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L’argomento in oggetto è stato rivelato e discusso da due dei maggiori esperti e giornalisti di inchiesta che ora si occupano intensamente della guerra in Libia: Webster Griffin Tarpley e Pepe Escobar - entrambi ben noti alla blogosfera internazionale, inclusa quella italiana.
Webster Tarpley è stato intervistato in diretta da Press-Tv, mentre Pepe Escobar ha parlato via Skype con il canale russo Russia Today (RT).
Mentre gli avvoltoi dei Paesi NATO già iniziano a contendersi attivamente le spoglie della Libia, ora alla mercé degli invasori composti da gruppi non meglio identificati, le rivelazioni dei due grandi giornalisti ci permettono di capire cosa stia succedendo ora in Tripoli e nelle mani di chi si trovino i cittadini, pedine sacrificabili alle mire imperialiste e capitaliste delle potenze occidentali alleate con Israele.
«Il nuovo comandante di Tripoli è uno dei capi di Al-Qaeda che un tempo combatteva in Afghanistan», rivela Webster Griffin Tarpley, storico, autore, ricercatore ed esperto in politica internazionale, oltre che sostenitore della teoria che gli attacchi dell’11 settembre sarebbero opera congiunta di vari servizi segreti e del complesso militare americano.
In un’intervista rilasciata in diretta a Press-Tv per commentare sulla possibile sorte di Geddafi e della sua famiglia, Webster Griffin Tarpley spiegava: «Le forze della NATO stanno collaborando con i terroristi di Al-Qaeda per rovesciare e catturare gli esponenti del governo Geddafi».
E’ questa la missione umanitaria della NATO in Libia.
Di seguito la trascrizione dell'intervista rilasciata in diretta al canale di news internazionale Russia Today dal corrispondente dell’Asia Times Pepe Escobar.
RT: «Pepe, stiamo assistendo a bombardamenti da parte di jet britannici che lanciano missili Crusise su Sirte, la città di Geddafi, nonostante la coalizione abbia garantito che non avrebbe assistito i ribelli nella caccia a Geddafi. E ora il ministro alla difesa britannico difende questa operazione. Non si tratta di una violazione della Risoluzione ONU che regola le operazioni NATO in Libia?»
Pepe Escobar (ridendo): «A dire il vero, la Risoluzione è stata violata costantemente in questi cinque mesi. Aspetta però, c’è una notizia di cui vorrei informarvi che ho ricevuto solo qualche ora fa: indovina chi è in comando delle operazioni militari in Tripoli? Ti dico il nome, poi ti spiego di chi si tratta: Abdelhakim Belhadj – è un grosso calibro di Al-Qaeda …»
Interrompe la giornalista di RT: «Cosa, cosa, cosa? Aspetta, cos’è che mi stai raccontando?»
Pepe Escobar: «Questo è l’uomo che ha lanciato l’offensiva su Tripoli arrivando dalle montagne a ovest di Tripoli, la zona dei berberi. E’ stato lui il comandante in capo delle operazioni fin dall’inizio. E’ stato lui a indirizzare i bombardamenti della NATO e le operazioni al suolo delle forze speciali del Qatar e dei reparti delle SAS britanniche. Era insieme agli uomini che arrivavano in Tripoli provenienti da Misratha. Quest’uomo era accusato di essere coinvolto nei fatti dell’11 settembre 2001 [attacco alle Torri Gemelle di New York]. Era stato addestrato in Afghanistan e faceva parte di un gruppo jihadista di Al-Qaeda chiamato Gruppo Islamista Libico – un gruppo estremista salafista. Dopo gli attacchi dell’11 settmbre era nel mirino della CIA. E’ stato catturato in Malesia e inviato per gli interrogatori in Bankok, dove personalmente vivevo in quel periodo. Si trattava di una di quelle operazioni chiamate extraordinary renditions che prevedono interrogatori sotto tortura. In seguito è stato consegnato alle autorità libiche e imprigionato. Poi è stato rilasciato dopo un accordo preso con Seif al-Islam [figlio di Geddafi]. E ora è il comandante in capo per le operazioni del Consiglio Nazionale Transitorio in Tripoli».
RT: «Ma ne sei sicuro? Quali sono le tue fonti?»
