Riporto per intero un’altra serie di calunnie gratuite a me dirette perché mi offrono l’occasione di chiarire meglio il mio pensiero sulle responsabilità del sionismo nell’olocausto. Scrivendo sul mio articolo ‘Bush piange lacrime ipocrite’ pubblicato tra l’altro anche in questo blog, un certo Kafka argomenta su Politicaonline:
Caro il mio K, sappi che io mi onoro di far parte della ‘combriccola di Moffa e compagni’ (vedrete presto che vi stiamo preparando). Tu piuttosto vergognati di giustificare gli “scalmanati che hanno appioppato quattro carocchie”. Un’aggressione fascista in piena regola nel migliore stile israeliano.
Quello che K. è costretto a riconoscere del mio articolo non è di poco conto. Egli naturalmente parla delle “responsabilità di una parte dei dirigenti sionisti”. Una parte? E no, caro il mio sionistello disonesto. Tutti i dirigenti sionisti, tutti i movimenti sionisti, laburisti e non, collaborarono con il nazismo a danno degli ebrei assimilazionisti. Sionisti socialisti di Weizmann e Ben Gurion e sionisti ‘revisionisti’ di Jabotinsky, Shamir e Begin, tutti. Ho riportato tutto per filo e per segno nel mio libro ‘La natura del sionismo’ (presto in ristampa con nuovi fatti e documentazione storica su questo punto). Primo Levi parlò di “zona grigia”? A si? Ben più di una zona grigia si trattava. Come abbia potuto limitarsi a parlare solo di zona grigia lui che è stato in un campo di lavoro è un mistero dell’ebraismo. Così come pure la conversione al sionismo delle stesse vittime dei sionisti. Solo l’idea che un ebreo che sbaglia debba essere perdonato dagli altri ebrei può spiegare un simile atteggiamento. Sotto vi è l’idea che gli ebrei sono comunque superiori ai goyim e che bisogna essere uniti contro i goyim. E perdonare quelli della razza eletta che anche commettano dei crimini contro gli stessi ebrei. Come abbia fatto Primo Levi a ingoiare gli insulti dei sionisti quando ne è venuto a conoscenza (perché ne è venuto a conoscenza). Mentre lui marciva ad Auschwitz, Itzaak Greenbaum dichiarava:
Qualche anno prima il programma sionista per gli ebrei assimilazionisti era chiaro. Ecco cosa diceva Ben Gurion:
“Finanche nel 1943, mentre gli ebrei d'Europa venivano sterminati a milioni, il Congresso americano propose di istituire una commissione per studiare il problema. Il rabbino Stephen Wise, che era il principale portavoce sionista in America, si recò a Washington per testimoniare contro il progetto di legge perché esso avrebbe sviato l'attenzione (degli ebrei) dalla colonizzazione della Palestina. Si tratta dello stesso rabbino Wise che, nel 1938, in quanto dirigente del Congresso ebraico d'America, scrisse una lettera nella quale si opponeva a qualsiasi cambiamento della legislazione americana sull'immigrazione, cambiamento che avrebbe permesso agli ebrei di trovare accoglienza. In quella lettera scriveva: «Può essere d'interesse per voi sapere che alcune settimane fa i dirigenti delle più importanti organizzazioni ebraiche si sono riuniti in una conferenza ... Vi si è deciso che, in questo momento, nessuna organizzazione ebraica avrebbe sponsorizzato una legge destinata a cambiare in qualsiasi modo la legislazione sull'immigrazione»”. [5]
La legislazione che non doveva essere cambiata (nel 1943) era quella che restringeva enormemente l’immigrazione, compresa quella ebraica, negli Stati Uniti.
Cari ebrei o diventate sionisti ed emigrate in Palestina o alla morte! Polvere siete in un mondo crudele! Certo crudele perché prima di tutto ci sono i sionisti.
Non valete più di una mucca in Palestina!
Caro Levi, hai capito? Vorrei poterglielo chiedere. Come hai potuto perdonare? Ma forse non hai perdonato e hai scelto di morire precipitandoti dalla tromba delle scale del tuo palazzo torinese piuttosto che portarti dentro l’angoscia e la vergogna del sionismo dei tuoi fratelli della razza eletta.
Quale “Zona d’ombra” signor K? Non ci fare ridere!
