martedì 20 settembre 2011

Comunicato ISM-Italia: Sul riconoscimento di uno Stato palestinese all’ONU

Civium Libertas

Pubblico di seguito il testo di una email dell’I.S.M., che trovo nella mia posta di questa mattina. Il suo contenuto mi trova perfettamente concorde. Le mie posizioni pubbliche sono sempre state coincidenti. Non è compito di chicchessia in Italia dire ai palestinesi cosa debbono o non debbono fare. Nessuno meglio di loro ha titolo ed è in grado di saper e poter decidere per il meglio. Del pari è assolutamente infame in Italia la campagna di diffamazione e delegittimazione del movimento politico di Hamas, legittima e democratica espressione della volontà dei palestinesi. A noi resta un ben più pertinente e gravoso compito: quello di liberare la politica estera dell’Italia dalle incrostazioni lobbistiche che inquinano e corrompono la politica italiana non diversamente e non meno di quanto organizzazioni come l’AIPAC facciano in America. Di un simile “inquinamento” – a nostro giudizio – soffre gravemente anche il movimento solidaristico filopalestinese. L’Italia si trova sempre più coinvolta in una politica contro-rivoluzionaria e genocidaria rispetto alle incipienti ed ancora incerte rivoluzioni arabe. Il nostro ruolo è stato e vuole essere di studio e riflessione, distinguendosi dalla superficialità e natura sospetta dei cosiddetti “social network”. Riteniamo utile pubblicare qui di seguito il comunicato dell’I.S.M. - Italia, per la chiarezza politica che lo distingue lodevolmente.

CIVIUM LIBERTAS

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ISM-Italia: Sul riconoscimento di uno Stato Palestinese all'ONU
news ism-italia to ...

ISM-Italia
Comunicato stampa 2011/09/15/01: 

Sul riconoscimento di uno Stato Palestinese all'ONU
L'ISM palestinese e la politica palestinese
 
L'ISM palestinese non si occupa direttamente della politica palestinese. Evita ogni rapporto con i partiti palestinesi, con l'ANP e con l'OLP.
L'ISM palestinese si oppone con il metodo delle azioni dirette non-violente alle forze di occupazione israeliane in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
Un principio che vale, ovviamente, anche per i vari gruppi internazionali di supporto dell'ISM palestinese, come ISM-Italia. Noi occidentali non abbiamo nulla da insegnare, ma molto, anzi moltissimo, da imparare.
Siano quindi i palestinesi a decidere del loro futuro.
Un semplice principio di non ingerenza negli affari interni palestinesi.
Ridicole, grottesche, colonialiste e “orientaliste”1 appaiono tutte le iniziative di “istituzioni, partiti e organizzazioni della società civile” non-palestinesi a sostegno, ad esempio, del riconoscimento di uno Stato palestinese all'ONU, previsto nelle prossime settimane, appoggiando petizioni di questa o quella parte palestinese.
Il BNC (Palestinian Boycott, Divestment and Sanctions National Committee) e la politica palestinese.
 
Lo stesso vale per il BNC palestinese che si guarda bene da ogni commistione con i partiti palestinesi, con l'ANP e con l'OLP.
Il BNC ha emesso due comunicati il 1 giugno e l'8 agosto (vedi dossier di ISM-Italia,
http://www.ism-italia.org/2011/07/sul-riconoscimento-di-uno-stato-palestinese-allonu/), che sono stati utilizzati in modo improprio, dai rappresentanti di Fatah in Italia, a sostegno delle loro tesi. 
 
Un articolo di Omar Barghouti, apparso su Al Jazeera, chiarisce in modo inequivocabile la posizione del BNC,
ISM-Italia e la politica palestinese
 
ISM-Italia ha come referenti in Palestina l'ISM palestinese e il BNC e si comporta in conseguenza.
Compito dei movimenti di solidarietà con la resistenza del popolo palestinese dovrebbe essere, in primis, quello di lottare contro la politica estera del proprio paese, nel nostro caso dell'Italia e dell'Europa, una politica filoisraeliana e filosionista, sostenuta da tutti i partiti politici presenti in parlamento, sulla scia di un presidente della repubblica e di un ineffabile ex presidente della camera.
ISM-Italia ha svolto un suo ruolo2 per far conoscere le voci critiche palestinesi, troppo spesso, se non sistematicamente, ignorate, non solo dai media italiani, ma anche dalla maggioranza dei cosidetti movimenti di solidarietà.
 
Con una serie di iniziative tese a mettere in un angolo l'imperante “pensiero sbrigativo”, favorito dall'illusione che i social network siano uno strumento di riflessione e di approfondimento, mentre troppo spesso finiscono per imitare i talk-show televisivi alimentati dai tuttologi del vacuo.
 
Per quel che riguarda la questione del riconoscimento di uno Stato palestinese all'ONU ci limitiamo a mettere a disposizione alcuni documenti palestinesi che riteniamo utili per una riflessione approfondita,
 
Il dossier sarà successivamente integrato con altri documenti e con alcune considerazioni riassuntive.
Di particolare importanza il documento citato di Omar Barghouti.
ISM-Italia
Torino, 15 settembre 2011 
 
  1. Orientalismo. L'immagine europea dell'Oriente di Edward Said, Feltrinelli 2002.
  2. È sufficiente ricordare l'impegno per la traduzione e la pubblicazione, tra gli altri, di:
    La pulizia etnica della Palestina di Ilan Pappé, Fazi editore 2008
    Sposata a un altro uomo – Per uno stato unico laico e democratico nella Palestina storica di Ghada Karmi, DeriveApprodi 2010
        e la prossima pubblicazione di
    Non ci sarà uno Stato palestinese di Ziyad Clot, Zambon editore 2011.

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