giovedì 29 settembre 2011

Discorsi tratti dalla 66esima Assemblea Generale dell’Onu - 1. Iran: Un nuovo modo di concepire le relazioni fra gli Stati del Mondo

Nei giorni appena trascorsi, i riflettori del mondo erano puntati sulla molto attesa 66esima Assemblea Generale dell’ONU, iniziata il 21 settembre 2011. Nonostante la sessione avesse per tema ufficiale “Il ruolo della mediazione nella risoluzione pacifica delle controversie”, quest'anno le aspettative sono tutte incentrate sulla richiesta ufficiale della Palestina per il riconoscimento come 194esimo Stato Membro della comunità delle Nazioni Unite.

Nell’assistere in diretta ai lavori dell’Assemblea, visibili in streaming sul sito dell’ONU, abbiamo individuato alcuni tra i discorsi pronunciati dai capi di stato e funzionari dei 193 paesi membri come particolarmente rappresentativi e di grande ispirazione per la tematica della Giustizia per i popoli.

Per primo pubblichiamo la traduzione del discorso che più di qualunque altro affrontava il tema scottante della necessità di rivoluzionare e riformare la struttura interna dell’ONU ai fini di una gestione più democratica che garantisca pari dignità e peso decisionale a tutti i paesi membri.

Il discorso pubblicato di seguito è un appello alla difesa dei valori universali dell’uomo e viene espresso con sentimenti di profondo rispetto per le nazioni che compongono la comunità internazionale. 

In realtà, il contenuto del discorso potrebbe essere il frutto del pensiero di qualunque leader ispirato che abbia a cuore la sorte della società umana e la causa della giustizia per i popoli. Per questo motivo abbiamo pensato di attribuire al discorso un carattere di considerazione universale, collocando il nome dell’autore e relatore solo in calce al testo, attutendo così la prevenzione che sempre il suo nome suscita, grazie ad una campagna di stampa interessata ed i cui committenti ed ispiratori sono ben noti ad ognuno. Noi stiamo alla lettera ed allo spirito del discorso nonché all’oggettiva del fatti richiamati nel discorso stesso, il cui autore potrebbe essere ognuno che abbia a cuore la giustizia e la pace fra i popoli. Seguiremo gli stessi criteri redazionali per altri discorsi pronunciati e da noi scelti.

Successivamente, in post separato, presenteremo i commenti e le analisi di alcuni esperti in merito al discorso in oggetto e ad alcune vicende che si sono verificate in sala durante la pronuncia del discorso.

Come evidenzia il titolo di questo post, abbiamo dato al discorso in basso il titolo redazionale:


Un nuovo modo di concepire le relazioni 
fra gli Stati del Mondo

Sig. Presidente,
Eccellenze,
Signore e Signori,

Sono grato a Dio Onnipotente per avermi concesso, ancora una volta, l’opportunità di comparire di fronte questa Assemblea mondiale. Ho il piacere di esprimere i miei sinceri ringraziamenti a S.E. Joseph Deiss, presidente della 65esima sessione, per l'impegno straordinario durante il suo mandato. Inoltre vorrei congratulare S.E Nassir Abdulaziz AI-Nasser per la sua presidenza della 66esima sessione dell’Assemblea Generale, augurandogli il successo auspicato.

Permettetemi di cogliere l’opportunità per rendere omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita durante l’anno trascorso, e in particolare alle vittime della tragica carestia in Somalia  e della devastante inondazione in Pakistan, e specialmente alla popolazione del Giappone, vittima del terribile terremoto con conseguente esplosione nella centrale nucleare. Esorto tutti ad intensificare gli aiuti e l’assistenza per le popolazioni in questi paesi.

In questi anni ho spesso parlato di questioni di ordine globale e della necessità di introdurre modifiche fondamentali nell’ordine internazionale attuale.

