sabato 15 maggio 2010

Tecniche intimidatorie: la delazione presso il superiore. – Epifonemi del terrorismo ideologico

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IL MONDO PENSATO ALLA ROVESCIA
Paradigmi di «Informazione Corretta»
4.

Arroganza e intimidazione mediante ricorso ad un superiore gerarchico o a terzi in posizione di predominio.

Evidentemente si tratta di una diversa conformazione morale, connaturata ad una diversa cultura stratificatesi in gruppi di persone fino a diventare una loro peculiare natura. Non mi è facile enucleare un dato costante del mio monitoraggio e che mi lascia sconcertato. Provo ad esprimermi con un esempio effettivamente sperimentato. Alcuni operai che dovevano montare un mobilio che avevo acquistato diedero prova di evidente negligenza. Me ne lamentai direttamente con loro stessi, ma non pensai affatto di dannegiarli presso il loro datore di lavoro in modo da fargli perdere magari il lavoro. Ebbene è ciò che i “Corretti Informatori” tentano costantemente di fare. Non sono capaci di formulare nessuna critica razionale. Non sanno fare altro che propaganda e sono del tutto inetti all’argomentazione critica e razionale. Così nell’esempio che segue:
«Sull'UNITA' di oggi, 15/05/2010, a pag. 30-31, Umberto De Giovannangeli scrive uno dei peggiori articoli della sua carriera di cronista, con il titolo "La guerra sporca di Gaza. L'ordine era sparare a tutto ciò che si muoveva". Un titolo già indicativo della falsità di tutto l'articolo. Accanto al titolo, un'immagine che più taroccata non potrebbe essere, "un bambino palestinese inginocchiato con la bandiera palestinese", come recita la didascalia. In posa per il fotografo, come aggiungiamo noi, e come direbbe qualunque persona che abbia un minimo di competenza su quanto avviene negli studi fotografici di Beirut. Udg sostiene che Israele abbia utilizzato il fosforo durante la guerra di Gaza, lanciandolo contro la popolazione civile, mentre lo sanno anche i sassi che il fosforo è stato utilizzato unicamente quale forma di illuminazione dal cielo prima di effettuare i bombardamenti. La sola fonte utilizzata da Udg è la screditata Ong "Breaking the silence", specializzata nel diffonfere accuse anonime sul comportamento dei soldati di Israele. Tutto l'articolo si basa su presunte testimonianze, nessuna delle quali verificabile. Ma Udg le prende tutte per buone e ci va a nozze, descrivendo Tzahal come se fosse l'esercito nazista. Tutto questo sul quotidiano che ha il Partito Democratico come riferimento. Crediamo sia giunta l'ora di chiedere conto non tanto all'UNITA', ma al Pd, che dica chiaramente se condivide questo articolo disgustoso, che mira unicamente a lanciare fango su di un esercito, il quale semmai andrebbe portato come esempio di moralità anche in una situazione di guerra. Per esempio, siamo stufi di sentire di pronunciare il nome di Piero Fassino accanto alla qualifica di "amico degli ebrei e di Israele". Se conta qualcosa nel Pd, e crediamo conti, visto che il suo nome viene citato quale prossimo candidato del centrosinistra a sindaco di Torino, che dica apertamente se condivide quanto diffonde l'UNITA', che se non ricordiamo male, è stato il quotidiano del partito comunista nel quale Fassino ha sempre militato. In caso contrario, riteniamo indispensabile che l'aggettivo "democratico" venga sostituito con "comunista" e magari dopo anche "italiano", quale era la sigla del Pci, che ricordiamo come uno dei partiti che hanno maggiormente contribuito a diffondere ostilità e odio contro lo Stato ebraico. Ecco un gentile omaggio di IC alla redazione dell'UNITA', una piccola serie di fotografie ad uso "commozione del lettore", che ben si accompagnano agli articoli che pubblica»
dimostrano di non avere nulla da poter oppore alle evidenze implacabili che vengono alla luce ogni giorno. Un gruppo di genetisti, che impiegano risorse proprie, da null’altro animati che da spirito di verità, tirano fuori con ricerche scientificamente incontestate e incontestabili gli orrori non solo dell’operazione “Piombo Fuso”, ma anche della sperimentazione di nuove armi letali già fatte in precenti guerre. I dati scientifici sarebbero “bufale” o addirittura una versione moderna della “accusa del sangue”, come se in Gaza nel dicembre 2008 fossero stati scaricati mazzi di fiore sulla testa degli internati nel lager. La contaminazione ambientale, che in Iraq ha già prodotto mutazioni genetiche, è tale che sarebbe di per sé necessario sottarsi al blocco. Come a dire che quelli che non sono morti immediatamente durante “Piombo Fuso” sono destinati a morire in una maggiore diluizione del tempo ma in conseguenza delle ferite riportate o dei veleni respirati. Il discorso è qui eminentemente tecnico ed occorre rinviare al sito ufficiale dove sono pubblicati i risultati: www.newweapons.org. In un precedente articolo il giornalista Umberto De Giovannangeli ne aveva divulgato i dati. Proseguendo la sua inchiesta lo stesso giornalista raccoglie le testimonianze di soldati israeliani che hanno avuto problemi di coscienza come conseguenza degli orrori perpetrati. Ebbene? Per far tacere la voce del giornalista, risultata inefficace la pressione sul direttore delle testata, secondo un loro metodo abituale, si passa al partito di riferimento: se il Pd è davvero “amico” di Israele, deve mettere il bavaglio al giornalista. Non è che ci si preoccupa minimamente di smentire i dati in quanto falsi, ma si punta invece a mettere il bavaglio mediante ricorso a chi conta: la proprietà del giornale, il partito di riferimento, il politico di grido, ecc. Appunto, questo è il loro modo di fare, la loro cultura, la loro “superiore moralità”. Per fortuna che noi non siamo loro: ci vergogneremmo di una condotta così ignobile si trattasse financo dei nostri più acerrimi nemici.

Post Scriptum - Ho raccolto il consueto invito dei “Corretti Informatori” a scrivere al Direttore, inviando il link di questo post con il seguente testo, scorretto secondo gli Eletti Criteri: «Una mia difesa, non la prima, di Umberto De Giovannangeli insieme con l’incoraggiamento a continuare in una preziosa opera di informazione ad esclusivo vantaggio della Verità...».

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