giovedì 25 agosto 2011

Mobilitazione nazionale per l’Anniversario del Trattato Italia-Libia: Appello per il 30 Agosto 2011

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Inseriamo il testo dell’Appello che segue nella “serie” dedicata agli eventi libici. Il sistema “Civium Libertas” (blog, Societas, Tribuna, etc.) ha dato la sua adesione al Presidio del 30 agosto, ma soprattutto al movimento di opinione che già si va formando su un’incredibile violazione di trattati stipulati in nome del popolo italiano. Abbiamo la percezione che la Libia sarà il nostro Iraq, al cui interno l’Italia è stata tirata nel modo più ignobile da una classe politica che si regge nei privilegi del potere solo grazie all’inerzia del popolo italiano, che si va ora destando spinto dalla crisi economica e politica di giorno il giorno più allarmante. Civium Libertas farà la sua parte con tutta la sua capacità di analisi, di riflessione, di mobilitazione civile.

CIVIUM LIBERTAS
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Appello per il 30 Agosto 2011.


Il Trattato Italia-Libia di amicizia, partenariato e cooperazione è stato firmato il 30 agosto 2008. Il Trattato stabilisce inoltre che il 30 agosto, anniversario della firma, sia proclamato “Giornata dell’Amicizia italo-libica”.
Martedì 30 agosto 2011 si avvicina e non ci sarà niente da festeggiare perché la Repubblica Italiana ha tradito la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, ha sospeso unilateralmente il trattato e ha preso parte all’aggressione militare e criminale della NATO, che ha causato già centinaia di vittime libiche civili, tra cui donne, anziani e bambini, violando l’articolo 11 della Costituzione. Ma i nostri servi politici continuano a mentire spudoratamente e a parlare di “azione umanitaria a difesa dei civili”.
Ma non c’è modo di indorare la pillola: la coalizione atlantica è in guerra e, con lei, l’Italia: il comando dell’operazione di sfondamento Odissey Dawn è stato coordinato presso la base di Capodichino, diversi cacciabombardieri in dotazione all’Esercito hanno partecipato alle missioni sui cieli della Libia e la Portaerei Garibaldi (dotata di lanciamissili, lanciasiluri e di una capacità di carico massima di 12 cacciabombardieri AV-8B) è tutt’ora impegnata al largo delle coste libiche nelle acque del Golfo della Sirte.
La guerra dura poi da più di quattro mesi e la NATO ha prorogato le sue azioni militari almeno fino al 30 Settembre, e c’è già chi parla di una possibile invasione di terra programmata per l’Ottobre da alcuni paesi della NATO, dato che i bombardamenti dell’Alleanza dal cielo e le azioni dei mercenari criminali e terroristi di Bengasi a terra non stanno portando i frutti sperati dall’occidente.
Ormai è evidente che:
- La risoluzione Onu è stata oltrepassata e violata, anche alla luce delle nuove prove che hanno documentato la completa inconsistenza dei principali capi d’imputazione contro Gheddafi (fosse comuni poi rivelatesi inesistenti, massacri mai filmati, bombardamenti sulla folla mai documentati ecc. …)
- La Libia è vittima di un’ennesima aggressione della Nato, politicamente per nulla diversa da quella contro la Serbia nel 1999 e da quella contro l’Iraq nel 2003, per scopi totalmente geopolitici (approvvigionamento petrolifero e insediamento di un governo non ostile a Washington) e geo-strategici (espansione della sfera d’influenza della Nato, attraverso il comando Africom), volti al contenimento di potenze rivali nei fondamentali scenari del Vicino Oriente e del Mediterraneo.
- L’Italia è a tutti gli effetti un membro della coalizione atlantica e sta svolgendo un ruolo attivo all’interno del teatro operativo in Libia.
Eppure, stavolta, a distanza di otto anni dall’avvio dello sciagurato intervento in Iraq, nessun movimento, partito o gruppo è riuscito ad alzare una voce forte e decisa contro questa aggressione, tanto più a sinistra e nel mondo tradizionalmente “pacifista”, dove si è sostenuta la linea imperialista e neo-colonialista imposta da Obama, da Cameron e da Sarkozy, e dove addirittura le opinioni puramente personali e umorali in merito a Gheddafi hanno prevalso su qualsiasi ragionamento strategico e politico a lungo termine. Preso atto del fallimento storico e politico di queste componenti della società civile, e dell’impossibilità per le ragioni anti-imperialiste e della sovranità nazionale, di avere una seria rappresentanza all’interno di istituzioni e grandi organi di stampa, risulta opportuno utilizzare al meglio la rete e qualunque mezzo a disposizione per sensibilizzare la pubblica opinione nazionale e mobilitarne le coscienze a partecipare ad una manifestazione popolare unitaria il 30 agosto 2011.
E’ perciò convocato un:

PRESIDIO A ROMA,

DAVANTI AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DELLA REPUBBLICA ITALIANA, (FARNESINA),

MARTEDI’ 30 AGOSTO 2011,

DALLE 16.00 ALLE 18.00, CON CONCENTRAMENTO ALLE ORE 17.00,
PER CHIEDERE:
1) l’immediato ritiro delle truppe italiane dalla missione criminale in Libia e da tutte le missioni per conto della Nato e degli Stati Uniti d’America,
2) le dimissioni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, in seguito alla gravissima violazione dell’art. 11 della Costituzione e degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, stabiliti nel 2008 all’interno del Trattato di Amicizia di Bengasi.
PER MANIFESTARE:
1) il nostro appoggio alla resistenza del legittimo governo di Muammar Gheddafi,
2) al mondo, ma soprattutto al popolo libico, che c’è un’Italia che non dorme e non subisce passivamente i diktat della NATO e che si ribella alle sue logiche criminali, che disprezza i propri politici servi e traditori e che vuole al più presto ristabilire dei rapporti di amicizia e cooperazione con la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista.
PER ADERIRE SCRIVERE A : 30agosto2011@libero.it
La sottoscrizione e l’adesione è aperta a tutti, singoli e gruppi, nessuno escluso.

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