Oggi, tenendo conto dei recenti sviluppi internazionali, vorrei provare ad analizzare la situazione attuale da un’angolazione diversa.

Come tutti sapete, il dominio e la superiorità degli esseri umani sulle altre creature è parte integrante del patrimonio naturale e della realtà del genere umano, che è dono e manifestazione dello spirito divino e viene  espresso tra l’altro per mezzo di

- fede in Dio, che è l’architetto e creatore dell’universo intero;

- compassione per il prossimo, generosità, ricerca della giustizia, integrità nella parola e nei fatti;

- ricerca della dignità per raggiungere le vette della perfezione; l’aspirazione ad elevare il proprio status materiale e spirituale; il raggiungimento della libertà;

- sfidare l’oppressione, la corruzione e la discriminazione in solidarietà con gli oppressi;

- perseguire la felicità, la prosperità e la sicurezza per tutti.

Queste sono alcune delle manifestazioni di qualità umane e divine allo stesso tempo, che fanno parte delle aspirazioni storiche dell’uomo, riflesse nel nostro patrimonio artistico e letterario – sia nella prosa che nella poesia – e nei movimenti socio-culturali e politici degli uomini nel corso della storia.

Tutti i profeti divini e riformatori sociali hanno invitato gli esseri umani a seguire questo sentiero virtuoso.

Dio ha dato la dignità all’uomo, elevando il suo status a ruolo di suo successore sulla Terra.

Cari colleghi e amici

E’ chiaro ai nostri occhi che, malgrado i raggiungimenti storici, compresa l’istituzione delle Nazioni Unite, che è il prodotto di lotte e sforzi instancabili di liberi pensatori e difensori della giustizia come anche della cooperazione internazionale, le società umane sono lungi dall’avere realizzato le proprie aspirazioni.

Le nazioni, in maggioranza, sono infelici per come vanno le cose sul piano internazionale. Malgrado gli sforzi e le aspirazioni generali per promuovere la pace, il progresso e  la fratellanza, ci sono guerre, genocidi, povertà dilagante, e crisi politiche e socio-economiche che continuano a offendere i diritti e la sovranità delle nazioni, provocando danni irreparabili ovunque nel mondo.

Circa 3 miliardi di persone nel mondo vivono con meno di 2,5 dollari al giorno.

Oltre un miliardo di persone non ha accesso ad un pasto al giorno!

Il 40% delle popolazioni, le più povere, condivide solo il 5% del reddito globale, mentre il 20% più ricco riceve il 75% del reddito globale.

Oltre 20.000 bambini indigenti e innocenti nel mondo muoiono ogni giorno a causa della povertà.

Negli Stati Uniti, l’80% delle risorse finanziarie sono controllate dal 10% della popolazione, mentre solo il 20% appartiene al 90% della popolazione.

Quali sono le cause e ragioni alla base di queste disparità e diseguaglianze? Come porre rimedio a tale ingiustizia?

I governanti nelle sfere della gestione globale separano la vita sociale dall’etica e dalla spiritualità, attribuendo la situazione al volere divino, o alla vulnerabilità delle nazioni o alla cattiva gestione di alcuni gruppi o individui. Sostengono che solo i loro punti di vista e approcci possono salvare la società degli uomini.

Cari colleghi e amici

Non pensate che la causa principale dei problemi  risieda nell’ordine internazionale in vigore o nel modo in cui il mondo è governato? Vorrei attirare la vostra attenzione sui seguenti interrogativi:

- Chi ha rapito con la forza decine di milioni di persone dalle proprie terre in Africa e in altre regioni del mondo durante l’oscuro periodo dello schiavismo, facendole vittime della propria avidità materialistica?

- Chi ha imposto il colonialismo sul mondo per oltre quattro secoli?

- Chi ha occupato terre e saccheggiato a tappeto le risorse di altre nazioni, distrutto talenti, e alienato le lingue, culture e identità di altre nazioni?

