martedì 30 luglio 2013

Nuovo attacco della “Israel lobby” al Movimento Cinque Stelle a seguito di un viaggio di studio di sei parlamentari grillini in Palestina, accompagnati da Luisa Morgantini

Successivo.
Non poteva che partire da Repubblica, luogo permanente di diffamazione e disinformazione, l’ennesimo attacco al Movimento Cinque Stelle, di cui sei parlamentari si sono recati in Palestina, ripeto: Palestina, non già Israele, “snobbando” il governo di Tel Aviv, e ripeto: Tel Aviv, denominazione che irrita i “sionisti” di «Informazione Corretta», che pretendono il riconoscimento ufficiale di Gerusalemme come capitale di Israele, cosa che ancora non ha fatto nessuna cancelleria. Si ricordi che l’attacco mediatico al Movimento ha una regia che viene da Israele, a seguito di un vecchio video You Tube, dove Beppe faceva vedere un villaggio palestinese come era prima e come divenne dopo la sua distruzione ad opera degli israeliani: era rimasto solo un albero che consentiva di riconoscere lo stesso luogo. L’articolo su “Repubblica” è preceduto da altro dello stesso tenore apparso sul “Corriere della Sera”, a dimostrazione del controllo capillare della stampa e delle televisione italiane da parte della Lobby che non esiste e non si può nominare.

Gilad Atzmon
Partì da Tel Aviv un giornalista che fece a Beppe una intervista, pubblicata su un giornale israeliano, ma poi ripresa da Battistini sul Corriere della Sera. Quel breve video you tube fu sufficiente a far capire quale sarebbe stata la politica estera del Movimento, come già traspare dai 6 parlamentari Cinque Stelle, di cui uno dice apertamente di essere “antisionista”… A rimbeccarlo è stato subito un noto rappresentante dell’ebraismo italiano, che con sicumera professorale pretende di spiegare lui ad un presunto scolaretto cosa è il sionismo, ossia secondo lui cosa giusta e buona… Se legge questa mia, o gliene riferiscono, gli consiglio un testo dove lui stesso si può istruire, o per lo meno con il quale si dovrebbe pubblicamente confrontare: Gilad Atzmon, L’Errante chi?, disponibile ora anche in traduzione italiana e la cui tesi delinea il sionismo come una gravissima forma di “primatismo razziale” a carattere globale, e non già locale come vorrebbero i teorici del sionismo quale mero colonialismo. Infatti, noi abbiamo il sionismo anche in Italia, dove si esercita anche attraverso la comunicazione sionista di… Repubblica! E non solo! Tutti i media italiani, i grandi giornali e le televisioni, sono visibilmente sionistizzati. In questo caso, l’informazione è davvero a senso unico, perché le vittime, i palestinesi, semplicemente non esistono ovvero la loro “sicurezza” è cosa che si può tranquillamente violare. Esiste una sola «sicurezza» ed un solo «diritto ad esistere»: quella di Israele, mentre per le loro vittime vige l’insicurezza permanente e l’obbligo di sparire senza lamentele e senza dare nell’occhio. “Piombo Fuso” docet e un Claudio Pagliara informa da Tel Aviv.

Nel libro di Atzmon si dà credito all’ex spia del Mossad, Viktor Ostrovsky, che parla dell’esistenza di una fitta rete di sayanim, ossia persone, ebrei, che all’interno dei singoli paesi offrono supporto svariatissimo al Mossad e agli interessi israeliani. Non è difficile immaginare quanti se ne annidino nel sistema dell’informazione. La cosa fu resa nota da un articolo del  Guardian, e non solo, dove si apprendeva del reclutamento di migliaia di persone per fare promozione dell’immagine di Israele. La cosa non suscitò lo scandalo che doveva e non se ne parlò troppo. In altro contesto, Si leggeva pure come nella redazione di un grande quotidiano italiano l’ambasciatore israeliano vi si recasse per tenere… seminari! Nell’unica forma possibile, quella del romanzo, l’esistenza dei sayanim veniva ripresa e ribadita dall’ebreo  Jacob Cohen, nel romanzo Le printemps des sayanim.

300.000 di denaro pubblico
I toni isterici di una “testata storica” dell’ebraismo italiano fanno a gara solo con la sua corposa volgarità, che non ha mai trovato censure di sorta, mentre nel suo ricco archivio di perle se ne potrebbe trovare quante se ne vogliono. Evidentemente, godono di protezione e si aspettavano pure un finanziamento pubblico, lo stesso avuto dal CDEC, ai tempi in cui regnava Fini. Gli insulti che si leggono danno la misura della loro isteria, ma fanno anche ridere...

