martedì 13 settembre 2011

Tripoli 2011: Mobilitazione a sostegno della Resistenza della Giamahiria e della Repubblica araba di Siria contro l’imperialismo della Nato - Appello per il 15 Ottobre 2011

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Dopo aver dato la nostra adesione all’Appello del 30 Agosto confermiamo analoga e conseguente Adesione per il Presidio del 15 ottobre in Milano. Mai è parso più chiaro come il sistema mediatico sia parte integrante della guerra di aggressione e di rapina in atto che si avvale delle più spudorate menzogne. Nessuno può credere seriamente che ai nostri politici e intellettuali di regime interessino minimamente i “diritti civili” e la “democrazia” in Libia o in Siria. L’informazione televisiva e della carta stampata è “carta straccia” da ignorare completamente, se si vuole avere intelligenza di ciò che accade in questo difficile momento per il nostro Paese, tirato in guerre contrarie alla sua costituzione ed ai suoi interessi nazionali.  La Libia è ormai il nostro Iraq. La classe politica pensa soltanto a conservare i suoi privilegi. Il popolo italiano, sempre più spinto in una crisi economica mai vista prima, è chiamato alla sua salvezza nazionale nella politica, riacquistando la sua piena sovranità interna ed estera, strettamente collegate. Civium Libertas partecipa alla mobilitazione civile e democratica.

CIVIUM LIBERTAS
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Appello per il 15 Ottobre 2011.

Fonte

Dopo oltre sei mesi dal suo inizio, sembra non avere fine la guerra della NATO contro la Giamahiria di Muammar Gheddafi:  migliaia di morti causati dai bombardamenti dal cielo contro la popolazione  e le infrastrutture civili, uso di elicotteri Apache e droni, mercenari e truppe speciali, rifornimenti di armi micidiali e di ultima generazione ai terroristi qaedisti di Bengasi, tutti insieme non sono stati sufficienti per avere la meglio sull’eroica resistenza del popolo libico guidato da Muammar Gheddafi. I grandi media della NATO continuano a fare propaganda proclamando la vittoria da settimane, se non da mesi; eppure dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che si tratta di disinformazione strategica a scopi militari. La realtà è che nei sobborghi di Tripoli, a Sirte come a Bani Walid, la resistenza  continua, rifiutando la resa e il tradimento!

L’Italia, a cui è stato ordinato di partecipare al conflitto – anche contro i suoi interessi -   dal suo padrone d’oltreoceano, per mezzo dei suoi politici servi e traditori continua a giustificare la partecipazione militare alla guerra in Libia con la disgustosa retorica dell’”azione umanitaria a difesa dei civili”.

“La Libia è invece vittima di un’ennesima aggressione della Nato, politicamente per nulla diversa da quella contro la Serbia nel 1999 e da quella contro l’Iraq nel 2003, per scopi totalmente geopolitici (approvvigionamento petrolifero e insediamento di un governo non ostile a Washington) e geo-strategici (espansione della sfera d’influenza della Nato, attraverso il comando Africom), volti al contenimento di potenze rivali nei fondamentali scenari del Vicino Oriente e del Mediterraneo”. (testo ripreso da qui).

