lunedì 28 gennaio 2008

Bozza di lettera al ministro Barbara Pollastrini

Versione 1.0

AVVERTENZA

È qui resa pubblica alla totalità dei lettori del Blog una bozza di lettera proposta per la discussione e la redazione finale agli iscritti della Societas “Civium Libertas”, la cui iscrizione è riservata a chi si riconosce nel suo statuto e regolamento.

* * *

Cari Soci,

eccovi una opportunità per dare senso alla nostra Societas. Ho composto rapidamente la lettera che però ho già spedito al ministro. La stessa lettera viene da me pubblica sul Blog. Si tratta di una bozza. Limarla in ogni suo aspetto mi comporterebbe non poche ore di lavoro. Questo lavoro è però meglio che lo facciamo insieme. Pertanto, lavorate un poco voi. Se riusciremo a concordare un testo definitivo da sottoporre ad una raccolta di firme nostre e di non iscritti alla Societas, manderemo poi al ministro il testo definitivo. Il ministro sa della nostra discussione in atto, o meglio il Ministro è stato informato. Il suo cervello sarà probabilmente in tutt’altre faccende affaccendato,

Devo salutarvi. Renderò pubblico tutto questo testo, riservandomi con gradualità le correzioni formali.

Antonio Caracciolo
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ALLEGATO:

Al Ministro Barbara Pollastrini
email: antidiscriminazioni@pariopportunita.gov.it

Oggetto: - Bozza di lettera sottoposta a pubblica discussione. Seguirà un testo definitivo a conclusione del dibattito.

BOZZA

Esprimo grave preoccupazione per una facile delazione di massa patrocinata proprio da un ministro. I primi commenti che raccolgo dai miei lettori sono del seguente tenore: delazione di stato, nuova OVRA e simili.

Esprimo di seguito mie estemporanee perplessità che sottopongo parimenti alla riflessione del Ministro e dei miei Lettori. A dibattito concluso verrà inoltrato al ministro un documento firmato dalla pluralità dei soggetti che avranno partecipato alla discussione.

Perplessità:

– Il Ministro intende suffragare il ruolo della Magistratura?

A seguito di sollecitazione ministeriale possono prospettarsi i seguenti casi:
- chi e come decide sulla fattispecie che può essere interpretata in modo non arbitrario? Sono i funzionari stessi che si trasformano in giudici di un tribunale speciale e segreto?

- il cittadino additato da suoi privati nemici ed avversari politici in quanto presunto razzista, antisemita, propagatore d’odio, e simili, ha diritto di sapere fin dal primo momento delle segnalazioni fatte a suo danno? Nel caso di grave e palese calunnia sarà il Ministro a procedere d’ufficio o viene lasciato al calunniato l’onere di farlo? E se questi decide che è preferibile tenersi la calunnia piuttosto che affrontare i costi della Giustizia? Non si configura allora una DISPARI OPPORTUNITA’ fra un’accusa ed una calunnia che procede di ufficio ed una difesa che è lasciata all’autonomia del privato che può non avere i mezzi o la volontà di procedere a tutela della sua onorabilità?

- Esistono in questo paese ceti privilegiatim i quali che appena vedono toccati determinati argomenti (ad esempio critica al governo israeliano per aver disatteso risoluzioni dell’ONU a tutela del popolo palestinese i cui territori sono stati occupati illegalmente e con la più "razzistica” violenza) fanno piovere – sicuri dell’impunità – l’accusa di antisemitismo agli incauti che pensano di poter dire quella che a loro appare una verità evidente. Cosa fa in questi casi il Ministro? Accoglie la calunnia? E se – bontà sua – si persuade che è vera e propria calunnia cosa dirà al calunniatore? Per questa volta non ti è andata bene, prepara meglio le tue accuse, se vuoi che ti aiutiamo ad eliminare i comuni avversari politici!