- Chi ha scatenato la prima e la seconda guerra mondiale, che ha provocato 70 milioni di morti e centinaia di milioni di feriti e mutilati e senzatetto?

- Chi ha fatto la guerra in Corea e Vietnam?

- Chi ha imposto, per mezzo di inganni e ipocrisia, il sionismo e oltre 60 anni di guerra, profughi, terrore e uccisioni di massa sul Popolo Palestinese e sulle nazioni della regione?

- Chi ha imposto e appoggiato per decenni dittature militari e regimi totalitari in Asia, Africa e America
Latina?

- Chi ha usato le bombe nucleari contro popolazioni indifese, e ha ammassato migliaia di testate nucleari nei propri arsenali?

- Quali economie si basano sull’intraprendere guerre e vendere armi?

- Chi ha provocato e incoraggiato Saddam Hussein a invadere l’Iran e imporre otto anni di guerra, e chi lo ha assistito e dotato di armi chimiche contro il popolo iraniano?

- Chi ha usato il misterioso evento dell’11 Settembre come pretesto per attaccare l’Iraq e l’Afghanistan, uccidendo, mutilando e creando milioni di profughi in due nazioni con l’obiettivo finale di dominare il Medio Oriente e le sue riserve di petrolio?

- Chi ha reso nullo il sistema monetario Bretton Woods stampando trilioni di dollari senza l’equivalente in riserve di oro o altra valuta? Una mossa che ha provocato l’inflazione ovunque nel mondo e che ha lo scopo di saccheggiare le economie di altre nazioni.

- In quale paese le spese militari annue eccedono mille miliardi di dollari, che superano l’insieme del budget militare di tutte le altre nazioni del mondo messe insieme?

- Quali sono i governi più indebitati del mondo?

- Chi domina le istituzioni preposte alle politiche economiche mondiali?

- Chi sono i responsabili della recessione economica mondiale e stanno imponendo le conseguenze sui popoli dell’America, dell’Europa e del mondo in generale?

- Quali governi sono sempre pronti a sganciare migliaia di bombe su altre nazioni, ma esitano quando si tratta di soccorrere i popoli colpiti da carestie come la Somalia e altri paesi? 

- Chi sono coloro che dominano il Consiglio di Sicurezza dell’Onu che ufficialmente avrebbe la responsabilità di salvaguardare la sicurezza internazionale?

Ci sarebbero altre decine di interrogativi analoghi da porre.

Ovviamente le risposte sono note.

- Le nazioni e i governi del mondo, nella maggioranza, non hanno avuto alcun ruolo nella creazione dell’attuale crisi globale, e in effetti sono loro stessi vittime di tali pratiche viziose.

- E’ chiaro come la luce del giorno che sono gli stessi padroni schiavisti e le stesse potenze coloniali responsabili dell’istigazione ai due conflitti mondiali ad avere causato da allora enormi sofferenze con effetti di vasta portata sul globo intero.

Cari colleghi e amici

Queste potenze arroganti hanno davvero la competenza e capacità di gestire e governare il mondo?

E’ accettabile che si definiscano l’unico difensore della libertà, della democrazia, dei diritti umani – mentre allo stesso tempo attaccano e occupano militarmente altri paesi?

Davvero pensiamo che il fiore della democrazia possa germogliare dai missili, dalle bombe, dai fucili della NATO?

Signore e Signori

Se alcuni paesi europei ancora oggi usano l’Olocausto, dopo sei decenni, come pretesto per pagare una penale o un riscatto ai sionisti, non dovrebbe esserci l’obbligo da parte dei padroni schiavisti e delle potenze coloniali di pagare somme di risarcimento alle nazioni danneggiate?

Se davvero le perdite di vite umane e i danni inflitti durante il periodo della schiavitù e del colonialismo fossero risarciti con somme compensatorie, che ne sarebbe delle potenze politiche degli Stati Uniti e dell’Europa e delle loro manipolazioni dietro le quinte? Rimarrebbero ancora le disparità tra i Nord e i Sud del mondo?