E questo perché non c’entrerebbe col negazionismo? Il negazionismo è vostro, caro K perché voi negate questo passato. Lo tenete nascosto. I panni sporchi (e che sudiciume!) si lavano in famiglia vero? Meglio negare. Meglio tacere. Meglio non fare i conti. Qui siete voi che negate o addolcite la pillola (“le responsabilità di una parte dei dirigenti sionisti”, "zona grigia"). Perché non chiamare le cose col loro nome? Perché perdonare i sionisti? Perché correre tutti a osannare Israele frutto del tradimento degli ebrei assimilazionisti (a milioni)? Solo il vostro atteggiamento razzista vi mette oggi tutti d’accordo. Siete tutta una “zona grigia”. E’ talmente forte il negazionismo nel vostro sangue che continuate a negare. Negate ancora la pulizia etnica dei palestinesi nel 1948. C’è voluto ‘un ebreo che odia se stesso’, lo storico Ilan Pappe per smascherare quel crimine contro l’umanità e chiamare la cosa col suo nome. Oggi lo perseguitate per questo. Negate ogni giorno i crimini di Israele e del suo esercito specializzato nell’uccisione dei bambini (perché lanciano pietre!).
Negate di aver organizzato l’aggressione gratuita all’Iraq. Negate. Negate. Negate.
E poi accusate di ‘negazionismo’ o ‘revisionismo’ chi contesta il numero dei morti ebrei nella II Guerra Mondiale. Dovete essere sempre sopra gli altri anche nelle cifre dei morti perché poi, come ha dimostrato un altro ‘ebreo che odia se stesso’, Norman Finkelstein (L’industria dell’olocausto) dovete battere cassa in termini monetari e politici. Dovete imporre la religione dell’olocausto, i cui dogmi non possono essere contestati pena la prigione e l’ostracismo. Ma la montagna di negazioni e falsità che avete costruito sta cominciando a crollare e vi seppellirà!
Caro il mio K, ti preannuncio che presto scriverò un pezzo in cui, citazioni alla mano (di autori sionisti naturalmente), dimostrerò come il sionismo non derivi dall’antisemitismo, non ne sia l’antidoto, come pretendete. Il sionismo deriva dalla paura scatenata in molti ebrei dalla liberazione dal ghetto operata dalla Rivoluzione Francese. Deriva dall’opportunità reale offerta agli ebrei, per la prima volta nella storia, di assimilarsi, di diventare cittadini come gli altri. Il sionismo è la risposta razzista degli ebrei al pericolo dell’assimilazione. L’antisemitismo è stato un vostro alleato, la vostra ancora di salvezza e lo avete sfruttato, vi ci siete alleati contro gli ebrei assimilazionisti, meno importanti di una vacca in Palestina.
Prepara le tue calunnie K, prepara le tue negazioni.
Io non conto nulla ma sono tenace.
A presto
[1] Itzaak Greenbaum, rivolto al Consiglio Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
[2] Izaak Greenbaum – capo del Comitato di Soccorso dell'Agenzia Ebraica (Jewish Agency Rescue Committee) – rivolto al Consiglio Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
[3] Ben Gurion nel suo discorso a un’assemblea di Sionisti Laburisti in Gran Bretagna nel 1938.
[4] Chaim Weizmann, futuro primo presidente di Israele, nel discorso al Congresso Sionista del 1937 nel quale riporta le sue risposte davanti alla Commissione Peel, Londra, luglio 1937. Citato in Yahya, p. 55.
[5] Lenni Brenner, Zionism in the Age of the Dictators, cap. 24.
«Manno fa parte della combriccola di Moffa e compagni. Se non era per i calci in culo affibbiati a Moffa e Faurisson se ne sarebbe ignorata l'esistenza. Ma Manno, per sua fortuna, ha ricevuto da Faurisson e dagli scalmanati che gli hanno appioppato quelle 4 carocchie, una inaspettata notorietà del tipo di quella che Manzoni, con la domanda che pose in bocca a Don Abbondio, regalò a Carneade. C’è però nello scritto di Manno qualcosa di vero: il “silenzio degli alleati”, che è diventato innegabile, e le responsabilità di una parte dei dirigenti sionisti. Ma già Primo Levi, ben prima di questo Manno, parlò di una “zona grigia” relativa a una parte del mondo ebraico. Questo però con il negazionismo, amici miei, non c’entra niente».Lasciamo stare il linguaggio. A ciascuno il suo (ma per favore lo scrivente non si nasconda dietro lo pseudonimo di Kafka, il quale in ben altro modo scriveva, ed altro pensava, visto che era contrario al sionismo). Per rispetto al vero Kafka, chiameremo il calunniatore sionista solo K.
