sabato 27 luglio 2013

L’«isteria» che percorre l’Europa: da Berlino a Cuveglio, da Cuveglio a Londra. Lettera aperta a "The Indipendent".

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Nell’epoca di internet i grandi quotidiani della carta stampata, che gestiscono anche loro siti web, dove si conserva lo stesso impianto industriale della carta stampata e dei grandi interessi che vi si celano dietro, continuano a fare la voce grossa e a influenzare la cosiddetta “opinione pubblica”, che in realtà non esiste e consiste soltanto nella “opinione pubblicata” come quella del Berlizzi della situazione. Esiste tuttavia per i navigatori esperti che vogliono conoscere la verità delle cose, e soprattutto il contraddittorio e l’altra campana rispetto alle notizie diffuse dai media, una concreta possibilità di attingere la “verità” se come in una bottiglia lanciata nell’oceano si immette nella rete e nei motori di ricerca non già la “verità” stessa – sempre inafferabile – ma la via per poterci giungere e soprattutto poter maturare un proprio autonomo convincimento, basato su informazione non taroccate alla fonte. È con questo spirito che abbiamo appena mandato a The Indipendent la lettera che segue. Ai critici della nostra scrittura (ce ne sono stati) diciamo che non intendiamo concorrere al premio nobel per la letteratura italiana, o a uno dei numerosi premi letterari italiani, ma che riteniamo invece di vitale importanza la tempestività della informazione e della contro-informazione, una tempestività alla quale si può ben sacrificare la forma, una forma che può tuttavia essere sempre modificata in seguito liberando la scrittura da refusi o altri vizi formali ed espressivi.

***

THE INDIPENDENT

Egregi Signori,

In merito alla notizia da voi ripresa da fonti italiane e riportato nella stampa inglese, sulle vostre colonne, di cui leggo qui:

http://olodogma.com/wordpress/2013/07/27/0321-repressione-della-liberta-di-espressione-il-caso-del-dr-gianantonio-valli-esportato-dalla-dolocaut-irael-lobby/valliarticolo-su-indipendent27-07-2013/

posso affermare senza tema di smentite che costituisce


una assoluta falsità


la notizia secondo cui il dott. Valli avrebbe esposto nel suo ambulatorio medico un busto di Hitler e altro materiale affine:

- A testimoniarlo sono oltre 600 pazienti dello stesso dott. Valli che hanno sottoscritto di NON aver mai visto in 36 anni nell’ambulatorio medico, aperto al pubblico e alle visite mediche, nessun busto di cui fantastica un articolista di “Repubblica”: ha inventato la notizia, senza mai essere stato sul luogo e aver verificato con i suoi occhi. Chi segue gli eventi sa cosa si cela dietro all’operazione, come essa nasce e a cosa tende.

Un altro giornalista, di un giornale locale, vi è invece andato nello studio del dott. Valli ed ha potuto verificato la "bufala”, che ora attraversa la Manica ed arriva sulla vostra testata, dove mi sembra scrivesse Robert Fisk, un giornalista da me apprezzato.

Ripeto si tratta di una

BUFALA


che ha attraversato la Manica e che ha trovato presso di voi un compiacente articolista, forse unito in relazione lobbistica con gli articolisti italiani. Quanto ai risvolti parlamentari fareste meglio a condurre una vostra inchiesta che fosse per davvero “Indipendent”.

Il tutto è finalizzata ad una operazione mediatica volta a far introdurre anche in Italia le stesse leggi che esistono in Germania, e che dal 1994 ad oggi hanno comportato ben 200.000 casi di procedimenti penali per reati di opinione.

Naturalmente, il dott. Valli - nella sua vita privata, ben diversa dalla sua vita professionale – dovrebbe avere il pieno diritto di avere le opinioni che meglio crede, condivisibili o meno.

So che l’Inghilterra in merito alla libertà di pensiero ha una ben diversa e più solida tradizione.

Stanno cambiando adesso anche da voi le cose?

Scrivo questa mia lettera, estemporanea sotto la spinta dell’indignazione e senza particolare elaborazione e senza nessuna speranza di ristabilimento della verità sulle vostre colonne, ma il tentativo andava da me fatto per scrupolo di coscienza e in difesa di una libertà di pensiero sempre più minacciata in un Occidente che fa le guerre al mondo intero per imporre con la forza delle sue armi una civiltà che non possiede.

Ricordatevi del vostro Blair che ha portato il mondo alla guerra contro l’Iraq sulla base di menzogne riconosciute tali, ma per le quali nessuno ha pagato. Si potrebbe coniare il seguente slogan: l’Occidente ossia l’Impunità della Menzogna.

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