Se anche solo la metà delle spese militari degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella NATO fosse invece impiegata per risolvere i problemi economici dei rispettivi paesi, ci sarebbero ancora i sintomi di una crisi economica?

E cosa succederebbe se la stessa somma fosse devoluta alle nazioni povere?

Cosa giustifica la presenza di centinaia di basi militari e basi di spionaggio USA nelle diverse parti del mondo, compreso 268 basi in Germania, 124 in Giappone, 87 nella Corea del Sud, 83 in Italia (*), 45 in Gran Bretagna e 21 in Portogallo?

Cos’è questa se non occupazione militare?

E le bombe presenti in queste basi non costituiscono forse una minaccia per la sicurezza di altre nazioni?

Signore e Signori

L’aspetto principale qui è la ricerca delle cause principali, identificando le motivazioni di questi poteri. 

Un’associazione di individui in contraddizione con i credi umani più profondi, che non professano alcuna fede, né in Dio né nel cammino indicato dai profeti, sostituiscono i valori divini con la brama di potere e conquiste materiali.

Per loro contano solo potere e ricchezza, e ogni impresa è finalizzata soltanto al raggiungimento di questi scopi.

Le nazioni oppresse non hanno alcuna speranza di rivendicare o proteggere i propri diritti legittimi contro tali poteri e potenze.

Queste potenze, questi poteri perseguono il progresso e la prosperità imponendo sugli altri la povertà, l’umiliazione, l’annientamento.

Si considerano superiori agli altri, si arrogano il diritto a privilegi e concessioni. 

Non hanno rispetto per gli altri e violano i diritti delle nazioni e dei governi con estrema disinvoltura.

Si proclamano custodi indiscussi di tutti i governi e di tutte le nazioni e si impongono per mezzo di intimidazione, ricorso a minacce e abuso dei meccanismi internazionali.

Si fanno semplicemente beffa di tutte le normative riconosciute dalla comunità internazionale.

Vogliono imporre il loro stile di vita e la loro mentalità sugli altri.

Promuovono ufficialmente il razzismo.

Indeboliscono le nazioni per mezzo di interventi militari, distruggendo le loro infrastrutture per saccheggiare le risorse e rendere le nazioni sempre più dipendenti.

Seminano i germi dell’odio e dell’ostilità tra nazioni e popoli per ostacolarli nella realizzazione dei loro obiettivi di sviluppo e progresso.

Nelle diverse nazioni, le culture, identità, vite e valori di donne, uomini, giovani e famiglie – così come i patrimoni nazionali  – vengono sacrificati alle loro mire imperialiste e all’ambizione di assoggettare e schiavizzare.

Ipocrisia e inganno diventano leciti per garantire gli interessi imperialisti.

Il traffico di droghe e l’uccisione di innocenti diventano leciti nel perseguire obiettivi così diabolici. Nonostante la presenza della NATO nell’Afghanistan occupato, è aumentata in modo esponenziale la produzione di droghe illecite nel paese.

Non tollerano critiche e discussioni, e invece di dare conto delle loro violazioni, assumono la posizione di chi ha titolo per avanzare pretese.

Si servono dei media asserviti alle potenze coloniali per minacciare con sanzioni e attacchi militari chiunque osi porre interrogativi sull’Olocausto e sull’11 Settembre.

L’anno scorso, quando venne sollevata la questione della necessità per una Commissione di Inchiesta che esegua indagini approfondite sugli elementi non svelati dell’11 Settembre – un’idea appoggiata anche da parte delle nazioni e dei governi indipendenti e dalla maggioranza negli Stati Uniti, - il mio paese e io stesso siamo stati sottoposti a pressioni e minacce da parte degli Stati Uniti.