Caro il mio K, sappi che io mi onoro di far parte della ‘combriccola di Moffa e compagni’ (vedrete presto che vi stiamo preparando). Tu piuttosto vergognati di giustificare gli “scalmanati che hanno appioppato quattro carocchie”. Un’aggressione fascista in piena regola nel migliore stile israeliano.
Quello che K. è costretto a riconoscere del mio articolo non è di poco conto. Egli naturalmente parla delle “responsabilità di una parte dei dirigenti sionisti”. Una parte? E no, caro il mio sionistello disonesto. Tutti i dirigenti sionisti, tutti i movimenti sionisti, laburisti e non, collaborarono con il nazismo a danno degli ebrei assimilazionisti. Sionisti socialisti di Weizmann e Ben Gurion e sionisti ‘revisionisti’ di Jabotinsky, Shamir e Begin, tutti. Ho riportato tutto per filo e per segno nel mio libro ‘La natura del sionismo’ (presto in ristampa con nuovi fatti e documentazione storica su questo punto). Primo Levi parlò di “zona grigia”? A si? Ben più di una zona grigia si trattava. Come abbia potuto limitarsi a parlare solo di zona grigia lui che è stato in un campo di lavoro è un mistero dell’ebraismo. Così come pure la conversione al sionismo delle stesse vittime dei sionisti. Solo l’idea che un ebreo che sbaglia debba essere perdonato dagli altri ebrei può spiegare un simile atteggiamento. Sotto vi è l’idea che gli ebrei sono comunque superiori ai goyim e che bisogna essere uniti contro i goyim. E perdonare quelli della razza eletta che anche commettano dei crimini contro gli stessi ebrei. Come abbia fatto Primo Levi a ingoiare gli insulti dei sionisti quando ne è venuto a conoscenza (perché ne è venuto a conoscenza). Mentre lui marciva ad Auschwitz, Itzaak Greenbaum dichiarava:
“Una mucca in Palestina vale più di tutti gli ebrei d’Europa” [1]o ancora:
“Se chiedessero a me «Non si potrebbero usare i fondi del United Jewish Appeal per soccorrere gli ebrei d’Europa?» Io ho già detto NO! e ribadisco il mio NO!” [2]
“Se sapessi che è possibile salvare tutti i bambini (ebrei) di Germania portandoli in Inghilterra e solo metà di essi portandoli in Eretz Israel, allora opterei per la seconda alternativa”.[3]
Qualche anno prima il programma sionista per gli ebrei assimilazionisti era chiaro. Ecco cosa diceva Ben Gurion:
“Le speranze dei sei milioni di ebrei europei si fondano sull'emigrazione. Mi è stato chiesto: «Puoi portare sei milioni di ebrei in Palestina?' Ho risposto, 'No' ... Dal profondo della tragedia voglio salvare ... dei giovani [per la Palestina]. I vecchi passeranno. Sopporteranno il loro destino o non lo faranno. Sono polvere, polvere economica e morale in un mondo crudele ... Solo il ramo giovane sopravvivrà. Dovranno accettarlo»”.[4]Non erano solo i sionisti di Palestina che operavano in questo modo crudele contro gli assimilazionisti ma anche i sionisti Usa che già avevano grande influenza presso i presidenti goyim. Ce lo ricorda uno storico ebraico, Lenni Brenner che scrive:
“Finanche nel 1943, mentre gli ebrei d'Europa venivano sterminati a milioni, il Congresso americano propose di istituire una commissione per studiare il problema. Il rabbino Stephen Wise, che era il principale portavoce sionista in America, si recò a Washington per testimoniare contro il progetto di legge perché esso avrebbe sviato l'attenzione (degli ebrei) dalla colonizzazione della Palestina. Si tratta dello stesso rabbino Wise che, nel 1938, in quanto dirigente del Congresso ebraico d'America, scrisse una lettera nella quale si opponeva a qualsiasi cambiamento della legislazione americana sull'immigrazione, cambiamento che avrebbe permesso agli ebrei di trovare accoglienza. In quella lettera scriveva: «Può essere d'interesse per voi sapere che alcune settimane fa i dirigenti delle più importanti organizzazioni ebraiche si sono riuniti in una conferenza ... Vi si è deciso che, in questo momento, nessuna organizzazione ebraica avrebbe sponsorizzato una legge destinata a cambiare in qualsiasi modo la legislazione sull'immigrazione»”. [5]
La legislazione che non doveva essere cambiata (nel 1943) era quella che restringeva enormemente l’immigrazione, compresa quella ebraica, negli Stati Uniti.