Un commento finale
L’argomento in oggetto è stato rivelato e discusso da due dei maggiori esperti e giornalisti di inchiesta che ora si occupano intensamente della guerra in Libia: Webster Griffin Tarpley e Pepe Escobar - entrambi ben noti alla blogosfera internazionale, inclusa quella italiana.
Webster Tarpley è stato intervistato in diretta da Press-Tv, mentre Pepe Escobar ha parlato via Skype con il canale russo Russia Today (RT).
Mentre gli avvoltoi dei Paesi NATO già iniziano a contendersi attivamente le spoglie della Libia, ora alla mercé degli invasori composti da gruppi non meglio identificati, le rivelazioni dei due grandi giornalisti ci permettono di capire cosa stia succedendo ora in Tripoli e nelle mani di chi si trovino i cittadini, pedine sacrificabili alle mire imperialiste e capitaliste delle potenze occidentali alleate con Israele.
* * *
Webster Griffin Tarpley:
«La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi»
«La NATO usa al-Qaeda per rovesciare Geddafi»
«Il nuovo comandante di Tripoli è uno dei capi di Al-Qaeda che un tempo combatteva in Afghanistan», rivela Webster Griffin Tarpley, storico, autore, ricercatore ed esperto in politica internazionale, oltre che sostenitore della teoria che gli attacchi dell’11 settembre sarebbero opera congiunta di vari servizi segreti e del complesso militare americano.
In un’intervista rilasciata in diretta a Press-Tv per commentare sulla possibile sorte di Geddafi e della sua famiglia, Webster Griffin Tarpley spiegava: «Le forze della NATO stanno collaborando con i terroristi di Al-Qaeda per rovesciare e catturare gli esponenti del governo Geddafi».
Press-TV: «Crede che Geddafi e la sua famiglia possano uscire vivi da questa situazione?»
Webster Tarpley: «Credo che Geddafi e la famiglia sopravvivranno almeno in parte e continueranno a combattere a lungo. Questo sarà un conflitto protratto il cui esito è ancora aperto, e credo che nessuno sia in grado di prevedere chi ne uscirà sconfitto e chi vincitore alla luce di quanto succede davvero in Tripoli, che è scena di un incubo scioccante.
Webster Tarpley: «Credo che Geddafi e la famiglia sopravvivranno almeno in parte e continueranno a combattere a lungo. Questo sarà un conflitto protratto il cui esito è ancora aperto, e credo che nessuno sia in grado di prevedere chi ne uscirà sconfitto e chi vincitore alla luce di quanto succede davvero in Tripoli, che è scena di un incubo scioccante.
«Il nuovo comandante delle forze ribelli, il dittatore militare della città di Tripoli, altri non è che il feroce Abdel-Hakim Belhadj. Questo è un terrorista internazionale. E’ un pluriomicida di Al-Qaeda ben noto, responsabile di atti di terrorismo in varie parti del globo. E’ un veterano della guerra sovietica in Afghanistan degli anni ’80, in cui combatteva nelle fila di Al-Qaeda [creatura della CIA, come spesso fa notare Tarpley, istituita per combattere in Afghanistan al fianco dei Mujaheddin contro l'impero sovietico]».
Quando nel marzo di quest’anno è stata creata artificialmente la guerra civile in Libia con il sostanzioso contributo delle falsità trasmesse da Al Jazeera su commissione del governo del Qatar e della Nato per ottenere dall’ONU il via libera per la No Fly Zone, Abdelhakim Belhadj si univa al gruppo di dissidenti del governo libico, costituitosi con il nome di Consiglio Nazionale Transitorio, per fungere da comandante delle forze anti-Geddafi. Adottava allora il nome di battaglia Abu Abdallah Assadaq.
«Ora esercita il potere di vita e morte sugli abitanti di Tripoli – continua Wester Griffin Tarpley - e naturalmente è stato portato in città su un tappeto di bombe della NATO. Ora da Washington riceverà miliardi di dollari, le armi più moderne, supporto diplomatico, riconoscimento, appoggio dei media, sostegno morale, supporto delle Forze Speciali dei paesi NATO, e tutto il resto.
