sabato 11 ottobre 2008

L’America che conosciamo: imperialista, razzista, “bigotta”, "islamofoba”...

Parte Seconda:
L’altra America:

Mi rendo conto che non posso evitare di farmi delle opinioni su ciò che l’America è nel bene e nel male. Di essa conosciamo soprattutto il mito. Scoprire la realtà al di là del mito non è cosa semplice. Dobbiamo necessariamente seguire una traccia, scegliere un mentore che ci accompagni nel nostro viaggio virtuale, salvo poi a decidere per conto nostro il sentiero da prendere. Ci basiamo su un volume appena uscito di Susanne George, L’America in pugno. Come la destra si è impadronita di sitituzioni, cultura, economia. A parte le nozioni di destra e di sinistra, che per me hanno ormai perso di significato, il libro contiene certamente notizie a me ignote e sulla cui traccia è possibile lavorare. Dividerò la mia ricerca in due post correlati: questo volto ad isolare e descrivere gli aspetti a nostro insindacabile giudizio negativi, come l’incredibile mondo religioso degli USA tale da far pensare a qualcosa di barbarico ma dotato al tempo stesso di strumenti di distruzione di massa di cui nessuna potenza della storia ha mai potuto disporre. Ma anche cercherò di isolare le forze, minoritarie, che a tanta barbarie cercano di opporsi e che costituiscono per noi un motivo di speranza.

Versione 1.1
Status: 9.11.08
Sommario: Parte Prima: 1. Exodus Mandate. – 2. Islamofobia e sionismo. – 3. Dopo la conquista dell’Europa il prossimo passo è il Medio Oriente. – 4. Cieli di piombo. – Parte Seconda: 1. Gli ebrei americani alla vigilia del voto. –

1. Exodus Mandate. – Iniziamo un poco a caso il nostro viaggio virtuale nell’America bigotta, traendo spunta dalla pagina a cui siamo arrivati nel libro di Susan, la nostra mentore. Parla di un’organizzazione battista che si intitola biblicamente “Exodus Mandate”. I battisti che negli USA sono ben 16 milioni devono essersi accorti che il mandare i propri figli alla scuola pubblica o privata, che segua un ordinario programma scolastico del XXI secolo, non contribusce a formare dei buoni battisti, timorosi di dio ed assidui alla messa ed alla frequentazione della parrocchia battista. Il mondo è pieno di tentazioni e porta sulla cattiva strada. Ragion per cui hanno ben pensato di educare i loro figli in casa, impartendo loro stessi l’educazione che ritengono più adeguata. Quando sentiamo che in America vi è un revival religioso e ce lo dice quel fantastico personaggio che è Giuliano Ferrara, ebbene adesso sappiamo di che razza di religione si parla. Se non fosse perché gli USA sono il più ricco e potente paese del mondo, il fatto non ci impressionerebbe. A seguire questi programmi scolastici fai-da-te pare siano circa due milioni e mezzo, secondo quanto si legge in Susan (p. 154). Vi è anche un giro d’affari, come sempre in America. Il fenomeno pare in aumento. E dire che tutti noi che abbiamo studiato nelle sgangherate scuole italiane siamo spesso presi da complessi di inferiorità! Sul piano normativo pare che il governo non sia in grado di intervenire. Da noi non si è mai udita una cosa simile ed esiste l’obbligo scolastico fino ad un’età che si tende sempre più ad elevare fin quasi alla soglia dell’università. In compenso esiste da noi la chiesa cattolica che chiede sempre maggiori riconoscimenti e privilegi per le scuole gestite da suore, religiosi o insegnanti privati che devono rispondere a datori di lavoro ecclesiastici. L’America è in ogni campo il modello che ci viene sempre proposto. Forse andiamo anche noi in questa direzione.

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2. Islamofobia e sionismo. – Il link è tratto da Kelebek a cui si rinvia per la lettura integrale. Sulla sua base noi qui cercheremo di condurre un nostro studio. Trova qui conferma la mia spontanea deduzione che connette organicamente islamofobia e sionismo, cioè le campagne mediatiche che anche in Europa ed in Italia si stanno imponendo alla nostra attenzione hanno una loro matrice nella propaganda israeliana e sionista, in una selva di sigle che hanno la loro sede negli USA. Prenderne consapevolezza in modo analitico, recensendo e classificando ognuna di essa insieme con i soggetti fisici che le hanno costituite è un lavoro necessario di conoscenza. Indico qui la EMET e la Carion Fund. (segue).

3. Dopo la conquista dell’Europa il prossimo passo è il Medio Oriente. – Il link immette in un’altra scheda interna al blog dove ho analizzato l’opera di un ideologo, Paul Berman, il quale sostiene candidamente che la guerra in Medio Oriente è una continuazione della guerra che gli Usa combatterono in Europa. Lo credo anche io, ma non ne traggo lo stesso autocompiacimento dell’ideologo amricano. Io mi sento europeo e mi duole quella sconfitta. Mi auguro per gli arabi che abbiano la forza di resistere.

4. Cieli di piombo. – Andando al link incomincio a trovare qualche riflessione su ciò che mi chiedevo: chi ha finanziato la campagna elettorale di Obama? Si potrà capire il suo grado di autonomia dal tipo di finanziamento. Ma non è detto che non operino poi i condizionamenti tradizionali della politica interna ed estera americano. Non pochi economisti spiegano come una guerra con il genere di produzione che attiva potrebbe essere un volano per l’economia. La secondo guerra mondiale sarebbe stata per l’America un modo per uscire dalla depressione. Altra fattore da considerare è il terrorismo interno che se si vuole si può pure chiamare complottismo, basta intendersi sui concetti.

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