica a Palazzo Madama e a Montecitorio. Negli ultimi anni gli ebrei italiani ritornano alla politica. Un importante esempio è la mozione presentata da Fiamma Nirenstein con l’adesione di Alessandro Ruben, Emanuele Fiano e altri colleghi, e approvata all’unanimità dalla Camera, sulle direttive del Governo italiano in vista della Conferenza mondiale dell’ONU contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza, prevista a Ginevra nell’aprile 2009 (“Durban 2”). Si tratta di evitare il ripetersi di *Durban 2001, che divenne un processo politico contro lo Stato di Israele chiamato, da imputato, a rispondere alle accuse di regimi fondati sul rifiuto del pluralismo culturale, sull'intolleranza religiosa e sulla persecuzione di ogni forma di dissenso. Opportuna anche l’interrogazione a risposta scritta di Fiamma Nirenstein sulla richiesta della comunità italiana residente in Israele che sia stipulata una convenzione per il riconoscimento reciproco dei contributi previdenziali versati in Italia e Israele, in modo da consentire la totalizzazione dei periodi assicurativi ai fini del conseguimento del diritto alla prestazione.

Cari saluti

Antonio Caracciolo ha detto...

La ringrazio! Ma non mi sfugge la poderosa campagna mediatica in atto, anche se da solo non posso certo fronteggiare un’intera Legione. Questo testo di Sergio Della Pergola non lo conoscevo, anche se possiedo e vado leggendo il suo ultimo libro. La ringrazio della segnalazione perché questo breve testo mi aiuta a capire il senso politico del libro. Cultura e politica non sono cose disgiunte e spesso dietro i paludamenti di un testo scientifico si nascondono ignobili opzioni politiche.

Mi limito per adesso a una obiezione critica ad un argomento che è ricorrente. Anche questa mattina sul presto ho potuto ascoltare su radio radicale la sghignazzata settimanale fra Massimo Bordin e Fiamma Nirenstein, che ha fatto sapere che la prossima settimana si troverà in Israele e quindi la conversazione fra i due avverrà direttamente per telefono da Israele.

La conversazione di questa mattina ha avuto due momenti: uno iniziale, più breve, sul sabotaggio di Durban II. L’altro più ampio sulle attuali elezioni in Israele, quasi che gli ascoltatori (= il sottoscritto da quando radio radicale esiste) dovessero fare il tifo per questo o quest’altro partito di una “democrazia” fondata su un patto scellerato (la cacciata, lo sterminio, la pulizia etnica dei palestinesi), come sto scrivendo in un nuovo post ancora non terminato.

Ebbene, proviamo ad immaginare un vigile che ci faccia la contravvenzione per una flagrante ed indubbia violazione del codice della strada. Noi sappiamo d aver commesso quella violazione. Lo sanno anche e soprattutto quelli che hanno osservato. In questo caso che senso ha dire a propria discolpa che il vigile, non più vigile, ma fuori servizio, o magari anche in servizio, abbia commesso una stessa identica violazione? Ammesso e non concesso che ciò sia effettivamente vero! Un conto è chi rileva l’infrazione, un altro conto è l’obiettiva constatazione della infrazione stessa.

È questa l’argomentazione su cui si basano i Boicottatori di Ginevra e che trovo ogni volta ripetuta, questa volta perfino da Sergio Della Pergola che immaginavo più intelligente e meno becero di quanto qui dimostra di essere. Altro che Boicottaggio della Fiera del Libro in Torino! Siccome la Libia che è alla presidenza della Conferenza ONU non sarebbe rispettosa dei diritti umani con i suoi cittadini (ma cosa hanno fatto?), allora non può giudicare Israele. Dillo a Miguel D’Escoto e a ognuno dei quasi 200 stati che hanno un seggio all’Onu e che non sono tutti egualmente ricattabili e servili come l’Italia, che ha addirittura ammesso nel suo parlamento una tizia che se mai dovrebbe stare alla Knesset.

Se andiamo al processo di Norimberga contro la Germania, sedevano allora fra i giudici uomini mandati da Stalin, che oggi non gode buona stampa e nessuno difende. Ma innumerevoli e maggiori crimini allora ed oggi potrebbero contestarsi a Usa, Inghilterra, Francia, per fatti precedenti e successivo alla durata del Tribunale di Norimberga che è stato un tribunale politico e ideologico che ha reso ancora più incerta l’idea del diritto e della giustizia.

Insomma, questa è una “guerra ideologica”. Noi modestissimi ed oscuri cittadini la stiamo combattendo con questi strumenti che la tecnica ci consente. Procedendo di questo passo dobbiamo aspettarci che tenteranno ancora, come hanno già fatto, di oscurare anche noi. Ma il nostro motto è: resistere, resistere, resistere!

Non possiamo rassegnarci a perdere questa guerra ideologica senza neppure combatterla.