«Questo individuo è un bersaglio ambulante per cui usa molteplici alias. Ha fondato il Gruppo Combattenti Islamici della Libia [di stampo estremista salafista wahabi, che non ha niente a che spartire con la vera filosofia islamica]. Al momento sembra che usi il nome di Abdel-Hakim-Hasadak, che lo individua come il famigerato Hasadi. Non dimentichiamo che mesi fa Hasadi ha ricevuto molta attenzione da parte della stampa italiana, dal Daily Telegraph di Londra, dal Wall Street Journal, dal Weekly Standard di Washington [giornali e riviste di Murdoch].
«Per quanto ne sappia, sarebbe lui l’emiro del terrore di Darnah [città della Libia nota anche con il nome di Derna]. C’erano tre terroristi di spicco in comando in Darnah, e uno di loro era appunto Hasadi o Hasadat, due degli alias di Bellhadj. Un altro era Salim Hamdan, ex autista di Osama bin Laden che è stato per 6 anni detenuto in Guantànamo. E il terzo è il famigerato Barani del gruppo dei Combattenti Islamici della Libia.
«Questo Bellhadj, alias Hasadi, era stato addestrato personalmente da Osama bin Laden nella provincia di Khost, in Afghanistan. Per sua stessa ammissione, aveva importato reclute libiche per Al Qaeda in Afghanistan. Per sua stessa ammissione ha ucciso soldati americani [anche loro carne da macello per le mire dell’Impero, n.d.t.]. Per qualche tempo è stato prigioniero di guerra dell’esercito americano, detenuto in Pakistan, e secondo alcuni rapporti anche in Thailandia».
Infatti nel 2004 questo affiliato di Al-Qaeda era stato arrestato in Thailandia e rimase a lungo nelle mani della CIA prima di riaffiorare in Libia nel 2008. Ora è il comandante del Consiglio Militare di Tripoli, in seguito all’Operazione Mairmaid Dawn della NATO – che ha visto ‘BOMBARDAMENTI UMANITARI’ su Tripoli nei giorni scorsi e lo sbarco di commandos stranieri nel porto di Tripoli, con a capo i reparti speciali britannici e francesi.
Continua Tarpley: «Ricordiamo che alcuni mesi fa lo ‘zar’ dell’intelligence militare americana – l’ammiraglio Stavridis - diceva che «ci sono scintille di al-Qaeda in Libia». Ebbene, questo non è una scintilla – questo è una super-nova di al-Qaeda che ora esplode sulla città di Tripoli. La presenza di questo macellaio, questo killer – che è un omicida di massa – è l’equivalente di un Himmler del nazismo. Un feroce ‘signore della guerra’. E ora che il ruolo di un VIP di Al-Qaeda in Tripoli viene smascherato, si viene a creare un forte imbarazzo per Obama.
Press-TV: «La settimana scorsa abbiamo visto Mahmoud Jibril – portavoce del Consiglio Nazionale Transitorio – in conferenza stampa congiunta con Nicholas Sarkozy. Di fronte alle telecamere Jibril si vantava dicendo che ‘la grande Francia’ li avrebbe appoggiati, con finanziamenti e supporto militare. Secondo lei cosa significa?»
Webster Tarpley: «Significa che la NATO ha usato – e continua ad usare – la fanteria di Al-Qaeda. Ed ora la usano proprio in Tripoli. Le cosiddette forze di combattimento al suolo altro non sono che un’accozzaglia di forze irregolari, essenzialmente un incrocio tra guerrillas e terroristi. La Nato non riuscirebbe ad avanzare di un centimetro – o attaccare obiettivi importanti – se il gruppo selvaggio di forze al suolo non fosse appoggiata da bombardamenti sistematici della NATO. E quindi essenzialmente la NATO non ha bisogno di usare veri mercenari costosi. Si servono di queste semplici reclute di Al-Qaeda per seminare terrore.
«E ora [gli esponenti al vertice del Consiglio Nazionale Transitorio, di cui Mahmoud Jibril fa parte] stanno chiedendo 80 miliardi di dollari dai fondi libici depositati all’estero, che questa gente farà sparire nei propri conti svizzeri».
