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La notizia del letto negato a Irving dagli albergatori berlinesi è di alcuni giorni e non ci sarei tornato sopra se non per segnalare un post di Gilad Atzmon, che è il migliore conoscitore di quel genere di “isteria” che percorre questa nostra magnifica Europa che mai ci ha visto così servi e impoveriti. Non è difficile cogliere una concertazione che supera le frontiere nazionali: non solo i tedeschi ci spoglieranno di ogni nostro avere ma ci priveranno di ogni nostra libertà, non i tedeschi del tempo di Hitler, ma quelli odierni governati dalla Merkel. L’interrogazione che ad arte è stata fatta in parlamento dal solito personaggio è rivolta ad altri personaggi che fanno parte di una stessa concertazione, essendo promotori e firmatari del disegno di legge che pende in Senato e che vuole introdurre anche in Italia il reato di “negazionismo”, magari anche con effetti retroattivi a migliore dimostrazione dell’imbarbarimento giuridico in atto. Non nascondiamo tutto il nostro «disgusto» – termine che recepiamo dal campo avverso – per l’operazione in atto e per i soggetti che vi stanno dietro: bastano poche parole per rivelare la trama, sufficiente per chi ha già un minimo di informazione e non è reso idiota da giornali come “Repubblica”. Se mai volessero combattere l’«odio», abbiamo il fondato sospetto che vogliano alimentarlo insieme con il “terrore” che vogliono introdurre per legge. Seguiamo con apprensione gli sviluppi e per quanto possa giungere la nostra voce lanciamo, anzi rinnoviamo l’allarme per le sorti delle nostre libertà. Se prima eravamo convinti che la legge Mancino debba essere abrogata, gli avvenimenti recenti ce ne offrono ulteriore conferma.
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