Invece di incaricare una commissione di inchiesta, hanno ucciso il principale incriminato e hanno gettato il suo corpo in mare.

Non sarebbe stato ragionevole assicurare alla giustizia il maggiore indiziato del crimine e processarlo apertamente per potere identificare gli elementi che spieghino come siano stati forniti gli spazi sicuri agli aerei per attaccare le Torri Gemelle  del WTC ? Perché non è stato permesso portarlo in tribunale allo scopo di fare luce su chi ha messo in moto gruppi terroristici e ha portato la guerra e altre atrocità nella regione?

Ci sono informazioni riservate che devono rimanere segrete?

Loro vedono il sionismo come un concetto sacro, un’ideologia sacra. Qualsiasi interrogativo sulla sua fondazione e storia è da loro considerato un peccato imperdonabile. Sono gli stessi che avallano e permettono sacrilegi e insulti contro le credenze di altre religioni divine.

Cari colleghi e amici

Vera libertà, giustizia, dignità, benessere e sicurezza durevole sono nel diritto di ogni nazione.

Questi valori non possono essere conquistati né affidandosi all’attuale sistema inefficiente con cui viene gestito il mondo, né per mezzo dell’invasione di nazioni ovunque nel mondo da parte dei poteri arroganti e delle forze NATO.

Questi valori possono essere conquistati per mezzo dell’indipendenza e del riconoscimento dei diritti altrui, e collaborando in armonia.

Esiste un modo per affrontare i problemi e le sfide che affliggono il mondo servendosi dei meccanismi e strumenti internazionali vigenti per assistere l’umanità a raggiungere pace, sicurezza e pari dignità?

Tutti coloro che ci hanno provato, introducendo riforme ma preservando le regole e tendenze vigenti, hanno fallito. Gli sforzi apprezzabili da parte del Movimento Non-Allineato, del Gruppo 77 e Gruppo 15, e da parte di alcuni individui eminenti, hanno fallito il tentativo di portare cambiamenti sostanziali.

La gestione del mondo richiede riforme fondamentali e sostanziali.
Cosa è necessario fare ora?

Cari colleghi e amici

E’ necessario impegnarsi con ferma decisione e per mezzo di uno sforzo comune per tracciare il progetto di un nuovo percorso basato sui princìpi e sulle fondamenta dei valori universali dell’uomo, come la fede in Dio, la giustizia, la libertà, l’amore e la ricerca della felicità.

La creazione delle Nazioni Unite rimane una grande conquista storica del genere umano. La sua importanza deve essere apprezzata e le sue capacità devono essere impiegate appieno per le nostre cause nobili.

Non dobbiamo permettere a questa Organizzazione – che riflette la volontà collettiva e le aspirazioni condivise dalla comunità delle nazioni – di deviare dal suo corso principale e piegarsi alla volontà dei poteri forti e delle potenze mondiali.

E’ necessario preparare il terreno favorevole alla partecipazione collettiva e al coinvolgimento di tutte le nazioni nello sforzo per la promozione di pace e sicurezza durevoli nel tempo.

La gestione condivisa e collettiva del mondo deve essere raggiunta nel suo vero significato e dovrà basarsi sui princìpi di fondo sanciti dal diritto internazionale. Il criterio sul quale si devono basare tutte le azioni e decisioni internazionali, è la Giustizia.

Tutti noi dovremmo riconoscere il fatto che non esiste altra via che quella della gestione collettiva e condivisa del mondo per mettere fine agli attuali squilibri, alle tirannie e alla discriminazione diffusa.

Questa è davvero la sola e unica via per la prosperità e il benessere della società umana. Ma nell’affermare questa verità, è altrettanto importante riconoscere che prenderne atto di per sé non è sufficiente. E’ importante credere nell’attuazione dell’obiettivo e impiegare ogni sforzo per realizzarlo.