Ricordiamo che appena si era costituito, il CNT aveva istituito un sostanzioso fondo bancario in Svizzera, con il contributo del Fondo Monetario Internazionale [che proviene dalle tasse dei contribuenti]. Ed è importante notare, che gli esponenti del CNT, un gruppo di disertori del governo Geddafi capeggiati da Mustafa Abdel Jalil – presentato nel post precedente – sono talmente odiati e disprezzati dal popolo libico, da essere costretti a vivere in esilio, prima ancora di aver preso il potere con l’appoggio della NATO. Al momento si rifugiano in Turchia e si spostano continuamente per la loro sicurezza personale. Secondo i commenti di alcuni esperti e giornalisti di inchiesta si tratta di un gruppo talmente disparato e di vedute contrapposte, che si stanno evidenziando frizioni alquanto pesanti tra i vari componenti, che sgomitano per posizioni di rilievo. In un’intervista precedente, Wester Tarpley infatti commentava che «si stanno già facendo la guerra tra loro». Webster Tarpley è stato in Tripoli a lungo nelle settimane che hanno preceduto gli ultimi sviluppi terribili a cui stiamo assistendo.
Commenta Tarpley: «In tutta questa faccenda, Sarkozy è il più spregiudicato e aggressivo tra i leader dei paesi Nato, ed è lui il promotore della campagna contro la Libia. Si comporta da avventuriero senza scrupoli. Ma ora si troverà in una posizione di imbarazzo, perché la presenza e leadership del gruppo terrorista di Al-Qaeda in Tripoli viene resa nota.
«E questa viene chiamata democrazia e diritti umani! Qualunque normale cittadino libico in queste circostanze non ha alcuna speranza. Ogni donna è in grave pericolo ora in Tripoli. La comunità cattolica in Tripoli corre gravi rischi».
Per non parlare dei rischi che corrono gli immigrati dei vicini paesi della fascia sahariana – Mali, Chad, Sudan, Niger – tutti di etnia centro-africana che si distinguono per la pelle molto scura. Fin dall’inizio delle ostilità in Libia, la comunità di immigrati africani è stata ferocemente attaccata dai gruppi mercenari al suolo e dagli esponenti di alcuni gruppi tribali razzisti della Libia che collaborano che le forze mercenarie della Nato - anche se al momento la situazione è talmente caotica, che diventa difficile capire chi collabora con chi. Centinaia di lavoratori immigrati sono stati barbaramente uccisi, come lamentano da tempo i governi del Chad e del Sudan. Da mesi i lavoratori ‘neri’ in Libia stanno fuggendo, alcuni imbarcandosi su navi di fortuna, precarie carrette dei mari che regolarmente finiscono per entrare in difficoltà. Molte imbarcazioni lanciano SOS disperati che vengono sistematicamente ignorati dalle navi della NATO, che le lascia andare alla deriva abbandonandole al loro destino, con migliaia di profughi che muoiono annegati come ben sappiamo.
E’ questa la missione umanitaria della NATO in Libia.
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Pepe Escobar:
«Il comandante in capo delle forze militari del CNT in Tripoli è un capo di Al-Qaeda»
«Il comandante in capo delle forze militari del CNT in Tripoli è un capo di Al-Qaeda»
Di seguito la trascrizione dell'intervista rilasciata in diretta al canale di news internazionale Russia Today dal corrispondente dell’Asia Times Pepe Escobar.
RT: «Pepe, stiamo assistendo a bombardamenti da parte di jet britannici che lanciano missili Crusise su Sirte, la città di Geddafi, nonostante la coalizione abbia garantito che non avrebbe assistito i ribelli nella caccia a Geddafi. E ora il ministro alla difesa britannico difende questa operazione. Non si tratta di una violazione della Risoluzione ONU che regola le operazioni NATO in Libia?»
Pepe Escobar (ridendo): «A dire il vero, la Risoluzione è stata violata costantemente in questi cinque mesi. Aspetta però, c’è una notizia di cui vorrei informarvi che ho ricevuto solo qualche ora fa: indovina chi è in comando delle operazioni militari in Tripoli? Ti dico il nome, poi ti spiego di chi si tratta: Abdelhakim Belhadj – è un grosso calibro di Al-Qaeda …»
Interrompe la giornalista di RT: «Cosa, cosa, cosa? Aspetta, cos’è che mi stai raccontando?»