Cari ebrei o diventate sionisti ed emigrate in Palestina o alla morte! Polvere siete in un mondo crudele! Certo crudele perché prima di tutto ci sono i sionisti.
Non valete più di una mucca in Palestina!
Caro Levi, hai capito? Vorrei poterglielo chiedere. Come hai potuto perdonare? Ma forse non hai perdonato e hai scelto di morire precipitandoti dalla tromba delle scale del tuo palazzo torinese piuttosto che portarti dentro l’angoscia e la vergogna del sionismo dei tuoi fratelli della razza eletta.
Quale “Zona d’ombra” signor K? Non ci fare ridere!
E questo perché non c’entrerebbe col negazionismo? Il negazionismo è vostro, caro K perché voi negate questo passato. Lo tenete nascosto. I panni sporchi (e che sudiciume!) si lavano in famiglia vero? Meglio negare. Meglio tacere. Meglio non fare i conti. Qui siete voi che negate o addolcite la pillola (“le responsabilità di una parte dei dirigenti sionisti”, "zona grigia"). Perché non chiamare le cose col loro nome? Perché perdonare i sionisti? Perché correre tutti a osannare Israele frutto del tradimento degli ebrei assimilazionisti (a milioni)? Solo il vostro atteggiamento razzista vi mette oggi tutti d’accordo. Siete tutta una “zona grigia”. E’ talmente forte il negazionismo nel vostro sangue che continuate a negare. Negate ancora la pulizia etnica dei palestinesi nel 1948. C’è voluto ‘un ebreo che odia se stesso’, lo storico Ilan Pappe per smascherare quel crimine contro l’umanità e chiamare la cosa col suo nome. Oggi lo perseguitate per questo. Negate ogni giorno i crimini di Israele e del suo esercito specializzato nell’uccisione dei bambini (perché lanciano pietre!).
Negate di aver organizzato l’aggressione gratuita all’Iraq. Negate. Negate. Negate.
E poi accusate di ‘negazionismo’ o ‘revisionismo’ chi contesta il numero dei morti ebrei nella II Guerra Mondiale. Dovete essere sempre sopra gli altri anche nelle cifre dei morti perché poi, come ha dimostrato un altro ‘ebreo che odia se stesso’, Norman Finkelstein (L’industria dell’olocausto) dovete battere cassa in termini monetari e politici. Dovete imporre la religione dell’olocausto, i cui dogmi non possono essere contestati pena la prigione e l’ostracismo. Ma la montagna di negazioni e falsità che avete costruito sta cominciando a crollare e vi seppellirà!
Caro il mio K, ti preannuncio che presto scriverò un pezzo in cui, citazioni alla mano (di autori sionisti naturalmente), dimostrerò come il sionismo non derivi dall’antisemitismo, non ne sia l’antidoto, come pretendete. Il sionismo deriva dalla paura scatenata in molti ebrei dalla liberazione dal ghetto operata dalla Rivoluzione Francese. Deriva dall’opportunità reale offerta agli ebrei, per la prima volta nella storia, di assimilarsi, di diventare cittadini come gli altri. Il sionismo è la risposta razzista degli ebrei al pericolo dell’assimilazione. L’antisemitismo è stato un vostro alleato, la vostra ancora di salvezza e lo avete sfruttato, vi ci siete alleati contro gli ebrei assimilazionisti, meno importanti di una vacca in Palestina.
Prepara le tue calunnie K, prepara le tue negazioni.
Io non conto nulla ma sono tenace.
A presto
mauro manno
[1] Itzaak Greenbaum, rivolto al Consiglio Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
[2] Izaak Greenbaum – capo del Comitato di Soccorso dell'Agenzia Ebraica (Jewish Agency Rescue Committee) – rivolto al Consiglio Esecutivo Sionista, il 18 febbraio 1943.
[3] Ben Gurion nel suo discorso a un’assemblea di Sionisti Laburisti in Gran Bretagna nel 1938.