Contemporaneamente all’azione di aggressione militare  alla Libia iniziata a Marzo, si è scatenata la macchina mediatica della NATO contro la Siria di Assad, replicando lo stesso schema utilizzato  dalla propaganda di guerra contro Gheddafi per giustificare moralmente l’intervento militare di fronte all’opinione pubblica occidentale, invocando una nuova “azione umanitaria in difesa dei civili”: Assad sarebbe un feroce dittatore autore di abominevoli repressioni contro la popolazione civile che vuole democrazia e libertà; Assad sarebbe un uomo politicamente finito odiato dal suo popolo, etc,.etc. Non importa che i disordini siano in realtà  dovuti anche qui  a terrorismo armato guidato da componenti esterne alla società siriana; no, le falsità dei media della NATO sono fondamentali per spianare la strada alle sanzioni economiche, alle menzognere risoluzioni dell’ONU e, in ultimo, all’aggressione militare funzionale alle mire strategiche dell’occidente euro-atlantico. Come per la Libia, l’Italia ha seguito e segue supinamente passo dopo passo l’escalation pianificata dalla NATO contro la Siria e tutto fa pensare che l’ “Italian Repubblic” non si sottrarrà a partecipare ad una nuova aggressione militare contro un paese sovrano, laico e socialista,  se le verrà ordinato di farlo dai suoi padroni di Washington e Londra. E dopo la Libia e la Siria, sarà il turno dell’Algeria, o  magari della Russia, come auspicato dal senatore americano, ex candidato alla presidenza, John  McCain? Dove condurranno l’Italia le strategie guerrafondaie di quei paesi, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, che guidano e la fanno da padroni nella NATO?

“Come per la Libia, anche nel caso della Siria, nessun movimento, partito o gruppo è riuscito ad alzare una voce forte e decisa contro questo nuovo tentativo di aggressione, tanto più a sinistra e nel mondo tradizionalmente “pacifista”, dove si è sostenuta la linea imperialista e neo-colonialista imposta da Obama, da Cameron e da Sarkozy. Preso atto del fallimento storico e politico di queste componenti della società civile, e dell’impossibilità per le ragioni anti-imperialiste e della sovranità nazionale di avere una seria rappresentanza all’interno di istituzioni e grandi organi di stampa” (testo ripreso da qui), alcuni membri del comitato promotore della mobilitazione del 30 agosto 2011  hanno deciso di dare continuità all’aggregazione di forze ed intenti di quella manifestazione, allargandone la piattaforma,  per organizzare un nuovo presidio unitario in difesa della Giamahiria e della Repubblica Araba di Siria contro la NATO.

E’ perciò convocato un:

PRESIDIO A MILANO,

DAVANTI AL CONSOLATO GENERALE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA,

SABATO 15 OTTOBRE 2011,

 DALLE 15.30 ALLE 17.30, CON CONCENTRAMENTO ALLE  ORE 16.30,

PER CHIEDERE:

1. L’immediato ritiro delle forze militari  italiane dalla missione criminale in Libia e da tutte le missioni per conto della Nato e degli Stati Uniti d’America;

2. Il ritiro di tutte le forze armate americane dalle basi militari in Italia, dall’Europa e dal Medio Oriente;

3. La fine di qualsiasi tipo di sostegno dell’Italia alle azioni terroristiche in Siria e ai tentativi di destabilizzazione del paese da parte della NATO.

4.  Le dimissioni dei politici italiani servi della NATO e degli USA,  come Napolitano, Frattini, La Russa e Berlusconi, che per esaudire i desideri atlantici  continuano a violare l’art. 11 della Costituzione attaccando militarmente  la Libia e attuando la destabilizzazione della Siria progettandone  l’aggressione militare.

PER MANIFESTARE:

1. Il nostro appoggio all’eroica resistenza della Giamahiria di Muammar Gheddafi e  della popolazione libica di fronte ai mercenari, ai tagliagole jihadistii, alle bombe e alle truppe speciali della NATO.

2. Il nostro sostegno alla Siria del presidente Assad, vittima degli attacchi terroristici delle bande criminali jihadiste fomentate dall’occidente e dalle squallide campagne mediatiche  dei media della NATO.

3. Al mondo, ma soprattutto al popolo libico e siriano, che c’è un’Italia che non dorme e non subisce passivamente i diktat della NATO e che si ribella alle sue logiche criminali, che disprezza i propri politici servi e traditori  e  che vuole al più presto ristabilire dei rapporti di amicizia e cooperazione con la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista e con la Repubblica Araba di Siria.


PER ADERIRE SCRIVERE A: sabato15ottobre@libero.it

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