Naon Gilon, ambasciatore d’Israele
La protesta dell’ambasciatore israeliano che pretende di sindacare la libertà di sei parlamentari italiani la dice lunga sul tipo di mentalità che per questi signori è del tutto naturale: bisogna leggere Gilad Atzmon per capire i loro meccanismi mentali. Confidano non già sulla intrinseca qualità dei loro argomenti, ma sul sul fatto che un giornale come "Repubblica” appartiene a chi appartiene, o che quell’altro quotidiano sia diretto da un loro uomo, e così via. Molti anni fa, raccontava di sé un giovane inesperto, del fatto che negli Usa erano degli “ebrei” che andavano acquistando tutti i canali televisivi… Alla domanda: “ma cosa ve ne fate di tutte queste reti? La risposta fu: “ragazzo, chi controlla l’informazione ha il potere”. Di un altro ambasciatore, quello kazaro, abbiamo già appreso quale rispetto si abbia della inesistente sovranità italiana. Figuriamoci quale rispetto si possa avere di sei grillini piombati in parlamento... Li si può prendere tranquillamente “a schiaffi”, come si legge in Repubblica.

E la filosofia politica?
La domanda nuova è: riusciranno a infiltrare anche il Movimento Cinque Stelle? O anche soltanto a intimidirli e condizionarli? La domanda non è peregrina e le preoccupazioni nascono dal fatto che al Senato i portavoce Cinque Stelle hanno co-firmato una disegno di legge tanto liberticida quanto sionista: il disegno di legge Amati. Se ne accorgeranno in tempo i portavoce Cinque Stelle? Si sono resi conti di quale carro è quello in cui sono forse incautamente saliti? La loro inesperienza è un fatto notorio ed ammesso. Ed ognuno sa che politicamente un singolo parlamentare non conta più di un singolo attivista, a prescindere dai risvolti istituzionali: le odierne dichiarazioni rilasciate dai membri della commissione esteri al Senato si aggiungono alle ambiguità della firma al ddl Amati. Per questo si rivolgono costantemente agli Attivisti, di cui si dicono portavoce piuttosto che non degli Elettori il cui voto resta nel segreto dell’urna e può manifestarsi nuovamente solo alla prossima tornata elettorale. Quegli stessi Attivisti ai quali hanno demandato la definitiva espulsione di alcune portavoce che non hanno rispettato il codice di comportamento liberamente sottoscritto. Quegli stessi Attivisti che possono ben avvertirli dei loro errori. Del resto, il 25 % che è confluito nel Movimento non viene dalla luna, ma dai vecchi partiti dei quali ancora si portano pregiudizi che è faticoso scrollarsi di dosso. Non bastano le Cinque Stelle (Ambiente, Energia, ecc.), ma esiste anche una cultura e filosofia politica che occorre ricostruire di sana pianta. Ed i temi della politica estera portano diritti in questi domini dove bisogna recuperare la capacità di pensare autonomamente. Non ci sembra richieda un post autonoma la ripresa della notizia sull’Unità – a firma Toni Jop che fa il paio con Ciriaco – dove si arguisce ciò che abbiamo qui detto: il Movimento non ha finora fatto una specifica riflessione sul “sionismo”, occupato come è sui maggiori temi della disoccupazione, dell’economia, dell’attacco alle istituzioni democratiche, del “colpo di stato” in atto. Mi auguro che venga il tempo in cui i giovani parlamentari possano aprire gli occhi non già sul “sionismo”, secondo la falsa rappresentazione che se ne è finora data ai vertici delle nostre istituzioni, ma sul “sionismo” secondo la visione che ne dà il suo maggior conoscitore odierno: Gilad Atzmon, che dovrebbe essere invitato alla Camera ed al Senato, per esporre le sue tesi.

