domenica 20 dicembre 2015

32. Letture: Shlomo SAND: L’invenzione del popolo ebraico, Rizzoli, 2010.

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Ripercorrendo le pagine diffamatorie, che mi sono state dedicate nel 2009, trovo un sito che si occupa del “Caracciolo pensiero”. Aspetterò ancora qualche anno per passarli tutti singolarmente in rassegna. Intanto, un personaggio di quegli anni, che aveva particolarmente infierito contro di me, Gianni Alemanno, allora Sindaco, ha fatto il percorso che tutti conoscono. Ha scampato l’imputazione per associazione mafiosa, ma è stato rinviato a giudizio - a quanto odo - per altri pure gravi titoli di reato. Ho sentito che non accetterà il “patteggiamento”... E ci mancherebbe! Non stiamo qui ad infierire su di lui come lui ha fatto con me... Lasciamo alla giustizia “divina” di fare il suo corso, giacché di quella “umana” ci fidiamo piuttosto poco... Ho citato Alemanno perché proprio lui è chiamato fra i miei accusatori da un sito, Giornalettismo, che pensò allora di esplorare i miei blog per presentare come criminali e criminogene le mie modeste opinioni... di cui non ho di che pentirmi e che altri mi dicono sono perfettamente condivisibili. Devo però anche dire che non sono propriamente mie, ma sono autorevolmente rappresentate nella migliore letteratura. Abbiamo già redatto una scheda permanente di lettura su Alan Hart, ed altri ancora. Adesso è il turno di Shlomo Sand con un primo volume sulla storia del cosiddetto popolo ebraico, che non ha nulla a che fare - spiega Lui - con quelle popolazioni che con il nome di “ebrei” vissero in Palestina, esercitando una sovranità territoriale per pochi decenni, troppo pochi per rivendicare un “diritto storico”, eterno all’occupazione di terre abitate oggi dai Palestinesi... Ho già letto il libro e si tratta ora di rileggerlo, cercando di fare qualche riflessione in margine alle sue pagine, che ci sembrano splendide soprattutto nella parte in cui ricostruiscono il dibattito filosofico svoltosi nella seconda metà del XIX secolo, quando dal crogiuolo del nazionalismo che funestò il continente europeo, portandolo alla rovina di cui beneficiarono altri, sorse anche il sionismo che però è cosa del tutto distinta dagli altri nazionalismi, perché ha in più come sua caratteristica essenziale quel “razzismo” del quale parlano molti autori e che fu perfino riconosciuto nel 1975 da una risoluzione dell’Onu... Se ne distingue anche per avere qualcosa in meno dagli altri nazionalismi: il dato biologico (il nascere secondo una catena di generazioni), il dato territoriale (una terra sempre abitata nei secoli senza interruzione di continuità), la forma di governo liberamente scelta, modificata e perfino sovvertita dai legittimi abitanti. Si tratta di un “unicum”, alla cui analisi scientifica si oppongono poteri occulti, lobbistici, mediatici... Lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle da tonnellate di fango mediatico che abbiamo dovuto scrollarci di dosso, ma - per giustizia divina - quel fango ritorna addosso a chi lo ha lanciato... Non potremo mai dimenticare quel Marrazzo, allora presidente della Regione, che voleva “guardarmi negli occhi” e che quasi prima che cantasse il gallo ho visto nascondersi il volto davanti a quelle stesse televisioni, con le quali è ora tornato a lavorare, essendo stato mandato in Israele a fare “servizi” al posto di quelli prima resi dall’ineffabile Claudio Pagliara, spedito in Cina... E dire, che pur pagando dovendo pagare il canone, che serve a pagare lo stipendio a questi signori, non riesco neppure a vedere la Rai, per non so quali problemi tecnici... Non ne sento però la mancanza... Anticipazione: una seconda scheda su Shlomo Sand riguarda un suo diverso libro, dal titolo “Come ho smesso di essere ebreo”.

(Segue)

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