[4] Chaim Weizmann, futuro primo presidente di Israele, nel discorso al Congresso Sionista del 1937 nel quale riporta le sue risposte davanti alla Commissione Peel, Londra, luglio 1937. Citato in Yahya, p. 55.
[5] Lenni Brenner, Zionism in the Age of the Dictators, cap. 24.
3 commenti:
Caro mauro,
sto studiando la questione, ed ammiro sempre la tua profonda conoscenza della materia che tratti. Devo tuttavia dirti che non leggo abitualmente Politica Online, pur essendo il sito probabilmente più frequentato del nostro. Quando trovo argomenti svolti con quella volgarità di forma mi dico che un personaggio che scrive in quel modo non merita del tempo prezioso. Tuttavia, su questo genere di volgarità aggressiva mi chiedo se non sia esso stesso una forma di razzismo, di quel razzismo che siffatti figuri vorrebbero imputare ad altri. Accusano altri di cose di cui sono essi stessi profondamente intrisi nel momento in cui lanciano l’accusa infamante. Chi non è capace, visibilmente, di rispetto umano ed al tempo stesso accusa altri di nefandezze remote ed immaginarie, cosa può essere se non un idiota che neppure si accorge di darsi la zappa sui piedi? Vale la pena di perder tempo prezioso con lui, K., che non ha neppure il coraggio di usare il suo nome e cognome?
Resto del parere che internet sia una grande risorsa, ma vi si trova il buono ed il cattivo. Sono del parere che occorra in linea di massima essere selettivi e non perdere eccessivo tempo con i tanti K. che non meritano in genere neppure una risposta, salvo a tener conto quanto basta della logica dei motori di ricerca. Per la quale ben hai fatto a rendere il suo al cialtrone anonimo, ma fatto ciò non occorre altro.
Non è da molto tempo che, in seguito a delle discussioni con critici dell'olocausto, ho deciso di approfondire quello che mi pareva un delirio davvero di poco conto. Non valeva nemmeno la pena di approfondirlo. Il "negazionismo". Ora debbo ammettere che allo stato di tutto quanto ho letto sulla letteratura anti-olocaustica
non è razionale e scientifico accettare la tesi delle camere a gas e dei 6 milioni di morti. E' terribile a dirsi, è sconvolgente. Tutti i punti di riferimento di colpo vacillano. Senza l'olocausto allora sono Hiroshima e Nagasaky il vero crimine contro l'umanità, è evidente. L'Asse Italo-tedesco... tutto ridiscutibile. Io avevo una grande stima della destra democratica USA e in generale degli ebrei avevo una buona considerazione. Ora devo rivedere le mie posizioni. A questo punto anche le storie del complotto giudo-massonico trovano un aggancio concreto. Sono sincero se mi fornite prove dell'olocausto credibili mi fareste felice. Tornerei nel mio mondo fatto di destra conservatrice molto tranquilla, tutto chiaro, tutto funziona... un solo nemico, l'eversione comunista e la disorganizzazione e inefficienza socialista. Restituitemi quel mondo!
Adesso è tutto più difficile da capire. Sono mille i problemi aperti, arabi, islamici... ecc...liberali, economia... tutto per queste maledette camere gas!!!
Rivoglio i miei bei documentari di History Channel.
Rivoglio il mio tranquillo mondo piccolo borghese...
Capite? Chi ha più di 40 anni, almeno vent'anni di letture, discussioni con amici si trova letteralmente senza la terra sotto i piedi. Non "negateci" le camere a gas...
Rispondo io a questo commento perché non so se Mauro Manno è in grado di di risponderle: ha una grave malattia e non vorrei disturbarlo.
Posso dirle in merito al problema da lei sollevato di trovarmi in una situazione analoga: via via che conosco la letteratura cosiddetta "negazionista” mi accorgo che non sono inverosimili ed inconsistenti le loro argomentazione.
Tuttavia, la mia posizione fondamentale resta quella di un "vero” liberale, dico “vero” perché ormai tutti proprio tutti si professano liberali e non ci si capisce più niente. Resta per me inaccettabile che qualunque sia il valore delle opere cosiddette negazioniste, i loro autori vengano messi alla gogna e mandati in galera solo per aver scritto dei libri!
La dice lunga il furore con cui ci si scaglia contro persone ritenute poco più che mentecatti.
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