giovedì 11 aprile 2013

Auschwitz: 64.000 euro ad ogni viaggio! Attacco al Movimento Cinque Stelle che si interroga sulla opportunità di sostenere di simili costi in tempi di grave crisi economica e sociale.

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Assolutamente non intendiamo entrare nel merito del viaggio in questione, della sua funzione pedagogica e del suo significato generale e particolare, ma sul suo costo coperto con il denaro del contribuente pensiamo di avere il diritto di porci della domande. Non possiamo non pensare e subito dimenticare i due coniugi marchigiani che non potendo vivere in due con  una pensione di 500 euro per affitto, bollette e quanto altro da pagare ed infine per il vitto con cui potersi sostentare sul piano alimentare, hanno pensato di togliersi dignitosamente la vita, una vita di cui mai i media si sono accorti e che sarà presto dimenticata, e da Repubblica in particolare, ma che pesa sulla nostra coscienza quotidiana a mio avviso più di qualunque tragedia di 70 anni fa e passa.

Non è chiaro dal testo dell’articolo di Repubblica sul bilancio di quale amministrazione sarebbe stata caricata la somma. Se si tratta di una provincia, ecco un motivo in più per abolirle come previsto nel programma di Cinque Stelle. La notizia della proposta di abolire simili viaggi, perché costosi, la si troverebbe in un volantino del Movimento Cinque Stelle di Empoli. La cosa dovrebbe suscitare “scandalo” nelle intenzioni di Repubblica, specializzata appunto nella creazione mediatica di “scandali”, “bufere”, “shock” e simili. Un siffatto “scandalo” dovrebbe produrre una criminalizzazione del Movimento. Come si sa, i media di questo regime non esistono per informare, ma per creare e distruggere le reputazioni di persone, partiti, movimenti, nazioni, stati. Quanto più si toglierà ai giornali della carta stampata ogni credito ed ogni finanziamento pubblico tanto più ne avrà guadagnato la convivenza civile. A dimostrazione della faziosità di Repubblica si dimostri che se si legge il volantino originale in allegato vi è un mero elenco di spese da tagliare, fra cui anche i 64.000 euro di cui qui si discorre. Analogo scandalo e clamore non è invece suscitato da altri tagli che pure ci sono. Ma si sa che ci sono spese e spese, che siamo tutti uguali ma certuni sono più eguali degli altri.


Se dunque un singolo viaggio è venuto a costare 64.000 euro, ognuno di noi può fare mentalmente dei calcoli e vi sarebbe di che spaventarsi. Se per ogni provincia, che sono non meno di 100, si calcola una spesa analoga sono 64.000 x 100 = 6.400.000. Non sono solo le province ad organizzare di simili viaggi, ma anche i comuni e le scuole e chissà quali altri enti pubblici. Forse sarebbe il caso di fare una interrogazione parlamentare per avere dati più certi sui quali ragionare.

In una sana democrazia di ogni cosa si può parlare e quindi non dovrebbero intimidire le reazioni interessate di associazioni e istituti che usufruiscono di questi fondi pubblici, mentre chiudono per mancanza di risorse le facoltà di fisica ed astronomia. I vivi sono vivi perché hanno bisogno di quelle risorse che i morti non chiedono. Ci auguriamo che la nostra rappresentanza parlamentare al comune di Roma faccia luce, chiarezza e contabilità sui “viaggi della memoria” di Gianni Alemanno e quanto altro.

Volantino “incriminato”
Nel testo titolato di Repubblica si parla di “bufere” sul Movimento Cinque Stelle e di un provocatorio invito dell’Aned – una associazione di “deportati” a 70 anni dalla fine della guerra – al prossimo viaggio, non essendo però chiaro a spese di chi e da chi deliberate. A costo zero e ad ogni inizio o fine di giornata, durante le preghiere o prima di andare al lavoro, pensiamo sia altamente educativo rivolgere un pensiero ai due coniugi marchigiani perché il loro ricordo resti in noi indelebile fintantoché ad ogni persona che ancora soffre non solo di fame ma anche e soprattutto di dignità negata non venga restituito un alloggio sicuro, un vitto sufficiente, un lavoro e la piena dignità di cittadini liberi in uno stato libero e sovrano.

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