lunedì 24 dicembre 2007

“Gaza Vivrà”: divieto di entrare nella Striscia, divieto di testimoniare il genocidio in atto!

Ricevo da “Comunità Proletarie Resistenti” sulla mia posta privata e divulgo attraverso questo blog per i diritti civili “Civium Libertas” ed il blog di militanza politica “Club Tiberino”. Non ci venga a dire Magdi Allam che abbiamo preso un colpo di sole in pieno inverno. Una parte della guerra a sostegno di un popolo sotto genocidio è la lotta per ribadire la verità dei fatti e per tenere informati i cittadini italiani di quanto succede a Gaza proprio in questi giorni mentre noi celebriamo il Santo Natale, sempre più ridotto ad un’orgia di consumi – un po’ meno quest’anno – che non ad essere un’occasione nella quale tutti, cristiani e non cristiani, possiamo per un momento pensare ai reali fondamenti della nostra umanità.

Antonio Caracciolo

http://cpr.splinder.com/post/15247623/Nessun+diritto+per+gli+abitant

Nessun diritto per gli abitanti della città prigione di Gaza

Divieto di ingresso nella Striscia di Gaza per delegazione ufficiale italiana.
Tra i delegati, senatore della Repubblica italiana Rossi
Domenica 23 dicembre

Come saprete, una delegazione italiana è partita ieri diretta alla Striscia di Gaza, su mandato dell'assemblea del
Comitato che ha promosso l'appello per Gaza. Atterrata all'aeroporto di Tel Aviv, dopo le maniacali attenzioni che la polizia aeroportuale israeliana ha riservato soprattutto a Maria Grazia Ardizzone, è stata bloccata al valico di Erez, al confine tra la Striscia e eIsraele dai soldati israeliani. Il governo israeliano non ha permesso l'ingresso dei delegati nell'immensa prigione a cielo aperto che è la città di Gaza, dove un milione e mezzo di persone stanno morendo sotto l'embargo genocida.

La delegazione, ufficiale e con inviti scritti da parte delle autorità palestinesi e della Resistenza, è composta anche da un senatore della Repubblica italiana, l'on. Fernando Rossi. Nei giorni precedenti alla partenza si erano succeduti incontri e contatti con il ministero degli Esteri italiano, affinché chiedesse al governo israeliano di garantire l'ingresso nella Striscia. Pareva che tutto sarebbe andato liscio. Invece, ieri è giunta la conferma dalla stessa ambasciata del divieto di entrata, sebbene
il viceministro italiano Ugo Intini avesse assicurato (l'11 dicembre, presso la Farnesina) che tutto sarebbe andato liscio.

Il gruppo è formato da Leonardo Mazzei (Comitato Gaza Vivrà), Fernando Rossi (Senatore), Giovanni Franzoni (Comunità Cristiane di Base), Lucio Manisco (Giornalista ed ex parlamentare), Maria Grazia Ardizzone (Campo Antimperialista), Elvio Arancio (Centro studi cultura islamica di Torino
e collaboratore di www.islam-online.it), Davide Casali (Fotoreporter, inviato di www.infopal.it), Giuseppe Pelazza (Avvocato), Vainer Burani (Avvocato, membro «Giuristi Democratici»), Maria Grazia Da Costa (Operatrice sanitaria), Ugo Giannangeli (Avvocato, onlus «Per Gazzella»), Zeno Leoni (Giornalista), Carmela Vaccaro (Docente universitaria, esperta di acqua), Erika Miozzi (Associazione umanitaria di volontariato «Sumud»), Anika Persiani (Associazione umanitaria di volontariato «Sumud»), Margarita Langthaler (Coordinamento antimperialista - Vienna). Si trova al momento fermo al valico.