Pepe Escobar: «Questo è l’uomo che ha lanciato l’offensiva su Tripoli arrivando dalle montagne a ovest di Tripoli, la zona dei berberi. E’ stato lui il comandante in capo delle operazioni fin dall’inizio. E’ stato lui a indirizzare i bombardamenti della NATO e le operazioni al suolo delle forze speciali del Qatar e dei reparti delle SAS britanniche. Era insieme agli uomini che arrivavano in Tripoli provenienti da Misratha. Quest’uomo era accusato di essere coinvolto nei fatti dell’11 settembre 2001 [attacco alle Torri Gemelle di New York]. Era stato addestrato in Afghanistan e faceva parte di un gruppo jihadista di Al-Qaeda chiamato Gruppo Islamista Libico – un gruppo estremista salafista. Dopo gli attacchi dell’11 settmbre era nel mirino della CIA. E’ stato catturato in Malesia e inviato per gli interrogatori in Bankok, dove personalmente vivevo in quel periodo. Si trattava di una di quelle operazioni chiamate extraordinary renditions che prevedono interrogatori sotto tortura. In seguito è stato consegnato alle autorità libiche e imprigionato. Poi è stato rilasciato dopo un accordo preso con Seif al-Islam [figlio di Geddafi]. E ora è il comandante in capo per le operazioni del Consiglio Nazionale Transitorio in Tripoli».
RT: «Ma ne sei sicuro? Quali sono le tue fonti?»
Pepe Escobar: «Le mie fonti sono sicure. Sono connesse con i Jihadisti. Le informazioni arrivano dal Pakistan e dall’Iraq. Ho fatto controlli incrociati e si tratta proprio di lui. Comunque scriverò un articolo su questa faccenda per spiegare come Belhadj sia arrivato ad occupare questa posizione».
RT: «Se tutto questo è vero, significa che Washington ne è al corrente, visto che collabora con il CNT».
Pepe Escobar: «Certo che sono al corrente a Washington: hanno collaborato con il CNT fin dall’inizio. Abdelhakim Belhadj fa parte del gruppo di Derna, a sud di Benghazi, da dove provengono i libici che hanno ricevuto l’addestramento nei campi jihadisti in Afghanistan. E ora questi libici di Al-Qaeda sono tornati in Libia e la gente li guarda e si chiede da dove provengano questi connazionali dall’aspetto selvaggio che fanno scorribande nelle strade di Tripoli. I vostri reporter di RT li possono vedere ora con i propri occhi, i jihadisti che hanno invaso Tripoli. Ma sia ben chiaro: fin dall’inizio, quando il ‘movimento del 17 febbraio’ è stato sequestrato dalle potenze della NATO, dagli USA e dai separatisti di Tripoli, tutti hanno collaborato, compresi i jihadisti di Al-Qaeda. E quindi non possiamo prevedere cosa succederà d’ora in poi».
RT: «E quindi, per capirci, è questo il gruppo ora in controllo di tutto. Ora capisco perché abbiamo sentito Hillary Clinton fare dichiarazioni del tipo: bisogna evitare di sparare su tutto e tutti per non destare sentimenti di rivolta e vendetta».
Pepe Escobar: «Certo, ora l’amministrazione Obama tenta di distanziarsi pubblicamente da questo mucchio selvaggio che diventa di dominio pubblico. Perfino la Reuters comincia a parlare di massacri perpetrati da ambo le parti [mentre finora la stampa si scagliava solo sulle forze di Geddafi]. E oggi perfino il New York Times parlava di questa storia. E ora a Washington tentano di prendere le distanze. Dicono: insomma, questa è una guerra del CNT in collaborazione con la NATO, e noi non c’entriamo niente. [Ride Escobar]. E ovviamente mentono, perché se anche i jet sono inglesi, i droni sono americani. E inoltre tutti i dati satellitari di ricognizione [per i bombardamenti] vengono forniti direttamente dal Pentagono alla base NATO di Napoli e ai comandati delle forze NATO. Ed è vero: ora cominciano a circolare rapporti e articoli nella stampa che mettono in discussione la versione dei ‘ribelli libici’. E quindi mi chiedo: come farà ora il CNT a preservare l’immagine di ribelli autentici a Washington e nel mondo intero? E’ impossibile. Prima parlavi dei bombardamenti: come pensano di convincere il mondo che non stiano colpendo i civili, quando bombardano a tappeto una grande città come Sirte, ininterrottamente e ovunque, facendo credere che i loro missili siano ‘intelligenti’ e capaci di distinguere bersagli civili».