L’articolo di Repubblica è firmato da un certo Tommaso Ciriaco, che sarà certamente una prima penna ma che a noi riesce del tutto nuovo: mai coperto! Analizzando la sua prosa viene da sorridere, rilevando come Tommaso pensa di riuscire a far vedere le cose con i suoi occhi a chi si disseta alla fonte Repubblica: L’ambasciatore Gilon avrebbe dato uno “schiaffo ai grillini”… espressione metaforica, che di rimbalzo e per reazione metaforica potrebbe suscitare, per associazione di idee, un “calcio in culo” allo stesso ambasciatore, dopo aver questi appena sferrato il suo immaginario “schiaffo” ed essersi così permesso di schiaffeggiare il parlamento italiano nella persona di sei parlamentari, colpevoli di aver fatto un viaggio in piena autonomia e senza essere andati da chi e dove pretendeva l’Ambasciatore sovrano in casa altrui… Si rifugia, infatti, questo Eccelso Signore nell’equidistanza o nell’equi-vicinanza, pretendendo che i grillini avrebbero dovuto ascoltare “le posizioni di entrambi le parti”, dove una delle parti è quello “stato ebraico” che nasceva nel 1948 sulla base della “pulizia etnica della Palestina”, narrata dall’ebreo israeliano Ilan Pappe, ma la cui verità era già nota ad ogni bambino palestinese. Una “nascita”, sorta su basi siffatte, ma di cui si invoca la legittimazione del fatto compiuto: «il diritto all’esistenza dello stato di Israele», invero un diritto assai dubbio sulla base del diritto naturale, ben diverso dal diritto positivo che delle lobbies nei vari paesi riescono a influenzare e manovrare come vogliono, giungendo a quella che Noam Chomsly chiama la distruzione del diritto internazionale: non esiste più nessun diritto come conseguenza del «diritto all’esistenza dello stato di Israele».

E così via. Esilarante la presunta “mancanza delle minime nozioni di storia” imputata al deputato Bernini. Ma quale storia? Per chi ama l’oggettività dei numeri e delle statistiche basterebbe leggere le tabelle della immigrazione sionista dal 1882 in poi per avere un quadro di evidenza matematica del processo di pulizia etnica in Palestina, risalente a ben prima del 1948. Naturalmente, conosciamo le chiacchiere sulla dichiarazione Balfour che contemporaneamente prometteva ad arabi ed ebrei cose opposte e contraddittorie, gli intrallazzi di Sanremo, e quanto altro. Tutto che fa a pugni contro la chiara e spontanea evidenza dei principi del diritto naturale. Un bello spirito che siede in parlamento e sempre partecipa agli show sionisti a sostegno di Israele, pretende che il sionismo sia la stessa cosa che il nostro Risorgimento, dove tuttavia non è mai successo che i piemontesi abbiano fatto "pulizia etnica” di siciliani, calabresi e napoletani… Un piccola differenza che non disturba la propaganda sionista, che si basa non sulla ragione e il buon senso ma sulla proprietà di chi controlla i mezzi di comunicazione. Cossiga, lettore interprete e correttore di Machiavelli, così si esprime in un recente libro di Ferdinando Imposimato: «governare equivale non a dire la verità, ma a fare credere, a convincere gli altri a pensare quel che si vuole» (p 47). Non condividiamo questa forzatura cossighiana del pensiero di Machiavelli, ma invece pensiamo che esso ben si adatti alla prassi sionista.

Difficile leggere tante idiozie in un solo articolo di giornale. Ad evidenziarle una per una non basterebbe un solo libro. E noi qui non abbiamo molto tempo a disposizione, anche se assai facile ci riesce la confutazione di Tommaso e del suo Ambasciatore... Notiamo che questo post è stato ripreso da “Come don Chisciotte”. Non ce ne dispiace affatto. Solo che è pieno di refusi che non abbiamo fatto in tempo a correggere. Ho già detto molte volte che la mia scrittura nasce di impulso all’istante: non scrivo prima la bozza che poi correggo e infine pubblico. Scrivo direttamente sul blog e solo in seguito correggo e miglioro il testo. Questa tecnica mi è valsa l’addebito di non saper scrivere... Può darsi. Avverto tuttavia i Lettori di “Come don Chisciotte” che li ringrazio della loro attenzione, ma che non interverrò nel loro Forum, per lasciare ad ognuno piena libertà di giudizio critico. Le mie posizioni, se occorre, si verranno precisando meglio in questo mio blog, rispondendo in questo blog eventualmente ai commenti, moderati in funzione anti-troll ma liberi nel giudizio anche fortemente critico, purché nel rispetto della legalità.

1 commento:

lelamedispadaccinonero ha detto...

non vedo questo anti sionismo grillino... o meglio se c'è è solo di facciata...

altrimenti se suddetto movimento fosse stato realmente scomodo al sistema avrebbe fatto la fine dei centinaia di movimenti sovranisti snobbati da qualsiasi media (e noi sappiamo bene chi gestisce l'informazione nel mondo) e praticamente sconosciuti alla massa.

inoltre non dimentichiamoci che m5s adora il presidente o b a m a che sta all'anti sionismo come io sto alla fisica quantistica

m5s gioca un ruolo importantissimo in Italia, perchè ha fatto convergere su di un binario morto all'incirca dieci milioni di italiani che hanno compreso che fra destra o sinistra non vi è differenza...

io appartengo ai 10 milioni di astenuti al voto e ne vado fiero

lelamedispadaccinonero.blogspot.it