giovedì 2 gennaio 2014

Sulle ”leggi razziali” del 1938 due libri a confronto. La tesi demonologica e la pista sionista per spiegare ciò che non si vuole spiegare.

Ahimé ho trascurato i miei Cinque Lettori, ai quali auguro un Buon Anno, malgrado la tristezza della situazione politica che ci attanaglia tutti quanti. Se si spotano nei miei blog linguistici possono vedere che ho lavorato al loro aggiornamento e se sono interessati allo studio delle lingue possono perfino trovare interessante ed a loro direttamente utili la nuovo sistemazione ed il lavoro che sto facendo in quei blog.  Perché questo furore di passare ad altra lingua? Sento stretta la lingua italiana allo stesso modo in cui da ragazzo mi spostavo dalla Calabria in una grande città dove si parlava abitualmente l'italiano ed io parlavo correntemente il solo dialetto calabrese. Adesso provo lo stesso disagio con la lingua italiano ed eccomi a studiare lingue come l'arabo o il russo... Ma non divaghiamo! Qui siamo in “Civium Libertas”. Di certo viviamo il momento peggiore dal dopoguerra ad oggi. Prima non possiamo tanto sapere come stessero le cose, perché di quei tempi in cui vissero i nostri genitori e i nostri nonni o bisnonni non ci è concesso avere scienza che non sia demonologica. In pratica nelle scuole e nei media ci vogliono far credere che i nostri "padri” furono tutti dei gran mascalzoni che dobbiamo rinnegare e dei quali ci dobbiamo vergognare. Se due più due fa quattro, questa è la somma che dobbiamo tirare, a voler dar credito a chi si arrogare il diritto di “educarci” con un nuovo “olio di ricino”, questa volta “democratico” e “antifascista”.

Fatto questa breve premessa, ed evitando assai lunghi discorsi peraltro inutili e tediosi, i libri di cui ho avviato la lettura, della cui ultimazione dalla prima all'ultima pagina mi riservo tutto il comodo, sono due assai diversi, usciti contemporaneamente e reciprocamente ignorantesi: nessuno fa menzione dell'altro ed ognuno prosegue per la sua strada che è diversa e opposto. Io non sono affatto neutrale e fra l'uno e l'altro so giudicare chi dice il vero e chi il falso. Io stesso ho subito una infame campagna di stampa per avere semplicemente detto che per quanto riguardo il passato, anche quello delle "leggi razziali” sui quali oggi il regime antifascista esercita una sua retorica in nulla inferiore a quella del passato regime fascista, bisognava essere liberi di poterlo studiare e pensare liberamente con la propria testa senza i paraocchi ideologici e demonologici. Se il passato regime, intendo quello fascista, era come si dice e si insegna caratterizzato da illiberalità e divieto di dire la propria, io non trovo che oggi le condizioni della libertà di pensiero e di libera espressione delle proprie opinioni sia di gran lunga migliore. Nessuno mi ha dato il conforto di una smentita le numerose volte in cui ho dato la stima di 200.000 procedimenti penali in Germania, dal 1994 ad oggi, per meri reati di opinione. Si è perfino additato il modello tedesco come esempio di paese civile a cui uniformarsi, per stare dietro a questo benedetta Europa che ci sta uccidendo e privando di ogni libertà, di ogni briciolo di indipendenza e sovranità.

(segue)

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