giovedì 22 settembre 2011

Una pagina per: X. Michel Chossudovsky, una delle poche voci di verità sulla Libia invasa e devastata.



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Il nome Chossudovsky non ci è nuovo, ma ci riesce difficile da memorizzare. Abbiamo perciò controllato nei nostri servizi della serie “Tripoli 2011” ed abbiamo ritrovato il nome del ricercatore canadese che a rischio della sua vita si era messo a raccogliere informazioni mentre la Nato per un verso conduceva i suoi criminali bombardamenti sulle città libiche e per l’altro il giornalismo embedded nostrano ci bombardava a sua volta con le sue menzogne. Abbiamo appreso come mai prima d’ora i giornali e le tv possono mentire e normalmente è ciò che fanno. Ci avevano fatto credere che una simile manipolazione avveniva sotto il fascismo e il nazismo, ma abbiamo potuto sperimentare che lo stesso succede oggi, se non di peggio. La nostra scelta e la nostra difesa consiste perciò nell’ignorare sistematicamente i canali mediatici, privilegiando per la nostra necessaria informazione voci come quella di Michel Choussudosvky, che aggiungiamo al serie dei “nostri” giornalisti o punti di riferimento per la difficile comprensione della quotidianità, che è la base di un proficuo impegno politico.

Sommario: 1. Libia, cosa aveva raggiunto e cosa è stato distrutto. –

1. Libia, cosa aveva raggiunto e cosa è stato distrutto. – Non bisogna essere stati grandi esperti della Libia per sapere che Geddafi aveva fatto per il suo popolo molto di più di quanti altri governanti, detti “democratici”, abbiano mai fatto. L’articolo di Chossudovsky che esce in traduzione italiana su «Come don Chisciotte» offre tutti i dati statistici ed i termini di confronto. Non l’euforia, ma pianto e disperazione attendono i libici “liberati”. Se i fatti ci smentiranno, saremo i primi ad allietarci per il non verificarsi delle nostre fosche previsioni, suffragate dalle parole del ricercatore canadese, alla cui attenta lettura si rinvia e sulle quali noi stessi torneremo ogni volta che ve ne sarà bisogno.

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