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Apprendo da pochi minuti un nuovo “caso” che sembra ormai seguire un copione, sia per come si svolge e si dipana sia per il momento in cui viene lanciato. Mentre i media – controllati o no dalla Lobby? decidete voi" – hanno fatto passare quasi inosservato il caso lituano, per non parlare poi della megatruffa dei falsi “sopravvissuti”, se non altro perché nati dopo il 1945, o quello sulla strana posizione del medico ebreo se ne è infischiato del giuramento di Ippocrate, che era “greco” e non “ebreo”, ch’io sappia. Ma si legge: “gli ebrei fanno parte della Grecia”. Quale Grecia? Quella di Ippocrate o quella degli individui che hanno rilasciato dichiarazioni contro la libertà di espressione del vescovo greco-ortodosso, che peraltro ha rivendicato un suo punto di vista personale. Non è le lecito avere punti di vista personali? Naturalmente posso anche essere erronei, ma la erroneità sorge dal contradditorio, dal libero confronto, dalla libera discussione. Non certo dalla messa alla “gogna”, come ancora per l’ennesima volta sembra si incominci a fare contro l’ultima voce fuori del coro. Voci che diventano sempre più numerosi. Ma non è che ciò induca a riflettere. No! Si invocano leggi-bavaglio, il ritorno del buon rogo antico di una volta! Non so quali siano le leggi della Grecia in materia di tutela della libertà di pensiero ed in questo caso addirittura della libertà di coscienza e di religione, ma mi riprometto con spirito scientifico di osservo il caso nei suoi sviluppi. Il mio punto di vista vuol essere solo quello di chi va a monitorare il rispetto di un diritto elementare dell’uomo che dovrebbe essere riconosciuti a tutti “senza se e senza ma”, come si suol dire con una espressione in voga, che non amo, ma che è certamente efficace.
Sommario: 1. La notizia di agenzia. –
1. La notizia di agenzia. – Ecco come viene data, da un sito che prendo a caso, o meglio da una segnalazione che mi è appena giunta:
«Atene - Il Metropolita ortodosso del Pireo, Seraphim, ha sferrato un aspro attacco contro gli ebrei e il sionismo internazionale accusandoli, in dichiarazioni citate dai media, di aver finanziato Hitler, di essere dietro la crisi mondiale e di puntare alla distruzione degli stati nazionali.Il Giornale sappiamo cosa è e non vale la pena soffermarsi. Anche la commentistica è di area e possiamo tranquillamente lasciarli a cantarsi fra di loro la solita messa: se la cantano e se la sentono, secondo un’altra efficace espressione. Nei commenti e nelle titolazioni è impresa vana enucleare un nesso logico fra la consueta accusa di “antisemitismo” ossia in quanto specifico titolo di reato ed il merito delle “opinioni personali” espresso questa volta da un altro “signor Nessuno”, questa volta un vescovo greco. Non si è ancora spenta l’eco della vera e propria operazione mediatica di “Piombo Fuso” lanciata contro il vescovo lefebrviano Williamson, per il quale si era andato a scomodare il papa, ormai ridotto – credono – ad una sorta di Quisling, pronto a rispondere ai superiori ordini. Vedremo adesso quali superiori autorità verranno mobilitate per far zittire il vescovo greco e forse pure per “punirlo”, per aver osato esprimere un “punto di vista personale”, cosa alla quale sembra nessuno abbia più diritto in questo Occidente, sotto il dominio congiunto - parrebbe – di USA e Israeel o USIsrael, come usa pure dire. I “Commenti” dei Lettori del “Giornale” non offrono occasione di approfondimenti. Il testo, non formato, parla di “reazioni internazionali”. Sarà interessante sapere quali sono. Forse gli stessi sette ambasciatori che hanno operato sul fronte lituano? I Magnifici Sette che non conoscono la costituzione di ogni stato indipendente e sovrano, che non conoscono il mestiere di ambasciatore, e che non conoscono la Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Le affermazioni del tradizionalista Seraphim, durante una trasmissione tv, sono parse persino negare l'Olocausto e hanno suscitato una indignata levata di scudi da parte di tutte le forze politiche che hanno chiesto ai vertici della Chiesa ortodossa di intervenire.
Il portavoce del governo Giorgio Petalotis, citato dall'agenzia Ana, ha definito "inaccettabili" le affermazioni del Metropolita che "negano l'Olocausto, il più grande crimine dell'umanita" e che sono "un insulto alla Grecia e alla sua cultura" di cui "la comunità ebraica è parte integrante".
Seraphim, citato dai media sostiene che Hitler e il nazismo farebbero parte dello sforzo del sionismo mondiale e sarebbero stati "sponsorizzati dalla famosa famiglia Rotschild" al solo scopo di "persuadere gli ebrei a lasciare l'Europa e creare un nuovo impero in Palestina". Secondo Seraphim "il sistema mondiale è basato su un sistema finanziario dominato dal sionismo internazionale, dai Rockefeller, dai Rotschilds, dai Soros e molti altri".
Di fronte alle reazioni, anche internazionali, Seraphim ha smentito di voler negare l'Olocausto e sottolineando che quanto da lui detto è "il suo punto di vista personale"».
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