Cari colleghi e amici

La gestione collettiva e condivisa del mondo è il diritto legittimo di tutte le nazioni, e noi, in quanto rappresentanti delle nazioni, abbiamo l’obbligo di difendere i loro diritti. 

Nonostante i tentativi costanti di alcuni poteri di frustrare ogni sforzo internazionale finalizzato a promuovere la cooperazione collettiva, non dobbiamo demordere. E’ importante per noi rafforzare la fede nella capacità di raggiungere l’obiettivo di una cooperazione collettiva per la gestione condivisa del mondo.

Le Nazioni Unite sono state create per rendere possibile l’effettiva partecipazione di tutte le nazioni nei processi decisionali internazionali.

Tutti sappiamo che questo obiettivo non è ancora stato raggiunto a causa dell’assenza di giustizia all’interno dei meccanismi e delle attuali strutture gestionali dell’ONU.

La configurazione del Consiglio di Sicurezza è ingiusta e sbilanciata. 

Di conseguenza, modifiche come la ristrutturazione delle Nazioni Unite sono da considerarsi le rivendicazioni base delle nazioni, e devono essere affrontate dall’Assemblea Generale.

In occasione della sessione di un anno fa, ho sottolineato l’importanza di tale questione e ho proposto che la nuova decade venga designata come la decade della Gestione Globale collettiva e condivisa.

Vorrei oggi rinnovare la mia proposta. Sono sicuro che per mezzo della cooperazione internazionale e degli sforzi congiunti di leader e governi mondiali dedicati alla causa della giustizia e al supporto per tutte le altre nazioni, saremo in grado di promuovere la costruzione di un futuro comune luminoso.

Questo movimento è già sulla buona via per costituirsi, e potrà garantire un futuro promettente per l’umanità. Un futuro che potrà perpetuarsi quando l’umanità si incamminerà sul sentiero dei profeti e dei virtuosi sotto la guida di Imam al-Mahdi, l’erede dei messaggeri divini e della generazione pura del nostro Grande Profeta.

La creazione di una società suprema e ideale con l’arrivo di un essere umano perfetto che porta un amore sincero per tutti gli esseri umani, è la promessa garantita da Dio.

Arriverà al fianco di Gesù Cristo per guidare gli amanti della giustizia e della libertà verso la sconfitta della tirannia e della discriminazione, e per promuovere la conoscenza, la pace, la giustizia, la libertà e l’amore nel mondo intero. Presenterà ad ogni singolo individuo tutte le bellezze del mondo e tutte le cose buone che portano la felicità al genere umano.

Oggi le nazioni si sono risvegliate.

Con l’aumento della consapevolezza pubblica, non soccombono più all’oppressione e alla discriminazione.

Il mondo vede oggi più che mai il risveglio delle genti nei territori islamici, nell’Asia, in Europa e in America. Questi movimenti si espandono di giorno in giorno e sono finalizzati a realizzare gli obiettivi della giustizia, della libertà e della creazione di un domani migliore.

La nostra grande nazione è pronta a unirsi alle altre nazioni per camminare insieme su questo splendido sentiero in sintonia con le aspirazioni condivise dal genere umano.

Rendiamo omaggio all’amore, alla libertà, alla giustizia, alla saggezza e al futuro luminoso che attende l’essere umano.

Grazie a tutti.

Dr. Mahmoud Ahmadinejad
Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran
Discorso tenuto in occasione della 66esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite

New York, 23 settembre, 2011

(*) Secondo fonti che hanno controllato personalmente, in realtà le basi USA e NATO in Italia sarebbero oltre 100 - addirittura 117 secondo un docente dell’Università Americana in Roma.

1 commento:

Anonimo ha detto...

I vili criminali, parte minoritaria dell'assemblea ma (purtroppo) parte "che conta", che hanno lasciato l'assemblea durante il discorso del Presidente Ahmadinejad, dovrebbero rispondere alle puntuali e circostanziate domande di quest'ultimo.