- Esiste un uso bellico ed ideologico del termine “terrorista” che viene utilizzato ad arte come forma di repressione terroristica di stato ed anche per mascherare veri e propri genocidi in atto di cui è a mio modesto avviso è responsabile lo stesso governo nella misura in cui partecipa a misure repressive di per se immorali come l’embargo che colpisce intere popolazioni ovvero nella misura in cui ha stipulato accordi addirittura di cooperazione militare con i governi responsabili di gravi atti antiumanitari che a mio avviso sono vere e proprie forme di genocidio. Ma, a parte la fondatezza o meno di questa asserzioni, è cosa di cui si può civilmente e liberamente discutere ex art. 21 costituzione? In questo disgraziato paese allo sbando con ministri e politici che pensano alle cariche pubbliche che rivestono come ad uno status della loro carriera e della loro privata fortuna anziché come un servizio da rendere, in questo infelice paese ormai in coma abbiamo o non abbiamo ancora il diritto di parlare e se vogliamo di lamentarci della inettitudine dei nostri governanti, causa prima di tutti i nostri mali? Tra le tante raffigurazioni che ci sono state tramandate del fascimo vi è quella della impossibilità di poter parlare. Non mi sembra che la nostra situazione differisca di molto.

- L’accusa di antisemitismo è ormai diventata una vera e propria forma di calunnia legalizzata con la quale si intende intimidire la libera manifestazione di manifestazione del pensiero sancita dall’art. 21 della costituzione. Se il Ministro di un Ministero Inutile avesse davvero a cuore i diritti e le pari opportunità dei cittadini dovrebbe orientare la sua attenzione più all”azione disonesta dei Delatori di professione che non alle vittime di una delazione concertata spesso con la complicità dello Stato, come in questo caso sembra essere.

- Non credo che in Italia esista nessun pericolo razzista, ma esistono certamente moltissime persone pronte a dare del razzista, antisemita, negazionista ad ogni lecita e legittima critica ed opinione.

Mi difendo normalmente con un’alzata di spalle a quelle che potrebbero essere delle vere e proprie diffamazioni: se per ognuna di esse volessi adire la via giudiziaria contribuirei ad intasare ulteriormente un apparato giudiziario che è una delle disgrazie d’Italia.

Se mi ritengo diffamato da false accuse di razzismo, antisemitismo, nazismo e simili sarà il Ministro a tutelarmi o invece il Ministro darà lui ulteriore credito ai miei diffamatori?

Se ho qualche opinione da esprimere mi rivolgerò al ministro che dopo averla attentamente vagliata potrà lui garantire che l’opinione espressa è esente da ogni forma di razzismo, antisemitismo, nazismo? Ed ottenuta una simile certificazione doc potrò poi avvalermene per chiedere un risarcimento danni ai miei detrattori?

O non crede il Ministro che i cittadini debbano essere considerati maturi abbastanza per risolvere da soli determinati problemi?

Antonio Caracciolo
Docente alla Sapienza di filosofia del diritto

PS - Sono fra quelli che NON ha impedito e NON poteva in alcun modo impedire al papa di parlare d’autorità nel suo luogo di lavoro, ma che certamente non avrebbe gradito vederlo tenere Lectio magistralis in una università che ritenevo fosse laica e non confessionale. Con estrema liberalità l’Università “La Sapienza” ha edificato al suo interno una cappella cattolica, dove il papa ogni giorno se lo vuole può dir messa a beneficio dei fedeli cattolici: non esistono altri luoghi di culti entro La Sapienza per le confessioni religiose non cattoliche. La religione cattolica gode pertanto alla Sapienza di una condizione di privilegio. Del resto, le opportunità di parola del papa sono di gran lunga maggiori di quelle persone che ogni anno a decine di migliaia vengono arrestate ed imprigionate in Europa per il solo reato di avere opinioni non consentite in temi oggetto di ricerca storica. Non ricordo nessun pubblico discorso del papa a favore di persone perseguitate ed in carcere per le loro opinioni e senza aver fatto male alcuno a terzi.

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