Come
precisato in un comunicato, il Comitato "Gaza Vivrà" voleva testimoniare la solidarietà di una parte importante e consapevole della società civile italiana e verificare le condizioni in cui versa la popolazione della città e dell'intera Striscia di Gaza. In particolare, avrebbero dovuto avere incontro con il Primo Ministro Ismail Haniyye, con il presidente del Parlamento palestinese, Ahmad Bahar, nelle cui mani avrebbero consegnato l’Appello «GAZA VIVRÀ»; avrebbero visitato le aree danneggiate dagli israeliani nelle zone di confine, i campi profughi, gli ospedali, le scuole e le industrie colpite dall'embargo e dagli attacchi israeliani, nonché il valico di Rafah, dove, come noto, sono bloccate da mesi sul lato egiziano migliaia di persone che non riescono più ad entrare nella Striscia. Erano previsti anche incontri con le organizzazioni umanitarie, gli studenti universitari e i bambini di una scuola elementare. La visita avrebbe dovuto concludersi con una conferenza stampa con tutti i media presenti a Gaza per rendere noti i risultati della visita e annunciare le future iniziative congiunte. Il 27 dicembre la delegazione, di passaggio in Israele, avrebbe avuto una fitta rete di incontri con le diverse organizzazioni che sostengono la causa palestinese e combattono l’embargo contro Gaza.

Ora tutto questo è stato compromesso dai carcerieri di Gaza, l'esercito israeliano che non tollera che testimoni sinceri possano vedere e riferire le reali condizioni della popolazione della Striscia. Al momento sembra che ci sia in programma una manifestazione a Betlemme e una conferenza stampa che ancora non si sa quando e dove si terrà. Terremo informati i nostri lettori, in tempo reale, per quanto ci sarà possibile. Intanto, sacchi con medicinali, giochi ed altro materiale sono stati consegnati ai volontari di due Ong italiane attive da tempo all'interno di Gaza e verranno distribuiti alla popolazione. I delegati stanno monitorando la situazione del piccolo flusso di palestinesi che entra e esce dalla Striscia. Molti sono stati gli spari dell'esercito israeliano avvertiti poco oltre il valico per tutto l'arco della giornata. Un grande pallone aerostatico controlla la Striscia a 300-400 metri di altezza dal suolo.

La Striscia di Gaza è un campo di concentramento.
L'embargo criminale decretato dal governo di Tel Aviv, sostenuto dagli Usa e dall’Unione Europea, non si limita al blocco delle merci, dei medicinali, ecc., ma giunge perfino ad impedire i contatti umani! Con il sopruso di questa mattina l’esercito ed il governo di Israele hanno dato anche un sonoro ceffone alle autorità italiane. Intanto Leonardo Mazzei e Vainer Burani sono stati a lungo intervistati dalla TV araba al Jazeera. Le interviste saranno trasmesse questa sera. Domani mattina (lunedì 24 dicembre) è prevista (grazie al determinante contributo delle organizzazioni della Resistenza palestinese) una conferenza stampa a Ramallah. Subito dopo i delegati si recheranno al consolato italiano di Gerusalemme dove protesteranno con un sit-in, per la situazione che si è determinata.
Domani sera, invece, saranno a Betlemme in occasione della Santa messa di Natale. La delegazione italiana, affiancata dai fratelli palestinesi, musulmani e cristiani, e da decine di militanti antisionisti israeliani, esporrà uno striscione in lingua italiana con su scritto «STOP EMBARGO! GAZA VIVRA’». Tutte queste attività sono finalizzate ad una nuova e piu forte iniziativa al valico di Eretz, al quale ci ripresenteremo, più numerosi, il 26 dicembre.


Massima solidarietà alla popolazione di Gaza!
Denunciamo il comportamento delle autorità israeliane!
Vogliamo la fine dell'embargo-lager!
Pretendiamo che la delegazione documenti i fatti!



Fonti
http://www.infopal.it/testidet.php?id=7108
http://www.islam-online.it/del_gaza.htm
http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=5447&Itemid=68

AGGIORNAMENTI

1. Domenica, 23 dicembre 2007, ore 16: All’inferno non si entra.
2. Lunedì, 24 dicembre 2007, ore 16: La porta di Damasco.
3. Mercoledi, 26 dicembre 2007, ore 17.30: nuovo divieto di ingresso nel lager di Gaza.
4. Venerdi, 28 dicembre 2007, ore 12.30: Conferenza stampa in Roma.


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