RT: «E ora a Washington si è già costituita una lobby che rappresenta gli interessi del Consiglio Nazionale di Transizione della Libia, chiedendo lo scongelamento dei fondi libici all’estero. E dove andranno a finire questi fondi? Finiranno nelle mani delle lobby? In quelle dei jihadisti di Al-Qaeda?»
Pepe Escobar: «Appunto – questo è un precedente pericoloso. Ora chiunque può iniziare una qualche guerriglia, avere una lobby che rappresenti gli interessi dei guerriglieri, e chiedere un mucchio di soldi».
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Un commento finale
Vediamo dunque di fare chiarezza sulle implicazioni contenute nelle rivelazioni in alto, servendoci di un breve riepilogo dei fatti universalmente noti circa la guerra condotta ufficialmente contro Al-Qaeda durante l’ultimo decennio:
- Negli anni ’80 su iniziativa della CIA viene fondato il gruppo jihadista di stampo salafita wahabi chiamato Al-Qaeda, che ha lo scopo di sabotare le linee sovietiche in Afghanistan, in appoggio alla resistenza dei Mujaheddin.
- Nel 2001 gli attacchi dell’11 settembre vengono imputati ad Al-Qaeda e inizia l’invasione NATO dell’Afghanistan, ufficialmente per ‘stanare Osama Bin Laden’.
- Nel 2003 inizia l’invasione dell’Iraq, perché oltre ad Al-Qaeda ed Osama Bin Laden, gli attacchi dell’11 settembre vengono imputati anche a Saddam Hussein, ma siccome questa teoria non regge, si inventa che Saddam Hussein sia in possesso di armi di distruzione di massa che sarebbero sul punto di colpire il suolo britannico, come ‘rivela’ Tony Blair al mondo terrorizzato.
- Dal 2003 in poi sono in atto contemporaneamente due guerre – in Afghanistan e Iraq, ma i bombardamenti si allargano anche al Pakistan dove Osama sarebbe nascosto in una remota caverna nella regione montuosa tra Afghanistan e Pakistan. Si fanno sempre più insistenti le voci che Al-Qaeda si sia ora trasferita anche in Iraq e quindi bisogna continuare con le offensive nonostante Saddam sia stato catturato e sentenziato da tempo.
- Complessivamente queste tre guerre per sconfiggere Al-Qaeda hanno provocato milioni di morti, di vedove, di orfani, di profughi, di esiliati, di amputati, di disperati, e continua a provocarne altre centinaia ogni singolo giorno in ognuno dei singoli paesi [e lo posso garantire perché li vedo gli attentati e i risultati dei bombardamenti ogni singolo giorno che passa dall’inizio della caccia ad Al-Qaeda, anche se dai media occidentali vengono ignorati].
- E non dimentichiamo le centinaia di prigioni segrete della CIA sparse in giro per per il mondo, veri e propri centri di tortura per estorcere confessioni sull’appartenenza ad Al-Qaeda, tra cui la più famigerata di tutte: l’inferno chiamato Guantànamo.
Ed ora veniamo a sapere che non solo la Nato si serve di gruppi libici addestrati in Afghanistan da Al-Qaeda per terrorizzare la Libia, ma che il comandante delle forze NATO in Tripoli, e delle forze alleate al suolo con la NATO, è un esponente di spicco di Al-Qaeda.
E dunque tutti quei milioni di uomini, donne, bambini, anziani, uccisi nella guerra che ufficialmente si fa ad Al-Qaeda da dieci anni sono morti inutilmente. Per una menzogna. Lo sapevamo, ma il cinismo qui smascherato grida vendetta al cielo.
E dunque tutti quei milioni di uomini, donne, bambini, anziani, uccisi nella guerra che ufficialmente si fa ad Al-Qaeda da dieci anni sono morti inutilmente. Per una menzogna. Lo sapevamo, ma il cinismo qui smascherato grida vendetta al cielo.
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